23 febbraio 2007

Lettera aperta al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano




Inviata al Quirinale all'indirizzo: https://servizi.quirinale.it/webmail



Illustrissimo Presidente,
in questi giorni è sottoposto ad uno stress che immagino avrebbe pure evitato. Uno stress derivato dalla caduta dell'esecutivo. Il Presidente Prodi, indotto alle dimissioni dalla consapevolezza dell’inesistenza di una vera maggioranza politica che lo sostenga, sembra voglia essere riproposto sulla base di un documento riportante 12 perentorie condizioni. Punti programmatici o proposizioni d’intenti che appaiono così vaghe da poter essere accettate dai partiti del centro sinistra. Gli stessi che avevano già accettato il più vasto programma dell'Unione, così vago e così diversamente interpretabile da poter essere paragonato alle profezie di Nostradamus. Un programma che esordiva con la frase "Per il bene dell'Italia" e che oggi si dimostra così beffardo verso tutti quegli italiani che non sono riusciti ad avvertire, in nessun momento, la volontà promessa. La maggioranza dell’Unione non ha retto ed è andata in frantumi dimostrando l'inconsistenza politica del collante utilizzato per metterla insieme. Un mastice valido solo per una campagna elettorale ma non adatto al più articolato sostegno parlamentare. I patti, come è giusto che sia, saltano anche per questioni di coscienza, ed in effetti così è stato.
Affidando nuovamente il mandato all'Onorevole Prodi, Lei si renderebbe responsabile di una riedizione di un Governo che non ha più la fiducia del Paese. Non può non avvertirne l'aria! Non Le può sfuggire, neanche, che in nessuna materia importante un Prodi bis avrebbe una vera maggioranza politica e neanche parlamentare, se non sarà per rigide imposizioni di partito. Il nuovo governo nascerebbe all’insegna della più deprecabile partitocrazia ed ispirato a respingere l’opposizione anziché proporre soluzioni per l'intera nazione, come le dichiarazioni dei capo partito tengono ripetutamente a ribadire. In ultima analisi, vorrei che valutasse la legittimità costituzionale di un capo del governo che si propone di imporre un rigido comando sia sull’azione del Governo che sul sostegno dei partiti che lo sorreggono e valuti quanto tutto questo strida con la tradizione democratica e parlamentare del nostro Paese.
In conclusione, signor Presidente, Le chiedo di mostrare il Suo amore per L'Italia e per le Istituzioni e sia - come già ha iniziato a fare - il Presidente di tutti e non si presti a soluzioni precarie e senza chiari e legittimi sbocchi politici. L’Italia ha bisogno di una rinnovata fiducia; ha bisogno che vengano meno odio ed intolleranza; ha bisogno che si dia sbocco alla voglia di dialogo che è pur presente tra la gente italiana che lavora e che investe. Una soluzione come quella proposta da Prodi porterebbe ad alimentare le incomprensioni ed esacerbare gli animi. L’Italia nelle ultime elezioni non ha avuto né vincitori, né vinti. Sia interprete dunque di questa realtà. Dia vita ad un Governo del Presidente, un esecutivo di pacificazione che possa sembrare il governo della parte sana, democratica e liberale dell’Italia e che possa dar soluzione ad alcune questioni che vanno dalla legge elettorale alla riforma dello Stato e che, esaurita la sua funzione, possa, al più presto, riportare gli Italiani al voto per fornirli di una maggioranza politica.
Caro Presidente, tocca a Lei. Non deluda gli Italiani.
Cordiali saluti.
Vito Schepisi

9 commenti:

Anonimo ha detto...

"Bello e commovente "il suo appello al Presidente. Peccato che sia di parte,lei fa esclusivamente propaganda per la destra o meglio per berlusconi, porta avanti esclusivamente le sue tesi o meglio quelle del suo idolo,quello che vi ha fatto il lavaggio del cervello, fosse lei almeno di destra pura,già si potrebbe discutere, pertanto perchè il presidente dovrebbe prendere in considerazione le sue esternazioni? L'odio politico che c'è in Italia l'ha creato Berlusconi,è da quando ha avuto la sua bella idea di scendere in politica,per salvarsi dalle "patrie galere",che in Italia non si capisce più nulla, le sue esternazioni quotidiane sono quelle che più fanno male all'Italiae agli italiani. Parlate dell'estero? Quante figuracce ha fatto l'Italia col Berlusca? Un governo di larghe intese che lei chiede al Presidente non risolverebbe nulla,non pacificherebbe alcunchè.Sa poi quanti altri cittadini di sinistra chiederanno al presidente tutto il contrario di quello che chiede lei? Chi dovrebbe ascoltare il Presidente? Proprio perchè è il presidente di tutti gli italiani,deve decidere secondo le sue valutazioni,secondo i dettami costituzionali,secondo le indicazioni dei gruppi parlamentari se,questi gli hanno dato la garanzia dei numeri. A me sembra che in democrazia anche con un solo numero in più si ha la maggioranza,se l'Unione ha questo numero in più perchè non dovrebbe riprovarci? Gli elettori di centrosinistra sono oltre la metà degli italiani,lei questo non lo mette in conto? Se i numeri ci sono il Presidente ha il dovere di incaricare Prodi o di rimandarlo alle camere. Se invece le garanzie non sono sufficienti ,deciderà se sciogliere le camere. Le larghe intese sono solo dei pasticci. Inoltre se ci troviamo in queste condizioni lo dobbiamo a quella "porcata" di legge elettorale fatta dalla destra, non con i piedi ma frutto di una furbizia studiata a tavolino,perchè quasi sicuri di perdere,pur di rimanere a galla non hanno esitato a mettere in difficoltà un paese.Che responsabili questi destroidi.Per cui,questo è un momento delicatissimo per il Presidente della Repubblica e non è giusto nè onesto tirarlo per la giacca,nè da una parte nè dall'altra. Saluti

Anonimo ha detto...

Sono completamente d'accordo con te. Questo vizio di fare informazione politica esclusivamente di parte danneggia l'Italia intera. Questa lettera al presidente e' veramente insopportabile per la sua faziosita'. Se odio politico esiste in Italia e' grazie al signor Berlusconi che un attimo dopo la sua scesa in campo inizio' ad insultare la sinistra italiana invece di condurre un dibattito politico su toni di moderazione, come si puo' dimenticarlo? Ma adesso ci raccontano la favoletta che il super odiato e' proprio Berlusconi stesso. Se Berlusconi e' oggi odiato dalla sinistra piu' di un Fini o di un Casini e' proprio in virtu' della sua attitudine nei confronti di tutta la sinistra italiana trattata come se fosse illiberale, ma chi la liberta' la nega e' proprio lui, con la sua mancanza di etica, il suo potere informativo, i suoi attacchi alla magistratura che e' brava quando arresta i brigatisti ma bolscevica quando indaga l'amico Previdi. Faziosita' allo stato puro ed hanno pure il coraggio di chiamarsi liberali. Ciao.

vito schepisi ha detto...

Penso che i miei interlocutori anonimi siano proprio arrabbiati con me! Non mi consentono neanche di esprimere al Presidente della Repubblica alcune mie considerazioni in tono pacato e riflessivo. Eppure siamo in democrazia e dovrebbe essere consentito. Sarà che abbiano Berlusconi in antipatia ma è da ritenere giustificabile questo assunto per essere così ferocemente aggressivi nei miei confronti? Io ho espresso il mio pensiero e prendo atto che voi non lo condividiate. Ho parlato non di Berlusconi o di Prodi ma dell'Italia e della necessità di trovare non dico concordia ma almeno rispetto e tolleranza. Mi si dice che sia Berlusconi ad essere stato per primo aggressivo perchè tra l'altro è anche anticomunista. Ma in Italia non comunisti sono in tanti e di persone che ancora oggi ne criticano le politiche e le forme sono ancora di più della metà degli italiani. Chiediamo il confino per questi? Circa 13 mesi fa il Consiglio d'Europa ha condannato il comunismo definendolo crimine contro l'umanità. la mozione è stata votata dai due terzi del Parlamento Europeo. Che facciamo a costoro? Vorrei ricordare che nonostante i suoi attacchi alla magistratura, Berlusconi sia stato assolto in tutti i procedimenti giudiziari. Devo intendere che siate giustizialisti e contro le garanzie democratiche?
Io non sono di destra e non ho niente a che spartire con Berlusconi. Questa legge elettorale l'ha voluta fortemente Follini che è passato a sinistra. La soluzione adottata da Napolitano di rinviare Prodi alle Camere l'ho trovata costituzionalmente corretta. Non possiamo però nascondersìci dietro le facciate dei palazzi....questi hanno stili diversi. La maggioranza parlamentare, quantunque io sia ancora dubbioso sulla regolarità delle elezioni, non per tifo ma per considerazioni oggettive che una persona di normale intelligenza non può non porsi, non è omogenea e su molte questioni ha idee molto diverse. E' unita solo dal collante dell'antiberlusconismo...penso sia sufficiente questo per capire da che parte provenga l'odio e l'intolleranza!
Il mio secondo anonimo interlocutore è proprio arrabbiato con me e sostiene che questo mio modo di fare informazione politica sia proprio insopportabile. A parte che non è stato da me invitato d entrare nel mio blog...vorrebbe forse vietarmi di avere le mie idee? Il mio sarebbe addirittura un vizio...mi vuole punire? Ha pronto per me l'olio di ricino? O peggio? E' proprio sicuro di non avere una concezione della politica che si rifaccia al fascismo? Lei si accusa di danneggiare l'Italia intera..siamo alle comiche? Ma lei da dove proviene? Chi sono i suoi ispiratori politici, su che studi si è andato formando e cosa intende per democrazia? Non la ritengo per quello che scrive degno di ergersi a valutatore della morale degli altri. Se lei appartiene alla sinistra italiana questa sinistra io la definirei illiberale.... e Lei provi ad impedirmelo! Non Le sembra d'essere molto arrogante e fazioso?
Distinti saluti.

Anonimo ha detto...

Ma vede comunisti rossi da tutte le parti lei? Chi non la pensa come lei e' e deve essere senpre un estremista bolscevico? Sono anni che etichettate tutta la sinistra italiana come estremista e illiberale ad ogni elezione e questo in virtu' di voler creare il mostro ad ogni costo. Si stupisce quindi se la risposta da sinistra non puo' essere che speculare alla vostra? Nessuno ha impedito (purtroppo) al demagogo Berlusconi di scendere in campo in questo paese che lei definisce tanto illeberale, ma le ricordo che in un paese "illiberale" come gli Stati Uniti a un personaggio del genere non sarebbe mai stato permesso di candidarsi a presidente del consiglio visto il potere informativo e gli interessi personali che ha. Se lei fosse un vero liberale come si dichiara certi argomenti le dovrebbero stare a cuore ed invece non la toccano minimamente. Per questo i suoi argomenti sono sempre di parte faziosi e mai obbiettivi. Si chiede troppo se si chiede una democrazia che non porti in parlamento gente indagata e addirittura condannata in via definitiva? Come Berlusconi, grazie alle leggi parlamenti fatte su misura, abbia eluso la giustizia lo sappiamo tutti. Non raccontiamoci la favola del perseguitato politico, se la magistratura indaga lo fa con condizione di causa (vedi il lodo mondadori). Siamo per questo tutti comunisti? Lei puo' scrivere tutte le lettere che vuole al Presidente della Repubblica ma non puo' darci di fascisti solo perche' la etichettiamo come fazioso. Mi spiace, come lei rivendica il diritto di dire quello che vuole, lo stesso diritto lo rivendico anch'io (le dispiace?) e non mi sembra di aver chiesto che lei si messo a tacere, faccia quindi a meno del vittimismo tipico della sua parte politica. Mi sembra poi che al fascismo sia molto piu' vicina e ancorata la sua parte poltica che non la mia, vada a riverdersi le alleanze della CDL nelle ultime votazioni.

Anonimo ha detto...

Ma come? Non sei Berlusconiano??? Ragazzi andate avanti voi che a me mi vien da ridere :-)) Ma il tuo blog sembra il Tg di Emilio Fede! Non hai niente da spartire con Berlusconi? Forse non spartirai i suoi soldi, ma le idee sono identiche. Se ancora non l'hai capito te lo dico io, sei un berlusconiano, adesso non preoccuparti e' una malattia comune, solo che non sai di averla.

vito schepisi ha detto...

Guardi mio caro anonimo interlocutore numero 1, io stavo tranquillo per fatti miei quando ho ritenuto opportuno scrivere al Presidente Napolitano per esprimergli una mia opinione e per pregarlo di prendere atto che fuori dalle mura della politica c’è un’Italia scontenta. Questa Italia è profondamente delusa dagli atti finora consumati dal Governo e da Prodi e chiede modifiche. Questa Italia si è resa conto di essere stata presa in giro ed inoltre ha preso atto che la maggioranza uscita vincente dalle urna non è coesa ed ha in materie importanti visioni ed ispirazioni politiche diverse. Su queste riflessioni ho sentito di dover comunicare al Presidente della Repubblica che ci sono forme di correttezza istituzionale che il Presidente della Repubblica poteva valutare. Mantenendosi all’interno delle sue prerogative il Presidente poteva scegliere tra due diverse interpretazioni dei fatti in corso ed assumere due diverse determinazioni che per brevità riassumerei di correttezza formale o di correttezza sostanziale. Napolitano ha scelto la correttezza formale e non per questo me la sono sentita di biasimarlo, anche se non posso dire di non esser rimasto deluso. Napolitano ha scelto la strada più semplice, quella della politica dei partiti, naturalmente quelli che lo hanno votato, e non quella del Paese. Anche se penso che rendendosene conto abbia anche affermato che è l’ultima prova: anche questa una valutazione politica ed un monito “politico” alla sua parte.
Posto l’assunto, devo invitare i miei interlocutori a riflettere sulla circostanza che sia diritto di tutti appellarsi al Presidente della Repubblica quando si ravveda il bisogno di comunicare un malessere della propria condizione d’essere italiano. Nessuno tira la giacchetta a nessuno e se scrivo al Presidente è anche mio dovere civico farlo. Io da italiano questo malessere l’avverto e ritengo che questo Governo e questo Presidente del Consiglio non mi rappresentino dignitosamente e sorvolo dall’approfondire le ragioni che sono dinanzi a più di una vicenda della cronaca politica quotidiana dalla questione Telecom, alle bugie sui conti dello stato, alle promesse elettorali, alla finanziaria, alla politica estera, ai ministri, sottosegretari e capi partito che in maggioranza manifestano contro il Governo, alle pessime figure in campo internazionale, alle crisi nelle alleanze strategiche del Paese e persino alle diplomazie prone verso fonti di terrorismo e di mancanza dei diritti fondamentali della libertà e dignità dell’uomo. Questi argomento sono stati sfrontati nei miei post precedenti e le mie posizioni se si volesse aver voglia di approfondirle sono tutte a disposizione. Ho il vizio di provare e circostanziare quello che dico e con dati inconfutabili e puntuali e non elaborando atti giudiziari e stralci di processi inquisitori per dimostrare fatti e circostanze che puntualmente non reggono in sede di giudizio finale come molti amano fare animati da giustizialismo forcaiolo, odio ed intolleranza. Nessun teorema ideologico solo fatti e riflessioni dispiegate in migliaia di righe, a volte anche messe insieme con pignoleria, come sono abituato a fare.
Io non amo definire fascista chi la pensa diversamente da me ma come devo definire chi si esprime nei seguenti termini? “Questo vizio di fare informazione politica esclusivamente di parte danneggia l'Italia intera. Questa lettera al presidente e' veramente insopportabile per la sua faziosita'.” Ho avuto l’impressione che il mio interlocutore abbia voluto dire che pensarla diversamente da lui costituisca un danno per il Paese. Io sarei insopportabile sono perché faccio le mie valutazioni su dati di fatto ed esprimo le mie opinioni! Cosa posso pensare se non che eliminare l’opposizione rientri tra le aspirazioni del mio interlocutore? Ebbene questo è ciò che io definisco fascismo che è poi è la faccia speculare del comunismo. Differenze non ne vedo assolutamente: realizzati fascismo e comunismo si sviluppano nella stessa maniera. Le alleanze politiche alle ultime elezioni hanno visto l’estrema destra forte di un consenso elettorale complessivamente su meno dello 0, 5% dei voti…ma i comunisti dell’altra parte sono oltre l’11%...non penso che il centrodestra possa avere difficoltà a rinunciare all’apporto di gruppi di nostalgici idioti se dall’altra parte si rinuncia al consistente apporto di pericolosi fautori di un sistema totalitario che si rifanno a Castro, a Chavez ed altri satrapi dittatorelli sparsi per il mondo ed anche all’apporto di gruppi e persone contigue alla criminalità politica e comune.
Io non sono Berlusconiano e lo ripeto… a volte difendo Berlusconi, per non condividere il metodo spesso odioso e “fascista” di coloro che ritengono di poterlo liquidare senza confrontarsi con lui in quanto leader della parte politica che si oppone a questa sinistra, spesso oscena, faziosa ed intollerante. Scrivo di politica da quando Berlusconi politicamente non era ancora nato, e sempre nell’aria liberale a cui ritengo di appartenere. Lo faccio con dignità e con rigore da sempre: non vorrete dire che sia stato Berlusconi a copiare da me?
Cordialità.
P.S.: al mio interlocutore n. 2, no so se sia la stessa persona, dico che il suo metodo non mi piace. Cosa pensa che m'abbia offeso dicendomi di assomigliare ad Emilio Fede? Posso dirgli che non è come crede. Non ho la sua mimica e la sua professionalità e neanche la sua storia. Io mi sono formato leggendo Einaudi, Croce, l'illuminismo inglese, Voltaire, Popper e Friedman. Fede penso sia di formazione saragattiana, socialismo democratico. Non per questo ritengo di doverlo criminalizzare e presentarlo come un cattivo esempio da non seguire. Anche questa è intolleranza e faziosità. Chi è Lei per ritenersi giudice di uomini e cose? E per dare patenti di legittimità? La settimana scorsa sono stato a Bassovizza sopra a Trieste, alla foiba di Bassovizza, a rendere omaggio alle vittime di Tito e della doppiezza criminale di Togliatti. Ho anche visitato Fiume, la nostra ex città italiana da cui sono stati deportati 350.000 nostri connazionali, ho apprezzato le parole di Napolitano, quando ha parlato di pulizia etnica degli slavi. Io avrei parlato dei comunisti di Tito alleati ai comunisti italiani. La storia sarebbe da leggerla e senza paraocchi. E' vero, pertanto, che io di fascismo e comunismo non ne voglio sentir parlare, e non vorrei che il mio popolo corresse pericoli di ogni tipo...è forse è per questo che disprezzo un governo ed una maggioranza in cui siedono persone che acora oggi, leggi le dichiarazioni di Giordano, dopo le parole di Napolitano, coprono misfatti del tipo, ed addirittura invocano la instaurazione di regimi comunisti sul modello castrista o venezuelano.

vito schepisi ha detto...

Riporto di seguito la risposta del Dr. Salvatore Sechi, Consigliere del signor Presidente della Repubblica Italiana per gli Affari Giuridici e le Relazioni Costituzionali.
Roma 15 marzo 2007
Egregio signor....
...con riferimento alla Sua e_mail del 23 febbraio scorso, indirizzata al Presidente della Repubblica, Le invio copia della dichiarazione che il Capo dello Stato ha rilasciato dopo aver respinto le dimissioni del Presidente del Consiglio Prodi a ver rinviato il Governo alle Camere.
Mi è gradita l'occasione per rivolgerLe cordiali saluti. (Salvatore Sechi)
...segue in allegato testo della dichiarazione rilasciata dal Presidente Napolitano in data 24 febbraio dopo il rinvio del Governo Prodi alle Camere, dichiarazione riportata dai media.

Anonimo ha detto...

Gentilissimo Schepisi,
onestamente non ho letto tutto il blog, mi concentro principalmente su un paio di cose che ho notato.
Io sono un uomo di sinistra, di una sinistra che oggi non vedo nel sistema politico italiano; per questo motivo ho votato Unione per la politica del meno peggio.
Il problema della netta divisione berlusconi-non berlusconi nasce da una considerazione: fatta eccezione per l'UDC in Italia manca, in questo momento, una vera, giusta, e persino apprezzabile da un uomo di sinistra come me, Destra laica, liberale, liberista e antifascista. Mi pare dalla sua opinione che lei abbia poco a spartire con il fascismo, forse meno di quanto ha da spartire con l'odierna sinistra di governo.
Quello che vorrei trasmetterle è la voglia di tanti giovani di destra come di sinistra di poter finalmente liberarci dalle sacche di fascismo che affondano l'Italia; dopodichè si può cominciare a parlare di Destra e Sinistra.
Penso che sia d'accordo con me che l'unico valore che veramente dovrebbe essere condiviso da tutti gli italiani sia l'antifascismo. Quando sarà veramente così sarò felicissimo, mi creda, di parlare con lei e chiunque altro che abbia idee diverse dalle mie e giungere alla conclusione che sono incompatibili tutte; ma sarò altrettanto felice di sentirmi unito a lei dall'amore per la libertà e la democrazia e dunque dall'antifascismo e di conseguenza il disprezzo per tutti i regimi illiberali, sotto qualsiasi bandiera siano nascosti.
Dato che non capito spesso sul suo sito, la prego di inviarmi una mail a d.ligori@libero.it

vito schepisi ha detto...

Caro signor Ligori. Non posso non apprezzare i toni del suo commento, sostanzialmente diversi da quelli in uso alla sinistra italiana. I toni però non nascondono un’abitudine anch’essa tutta italiana di porre barriere non solo ideali ma anche antropologiche a demarcare i confini tra destra e sinistra. Mi dispiace smentirla, però, perché un liberale non avrebbe bisogno di ingabbiarsi in un contenitore sommario e non avrebbe l’impegno di dimostrare d’essere antifascista. Anzi un liberale, antifascista, non lo è proprio perché non ha bisogno d’essere "anti" alcunché per dimostrare d’essere contro ogni forma di totalitarismo o di mandati a pensare concessi ad oligarchie. Un liberale non vota a sinistra ed in particolare a questa sinistra e non può prestare fiducia al signor Prodi, già in passato noto per i suoi metodi statalisti, autoritari ed illiberali. Nel centrodestra invece c’è buona parte del liberalismo italiano. Anche gli amici radicali, vedi Capezzone, si stanno rendendo conto di una collocazione molto precaria e della difficoltà d’essere liberali nel centrosinistra. Lei è antifascista. Io sono contro il totalitarismo d’ogni colore. Mi domando a questo punto se non ritiene simile al neototalitarismo la sinistra corrente in Italia e se l’intolleranza che emerge non sia solo una condizione di una predisposizione a metodi e pensieri del secolo scorso. Quando si compie una scelta, e quindi si stabilisce d'essere per un modello di società, in cui libertà e responsabilità siano i principi, non si corre dietro ad antipatie e simpatie ma si concorre a stabilire il consolidamento dei principi ed all'interno ci si impegna per individuare gli uomini giusti. La lega ad esempio non è popolare se sta con la sinistra e rozza al contrario. Alleanza nazionale e l'udc non sono comode se si pongono in contrasto a Berlusconi e scomode o fasciste al contrario. Se aspetta che si presentino uomini e partiti con immacolata prova di candore, lavati col detersivo della storia che cancella le scorie di ideologismi stolti e stantii, dovrà aspettarne di tempo. Io non mi aspetto da lei l’abiura di niente per dialogare ma solo l’onestà intellettuale di persona civile che pur pensandola in modo diverso abbia il pregio di ammettere che non si avvia un dialogo ponendo steccati o alimentando una retorica, quella antifascista, che è anche molto discutibile per vicende storiche e militanze che l’hanno animata. Cordiali saluti.