18 ottobre 2006

Velo islamico/ Il pensiero debole di Prodi



E' davvero misero il nostro presidente del Consiglio Prodi. In Inghilterra non è riuscito a giustificare la sua contrarietà all'uso islamico di coprirsi il volto che in nome del buon senso, l'ultimo rifugio della morale e dell'intelletto prima di arrendersi alla povertà di spirito. Non gli è venuta in mente nessuna ragione più eclatante, nessun moto d'animo più nobile. Non ha fatto nessun riferimento ai valori della sinistra, nessuno a quelli del cattolicesimo liberale. Si è dimenticato di tutto. E forse non ci ha mai creduto fino in fondo. Come tutto il resto della sinistra. Che ha voluto giocare con le proprie idee fino a smarrirle.
E adesso fa i conti con il pensiero debole di cui ha voluto nutrirsi ridotta all'ombra di sé stessa. Orfana di un apparato etico e intellettuale con cui giustificarsi. Il gioco gli è sfuggito di mano e il prezzo da pagare è alto: l'assenza di un'identità. Nel confronto con il pensiero forte islamico, e davanti a qualsiasi integralismo, non ha nessuna chance di vincere. Ma soprattutto uccide la passione che c'è dentro di noi. In nome del buonsenso non si ergono barricate, non si scende in strada, non si soffre. In nome del buonsenso non si regalano sogni alle donne del mondo. Non si dà loro gli strumenti per emanciparsi. Che se ne fa una donna dell'Islam poi del buonsenso occidentale. Che se ne fa contro un iman, contro i suoi mariti e i suoi fratelli. Come può ergere il suo volto con fierezza e dire no. No a tutto, proprio a tutto. In nome del buonsenso occidentale i suoi occhi non brilleranno di audacia e di coraggio. In nome del buonsenso occidentale nessuno si commuoverà alle sue parole. In nome del buonsenso occidentale non sarà in grado di spiegare nulla. Ne di opporsi a nulla. Contro la razionalità islamica si ritroverà senza armi. Bestia in gabbia costretta alla propria esistenza senza neanche avere gli strumenti intellettuali per spiegare l'ingiustizia che sente dentro di sé e raccontarla ai suoi carcerieri.
E invece la grandezza del pensiero occidentale, e ancor più di quello di sinistra, sta proprio in questo: aver dato voce razionale alla rabbia interiore. Averla trasformato in energia attraverso la parola e aver fatto della parola lo strumento con cui cambiare il mondo. Prodi ha cancellato in un solo colpo tutta la nostra eredità culturale. Tutta la tensione creativa del logo occidentale. Ha cancellato le tracce dello sforzo intellettuale e dialettico che ci ha consentito di costruire un mondo migliore - perché quello occidentale è un mondo migliore di tutti gli altri. Prodi non si è accorto che il buonsenso di cui nutre la sua ideologia e al quale si è appellato ha avuto bisogno di secoli per maturare. Per arrivare là dove nessuna altra civiltà è giunta: giustificare la totale libertà delle donne a scegliere come condurre la propria esistenza. Prodi si è dimenticato di chi è e da dove viene. E così facendo ha tradito tutte le donne del mondo.

Da "Affari Italiani" 18 ottobre 2006
Alessandro Luigi Perna

20 commenti:

vito schepisi ha detto...

Non è personaggio da pensiero profondo. Non è uomo con gli attributi. E' un uomo fortunato, però, ha ricoperto in Italia ed all'estero ruoli importanti perchè si è trovato nelle circostanze per poterlo fare. Altrimenti sarebbe stato un signor nessuno, magari anche cancellato dall'ondata di tangentopoli. Fu salvato allora dalle urla e le minacce di Di Pietro da uno Scalfaro, al Quirinale, Il peggior Presidente della storia della Repubblica Italiana,il signor “non ci sto” già acquisito al partito dei giudici. E' servito nel 1996 e nel 2006 perchè il maggior azionista della sinistra, i DS, non erano e non sono presentabili. Nella legislatura 1996-2001, defenestrato da D'Alema, gli capitò d'essere parcheggiato alla Presidenza della Commissione europea, il peggior presidente della commissione europea, coinvolto anche li in operazioni di malversazioni e di dilatazione di spesa, oltre che di assunzione di pletore di collaboratori e di incarichi a Nomisma. Dall'Europa, come è noto, si occupava della politica italiana, non facendo mancare una serie di iniziative contro le politiche del governo Berlusconi. Si occupava, ancora da Presidente della Commissione, della politica italiana per interessarsi alla organizzazione della coalizione di partiti per ridiscendere in campo contro la cdl. Meschino nella sua pavida accondiscendenza verso tutto e tutti pur di mantenere salda la sua poltrona. Asseconda la politica di Bertinotti per la finanziaria, quella di D' Alema per la diplomazia, quella di Visco per la parte fiscale, quella della sinistra in genere per le leggi punitive contro gli italiani che non votano a sinistra e contro la libertà d'informazione. Dal viaggio in Cina abbiamo colto tre tratti caratteristici del personaggio. Il primo è la propensione alle bugie; il secondo è l'arroganza e la mancanza di rispetto per il Parlamento; il terzo è la mancanza di coraggio per la mancata denuncia della violazione dei diritti umani in quel Paese.
Ha taciuto quando il mondo islamico ha aggredito il Papa, per un riferimento storico all'islam, ora non ha altro da dire se non il richiamo al buonsenso per la condizione della donna nell'Islam.
E' un uomo dal pensiero debole: un'immagine di un'Italia decadente e senza coraggio, pavida. Gli italiani si stanno vergognando d'averlo fatto arrivare fin lì.

Anonimo ha detto...

Districandosi dai groviglie sopportando i miasmi sparsi dalla efficente macchina spargimerda a senso unico.
Cosa ha detto Prodi?
Che la gente si vesta pure come cazzo vuole ma lasci il viso scoperto, come vuole la legge italiana.

Vito sei capace una volta di stare al tema e rispondere?

Perche' non trovi sacrosanto quanto detto da Prodi?
D'accordo ti pagano per fare propaganda, ma anche in questo ci vuole un minimo di decenza, per agganciare qualche allocco.
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Caro Nocera,
Mi scusi se sono così crudo ma penso che Lei non abbia capito niente. Da un Paese tra i 7 più industrializzati del mondo è lecito aspettarsi una posizione che si richiami a motivazioni forti per assumere posizioni su questioni che investono i diritti umani. Provi a pensarci e cerchi di capire se non è come io dico!
Se per la strada della sua città, Lei che ha girato il mondo, che ritiene di avere acquisito i contenuti di una cultura di tolleranza e di civiltà, vede un uomo abusare di un bambino, Lei che fa? Lo avvicina e gli chiede di avere buon senso? Lo ammonisce a non ripetere quelle azioni? O invoca l'intervento della legge per garntire l'indifeso e sanzionare il comportamento incivile? Risponda a queste domande e poi si chieda se appellarsi al buon senso sia sufficiente. Cordialità.

Anonimo ha detto...

Ma ti rendi conto di che cazzo hai scritto , ma tu che razza di animale sei? quale correlazione ci puo' essere tra quanto hai avuto il coraggio di scrivere ed il portare o meno un velo. Ma sei pazzo o drogato!
In un altro blog, per chiarirti di quali estremisti ebrei parlavo ti ho descritto il loro modo di vestire e vatti a rileggere di quante invettive mi hai investito, di cui la migliore era razzista.
Ma tu che cazzo sei, anche se non fai altro che bestemmiare riempendoti la bocca di belle parole di cui sicuramente non conosci il significato.
Non si spiega diversamente.
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Nocera, dubito che Lei non capisca. Penso che la questione Le sia stata spiegata a chiare lettere. Devo dedurre che non vuol capire. Io non sono contro le manifestazioni della propria fede, e per il velo islamico, in tale espressione, non ho alcuna contrarietà. Quello che non mi convince e che rappresenta il modo di essere del persona è il non stigmatizzare l'imposizione, la violenza usata, il ricatto, il condizionamento. Ci sono delle Carte internazionali scritte sui diritti dell'uomo. In queste Carte si legge che l'uomo e la donna devono avere in ogni luogo della terra pari diritti e pari doveri. Queste carte sosvrastano gli usi ed i costumi ed anche le abitudini triviali. Bastava al nostro "buffone" che ci governa che si fosse richiamato a queste Carte per esprimere la sua disapprovaione per la condizione femminile nel mondo islamico. Non al buonsenso: non è del curato di campagna che si chiede una parola ferma che racchiuda il sentimento di un popolo. Ma Lei queste cose non le può capire. L'unico suo odio è Berlusconi e tutti coloro che gli sono vicini. Se mi consente devo citarLe la schiettezza di Berlusconi quando parlò senza mezzi termini della superiorità della cultura occidentale o quando nel Parlamento degli USA parlò della libertà di tutti e dei diritti inviolabili degli uomini. Il suo cruccio è verso coloro che pur non avendo nessun motivo per votarlo, qualora ci fosse una scelta democratica libera, lo votano. Questi, me compreso, vedono dall'altra parte truppe con gli stivali, distintivi e parole d'ordine. Situazioni che turbano la misura democratica e liberale degli amanti del libero pensiero e delle libertà, tutte le libertà, anche quelle di contestare una sentenza di un giudice, individuare in motivazioni d'ordine ideologico la sua pronuncia. Io amo anche coloro che vogliono sentirsi liberi di drogarsi di pubblicità sulle tv private e cambiare canale se vedono la faccia indecente di Prodi, coloro che non vogliono finanziare inefficienze e malaffare, che vogliono uno Stato che assolva il suo compito in modo leggero senza interferire nella vita privata delle persone, che vogliono essere certi che in ogni angolo del paese un reato sia uguale e che i responsabili vengano sanzionati.
Io voglio uno Stato in cui non ci sia neanche la necessità di raccontar bugie al popolo perchè chi presiede governa solo l'applicazione delle regole già scritte ed uguali per tutti, senza infingimenti e furbizie. Altro che bacetti maliziosi di Gentiloni a Zaccaria! Io voglio un Italia libera, purtroppo non posso pretendere dagli stupidi, ma almeno libera dalle sedicenti vittime piangenti di un sistema in cui da tempo hanno affossato le loro mani viscide e voraci.
Caro Nocera, per concludere, io capisco quello che leggo ed anche quello che scrivo. E' Lei che non mostra di capire quello che legge e non so quello che scrive. Lei è un razzista e ne sono convinto. Lo si evince dalle sue espressioni, dal suo calcare la penna su aspetti insignificanti che per Lei hanno significati caratteriali. Lei è un o(O)mbroso sia con l'iniziale miniscola che maiuscola.

Anonimo ha detto...

VEDI CHE ADESSO HAI CHIARITO PERFETTAMENTE DI CHE PASTA SEI FATTO E QUANTO I PRINCIPI A CUI DI D'ISPIRARTI, TI SIANO ESTRANEI.
CI SI RICHIAMA AL RISPETTO DELLA COSTITUZIONE e tu lo degradi a buon senso da curato di campagna( a parte che definire la costituzione di buon senso a me fa piacere, anche se fatto per disprezzarla).
CON ORGOGLIO RICORDI I PROCLAMI DI BERLUSCONI CIRCA LA SUPERIORITA' DI UNA CULTURA RISPETTO AD ALTRE, e poi mi chiami razzista.
Ma va fanculo!!!!!!
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Lei non sa distinguere neanche tra la Costituzione che sono i principi fondanti di un popolo e la Carta dei diritti degli uomini che sono le regole della civiltà convenuta delle comunità internazionali. Quando Berlusconi si è richiamto alla superiorità della civiltà occidentale, non lo ha fatto in riferimento alla razza ma ai principi di civiltà che gli organismi internazionali hanno sancito con la scrittura di una Carta dei valori. Ha sentito mai parlare della dichiarazione di Oxford? Guarda caso quella Carta a cui faccio riferimento i paesi islamici non l'hanno firmata. In quella Carta si afferma che i diritti degli uomini sono indistinti dal sesso. Riesce a capire se mi esprimo in modo elementare o devo farLe anche qualche esempio pratico come con gli scolari? Ha capito che la Costituzione ed il buon senso non hanno niente a che fare? Come niente avevano a che fare le guardie svizzere sulla sicurezza del Papa! Il suo curato di campagna è un indecente personaggio fuori dall'etica e dal buonsenso. Quello vero, però!
Lei è un pericloso razzista. Il suo modo di affrontare le questioni è tipicamente massimalista e utoritario. Lei soffre di turbe psichiche pericolose: è un forcaiolo feroce. E' una persona che odia ed il suo odio Le offusca il cervello. Senza rancore ma solo per scuoterLa e farLe capire che l'asse scosceso su cui si è inoltrato la trascina sempre più in basso. Se ne ravveda finchè e in tempo.

Anonimo ha detto...

Hei bello! Quelli come te hanno ben poco da insegnare spece per quel che concerne moralita', basta vedere chi sono i tuoi referenti.
E naturalmente men che meno il Berlusca, che il giorno successivo si rimangio' anche quella dichiarazione.
Non conosco la dichiarazione di Oxsford, dimmelo tu cosa dice? Che quando uno lascia che gli altri si vestano come vogliono, facciano cio' che vogliono nel rispetto della costituzione del paese in cui vivono e' razzista? Altro che turbe tu stai proprio messo male!
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
vito schepisi ha detto...

Che fa Nocera? Perde le staffe? Non pensa di esagerare? Crede proprio che io non abbia niente da insegnarLe anche come moralità. Pensa proprio che il suo modo di interloquire sia indenne da considerazioni etiche? Berlusconi il giorno dopo si dovette difendere dalle interpretazioni di quelli che, come Lei, vollero vedere la sua dichiarazione come una espressione razzista. Berlusconi parlava di civiltà. Vorrei vedere chi possa affermare che la nostra civiltà non sia più avanzata! Le invio anche il testo del Manifesto di Oxford del 1947.(successivamente nel 1967 è stato aggiornato ed ancora nel 1997, mentre nel 1981 c'è stata la dichiarazione di Roma. Tenga conto che parliamo di 60 anni fa. Subito dopo il conflitto mondiale e la Costituzione della Repubblica Italiana. I liberali e solo loro (i socialcomunisti si rifacevano invece all'internazionale ed alle "libertà" marxiste ed i cattolici al "vangelo" ed alla divina provvidenza) si ponevano i problemi dei diritti degli uomini.
* * * * * * * * * * * * * * * * * *
MANIFESTO DI OXFORD - APRILE 1947
Noi liberali di 19 nazioni, riuniti ad Oxford in tempo di disordine, povertà, carestia e paura causati da due guerre mondiali;
convinti che le attuali condizioni del mondo sono largamente dovute all'abbandono dei principi liberali;
affermiamo la nostra fede con la dichiarazione che segue:
I
1. - L'uomo è innanzi tutto un essere dotato del potere di pensare e di agire liberamente e della capacità di distinguere il bene dal male.
2. - Il rispetto per la persona umana e per la famiglia è la vera base della società.
3. - Lo Stato è soltanto uno strumento della comunità: esso non deve assumere alcun potere che possa venire in conflitto con i diritti fondamentali dei cittadini e con le condizioni indispensabili per una vita responsabile e creativa, e precisamente:
• la libertà individuale, garantita da un'amministrazione indipendente della legge e della giustizia;
• la libertà di culto e la libertà di coscienza; la libertà di parola e di stampa;
• la libertà di associarsi o non associarsi;
• la libera scelta dell'occupazione;
• la possibilità di una piena e varia educazione, secondo le capacità di ognuno e indipendentemente dalla nascita o dai mezzi;
• il diritto di proprietà privata e il diritto di iniziativa individuale;
• la libera scelta del consumatore e la possibilità di godere pienamente dei frutti della produttività del suolo e dell'industria dell'uomo;
• la sicurezza dai rischi di malattia, disoccupazione, incapacità e vecchiaia;
• l'eguaglianza dei diritti tra uomini e donne.
4. - Questi diritti e queste condizioni possono essere assicurati solo da una vera democrazia. La vera democrazia è inseparabile dalla libertà politica ed è basata sul consenso cosciente, libero ed illuminato della maggioranza, espresso in un voto libero e segreto, con il dovuto rispetto per la libertà e per le opinioni delle minoranze.
II
1. - La soppressione della libertà economica conduce inevitabilmente alla scomparsa della libertà politica. Noi ci opponiamo a tale soppressione, tanto se è conseguenza della proprietà o del controllo statale quanto se risulta da monopoli, cartelli o trusts privati.
Noi ammettiamo la proprietà di Stato solo per le imprese che vanno oltre le possibilità della iniziativa privata o là dove la concorrenza non ha più modo di operare.
2.- Il benessere della comunità deve prevalere e deve essere salvaguardato contro l'abuso del potere da parte di interessi particolari.
3.- Un miglioramento continuo nelle condizioni del lavoro, nell'abitazione e nell'ambiente di vita dei lavoratori è essenziale. I diritti, i doveri e gli interessi del lavoro e del capitale sono complementari; la consultazione e la collaborazione organizzata tra datori di lavoro e lavoratori è di vitale importanza per il buon andamento dell'attività produttiva.
III
Il servizio della comunità è il necessario complemento della libertà e ad ogni diritto corrisponde un dovere. Le libere istituzioni non possono funzionare efficacemente se ogni cittadino non ha un senso di responsabilità morale verso il suo prossimo e non prende parte attiva negli affari della comunità.
IV
La guerra può essere abolita, la pace del mondo e la prosperità economica possono essere ristabilite soltanto se tutte le nazioni si attengono alle seguenti condizioni:
• la partecipazione leale a un'organizzazione mondiale di tutte le nazioni grandi e piccole, retta da principi uniformi di diritto e di equità, con il potere di imporre la stretta osservanza di tutte le obbligazioni internazionali liberamente contratte;
• il rispetto per il diritto di ogni nazione di godere delle libertà umane essenziali;
• il rispetto per la lingua, la religione, le leggi e i costumi delle minoranze nazionali;
• il libero scambio delle idee, delle notizie, delle merci e dei servizi fra le nazioni, e la libertà di movimento all'interno di ogni Paese e fra Paese e Paese, senza gli ostacoli costituiti dalla censura, dalle barriere commerciali protezionistiche e dalle restrizioni sui cambi;
• lo sviluppo delle aree arretrate del mondo con la collaborazione dei loro abitanti, nel loro vero interesse e nell'interesse del mondo intero.
Facciamo appello a tutti gli uomini e a tutte le donne che accettano questi ideali e principi perché si uniscano a noi per ottenere la loro affermazione in tutto il mondo.
Wadham College - Oxford
aprile 1947
* * * * * * * * * * * * * * * * *
Devo informarla che buona parte di questi principi sono stati accolti dalle successive dichiarazioni internazinali dei diritti degli uomini fatte proprie dalle comunità internazionali in seno alle nazioni unite. Tra i firmatari di queste dichiarazioni non figurano i paesi islamici.

Anonimo ha detto...

Grazie, ma cazzo non ce' nemmeno una virgola che possa essere in relazione con il modello Berlusconiano!
Perche' continuate a definirvi liberali?
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Lei Nocera, oltre ad essere inadatto a comprendere il liberalismo, non sa neanche capire ciò che legge. Berlusconi non è certamente l'emblema dei principi liberali!Ma Le sembra che dall'altra parte ce ne sia qualcuno che si avvicina? D'Alema aveva detto di esserlo. Ridicolo! Penso che nessuno lo reputi credibile! Ma secondo Lei esiste un modello liberale? Il liberalismo è un metodo, prima che un'idea! Il mio lo è nei suoi confronti? Non mi astengo dal darle statura di individuo e di darLe possibilità di controbattere ed esprimere il suo pensiero! In cosa si sostanzia, però, il suo pensiero? Nell'unica(?) fobia che Le fa torcere le viscere. Non si può neanche considerare stupefacente il pensiero di una dimora dell'eterno che non si rifaccia alla burocrazia ed alla tipicità. Pensarla diversamente dalla sua idea piatta La infastidisce? Non so se sia consentito, se ci sono leggi che lo impediscano, in uno spazio privato e con osservanza dei requisiti di igiene, farsi un cimitero privato. Non so se sia proibito dalle leggi farlo! Non me ne sono mai occupato perchè contrariamente a ciò che Lei pensa non ho uno sguardo all'immortalità e non mi sento di poter lasciare il mio ricordo storico alle future generazioni. Tutto questo, però, non mi impedisce di ritenere stupefacente ed esaltante l'idea. Esercito il mio libero pensiero. La dichiarazione di Oxford è il manifesto dell'uomo libero: dei principi a cui l'individuo dovrebbe ispirarsi. Sono principi liberali in cui si riflette a grandi tratti il programma della Cdl e spesso anche l’azione nella passata legislatura. La nostra è una società complessa ed illiberale. Satura di falsi principi di solidarietà e di uguaglianza. Valori che non si realizzano con le leggi e le imposizioni ma con la libertà degli individui e le regole del vivere civile. Ma cosa vuole che parli io di queste cose con lei? Lei è un tifoso di Visco!

Anonimo ha detto...

Prima dici che non riesco a capire cio che leggo.
Subito dopo aggiungi che effettivamente Berlusconi non e' un principe del liberismo, quindi anche se a culo(secondo te), avevo capito bene!
Parli di regole del vivere civile e poi giustifichi(anzi professi il culto della personalita') di chi alle regole e'totalmente allergico, tanto da farsi un cimitero privato dichiarandolo deposito per attrezzi di giardinaggio(e questa infrazione alla fine delle migliaia perpèetrate e' la meno grave).
Domanda: mi e' sfuggito di guardare l'orario del tuo post, ma tu le canne te le fai appena ti alzi o durante il giorno?
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Nocera è vero: Lei non riesce a comprendere quello che legge. Non ho detto che Berlusconi non abbia in se caratteristiche che si avvicinano ai principi liberali. Ho detto che non è l'emblema del Liberalismo. Per farLe capire meglio e restare nel campo dell'attività politica. Berlusconi non è Einaudi o De Nicola e nenanche Bozzi o Malagodi. E' diverso da Prodi, però. E' diverso da tanti politici di mestiere. Rappresenta una Italia sensibile alla libertà e contraria alla Visco-Bersani, ad esempio, dove si definisce liberalizzazione, il sistematico controllo dei cittadini e delle sue attività. Cosa centra il culto della personalità con la fantastica idea di un cimitero privato in cui Berlusconi aveva immaginato di dar riposo eterno a coloro che lui considerava uomini giusti. Quale culto della personalità? L'uomo libero nasce con l'ambizione di lasciare una traccia del suo passaggio nel mondo delle contraddizioni e dei conflitti. Ambisce ad assolvere il suo ruolo di artefice e sostenitore di valori che hanno riflesso nella complessità della natura umana.
Non sia stupido. Senza autorizzazioni e senza disciplina che lo consenta nessuno si può illudere di trasformare in cimitero un deposito attrezzi. Lasci da parte propaganda e demagogia e sia più serio. Tra le cose che mancano a questo Paese è la capacità di pensare anche a piccole cose che rimangono ferme nella stora e nella tradizione di un popolo. Penso, ad esempio, alla villa romana di Piazza Armerina in Sicilia. la Villa del Casale con i suoi mosaici, testimonianza della vita romana del VI secolo d.c., i tempi di Diocleziano, residenza di caccia del suo amico Massimiliano Erculeo. Testimonianza unica di un modo di essere di 1500 anni fa. Cosa avranno di noi i nostri posteri? Burocrazia e cemento? E la sua ottusagine...simile a quella di tanti altri ancora.

Anonimo ha detto...

Noi avremo la tomba con dentro Emilio Fede.
Complimenti

vito schepisi ha detto...

Il suo spirito è pari al suo odio. Purtroppo non esiste per voi uno, che sia uno, che scelga liberamente, e per cultura ed amore di civiltà, di abbracciare un'idea, non in linea con le scelte di sinistra, che non debba essere fatto segno di pubblico disprezzo. Se vi fosse consentito usereste manicomi, gulag, e condanne alla pena capitale nel tentativo di estirpare chi vi taglia la strada nel mito del percorso vero la stella rossa dell'avvenire. Un avvenire che non è mai arrivato in nessuna parte del mondo. Voi però, senza nessun ritegno, ne spirito critico, intorpiditi da un battere continuo nei vostri cervelli, a percorrere una strada che spesso non ha avuto ritorno. Nocera penso che la vergogna debba essere il suo spazio. Se ne domandi la ragione ed una volta tanto cerchi di darsi spiegazioni di cose diverse da quelle che troppo spesso hanno occupato il suo cervello.
Emilio Fede non è nel mio stile, non è però peggiore di tanti altri che con ipocrisia governano il proprio cervello nella gestione del politicamente corretto.
Ci sono tromboni nel giornalismo italiano, a volte ritenuti mostri sacri, che hanno un passato indicibile e vergognoso. Ma a lei hanno detto di guardare Fede: perchè gli altri servono il regime.
Cordialità. Vito

Anonimo ha detto...

Il problema e' se debba aver diritto al pantehon privato, legalizzato con legge apposita; ma tu come sempre sei fuori tema o divaghi.
Ah! A proposito ti sei dimenticato il bollito di bambini!
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Perchè no? Se con le dovute cautele sia igieniche che urbanistiche e ambientali potrebbe essere anche un diverso modo di dare onore a chi non c'è più. Quale aberrante colpa sta nel pensare che si possa voler dare significato di eternità ai propri defunti? Come in architettura e nell'arte, come nella scienza e nlla letteratura non ci si aspetti niente dal sociale. E' l'individuo che crea! Le idee e le intuizioni sono patrimonio del cervello, a volte anche dell'Ego e perchè no di una parte di ciascuno di noi che si suole definire ambizione.
Buongiorno Nocera.

Anonimo ha detto...

Quindi a dispetto delle leggi, ogniuno si organizza come meglio gli pare?
Questo tu lo chiami liberismo.
Io lo chiamo liberticidio, come si fa su queste basi a pensare di riformare qualcosa? Con il contributo di chi come te ha per idolo un sovversivo, si va solo verso il potere dei prepotenti. Io faro' quanto possibile per oppormi.
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Chi ha detto a dispetto delle leggi? Nocera lei è impertinente. Vuole avere ragione a tutti i costi e quando Le si fa notare che nelle cose ci sono risvolti che spesso per amor del male non si mettono in evidenza, Lei si infila nella bugia o nella calunnia. Fino al momento non mi risulta che Berlusconi abbia realizzato alcunchè in dispregio delle leggi. Anche le calunnie sulla villa in Sardegna si sono dimostrate infondate. Si ricoderà quando, Presidente del Consiglio, fatto spesso oggetto di episodi di intolleranza, si è rifiutato per motivi di sicurezza di consentire a stampa e personale urbanistico locale, irresponsabile rispetto alle questioni di sicurezza nazionale, di effettuare sopraluoghi nella sua residenza. Sopraluoghi effettuati successivamente subito dopo esser venute meno le questioni di sicurezza nazionale. L'iniziativa scaturiva, si ricorderà, da esposti alla procura della repubblica per presunti abusi dimostratisi infondati. Questa acrimonia continua, direi anche invidia, che trascina la gente a guardare sempre dalla parte degli altri, spesso anche dimenticandosi di fatti di casa propria, a volte ben più gravi e saturi di abusi di ogni natura.
Non è sovversivo chi, investito del voto della metà degli italiani, assolve il suo ruolo di leader politico e conduce, come minoranza, l'opposizione nel paese. E' sovversivo, invece, colui che dalla maggioranza taccia di sovversivo il leader dell'opposizione. Nocera questa è la democrazia, quella vera, non quella che le insegnano i suoi compagni di strada.