07 ottobre 2006

Il Partito Democratico



A corto di argomenti politici, sommersa dai fischi di una Italia delusa, la maggioranza si avvolge nel fumo di un progetto di ingegneria elettorale che serva a mischiare le carte, a ripulire i post comunisti dalle incrostazioni massimaliste ed a liberarsi di Romano Prodi. Fosse per l’ultimo proposito l’Italia forse ci starebbe ma è una finzione, un modo per sollevare polveroni e coprire le vergogne di una maggioranza divisa e senza identità. Anche Prodi, che sa bene che il Partito Democratico lo coprirebbe di naftalina, finge di crederci per avere un luogo dove nascondere la sua impresentabile faccia.
La stragrande maggioranza degli italiani lo ritiene, infatti, un bugiardo ed un imbroglione.
Il Partito democratico è una finzione storica prima che politica. L’idea di creare un partito unico della sinistra riformista si scontra contro tre realtà nello stesso tempo. La prima è che la sinistra che lo promuove è per molti versi conservatrice. L’incontrario della definizione che a questo nuovo soggetto politico si vuole dare. La seconda è che le anime che lo animerebbero sono in antitesi storica. La terza realtà è che questo partito sarebbe una sintesi di almeno tre, se non quattro, correnti di pensiero espresse in Europa. Se così fosse nella Comunità, dove liberali, popolari e socialisti rappresentano la stragrande maggioranza, non ci sarebbe confronto ma pensiero unico. I nostri parlamentari dell'Unione andrebbero a rappresentare un’Italia onnicomprensiva in cui le diverse visioni della società si semplificano, per svuotamento ideale, per unificarsi. L’anima popolare dovrebbe rinunciare ad un po’ della sua visione etica e solidale per abbracciare un po’ della visione liberale ed illuministica della società. Quest’ultima liberale dovrebbe accettare quella di natura dirigistica e un po’ statalista che, a sua volta, rinuncia ad un po’ della visione a stadi organizzati, e con percorsi programmati, e condividere scelte di mercato aperto, di rischio imprenditoriale ed anche di populismo moderato,il tutto accompagnato dal sentimento etico. Che pastrocchio! Un partito di cattolici popolari, uniti a liberali o sedicenti tali di sinistra ed ai socialisti scaglionati a più livelli, dai quelli riformisti e moderati ai post comunisti, ai neo comunisti ed anche ai comunisti alternativi. In verità non è di questa confusione che l’Italia ha necessità! L’Italia, al contrario, avrebbe bisogno di due schieramenti moderati che riflettano due visioni laiche del percorso politico. Da una parte spinte di scelte di libertà e di mercato, con le garanzie proporzionate allo sviluppo e, dall’altra, spinte di scelte di solidarietà e con lo sviluppo proporzionato alle garanzie. E’ così semplice!
Vito Schepisi

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Vito,
a mio avviso la scena italiana è troppo metapolitica. La realtà è che esistono due schieramenti, entrambi (n.b.) eterogenei e uniti, quando in difficoltà, da ovvi compromessi. A me non interessa che siano o non siano moderati. Interessa tutt'al più che parlino il linguaggio della quotidianità e non quello metapolitico. Lei che ne pensa?
Un caro saluto,
Oscar

P.s. Le ho lasciato una risposta, il commento n. 15, anche riguardo alla situazione sanità di cui lei mi informava.

vito schepisi ha detto...

Caro Oscar,
se devo darti del tu vorrei che anche tu lo facessi. Ho poco tempo tant'è che non ho ancora risposto all'altro commento da te richiamato. Sono d'accordo con te sul linguaggio ma non sulla definizione di "metapolitica". Penso, invece, che ogni tempo debba avere la sua politica inserita in un contesto culturale in cui la formazione del pensiero assume forma dialettica. La politica non è l'amministrazione dei un condominio. E' interpetrazione di esigenze, liberazione dai bisogni ma anche formazione di un ideale condiviso. E', spesso, interpetrazione dello spirito che anima i sentimenti umani. Le risposte politiche in una società civile sono comprensive del "pathos" della gente. La politica deve consentire l'espressione e la soddisfazione estetica delle forme, delle luci, dei bagliori in cui l'uomo appaga le sue sensazioni. La politica diviene persino emozione nel momento in cui si compenetra nella capacità elaborativa di un progetto sociale.
Per quanto rigurada la moderazione il termine da me usato è da leggere in considerazione dell'esigenze di avere due schieramenti che diano continuità ad un progetto politico fatto di dialogo e di rispetto e non di odio e di lotta. In tutte le democrazie l'alternanza è costituita da maggioranza ed opposizione in questo senso moderate.
Ciao Vito.

Anonimo ha detto...

Caro Vito,
va bene, ti do del "tu", e te ne ringrazio, se una persona veramente gentile. Ti ho richiamato quel commento perché il limite di questo dominio di blog è che non si vede a lato la lista con gli ultimi commenti e post di riferimento; cosa che, invece, non accade per i blog di Libero.
Non preoccuparti se non hai ancora risposto, quando hai tempo e voglia sai che ti leggo sempre con piacere, soprattutto le persone come te che hanno esperienze concrete e un occhio di osservazione che le sa comprendere e quasi radiografare. Non è da tutti.
Riguardo allamia lamentela sull'eccesso della componente metapolitica confermo quanto scritto da me ma pongo l'attenzione anche sulle tue puntuali osservazioni: condivido quando ritieni indispensabile la necessità di una riflessione teorica. Io, spiegandomi non bene, mi riferivo alla politica che parla troppo di sè stessa (ecco il meta-)e che ti fa perdere voti perché questo eccesso della componente "meta-" mette in secondo piano le attenzioni per i problemi di ogni giorno. Paradossalmente Mastella ci ha pensato per quanto riguarda il problema carceri sovraffollate. Io non sono contro l'indulto ma lo avrei gestito meglio: ad esempio avrei fatto uscire gli over 75 che scontato pene come ad esempio falsificazione di assegni che paragonata ad un omicidio plurimo è poca cosa. Avrei insomma cercato categorie che mi garantissero una certa "affidabilità sociale" nel non reiterare il reato che li ha messi dietro le sbarre.
Altri problemi ancor più quotidiani sono la flessibilità, ovvero uno sfruttamento schiavistico legalizzato, le pensioni, etc etc...
Ecco i motivi per cui ripugno i meeting come quelli di Orvieto.
In attesa di un tuo comment,
un carissimo saluto
ciao
Oscar

vito schepisi ha detto...

Caro Oscar, ti ringrazio per le belle parole che ho apprezzato, soprattutto perché dette da una persona che ha sostanzialmente idee diverse dalle mie. Volevo informarti che tutti i commenti oltre ad apparire sul blog mi vengono recapitati per mail e quindi ho sempre modo di leggerli, senza che me ne sfugga alcuno. Anch’io sono stato favorevole alla legge sull’indulto. La mia idea è che la vita carceraria debba essere nello stesso tempo recupero e punizione ma non tortura. Il sopraffollamento delle carceri in sostanza si tramutava in quest’ultima situazione. Un provvedimento sull’indulto però richiedeva una preparazione meticolosa, sia quantitativa che evolutiva, del sistema. Non è possibile sapere a cose fatte che da 8.000 inizialmente scarcerandi si è passati a 24.000. La popolazione carceraria extracomunitaria, come previsto dalle leggi in vigore, doveva essere espulsa dal Paese ed invece è stata rimessa in libertà nel Paese. Il provvedimento doveva riguardare anche il coinvolgimento di enti locali e di istituzioni che potessero inoltrare al lavoro quanti ne avessero l’esigenza e la volontà. Potevano essere adoperati per lavori socialmente utili. Lasciarli in libertà, senza mezzi economici, costituisce uno stimolo a delinquere ancora. Certo anche le condizioni particolari andavano verificate come nei casi da te citati: l’età e reati che non coinvolgessero la sicurezza sociale. Come sai, invece, è stato dato spazio alla demagogia, si è fatto ricorso ai nomi di sempre, quasi simbolo di un’Italia criminale. Balletti indecenti di ministri demagoghi e violenti e di politici nei fatti forcaioli.
Per passare ad altri argomenti non si può non prendere atto che la flessibilità favorisce nuova occupazione e che con questa logica si dovrà convivere. Tutto, certamente, è migliorabile e mi auguro che, anche nella flessibilità, ci siano sempre più garanzie. Concludevo così il mio post: “da una parte spinte di scelte di libertà e di mercato, con le garanzie proporzionate allo sviluppo e, dall’altra, spinte di scelte di solidarietà e con lo sviluppo proporzionato alle garanzie.” Mi sembra evidente che le garanzie rappresentino una costante del mio pensiero di un confronto democratico, tra i soggetti politici che io auspico si formino nel futuro.
Cordialità. Vito

Anonimo ha detto...

Caro Vito,
sono contento del tuo modo di porre il dialogo ed è per questo che ti tengo in alta considerazione. A me non interessa per chi vota una persona che frequento o con cui dialogo. Alla mia tesi di laurea triennale c'erano persone che votano per Rifo, Verdi, DS, Margherita, FI, Lega, AN, cosa che non ho fatto a tavolino ma casualmente. Il tutto per dire la diversità di idee è una cosa abbastanza naturale e di cui non ci si deve stupire.
Comunque quanto pensi sulla vita carceraria lo penso anch'io. Si dovrebbe puntare di più sui lavori socialmente utili perché:
a) sono un modo per il carcerato di trascorrere la giornata fuori dal carcere o, comunque, non in cella;
b) può consentire all'ente locale interessato di risparmiare spese in lavori come la pulizia di un letto del fiume e attività di questo tipo.
Oppure qualora si offrisse un servizio ad un privato questo lavoro consentirebbe un piccolo stipendio da inviare a casa: della serie il lavoro nobilita l'uomo, come dimostrano i risultati del progetto di Telecom che a San Vittore offre lavoro di call center.
Sui lati negativi del provvedimento mastelliano concordo sostanzialmente col tuo pensiero. Sulla flessibilità non credo molto perché è sinonimo di contratti a progetto e di lunghi periodi di disoccupazione con tutto ciò che questo comporta. Ringrazio sia Treu, in quanto artefice di tutto ciò, che il precedente governo per non aver fatto nulla in materia. Le agenzie di lavoro negli ultimi 6 anni si sono moltiplicate a macchia d'olio offrendo contratti rinnovabili ogni 3 mesi con stipendi fra i 700 e i 900 euro. Non un gran che. Poche garanzie, le quali, come tu Vito giustamente sottolinei, sono imprescindibili.
Un caro saluto,
Oscar

vito schepisi ha detto...

Caro Oscar, non vorrei dover ricorrere per ogni risposta ai ringraziamenti per gli apprezzamnti, lo faccio anche questa volta ma dopo non più. Anch'io tra i miei amici ne ho tanti che non la pensano come me. A volte ci scorniamo, anche fino a notte tarda, ma sempre con molta lealtà e senza intaccare i sentimenti d'amicizia. Non apprezzo la politica dell'odio e non mi piace l'assimilazione. Non si è da una parte per gli uomini, o solo per opportunismo; spesso si è da una parte per formazione, per contesto di vita, per elaborazione del pensiero. So che il lavoro precario pone innumerevoli problemi. Sarebbe facile rispondere che è megio di niente. Non lo faccio perchè il mio sguardo non è sull'immediato ma sul futuro. Servono correttivi, altre forme di garanzie, mobilità guidate forse, ma è questo il futuro. Il lavoro rigido oramai non lo ha, se non nel pubblico impiego che è destinato a contrarsi fino allo "stato minimo". Le aperture dei mercati, la globalizzazione ed internet stesso, che favorisce lo sgurado sul mondo intero della produzione, richiedono modi diversi di offerta di beni e servizi. Vorremmo che non sia sfruttamento. I meccanismi richiedono maggiore trasparenza. Vorremmo una maggiore diffusione dell'offerta attraverso investimenti facilitati per piccole imprese costituite da giovani, ed anche costituzione di cooperative di lavoratori non monopolizzate. Per costruire tutto questo, forse servirebbe un clima politico più sereno e con la giusta contrapposizione tra opposizione e maggioranza. Questa maggioranza e questo governo, però, non mi sembrano atte a questo fine. La vittoria risicata col 50% dei consensi elettorali, addirittura contetstata per la presenza innegabile di situazioni poco chiare, avrebbe richiesto maggiore prudenza ed un confronto istituzionale più aperto. Forse Prodi non è la persona giusta per questa politica di confronto e forse sulla riforma istituizionale sarebbe stata necessaria maggiore apertura ed anche un accordo. Tutto questo non è stato. In verità si continua in un braccio di ferro indecente. Si consentono politiche finanziarie dall'aspetto e dalla sostanza punitive. La Corte dei Conti, arbitro imparziale, ha affermato "è fatta da due terzi di tasse" e nelle valutazioni afferma che rischia di deprimere l'economia.
Come vedi, caro Oscar, motivi di confronto ce ne sono, senza dover ricorrere sempre alle contumelie ed al becero antiberlusconismo.

Anonimo ha detto...

Caro Vito, non ringraziarmi ogni volta per gli apprezzamenti, che ho voluto fare perché veramente mi piace il tuo modo di porre il dialogo e perché da pochi post mi hai dato molti insegnamenti. Non sono "fregnacce" ma te lo assicuro. Leggi quanto hai scritto: "Non apprezzo la politica dell'odio e non mi piace l'assimilazione. Non si è da una parte per gli uomini, o solo per opportunismo; spesso si è da una parte per formazione, per contesto di vita, per elaborazione del pensiero". Sottoscrivo in toto, aggiungendo, per essere più completo, che le critiche che ho fatto nei primi post, anche verso l'ex-premier (che ritengo un grande comunicatore, un grande tessitore di accordi politici, ma un politico inutile ad alleviare i problemi quotidiani della gente)... dicevo che questi pareri negativi li faccio verso questa figura ma le persone come te, che scrivono opinioni quali quelle che ho riportato nei virgolettati di questo e di altri post ricevono la mia stima. Tu sei una di queste persone. Ci tenevo a sottolinearlo, perché rileggendo i nostri primi scambi di opinioni (generati dall'articolo di Teodori), mi dispiace e mi rammarico per il tono a volte usato anche nei tuoi confronti. Scusami, ciao
Oscar

Anonimo ha detto...

Quindi caro Oscar, quando i preti dicono"non fate cio' che faccio, ma fate cio' che dico", tu questo lo trovi leggittimo?
E se io dicessi che prescindendo da Stalin con il suo codazzo di criminali, da Hitler con il suo esercito di carnefici, le loro idee sarebbero apprezzabili; questo modo di argomentare lo troveresti ragionevole.

Io invece penso che gli uomini con l'esempio, con le azioni e con quello che dicono sono i testimoni delle culture che rappresentano e delle idee che professano, altro che cazzi, troppo comodo fare e strafare da animale e richiamarsi a nobili ideali!
Mi capisci a me?
Ciao
Gerardo Nocera

Anonimo ha detto...

Caro Gerardo,
lascio grattare la dov'è la rogna, indipendentemente che questa tocchi il centro-sinistra o il centro-destra.
Ciao,
Oscar B.

vito schepisi ha detto...

Caro Nocera,
parlando per esempi storici andremmo lontano e non la finiremmo più. In ogni schieramento ci possono essere uomini impresentabili. Che facciamo costituiamo ogni volta nuova formazioni politiche? Ed io che comunista non sono, non lo sono mai stato e conoscendo il mio carattere di uomo libero, non lo sarò mai, se non voto per la cdl, voto per la coalizione che vede due partiti comunisti dichiarati ed altri mascherati e voto per un vecchio boiardo democristiano che si presta a fare l'utile idiota? Io che considero la vessazione fiscale come la peggior cura per il rilancio dell'economia, in linea con la stragrande mggioranza degli economisti del mondo, mi adeguo ad accettare questo governo che tassa ed inasprisce la pressione fiscale su tutto? Io che considero che lo stato minimo ed un sistema di controlli e garanzie in difesa dei più deboli sia il miglior mezzo per il benessere di tutti che faccio? Contribuisco a far prevalere la politica di coloro che alimentano la spesa pubblica e garantiscono tutti i fanulloni e gli sfruttatori a danno dei più deboli e delle giovani generazioni che nascono già con un enorme debito pro capite da pagare? Stato minimo, dunque ...ma non è questo l'argomento. Lei vuole necessariamente che io mi schieri contro il suo fumo negli occhi! Non lo farò signor Nocera. E non lo farò anche perchè qualunque altra persona possa essere candidata a guidare lo schieramento di centrodestra troverà sempre un motivo vero o falso, ma ripetuto in modo martellante come la scuola comunista ha insegnato fare, per non essere legittimato a governare. Nessuno per il vecchio pci lo è mai stato, salvo far merende insieme nel passato. Nessuno per i post comunisti lo è tuttora, salvo servirsene come paravento. Se non sono presentabili i loro uomini...una ragione ci deve pur essere!

Anonimo ha detto...

A mia sorelle ultrasettantenne, fascista e pizzoca, una volta dissi che in Cile ed in Argentina erano stati trucidati migliaia di giovani.
La sua risposta fu: be!! ma erano comunisti.
Complimenti Schepisi, uno che si e' fatto i soldi come tutti ormai sanno, a cui i socialisti hanno regalato le televisioni, dopo che banditescamente aveva occupato, ti sventola un drappo rosso sotto il naso e diventa l'unto dal signore, unica speranza dei liberali.E tutte le montagne di libri che fai vedere d'aver letto(tu che non fai politica da bar) e tutti gli alti ideali proclamati e tutti i sogni di crescita dell'umanita' si bloccano al cospetto del furbo nanetto, non sei un po' deluso dalla vita!
Io no perche anche se con poco scarto, siamo ancora in un tempo in cui ci si puo' difendere da certi demagoghi, e quelli col salame sugli occhi continuano a diminuire.
Ma non eri tu che parlavi di superamento degli scheramenti, citando Croce, e come vorresti superarli, dando tutto in mano a quel furbacchione
Gerardoo Nocera

vito schepisi ha detto...

Nocera,
bel modo di parlare di una sorella. Ora capisco perchè a me che non sono nulla per Lei, riserva sempre un trattamento poco composto!
A parte gli scherzi, sa che io non me la prendo più di tanto, ho il dono della risposta e lo uso sempre con molta generosità. Berlusconi è uno che si è fatto i soldi è vero ma non è l'unico. In Italia però è l'unico che se li è fatti con buone capacità imprenditoriali. Le fa invidia? E perchè? Perchè altri imprenditori pur finanziati ripetutamente dai poveri italiani non hanno avuto altrettanto successo? Guardi che anche questi vivono piuttosto bene ed hanno panfili. Sono meno ricchi del Silvio nazionale? Pazienza...!! Hanno però la soddisfazione... di aver impoverito il Paese. Il pubblico denaro, infatti, ha finanziato casse integrazioni e contributi diversi, fiscalizzazioni di oneri sociali e rottamazioni, agevolazioni creditizie e forniture. Ho l'idea che se il costo di questi interventi, tali da fare accollare a ciascuno di noi una parte di quel debito pubblico in misura tale che se fosse stato distribuito ad ogni italiano, avrebbe potuto consentire a ciascuno di acquistare, quantomeno, un bel entrobordo cabinato con un motore da 250 cv.
Ci sono anche quelle imprese che, da essere piccole ed in mutua cooperazione, sono diventate holding vere e proprie che si permettono di tutto anche di comprare le banche, ed hanno dalla loro parte il vantaggio di una tassazione privilegiata. Caro Nocera, ho l'impressione che quelle fette di prosciutto siano sui suoi occhi.
Io non ho parlato di superamento degli schieramenti come l'intende Lei. Ho ipotizzato modi diversi di dibattere le proprie idee, ho parlato di superamento di posizioni di chiusura aprioristica come la sua, di confronto sulle cose e non sulle persone. La storia di ciascuno non può essere ignorata come nessun processo del pensiero debba avere l'affronto dell'oblio. Non mi sentirò mai di criminalizzare un pensiero e neanche una collocazione politica, ma non mi sentirò mai neanche di rinunciare al mio pensiero. Potrò avere parole dure contro coloro che ritengono superflue la mia e la sua libertà di parola, ma mi adeguerò a spiegargli il contrario. Quello che Lei chiama furbacchione nei 5 anni di governo ha mostrato molta più tolleranza e capacità democratica di quanto ne abbiano dimostrato in pochi mesi Prodi ed i suoi bravi.

Anonimo ha detto...

Come sempre, cambi discorso, alzi fumo e ti contraddici.
Nessuno ha intenzione di criminalizzare le idee, ma non si possono invece ignorare le azioni e i fatti che tu fai finta d'ignorare.
Chi se ne frega che Berlusconi si sia fatto i soldi, il problema e del come. Travaglio e' stato querelato per aver scritto "L'odore dei soldi", ma poi e' stato prosciolto, quindi quanto scritto e' vero e documentato, ma forse dira' lei saranno stati sporchi comunisti i giudici.
Dai un po' di ritegno!
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Caro Nocera,
se fosse come Lei dice non ci sarebbe bisogno di fare i processi. Abbiamo Travaglio ed è quanto basta! Fatto è che Prodi invitato a querelare Tronchetti non lo ha fatto e si mantiene lontano dal farlo. Travaglio invece è stato querelato. Non sono io un giudice e se lo fossi non sarei imparziale, se si trattasse di giudicare Travaglio. Scrive per l'organo supremo della disinformazione che è l'Unità. I giudici, se sono contigui alla politica non sono mai sereni. E' forse questa la ragione che richiederebbe, per dimostrare le colpe, delle prove certe. Non mi sembra che nei confronti di Berlusconi, di Previti, di Dell'Utri queste siano emerse.
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

" Hai scritto"non sono io il giudice e se lo fossi non sarei imparziale", ti ricordi di mia sorella che riteneva poco grave sterminare una generazione di comunisti.
Se non vuoi essere chiamato fanatico, fondamentalista fascista, scegli tu il termine.
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Caro Nocera, se io confesso che avrei problemi nel giudicare con serenità Travaglio sarei fascista etc...figuriamoci se Le avessi detto che lo condannerei per diffamazione aggravata come a me sembra sia la sua. Se un giudice è cosciente di essere contiguo alla politica, come io sono per il fatto di aver la presunzione d'essere un cultore del pensiero politico, avrebbe il dovere di rinunciare al suo ufficio nel momento di giudicare persone che in un campo o nell'altro si muovono su quel percorso. Questo è fscismo...è fondamentalismo? Ma Lei dove vive? Ho anche aggiunto che i guidici anche per la politica, come per tutto il resto, devono dar significato alle prove e non ai teoremi. Questo è garantismo altro che fondamentalismo!
Io non voglio sterminare nessuno...vorrei solo farli ragionare. Vorrei che capissero che in politica anche le malefatte sono reciproche e che il fondamentalismo politico è uguale a quello religioso. perchè solo i comunisti devono capirlo? pechè non è vero che non ci siano più. Il suo modo di ragionare è comunista. Potrei ricordarLe Togliatti con il suo apellativo di "Il migliore" o il D'Alema, quando si diceva ancora comunista, con la sua teoria del "diverso". Poi si scoprono i Greganti, o le case editrici della sorella di Occhetto, i miliardi di Gardini ed i finanziamenti sovietici. le cooperative rosse e gli acquisti delle banche ed i Grnutti e poi i Consorte e gli affari Telecom e tanto, tanto altro ancora. L'amnistia per i reati di finanziamenti alla politica antecedenti al 1998( se non ricordo male) e l' affare Mitrokin. Signor Nocera...qualche volta non avrebbe voglia di respirare aria di libertà? C'è una rete in Italia, consolidata, forte, potente, protetta dai poteri forti che contano, che la tiene e ci tiene stretti nella morsa del condizionamento e dello sfruttamento delle risorse degli italiani. Berlusconi ci ha provato. Purtroppo la congiuntura internazionale iniziata con il 2001 gli ha tarpato le ali. C'è un 50% del Paese che aveva voglia di sognare ancora .... che sperava ancora. Ora sembra che almeno un altro 2 o 3 per cento si sia unito a questo 50%. Liberiamoci della zavorra. Liberiamoci di Prodi e dei mestieranti della politica.
La saluto Nocera.

Anonimo ha detto...

Delirante!!!!!!
Gerardo Nocera