22 febbraio 2007

Prodi bis? Che senso ha!?



Prodi è caduto per mancanza di omogeneità politica.
La sua presunta maggioranza diverge su più di una questione.
E' unita solo dall'antiberlusconismo e dalla gestione del potere.
Un nuovo Governo Prodi con questa maggioranza non avrebbe senso e sarebbe una prova di presunzione e di arroganza, oltre a non poter esser compresa dagli italiani.
E’ vero che Prodi ha vinto le elezioni, sebbene col solo 50% dei voti e con sospetti di brogli, ma è anche vero che le ha vinte più che su di un programma politico chiaro e condiviso, su un collante fuori programma: l’antiberlusconismo.
C'è però ora una stragrande maggioranza di elettori che di questa maggioranza, ed anche di Prodi, non vorrebbe più sentirne parlare.
Un Prodi bis, pertanto, significherebbe solo perseverare nell'errore.
Sulla politica estera, prima che su altre questioni, le divergenze sono così macroscopiche da non potersi pensare alcuna forma di mediazione.
C'è una maggioranza di italiani che chiede continuità nelle scelte e nei riferimenti, che sente gli USA paese amico e fidato, che condivide il patto atlantico e la politica della diffusione della democrazia.
C'è una maggioranza di italiani che ritiene pericolosa la troppa accondiscendenza verso il fondamentalismo arabo e che ritiene Israele uno stato assediato e minacciato.
Italiani che attribuiscono al mancato riconoscimento dello stato ebraico, alla doppiezza ed alla corruzione della dirigenza palestinese ed ai gruppi terroristi arabi, tollerati anche dal nostro ministro degli esteri, le responsabilità storiche della tensione in medioriente.
Altri italiani, invece, ritengono di dover mutare il rapporto con gli USA e di dover dar credito alle politiche che privilegiano il rapporto con Hezbollah e con Hamas e persino con Amhadinejad.
Questa Italia è quella che scende nelle piazze e che trova contiguità con gruppi eversivi confinanti con le rinate Brigate Rosse e che si infiltra in partiti della sinistra radicale ed alternativa, nel sindacato di sinistra, maggioritario nel Paese, nei centri sociali e che, seppure a volte frenata, si lascia andare nelle città italiane in devastazioni, furti chiamati “spesa proletaria”, violenze e scontri con la polizia.
Atti tutti perpetrati inneggiando alla pace.
Una parte del popolo italiano che ha in odio gli USA ed Israele e che nelle piazze ne incendia le bandiere e si lascia andare a slogan violenti e di odio verso tutto ciò che è americano.
Questa realtà è all'interno del centrosinistra.
E’ all’interno delle forze parlamentari che hanno concesso la fiducia a Prodi, è stata all’interno del suo Governo.
Nelle ultime elezioni dell’aprile del 2006 è stata determinante per raggiungere la risicata presunta maggioranza.
I loro rappresentanti in Parlamento sono perfettamente consapevoli del loro indispensabile apporto, tanto da imporre in ogni circostanza la linea al Governo.
Esiste nel centrosinistra ancora un’altra realtà.
Quella dei post comunisti, orfani dell’URSS, che hanno avuto in odio da sempre la democrazia liberale e che oggi per trasformismo politico e ragioni di partito (classico nella storia marxista), per non essere fuori dalla scena per incompatibilità politica con l’Europa e le sue direttive di sviluppo, dopo aver scippato anche la storia del socialismo democratico ed autonomista, nascondono l'antiamericanismo e l'antisionismo col "multilateralismo" e la "equivicinanza".
Anche quest'ultimo è un termine cinicamente coniato per confondere le intenzioni e nascondere la diversa collocazione.
Non si può essere equivicini tra terrorismo e democrazia e non si può essere equivicini tra un paese alleato ed un altro che si porge minaccioso.
Non si può certo verso coloro che non perdono occasione per mettere in discussione i valori della nostra civiltà.
Un Prodi bis, pertanto, non avrebbe proprio senso.
Vito Schepisi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sei veramente un liberale. Bravo, seguo spesso i tuoi interventi. Grazie Maris.

vito schepisi ha detto...

Grazie a te Maris. Grazie per la visita e per le tue parole che mi hanno fatto davvero piacere. A risentirti. Ciao! Vito