08 marzo 2007

La "Giustizia" secondo Mastella



E’ la seconda volta che Mastella e questo Governo si piegano alle pressioni ed alle capacità persuasive della corporazione dei magistrati.
La prima volta quando nella finanziaria si è parlato del contenimento degli aumenti dei loro stipendi,e questa volta quando ispirano una riforma che favorisca i privilegi e l’insindacabilità del loro operato.
Questa è la sintesi di nove mesi di governo di centrosinistra sui problemi della giustizia in Italia.
Una sorta di restaurazione che riporta i magistrati a ritagliarsi gli spazi della loro privilegiata collocazione di unici pubblici funzionari che agiscono in nome del popolo e non rispondono a nessuno se non a loro stessi.
Una riforma che blocca e riporta indietro negli anni il tentativo di restituire alla giustizia il suo spazio di difesa democratica dei principi del diritto e si presta, invece, ad un vero mercanteggiare di privilegi corporativi e di gestione autoreferenziale.
Aumentano i posti di comando e di influenza, le carriere sono valutate e programmate dai loro organi, aumenta persino l’organico del CSM fino a trenta consiglieri di cui venti eletti dai magistrati.
In altre occasione mi sono soffermato sull’assurdità di un principio che se fosse diffuso vedrebbe ogni categoria provvedere a stabilire gli spazi e le prerogative delle loro funzioni e giudicare l’esatto adempimento dei ruoli assegnati, anche riguardo agli aspetti morali ed ai comportamenti omissivi, ovvero invasivi e vessatori, nei confronti di terzi o della dignità ed autorevolezza di altri organi dello stato o di funzioni di pubblica rilevanza.
L’esempio del medico che sbaglia per negligenza e scarsa professionalità, e causa danni irreversibili a terzi, e risponde dei suoi sbagli, non deve essere considerato un esempio al di fuori di un omogeneo confronto.
E non esiste un consiglio superiore di sanitari formato da medici che stabilisca le responsabilità.
Spesso i danni di una cattiva magistratura ricadono sulle persone e sugli interessi collettivi più di quanto si possa immaginare, ed in forma tanto violenta da essere causa di danni fisici, morali e materiali di ingente portata.
Anche il Notaio o il commercialista o il tecnico, se sbagliano a redigere i loro atti o ad assolvere le loro funzioni, ovvero i calcoli di portata, o altro, sono sanzionabili e rispondono per i loro errori.
Il Magistrato invece se sbaglia, se sperpera il pubblico denaro inseguendo improducenti teoremi, se è pervaso da furia ideologica, purché trovi una maggioranza nel CSM pronto a sostenerlo, viene invece gratificato.
Continuerà ad essere premiato come è accaduto e sappiamo che ancora accadrà.
Come poi valutare lo svilimento della motivata richiesta della separazione delle carriere?
E’ un principio fondamentale di una ordinamento giudiziario all’altezza delle comuni norme di diritto che ispirano le democrazie occidentali.
Se una parte è rappresentata dall’accusa ed è il pubblico ministero e l’altra dalla difesa che è il legale di fiducia, la terza parte, il giudice, deve o non deve essere terzo?
Può essere concepibile che il magistrato giudicante sia espressione della categoria della difesa?
E perché allora debba essere espressione della categoria dell’accusa?
Il disegno di legge Mastella prevede funzioni separate e condizioni al passaggio da una funzione all’altra.
Cosa significa e cosa risolve?
E’ chiaro che debbano essere funzioni separate o pensa Mastella e l’ANM che il giudicante e l’inquirente debbano anche poter essere la stessa persona?
Ma sono le stesse figure che svolgono la stessa carriera, le stesse che votano i loro organi di rappresentanza e 20 su 30 dei componenti del CSM, le stesse persone che fanno carriera perché la loro corporazione ne organizza i percorsi.
Gli stessi individui che potrebbero domani trovarsi ad esercitare le stesse funzioni.
L”ascia di guerra” è stata sotterrata annuncia Mastella.
Ma è la Giustizia che è stata sotterrata!
Ancora una volta, per compiacere la corporazione più potente e minacciosa, è stata mortificata e calpestata, adattata al partito dei giudici, asservita agli interessi di parte.
Dal Governo Prodi non avverrà nessuna “azione piratesca” annuncia tronfio Mastella, quasi fosse un forte messaggio di grande merito e di coraggioso sostegno a principi di libertà in pericolo, ed ora grazie a lui ed a questo governo finalmente difesi da pericolosi assalti.
E gli assalti sarebbero di coloro che chiedono equilibrio, responsabilità e vera giustizia!
Vito Schepisi

Nessun commento: