04 luglio 2006

Rilanciare il Partito delle Libertà

Leggendo gli editoriali di Battista e di Romano sul Corriere della Sera qualche riflessione è opportuno farla. Non si può non tener conto dell'attività della UDC, Iniziata con la segreteria Follini, che aveva ed ha come scopo ultimo quello di far scendere Berlusconi dalla sella. Casini ed i suoi si sentono pronti a sparigliare le carte. L'obiettivo è quello di porre sulla scena politica la centralità delle forze moderate che guardano ai valori del cattolicesimo ed alla politica sociale. Una riedizione in sostanza del centro sinistra fine anni sessanta. Rifletto sullo spirito con cui Aldo Moro delineava la sua strategia politica e m'accorgo che Tabacci e Follini hanno la sua stessa visione: trovare con il contendente politico un compromesso di gestione. Convinto come sono che le forze moderate hanno dalla loro parte la forza della ragione e del buonsenso e che lo sguardo a sinistra alimenta gli interessi di bottega, ritengo che battersi contro questa strategia sia opportuno. Ben si sa, infatti, che le politiche popolari riscuotono un consenso spontaneo, mentre le politiche ragionate critiche e dissensi e ben conosciamo il gioco delle parti portato avanti dalla sinistra demagogica ed opportunista. La nostalgia è quella: essere con tutti contemporaneamente, facendo finta di battersi fino all'ultimo respiro contro lo stesso potere da loro controllato.
Premetto, come ho avuto modo di dire già in altre occasioni, che non sono per il mantenimento a tutti i costi della leadership di Berlusconi, quanto per il mantenimento di una politica coerente e compatibile con le risorse economiche, con lo sviluppo, con la collocazione internazionale e con i principi ispiratori della civiltà giuridica e sociale. Ancora molto è da fare nel Paese per far si che lo stato sociale ceda il passo alla società civile e garanzie di questo tipo non ce ne sono affatto nella strategia UDC. Berlusconi e Forza Italia devono prendere l’iniziativa, forte e decisa, devono rinunciare alla ricerca di consenso degli alleati per la spallata al Governo Prodi. Non arriverà mai! L’UDC sarà sempre pronta a correre in soccorso della maggiornza con giustificazioni sulla falsariga dell’interesse del paese. Ora di non voler abbandonare i nostri soldati inviati dalla precedenza maggioranza a portare la pace sui territori di guerra e poi appellandosi alla strategia dell’opposizione costruttiva. Non hanno interesse Follini o Casini alle elezioni anticipate che possano riportare Berlusconi alla guida del Governo: devono prima di tutto assolvere al loro compito di demolire la leadership del Cavaliere. Devono strizzare l’occhio ai loro attuali competitori. Prodi e Rutelli ed un po’ meno Mastella, che vedrebbe vacillare il suo ruolo di spartiacque, sono lì ad attenderli per un grande centro che guarda a sinistra e che li affranchi dai condizionamenti troppo sbracati della sinistra alternativa. Il partito dei Democratici di Sinistra diverrebbe, per Rutelli in particolare, non più l’azionista di riferimento della maggioranza di centro sinistra ma l’interlocutore paritetico.
Forza Italia ed il suo leader, dunque, devono prendere in fretta l'iniziativa di unificare con una formula propulsiva e dinamica il centrodestra. Devono denunciare le schematizzazioni ed i ghetti ideologici ed affermare che il progresso richiede politiche libere e che il benessere ha bisogno di sviluppo. La politica sociale non si ottiene con lo stato sociale ma con la consapevolezza dei doveri di ciascuno. Affermati questi principi rilanciare il partito unico delle libertà, affrontando anche distinguo e defezioni. Meglio chiarire tutto e subito anziché farlo nel tempo e… lasciarsi lentamente demolire.
Vito Schepisi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

io spero nei comopagni follini e Tabacci...allrghiamo al senato la ns maggioranza...eliminiamo berlusconi...eviva la democrazia...abbasso i plagiati dalle tv di berlusca

vito schepisi ha detto...

in risposta all'anonimo delle 11,46

...Lei è libero di sperare in ciò che crede. Le faccio notare, però, che il suo auspicio è solo quello di allargare la maggioranza al Senato. Sembra un invito alla mastellazione di componenti della minoranza e non mi sembra un bell'invito. Sappia che a monte ci sono gli elettori. Coloro che Lei intenderebbe "acquistare" alla causa della sinistra hanno ricevuto i loro voti dall'elettorato di centrodestra. Non le sembra, dunque, immorale l'eventualità da Lei prospettata? Mi dispiace deluderLa, anche, per ciò che riguarda l'eventualità di un diverso equilibrio di goveno. In questo caso, e penso che si potrebbe solo per un governo di transizione atto a svolgere alcuni compiti stabiliti a tavolino: assetto fermo su politica estera e manovra economica per lo sviluppo, ad essere poste fuori sarebbero le punte estreme dello schieramento politico. Nessun politico saggio, salvo voler lasciare il monopolio dell'opposizione e della rappresentanza del 50% degli italiani, potrebbe ignorare il maggior partito dell'opposizione rappresentato da Forza Italia. Vorrei che ci fosse più razionalità nelle sue conclusioni. Nella politica il tifo da stadio non sostiene la squadra ma rende incerto il suo cammino.