23 settembre 2006

Salvate la democrazia



Come è possibile che Romano Prodi, politico senza leadership e senza partito, persona priva di immagine e di carisma, uomo senza qualità ma alla pressante ricerca del potere, sia (per la seconda volta) presidente del Consiglio per conto del centrosinistra che dovrebbe rappresentare la metà degli italiani? È un mistero su cui la politologia dovrà esercitarsi a lungo.Giampaolo Pansa pensa che Prodi goda di un ottimo «Fattore C», che significa quella parte del corpo che non è elegante nominare. A me pare piuttosto che le ragioni vadano cercate altrove. In prima istanza nel complesso che ha da sempre attanagliato i comunisti, e oggi condiziona i post-comunisti, di volersi servire di politici democristiani o ex per occultare il proprio volto che spaventa la parte moderata dell'elettorato. In seconda istanza nella volontà di strumentalizzare personaggi politicamente fragili, senza forza autonoma ed anche alquanto ricattabili per vicende passate. E di Prodi si possono ricordare i comportamenti spiritici nel caso Moro, i fondi neri Iri e gli intrecci economici personali.Ormai non c'è più alcuno che dubiti che la prova del premier è talmente avvilente da meritare un giudizio negativo anche da parte degli stessi partiti di maggioranza. Il governo non ha una guida politica ma si dedica solo all'affannosa mediazione tra spinte contrastanti che compromettono l'immagine del Paese. La débâcle di Prodi si va a tal punto aggravando che i leader più responsabili del centrosinistra sono sempre meno disposti a puntellarlo. Le gaffe si susseguono a ripetizione: Telecom, Rovati e il Parlamento; il Papa, le sue guardie e la protezione; la Cina, l'embargo sulle armi e i diritti umani; e il terrorismo, il nucleare e Ahmadinejad.Non c'è tuttavia da stupirsi che solo oggi D'Alema, Fassino e Rutelli si accorgano di avere a che fare con un vecchio Irisauro che utilizza i metodi del peggior clientelismo democristiano; e non meraviglia neppure che i poteri forti, che pure lo hanno appoggiato alle elezioni, si rendano conto che il Professore vuole battere la strada del dirigismo statale e dell'interventismo pubblico, l'opposto del potenziamento dei meccanismi del mercato e della concorrenza che soli potrebbero far uscire l'Italia dalla stagnazione. Si tratta delle conseguenze tipiche della strumentalizzazione.Infatti i post-comunisti, che hanno furbescamente scelto Prodi come mediocre archeologo della prima Repubblica democristiana, finiscono per essere vittime del contrappasso. Volevano un «utile idiota» debole, e si ritrovano un cultore del potere di clan, debole sì ma ostinato. Volevano un ambiguo navigante tra il Mediterraneo e l'Europa che aveva malamente presieduto a Bruxelles, e si ritrovano un intrigante interlocutore del fondamentalismo islamista e un propugnatore delle armi alla Cina. Volevano un docile paravento per i moderati, ed hanno a che fare con un poltronista di Palazzo Chigi che per resistere fa asse con il bertinottismo.Noi però guardiamo oltre il triste tramonto del premier preoccupandoci che la guida del Paese scivola sempre più in basso. A risollevarci non basta un decreto sulle intercettazioni telefoniche. Che vinca il centrosinistra o il centrodestra sulla base del voto popolare, riteniamo necessario che al governo vi sia sempre un leader politicamente legittimato e responsabilmente efficace. Prodi non è né l'uno né l'altro. È perciò tempo che i suoi se ne liberino nell'interesse della democrazia e dell'Italia.

Massimo Teodori da Il Giornale del 23 settembre 2006

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo lungo post, per taluni versi abbastanza sconclusionato, non essendoci paragrafi e connettivi logici che rendano il discorso omogeneo, dà molto l'idea delle puerili opinioni di gente un tempo afferente al PCI e oggi pendente dalle labbra del leader di Forza Italia, qualsiasi insulto o profezia visionaria esso dica. Oscar Brambani

vito schepisi ha detto...

Signor Brambani, quando l'ho proposto all' attenzione dei miei lettori ho considerato il post godibile. Attento nella sostanza e fluido nella forma. Mi duole sapere che non l'ha apprezzato nelle sue caratteristiche più oggettive. Se non ne condivide il contenuto è un'altra cosa! Sa che in democrazia si può anche pensarla diversamente! Paragrafi e connettivi logici? Mi spieghi! A cosa si riferisce? Massimo Teodori non mi risulta sia stato un ex pci è stato invece ed è tuttora un radicale di cultura liberale. Perchè puerili opinioni? Teodori è persona matura, con buone capacità di sintesi ed anche concreto nelle sue argometazioni. L'ha letto che l'autore è Teodori e non il sottoscritto. L'ho ritenuto godibile e l'ho pubblicato e lo rifarei anche se la cosa può recarLe disturbo. Piuttosto che giudicare la forma perchè non ne ha valutato la sostanza? Se Lei vuole anche la mia interpetrazione, sulle questioni di forma che pone, occorre che faccia riferimento a chi più di me è da ritenere attendibile: "Ciò che importa, in lingua, non è scegliere il modo più elegante, più raffinato, ma poter scegliere, adeguando le scelte alle situazioni comunicative” (ALTIERI BIAGI 1987). Penso che sia stato fatto salvo questo laconico ma fermo principio. Cordiali saluti.
P.S.: mi piacerebbe conoscere una sua valutazione nella sostanza.

Unknown ha detto...

Mi permetta di dissentire in toto...Altro che sconclusionato...sconclusionato, anzi, interessato e molto di parte a me sembra il suo, Brambani di commento!
Paragrafi e connettivi logici?
Lei deve essere un ex sessantottino cui la SQUOLA di sinistra purtroppo non ha insegnato nulla, e che ancora oggi fa danni grazie a un nozionismo bue che la fa da padrona...Il post è chiarissimo e verissimo...Ma chi è Prodi? Cosa ci fa a capo di un esercito SENZA PARTITO? Nè carne nè pesce...nè carisma, nè qualità riconosciute...Eppure è la seconda volta che i vetero post e neo comunisti della sinistra italiana sono ricorsi a questo pacioccone front-man per rappresentare la metà degli italiani!!!
E' facile così strumentalizzare un autorevole signor NESSUNO alla bisogna di quella accozzaglia di vampiri assatanati di potere e messi assieme con un unico comun denominatore: A MORTE BERLUSCONI, A NOI L'ITALIA! Solo che non hanno fatto bene i conti, all'interno della DIS-UNIONE, per cui chiaramente Brambani parteggia, ognuno la pensa a modo suo, su tutto c'è caos e su NULLA accordo!!!
Il "pupazzo" in questo marasma è l'ideale!
Non esiste guida politica per questo governo, le gaffes si susseguono (Cina, embargo armi e diritti umani, Rovati e il Parlamento, il terrorismo, il nucleare e Ahmadinejad, il Papa e le sue guardie a protezione...) e la débacle è sempre piu' evidente..ovviamente a chi ha deciso di volerla vedere.Infatti i post-comunisti, che hanno furbescamente scelto Prodi come mediocre archeologo della prima Repubblica democristiana, finiscono per essere vittime del contrappasso. Volevano un «utile idiota» debole, e si ritrovano un cultore del potere di clan, debole sì ma ostinato. Volevano un ambiguo navigante tra il Mediterraneo e l'Europa che aveva malamente presieduto a Bruxelles, e si ritrovano un intrigante interlocutore del fondamentalismo islamista e un propugnatore delle armi alla Cina. Volevano un docile paravento per i moderati, ed hanno a che fare con un poltronista di Palazzo Chigi che per resistere fa asse con il bertinottismo.Noi però guardiamo oltre il triste tramonto del premier preoccupandoci che la guida del Paese scivola sempre più in basso. A risollevarci non basta un decreto sulle intercettazioni telefoniche. Che vinca il centrosinistra o il centrodestra sulla base del voto popolare, riteniamo necessario che al governo vi sia sempre un leader politicamente legittimato e responsabilmente efficace. Prodi non è né l'uno né l'altro. È perciò tempo che i suoi se ne liberino nell'interesse della democrazia e dell'Italia.
Saluti azzurri

Anonimo ha detto...

Gentile signore dai saluti azzurri, solo dall'incipt prendo atto di come la politica dell'insulto del suo dantis causa, sé dicente deus ex-machina di millantato - ma intangible - progresso, ha fatto scuola. Che una certa imprenditoria non conosca il bon ton, pur credendo di esserne l'incarnazione, è un dato di fatto, ma gli epigoni-adepti siano un po' più civili. Coniugare passati comunisti a presenti pseudo-liberali può creare scompensi. Capisco. Anyway, mi consenta di aggiungere che dovrebbe prendere esempio dai modi garbati di chi l'ha preceduta nel commento. Oscar Brambani

Anonimo ha detto...

Gentile signor Schepisi, non cambio il mio giudizio sul post, che ho visto essere stato tratto dal quotidiano menzionato. Un giudizio sul contenuto: nel genere preferisco di gran lunga "Contro Eutropio" di Claudiano. Ovvero, come demolire il proprio avversario con artifizi sofistici e senza argomentazioni che necessariamente abbiano una consistenza reale: l'importante che a questa pseudo-realtà creda il lettore.
Riguardo alla democrazia: non ho mai esposto il dito medio pubblicamente a nessuno, non ho mai dato nomee poco nobili a chi non è del "mio" schieramento politico, non ho vulcani nel mio giardino che facciano perder tempo alla Protezione civile e non ho mai detto che personaggi ex-Kgb (vd. Putin) sono miei amici. I'm really sorry if I can't do it.
Cordiali saluti,
Oscar Brambani

vito schepisi ha detto...

Suvvia signor Brambani stiamo parlando di attualità politica. Il confronto avviene sulle tesi e sulle idee di ciascuno. Benché meno nobile di Claudiano e questi audace e fiero nella sue invettive contro il satiro Eutropio, nemico del suo sodale Silicone, Teodori è giornalista intelligente, moderato ed originale. Con Teodori, ripeto, si può non essere d’accordo su quello che dice ma non è incomprensibile nella forma e nel contenuto. Perché parla di demolire il proprio avversario? Si sente un avversario? E si sente demolito? Ha interpretato male ciò che ha sostenuto: la sua è una visione politica. L’analisi è frumento della politica, attraverso di essa prende forma la farina del nutrimento quotidiano. Lei che cita i classici, e poi si rifà alla corrente presocratica delle forme del sapere, in cui il filosofo sbriciola le sue verità mercenarie, dovrebbe comprendere che la sostanza non è sofisma e gli affabulatori sono coloro che si pongono in coro plaudente, non certo coloro che si contrappongono ed osservano, dal loro punto di vista, gli aspetti negativi o le evidenze comportamentali. Teodori non adula, ma osserva. Non vende “verità” allo scopo di far sembrar tale un’illusione. Che voglia, invece, paragonare l’eunuco Eutropio al nostro Prodi? Anche questi, come rappresentato da Claudiano, ha un aspetto contorto e di inquieta visione! Il lettore, però, come dovrebbe sapere non è mai sprovveduto. Chi legge spesso o quasi sempre non lo è! A che servirebbe, adunque, leggere? Per essere ritenuto democratico non serve mostrare alcunché, serve rispettare le idee dei propri interlocutori, dar modo a ciascuno di esprimesri, confrontarsi anche partendo da visioni contrapposte. In termini filosofici riferirsi al metodo di Platone ed alla sua teorie delle idee. Che dire poi del riferimento a Putin? Definirsi amico personale le sembra così disdicevole? Ho molti amici che hanno idee contrastanti le mie. Devo ritenermi immorale per questo? Mi scusi signor Brambani le consiglio di cambiar letture ho l’impressione che si stia introducendo in Lei una forma di indottrinamento assolutista, legga Voltaire e approfondisca la filosofia illuminista, potrà ricavarne tanto in tolleranza.

vito schepisi ha detto...

Caro Giuseppe, grazie per essere intervenuto. Mi preoccupa l'intolleranza verso la cultura "diversa". Vorrei che il confronto possa essere anche vivido e pungente ma aperto e leale. A volte a me piace di più il confronto mordace e combattivo, esalta la validità dello spirito liberale anche se spesso mi infastidiscono i toni saccenti ed offensivi.
Cordialità.

Anonimo ha detto...

Gent.le sig. Schepisi, con non chalance si meraviglia che Putin possa avere degli amici. Ha ragione, che ingenuo che sono, anche Cuffaro e Dell'Utri(per limitarci all'ambito nostrano) ne hanno, e molti, di amici.
Tuttavia, avendo montato il teatrino del dittatore sanguinario iracheno, mi vieni a dire che sei amico di Putin?
Questo Teodori dimentica l'esistenza della paragrafazione: ecco le mie riserve sulla forma. In ambito giornalistico, non è un dettaglio trascurabile; non parliamo in ambito accademico...
Venendo al contenuto, le idee ci sono ma scarsamente supportate da riscontri reali che, anche qualora fossero veritieri, sono nulla in confronto alla carriera giudiziaria del nostro ex-premier il quale, in questo, ha il primo posto indiscusso. Inoltre, le gaffe citate andavano argomentate ma anche in questo Prodi ha chi lo batte (si vedano i vari: Mussolini non ha mai ucciso nessuno - novembre 2003; l'etichetta di rompicoglioni a Marco Biagi - maggio 2003; l'etichetta di Kapò all'europarlamentare tedesco; il considerare dei soviet CORRIERE DELLA SERA, LA STAMPA, SOLE 24,- marzo 2003; etc.; comunque alla seguente pagina web delle BBC se ne trovano altre: http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/3041288.stm).
Fa bene a consigliare la lettura di Voltaire ma non venga a parlare a me di democrazia quando c’è un politico che: identifica col termine “coglioni” chi la pensa diversamente: democratico; si circonda di amici come Putin: molto democratico; taccia di aderenze comuniste le principali testate, eccetto quelle in cui non è criticato: che democrazia; censura la satira televisiva, quando, ad esempio, negli Stati Uniti costituisce la normalità. Negli Stati Uniti l’album dei Green Day “American Idiot” ha venduto milioni di copie; idem si può dire per i film di Michael Moore; certo, manca un po’ di Beccaria, ma di sicuro c’è più libertà di espressione e più rispetto per chi la pensa diversamente. Come dovrebbe essere in una normale democrazia: oltre agli Stati Uniti, potrei citare la tanto amata (dal sottoscritto) Inghilterra, la Francia, la Spagna, la Svezia, la Norvegia, la Germania, etc. Stati che economicamente stanno meglio di noi, nei quali l’Italia di Berlusconi era considerata tanto quanto il tempo con cui ci si mette un calzino (un aneddoto: il giorno in cui Berlusconi parlò al Congresso americano, Bush era in Estremo Oriente!).
Oscar Brambani

vito schepisi ha detto...

Caro Brambani: siamo arrivati al dunque! Nessun discorso politico, e non solo, in Italia può “prescindere” da Berlusconi. Se io fossi amico di Berlusconi, avendo idee liberali, a-comuniste, spesso controcorrente e non politicamente corrette sarei anch’io censurabile! Non avverte una tendenza manichea in quello che scrive? Sono certo che se Teodori fosse stato opinionista (che so!) de La Repubblica, Lei non avrebbe notato il suo difetto di “paragrafazione”. Io, infatti, non l’ho notato, come non lo noterei per nessun pezzo giornalistico. Il giornalismo, spesso, è fatto di immagini che corrono. Sono sensazioni che attraversano rapidamente la mente, per dar modo di cogliere gli aspetti emotivi. Lei è troppo severo, per essere credibile. Certo, ci sono pezzi che scivolano nella elaborazione dell’idea del lettore ed altri che si incagliano: spesso, però, succede non per incapacità dell’autore ma per preconcetti formatisi, o per animo diversamente predisposto. Lei mai farebbe riferimento a Consorte, ad esempio, per indurre il lettore all’idea della mafia. Per Lei mafia è Dell’Utri, è Cuffaro. Questo è politicamente corretto! Eppure è stato scoperto con le mani nel sacco della farina. Eppure ha ricevuto, ad esempio, 50 milioni di Euro da Gnutti in occasione dell’OPA Colaninno sulla Telecom: quelle per Lei erano, sicuramente, consulenze. Le sue certezze sono disarmanti, come disarmante è l’acredine nella misura e nella forma di Teodori, opinionista de Il Giornale e Deputato per i liberali riformatori in Forza Italia. Non La assolve, comunque, il fatto di leggere le notizie contro Berlusconi sui siti internet. Gli episodi a cui si riferisce tra l’altro mancano di senso critico, di contestualizzazione e di reciprocità. Anche il termine “coglioni” aveva il suo contesto ….ma Lei finge di ignorarlo. Serve tutto questo, in ogni caso, a giustificare e comprendere il comportamento, il ruolo e la politica di Prodi? Se io Le parlassi di matematica e facessi riferimenti a Cartesio, ad esempio, filosofo e matematico, Lei mi risponderebbe parlandomi della “idea” come unità degli opposti di Hegel? In tutto c’è un principio, è vero, ma a tutto c’è un limite: questo limite è l’intelligenza. L’aforisma è mio: l’ho appena coniato per Lei.

Anonimo ha detto...

Caro Brambani, vorrei farle una domanda. Lei cosa ne pensa del nostro attuale Presidente del Governo? Un'uomo da tempi non sospetti, mi riferisco alla seduta spiritica per il caso Moro, e per non sospetti intendo quando Berlusconi non era entrato in politica. Un'uomo che o è in buonafede o no. Se era in buonafede, tengo a dubitare fortemente di una persona che ricorre a pratiche di "magia nera" per contattare defunti e avere risposte da questi, tenedo presente che da cattolico, cui si professa da sempre, dovrebbe sapere che per chi ricorre a queste pratiche "pagane" si incorre nella scomunica immediata. Se non era in buona fede... Bhe mi viene il dubbio che conoscesse il nome Gradoli per logiche connivenze con ambienti legati alle Brigate Rosse. In ambe due i casi le faccio una domanda molto semplice. Se non fosse il Presidente del Governo ma un comune cittadino, conoscendo che pratica riti esoterici, banditi dalla chiesa. Si fiderebbe a comprare una macchina da quasto uomo? Ciao

vito schepisi ha detto...

Caro Mauro,
mi sarebbe piaciuto rispondere alla tua domanda. Ho in mente due, tre cose esilaranti. Non posso farlo, però. Rischierei di influenzare la risposta di Brambani. A quella tengo di più. Voglio capire, infatti, come è difendibile Prodi. Se potesse Bramabani vorrei leggere le sue opinioni, senza che queste coinvolgano Berlusconi. Questi è all'opposizione e non influisce sul profilo personale e sul metodo di governo del Professore.

Anonimo ha detto...

Riguardo al caso Moro, è mancata la trattativa, che qualche anno prima aveva invece portato alla rilascio del giudice Sossi. Oscar Brambani

Anonimo ha detto...

Gent.le signor Schepisi,
la paragrafazione è l'ABC di qualsiasi testo argomentativo.
"Spesso i testi scritti da principianti presentano o paragrafi mostruosi, lunghissimi, oppure paragrafi incoerenti, che mettono insieme nozioni e concetti diversissimi o che vengono spezzati di punto in bianco. Una cattiva suddivisione in paragrafi testimonia intanto di un difetto nella fase della pre-scrittura (la scaletta), e comunque di una difficoltà di pensare per blocchi, per punti; testimonia infine di una predisposizione ad ammucchiare le idee, passando da un piano all’altro del discorso, lasciando cadere improvvisamente considerazioni che poi verranno magari riprese nel bel mezzo d’un altro discorso. Un discorso cominciato va completato prima di passare al successivo. Concludendo: un testo ben suddiviso testimonia che chi l’ha scritto ha idee "chiare e distinte"; un testo ben suddiviso si fa leggere e capire più facilmente. Tra l’altro è più facile ritornare indietro per controllare certi passaggi o per confrontarli con altri (in un testo tutto compatto, senza scansioni è difficile reperire i punti e gli snodi significativi del discorso)"[http://www.ristretti.it/areestudio/informazione/guide/giornalismo/quinta.htm]. Come volevasi dimostrare.
Per me la mafia è ANCHE Dell'Utri e Cuffaro. Altro esempio: perché la Salerno-Reggio Calabria è un cantiere perenne? Perché la speculazione mafiosa sugli appalti e nella gestione degli stessi non può che determinare una situazione tale di lavori in corso senza termini tempoarali.
Il sito che le ho indicato è della BBC, non di Al-Jazzera o MoskwaTV.
Vogliamo agiungere la presentazione che L'Economist fece di Berlusconi?
Wikipedia, inoltre, ci offre una panoramica estera:
"I media stranieri tendono invece a stigmatizzare i suoi conflitti di interessi e la politica spesso definita populista. L'Economist, che generalmente non è comunque tenero con un qualunque politico italiano, ha dedicato più volte la copertina a Berlusconi: il numero del 31 luglio 2003 aveva come titolo "Dear Mr. Berlusconi..." e conteneva una lettera aperta con ventotto domande. Restando in Gran Bretagna, il sito internet della BBC ha dedicato una pagina personale di gaffe : "Berlusconi in his own words" (Berlusconi, con parole sue). La tv di stato svedese, nel febbraio 2005, trasmise uno spot televisivo autopromozionale in cui Berlusconi è protagonista, visto come modello opposto al loro. Lo spot si ispirava al paragone tra Berlusconi e Charles Foster Kane, il protagonista di Quarto Potere, di Orson Welles ispirato alla figura del magnate statunitense William Randolph Hearst, e sosteneva che ha privato di libertà l'informazione italiana e che ha vinto competizioni elettorali grazie all'ausilio delle sue reti televisive."
[http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi/Draft_.mau.].
Piena di soviet questa Europa, vero? Chi alla richiesta a pensare a qualcosa di comunista non indicherebbe "L'Economist" piuttosto che il "Sole 24"? Oscar Brambani

Anonimo ha detto...

Caro Brambani, sarò conciso. La macchina la comprerebbe da Prodi? Ciao

Anonimo ha detto...

Caro Romanelli, se funziona mi accontento anche di una bici da corsa. Oscar B.

vito schepisi ha detto...

Chiedo scusa Bramanti. Lei ha perfettamente ragione. La paragrafazione è importante. Sono io che nel caso specifico ne ho sottovalutato la portata. Non pensavo però che si riferisse ai concetti elementari del giornalismo, anche perché l’autore non è certo un neofita del giornalismo. La questione, però, non è solo relativa alla sua forma espressiva: è la sostanza stessa del periodare. Si argomenta correttamente quando si hanno le idee chiare, quando un concetto viene separato dagli effetti speciali, perché emerga, e sia precedente all’illusione di una sensazione riportata. Ebbene signor Bramanti nel caso che ci impegna e cioè l’articolo di Teodori riportato da Il Giornale, riletto attentamente, mostra chiarezza d’esposizione e correttezza nel periodare. Solo all’inizio della parte finale un periodo più carico con un concetto rafforzativo ribadito. Già dai tempi di Cicerone il periodare rafforzato serve a dar corpo ad un concetto: a volte è il senso dell’articolo. Carico per “arringa”, come in aula di tribunale, l’oratore che preme sul concetto pregnante dell’accusa o della difesa che sia. Questo è buon giornalismo. In ogni caso, mi creda, il giornalismo e lo ripeto è capacità di creare sensazioni, di trasmettere un pensiero. Lei deve distinguere tra opinioni, e quella di Teodori in apertura de Il Giornale è opinione, e cronaca.

La mafia non è Dell’Utri e Cuffaro. Non sono stati accusati di mafia. Anche se il primo è stato condannato, per assurdi giuridici tutti italiani, per “concorso esterno in associazione mafiosa” e soprattutto con le uniche circostanze probatorie di un manipolo di pentiti già autori di efferati delitti mafiosi. Non Le sarà sfuggita l’aggressione giustizialista, ed a senso unico, della magistratura italiana dall’inizio degli anni ’90.

Ritornare sugli argomenti già ampiamente dibattuti, mi sembra esercitazione inutile. Io sono garantista a tempo pieno e non a mezzo servizio. Se c’è una cosa che considero ignobile è l’accanimento giudiziario per fini diversi dalla giustizia. Considero ignobile anche riportare gratuite accuse e non attenersi ai fatti ed alle circostanze. Ritorno a chiederLe se la lega delle cooperative, che si aggiudica il 90% degli appalti pubblici nel centro nord, debba esser intesa come associazione mafiosa? Deve ritenersi mafioso il proposito della dirigenza DS di impadronirsi, a mezzo di uomini e soggetti economici su cui si esercita un rigido controllo, di una banca attraverso sottili disegni e pressioni?

L'associazione della stampa estera a Roma è stata fucina di posizioni politiche di sinistra, una componente è stata persino eletta nelle fila dei DS. La corrispondenza da Roma è sempre stata a senso unico. Nessuna stampa straniera quale la stampa inglese si è distinta, in forma compatta, per essere da sempre fortemente critica verso l’Italia. Se Lei leggesse anche ciò che la stampa inglese ha detto di Prodi, capirebbe che sparare sull’Italia è quasi sport nazionale per la stampa anglosassone. Da noi, però, le critiche all’Italia della stampa inglese fa notizia solo quando ad essere colpito è Berlusconi. Lei vive in Italia però. Può essere testimone diretto di quanto false siano le tesi che vogliono Berlusconi controllore dei media in Italia. Non Le serve che Le dicano che la stampa italiana è controllata dalla sinistra per poterlo verificare. Sappia che Corriere della Sera, Sole XXIV ore, Stampa, Messaggero e Repubblica hanno diffusione in complesso di gran lunga superiore alla diffusione di tutta l’altra carta stampata messa insieme. Queste testate non fanno mistero di collocarsi sul centrosinistra. E non sono le uniche!

Posso pregarLa d’essere realista? Sono stanco di sentir recitare sempre lo stesso copione! Ora al governo c’è il “mitico” Prodi. Il personaggio, per bene che gli vada, è ricco di vicende da raccontare. Se non gli andasse poi proprio bene avrebbe anche misfatti da farsi perdonare. Se gli dovesse andar male responsabilità tanto gravi da ricevere il nostro profondo disprezzo.
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Caro Brambani, una bicicletta costa meno, non per essere pedante, ma lei non ha risposto alla mia domanda. Le ripropongo solo la parte finale: "Se non fosse il Presidente del Governo ma un comune cittadino, conoscendo che pratica riti esoterici, banditi dalla chiesa. Si fiderebbe a comprare una macchina da quasto uomo?" Ora la sua risposta era a livello, direi sardonico, ma mi permetta io sono una persona piuttosto concreta, quindi vado a riproporle la domanda con una piccola modifica. Sostituisca la macchina con una casa e mi dica se si fiderebbe. Ciao

Anonimo ha detto...

Caro Sig. Brambati,
una volta il portatore nano di conflitti d'interesse, ebbe a lamentarsi della mancanza di passione dei suoi, e gli esorto' ad usare i blogs, come facevano i "sinistri".
Da come argomentano, dagli argomenti standard usati, per non parlare dei saluti azzurri, mi sono convinto che non abbiamo a che fare con dei normali disinteressati elettori, ma con un organizzazione propagandistica organizzata, a Publitalia per esempio non mancherebbero i mezzi, visto che di questi blogs ne ho trovati piu' di uno.
Saluti

Anonimo ha detto...

Scusate, mancava la firma al precedente post.
Gerardo Nocera

vito schepisi ha detto...

Signor Nocera,
ho imparato a non meravigliarmi di niente. Ciò che nel tempo e nei suoi interventi ha detto è in linea con i metodi più usuali della sinistra. Spesso, infatti, s'usa attribuire colpe o responsabilità a coloro che la pensano diversamente. Questo succede quando non si hanno argomenti per controbattere. Gli unici che costoro usano fanno riferimento o ad espetti esteriori o a comportamenti morali. Nell'un caso è razzismo, nell'altro è giustizialismo. Se poi gli argomenti morali sono fondati su di una condotta vessatoria della magistratura, ci troviamo in presenza di un regime in cui si vuole stroncare l'avversario usando frammenti irresponsabili dello stato. Le tolgo ogni dubbio e la sfido a dimostrare ciò che dice. Persnalmente con Forza Italia, Publitalia e Silvio Berlusconi non ho niente a che fare. Il mio blog riviene dal mio desiderio di far circolare anche la mia voce, altrimenti anonima, in quanto portatrice di pensiero. Se mi ha seguito io ho teorizzato sul "pensiero inespresso". La mia quindi è forza di pensiero che vuole esprimersi. E' forse vanità intellettuale, presunzione di un saper volar alto e di essere per qusto apprezzato, mai merce da vendere per nessuno. Nonostante tutto, la saluto con cordilità, invitandola a far ammenda delle stupidità che ha affermato.

Anonimo ha detto...

Caro Nocera,
l'arroganza e la presunzione dei politici afferenti a Forza Italia non mi sorprende. Una persona che tratta a pesci in faccia chiunque non merita molta considerazione. La faccia di Gianfranco Fini dopo il ben noto "kapò-show" è eloquente. Si può avere idee diverse ed essere rispettati: Belusconi quando la smetterà di spacciarsi per ubiquo self-made-man, forse potrà essere meno inviso. Anche perché la coalizione ha retto grazie anche a Casini, Fini, Alemanno, Tabacci, Maroni e tanti altri che poco menzionati hanno comunque contato parecchio.
Riguardo a Pubblitalia, se n'è parlato nella prima puntata di Rai8t ma la Rai "liberale" e "pluralista" non ha gradito.
Cordiali saluti,
Oscar Brambani

vito schepisi ha detto...

Caro Brambani, non so se sia così in Forza Italia.Non li frequento. dall'esterno posso dirLe che gli atteggiamenti dei rappresentanti politici dei partiti italiani sono per buona parte uguali. Mostrano spesso tanta arroganza e presunzione: Prodi ad esempio ne è maestro. Ma non disdegnano spocchia e supponenza D'Alema e Diliberto per citarne alcuni tra i più velenosi. Spesso alla presunzione si accompagna molta ignoranza ed intolleranza: è il caso ad esempio di Di Pietro. Non possiamo trascurare Visco (siamo in piena polemica finanziaria ed il nostro è assonante con fisco), la cui truce supponenza trasforma in incubi i sogni e le speranze degli italiani.
Al momento, non mi preoccupo della indicazione di Berlusconi a Schultz di volerlo segnalare come interpetre di "Kapò" in un film che rievocava il nazismo. Mi preoccupo di più delle bugie raccontate da "Prodi" alla Camera dei Deputati sulla questione Telecom. Mi preoccupo, al momento, delle false promesse fatte agli italiani in campagna elettorale e quando ebbe ad accusare di "delinquenza politica" Tremonti che riferiva i propositi, poi avveratisi, di Prodi di tartassare di balzelli gli italiani. Sono preoccupato del clima di scoramento che si è sollevato nella popolazione italiana. Penso sia l'inizio del declino. Il senso di sfiducia si diffonde ed il nostro, oltre a non essere credibile, non è ritenuto all'altezza di governare il Paese.
Mi scusi ma delle sue chiacchiere e pettegolezzi ( ma cosa vuole che ne sappia di Publitalia!) non ho voglia di occuparmi. Se incorrono in reati hanno i loro giudici naturali che se neoccupano e, mi creda, lo fanno con tanto piacere. Se risultassero rei di delitti paghino e vorrei che altrettanto accadesse a tutti coloro che di delitti sono stati, sono o si rendessero colpevoli. Tutti intendo. Anche coloro che hanno abusato, e continuano a farlo, del proprio ruolo per gestire leve di potere e perseguire interessi privati.
Specialmente se si tratta di signori che spesso prediligono lanciare messaggi di stampo mafioso.

Anonimo ha detto...

La mia domanda rimane senza riposta :(

Anonimo ha detto...

Gent.le Schepisi,
depositario dell'onniscienza, la sua visione parziale del mondo dimostra il paraocchi tipico di guarda la realtà unidirezionalmente. Per quanto mi riguarda non mi costa sacrificio intellettivo disdegnare l'arroganza e la presunzione di D'Alema (oltre a quella di Berlusconi) e di altri di entrambi gli schieramenti.
Se lei è così competente in materia studi, passi i concorsi e diventi PM. Un mio amico, che (per la cronaca) vota AN, ce l'ha fatta e con sacrifici notevoli, senza tanto blaterare invano ma applicandosi.
La maggioranza di Pubitalia si sa a chi afferisce, benché lei gentilmente mi congedi con puerili note di disappunto.
La finanziaria sarà aplicata nel 2007 e prima di fare i Nostradamus, lasciamola mettere in atto. Berlusconi per cinque anni accusava l'opposizione di delegittimarlo e di essere disfattista: ora che le posizioni si sono capovolte si faccia altrettanto.
Cordiali saluti arcobaleno,
Oscar

vito schepisi ha detto...

Caro signor Bramati,
purtroppo, io so di non sapere. Altro che onniscienza! A volte mi sento talmente limitato nella conoscenza da chiedere o cercare conferma per ogni cosa. La conoscenza è la base del sapere ma è anche l’origine della elaborazione e quindi della ragione. Spesso quando si afferma che la cattiveria è il frutto dell’ignoranza si asserisce la sintesi di un processo logico. La cattiveria non è solo sottrarre la caramella al compagno di banco, o parlar male del vicino o non fare l’elemosina per la strada. La cattiveria è anche il gusto di travisare una realtà, nascondere le proprie colpe ed eleggersi un avversario per aggredirlo. La cattiveria è finalizzare il proprio odio ai fini dell’affermazione di un credo, etico o materiale, in cui ci si vuole identificare. L'antidoto, quindi, alla cattiveria è la conoscenza che è, pertanto, il valore fondamentale dell’uomo. Dalla sua base partono le missioni della vita. La conoscenza è dunque civiltà, anche nei rapporti tra le persone ed anche nella disputa politica o culturale. Chi Le ha detto che si sia competente in materia giuridica? Tutt’altro non lo sono. Ho buon senso forse e, conoscendo, fatti, uomini e movimenti vengo assalito da dubbi. Il grande imbroglio, ad esempio, di mani pulite. Uomini che osannati come eroi viaggiavano su mercedes di altri, o pagavano affitti di 200.000 lire al mese in appartamenti in P.zza Duomo a Milano, oppure che indicavano ai loro imputati gli avvocati a cui affidarsi. Io non ho mai creduto a questi eroi, come non ho creduto a coloro che ritenevano “diversi” gli ex pci. Non ho creduto a quei magistrati che insabbiavano e poi, una volta in pensione, si sono fatti eleggere al Parlamento nelle fila del “partito insabbiato”. C’è bisogno d’aver studiato da magistrato per vedere e ragionare? Sono contro i teoremi e le giustizia sommaria, contro i pentiti a pagamento gestiti da magistrati in modo quasi privato. Sono contro qualsiasi cosa non sia suscettibile di controllo e di essere emendata. Sono contro l’irresponsabilità e la discrezionalità. Sono contro i politici che per scaricare le loro responsabilità hanno scaricato colpe e responsabilità sugli altri...tanto da risultare innocenti. Sono contro coloro che non ci stanno, perché altri ci sono stati, ed anche in modo talmente greve... fino alla morte. Sono contro chi ritiene che gli anni cancellino le colpe, anche quando non si è mai chiesto perdono. Sono contro chi parla di valori morali e di solidarietà e di “diversità” lucrando sul rimborso di biglietti aerei a danno delle comunità. Sono contro coloro che dicono bugie e perseguono fini di potere. Ha visto signor Bramati quanto sono contro? E per esser contro devo essere magistrato? E perché mai? Ritorno a dire che non mi occupo di Publitalia e di Silvio Berlusconi. Io mi occupo di coloro che vogliono prendersi gioco di noi. Oggi c’è il governo Prodi che lo fa...mentendo spudoratamente. Publitalia è un’impresa privata e si deve muovere secondo legge. Se non lo dovesse fare sia indagata e, se emergessero irregolarità, condannata. Cosa vuole che faccia il giudice senza essere magistrato? E senza conoscere i fatti a cui si riferisce?
Non mi sembra che la Cdl stia adottando lo stesso metro della sinistra. L’avrà potuto constatare per l’Iraq, per l’Afghanistan e per il Libano ed anche per l’indulto che meriterebbe, però, un discorso a parte. Se mi consente un commento avrei da farLe rilevare, per la mia conoscenza della storia e dei partiti politici, che storicamente gli atteggiamenti del centro destra sono più misurati rispetto a quelli della sinistra. Questo però è un altro discorso che potremmo anche affrontare.
Ritornando all'attuale. La Finanziaria è la legge di indirizzo dello Stato e se si sbaglia indirizzo si va da un’altra parte. Se leggesse ciò che ho scritto il 30 settembre e poi il 2 e 3 ottobre su questo blog, capirebbe il motivo per cui il suo ragionamento non è accettabile. L’opposizione alla legge finanziaria si fa ora, prima del disastro preventivato, non dopo.

vito schepisi ha detto...

Caro Mauro
penso che la risposta sia nei fatti. Nessuno comprerebbe qualcosa da Prodi. Chiariamo nessuno comprerebbe qualcosa di proprietà di Prodi. Molti invece vorrebbro comprare ciò che Prodi ha venduto e che non gli apparteneva. Come si spiega questa dicotomia? Semplice! Prodi sa vendere a buon mercato ciò che non gli appartiene ma non è credibile sulle garanzie della vendita di ciò che gli appartiene. Alla storia infatti passerà, se avrà menzione, come il più mendace Presidente del Consiglio della nostra storia repubblicana.