06 luglio 2006

Specchietti per le allodole

Vorrei proprio vedere se le sbandierate liberalizzazioni serviranno a ridurre le tariffe o solo a modificare i soggetti deputati all'esercizio delle prestazioni. Vorrei vedere se gli interventi su banche ed assicurazioni favoriranno un più conveniente e meno conflittuale rapporto con la clientela. In proposito vorrei che fosse chiaro che i tassi di interesse sui conti correnti difficilmente potrebbero subire diminuzioni in quanto già ai minimi in assoluto e, per capirci, rasenti lo zero. Sui conti esposti, di contro, implicano la copertura da parte del cliente: cosa che non è quasi mai possibile nei 60 giorni.
Sono specchietti per le allodole.
Altrettanto lo sono sulle tariffe minime e massime delle prestazioni legali. L'avvocato, come il medico non sono prodotti di mercato: necessitano del cosiddetto rapporto di fiducia e difficilmente in questo caso si contratta il costo della prestazione. Sarebbe stato più opportuno, per ridurre le spese e snellire le attività dei tribunali, limitare le durate delle controversie legali.
Per i passaggi di proprietà di auto, moto e barche, ciò che viene meno e che sarà sostituito dai diritti di segreteria dei comuni è il costo per l'autentica della firma, circa 25 euro, non l'imposta di registro di diverse centinaia di euro.
Anche questo provvedimento, così come diffuso, è uno specchietto per le allodole ed appare offensivo nei confronti dei cittadini in quanto sbandierato come importante liberalizzazione. Ben diversa è la parte del decreto priva di enfasi liberalizzatrice, inserita senza alcun clamore, non diffusa dagli organi di informazione e tenuta a lungo riservata: quella che dà facoltà di istituire un controllo capillare su transazioni economiche di ogni tipo e di imporre un'imposizione fiscale, nelle transazioni immobiliari, non più sui valori catastali degli immobili ma sui valori di mercato.
Nessun clamore, inoltre, sull'aumento dell'imposta di registro e sulle locazioni finanziarie, nè sull'aumento e l'indeducibilità dell'IVA che non più recupearata dalle imprese si riverserà sugli acquirenti degli immobili.
Si pigia così il pedale del freno sullo sviluppo immobiliare delle aree urbane con la inevitabile conseguenza dell'aumento dei costi degli immobili e delle locazioni.
Vito Schepisi

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