10 novembre 2006

Il giorno della libertà

Uno dei tanti che non ce l'hanno fatta

Questo Governo, certo, non lo festeggia.

Troppi scheletri negli armadi dei ministeri e al governo, perfino in cima sul colle più alto: meglio passare tutto sotto silenzio.

Non lo celebrano i Ds, che pure avevano dichiarato di essere cambiati geneticamente, di non essere più comunisti, o almeno comunisti in quel modo.

Di solito con una trentina di anni di ritardo anche i comunisti arrivano alle conclusioni alle quali erano pervenute le persone normali una generazione prima, ma questa volta è meglio tacere e fingere di dimenticare che proprio l'Italia in Occidente, anche attraverso dirigenti democristiani come Andreotti, fece il possibile per tenerlo in piedi, quel muro.

Non lo celebrano ovviamente quelli che comunisti ancora sono a dispetto dei santi e malgrado tutto.

Fin qui, tutto "normale", come direbbe il nostro marinaretto ministro degli Esteri.

Un po' meno "normale" è che i giornali non ne parlino, che i partiti di ascendenza più o meno liberale si siano già dimenticati di questa Giornata della Libertà, indaffarati come sono a tentar di ridurre il danno di una finanziaria da buttare per intero, magari aggiungendo a provvedimenti di stampo assistenziale altri provvedimenti assistenziali.

Eppure quel 9 novembre del 1989 dovrebbe significare molto per noi: ha significato certo la fine di un confronto armato che si protraeva da decenni, la caduta di un sistema di potere antidemocratico, totalitario e violento che aveva assoggettato una metà d'Europa, ha consentito la liberazione di tanti popoli.

Ha significato per molti la fine senza remissione di un sistema ideologico che ha causato molti milioni di morti, ingiustizie e violenze senza fine, di un imperialismo camuffato da fratellanza, di un bellicismo aggressivo nascosto sotto l'arcobaleno della pace fatto agitare dai popoli da sottomettere.

Ma tutto questo non vale per noi Italiani.

Noi dovremo attendere chissà per quanti anni ancora.

Intanto, i soli a ricordare l'anniversario sono, a quanto pare, gli studenti dei movimenti liberal-democratici.

Peccato che con loro si mescolino imbecilli che sotto il pretesto dell'anticomunismo inneggiano a personaggi come Mussolini e, ancor molto peggio, come il sanguinario Codreanu: come cadere dalla padella nella brace.

Un'unica notizia in qualche modo consolante: è morto Markus Wolf, l'ex capo della Stasi.

Con l'aiuto di una parte non irrilevante dei suoi concittadini ha spiato sistematicamente tutto il suo paese.

Marco Cavallotti


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