13 settembre 2006

Casini e follie dell'Udc

Di seguito riporto un mio commento sul post del 12 settembre sul Blog di Arturo Diagonale http://diaconale.blogspot.com/ dal titolo “Il caso UDC aperto e chiuso”
Ma per l’Udc non reggeva neanche la compagnia dei radicali di Pannella? E’ cambiato qualcosa?Cosa c’entra poi l’alleanza che va da Tabacci a Mussolini con l’accusa di impronta populista della Cdl e del suo leader? Diaconale Lei sa meglio di me che sono tutte chiacchiere! Sa anche che la politica è l’arte del possibile ed infatti spesso anche l’impossibile si è visto!
E’ evidente, ad esempio, che l’Udc ha sviluppato la sua strategia politica nel progetto di allargare la sua base elettorale e di perdere le politiche scorse. Speravano nella "debacle" di Berlusconi. Sono rimasti spiazzati non solo dalla tenuta ma anche dal sostanziale successo di F.I. Sono rimasti addirittura senza fiato per i risultati raggiunti e per la quasi vittoria di Berlusconi. Di contro il loro successo elettorale, dopo aver avuto la massima visibilità possibile con la Presidenza della Camera e con un ruolo di anima critica della maggioranza e partito frontiera della coalizione, è stato pur sempre modesto. Si è capito perché volevano il proporzionale! Intendevano smarcarsi e distinguersi. Sono sempre, però, il terzo partito della Cdl, con un quarto dei voti di FI e la metà di quelli di Alleanza Nazionale. Avevano gridato contro la deriva populista di Berlusconi e attendevano all’incasso i voti moderati e centristi. Hanno ricavato solo un modesto raccolto.
Non potendo più far fuori il Berlusconi perdente e senza più presa nell’elettorato, magari recuperato con paternalismo buonista, con promesse di incarichi di prestigio in futuri governi di centrodestra, si sono trovati nella necessità di mutare in corso d’opera il loro progetto politico. Venuta meno la loro convinzione che il Cavaliere si sarebbe fatto bonariamente da parte e, venuta anche meno la proposizione della loro strategia di logoramento del centro sinistra con il potenziale recupero dei voti centristi, è venuta anche meno la proposizione di Casini come uomo credibile alla candidatura da leader dello schieramento moderato.
Nelle elezioni delle cariche istituzionali del Paese, tra cui anche la Presidenza della Repubblica, già si sono mossi con spregiudicato opportunismo. I post - democristiani nella loro strategia erano convinti che l’incarico di alto profilo istituzionale già ricoperto da Casini, avrebbe messo in maggiore visibilità la candidatura a leader del loro uomo, rispetto a quella sempre sul tappeto e mai espressa di Fini. Dopo le ultime elezioni non più. L'Udc si era posta di traverso all'intera coalizione di centrodestra ed il loro obiettivo è stato mancato: Berlusconi è caduto in piedi. Il loro gioco si è rivelato perdente.
L’ottica si è spostata e, nella considerazione di una eventuale caduta del governo e di nuove elezioni, potrebbe riproporsi Berlusconi vincente e quindi ancora leader per 5 anni. Ovvero, se la legislatura dovesse durare fino al 2011 trovarsi ancora Berlusconi candidato alla presidenza del Consiglio.
Si presentano momenti difficili per il governo in carica. La navigazione è incerta e la nave Prodi rischia di incagliarsi ed anche di affondare. C’è la questione Libano con il "marinaretto" che si fa soffiare nelle vele da terroristi e paesi fomentatori di guerre: anche questa è una situazione di rischio per la tenuta del governo. Follini spinge e Casini vuole forzare i tempi. Il soccorso centrista a sostegno al governo per la finanziaria sarà sotterraneo ma sostanziale. I voti dei dissidenti della sinistra alternativa saranno sostituiti in modo più o meno palese da quelli della premiata ditta Casini. Anche per un'eventuale successiva caduta di Prodi si vanno sviluppando intese per l'allargamento della maggioranza.
Una strategia sciatta, di breve termine senza sguardo lungo, dettata dall’improvvisazione e dalla necessità di demolire l’immagine di un centrodestra incentrato sulla figura carismatica di Berlusconi.

Vito Schepisi

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho letto il tuo post e lo condivido in pieno. Quello che mi preoccupa sono le ultime uscite da parte dell'UDC. Con i transfughi Follini & C. Mi preoccupano anche le ultime dichiarazioni di voto da parte di Casini, riguardo al finanziamnto della missione italiana in Libano. Se Casini dice, contrariamente al resto della Casa della Libertà, che voterà in ogni caso per il finanziamento della misssione. Mi viene il dubbio che voglia mantenere in vita questo governo. Onde procrastinare la data delle elezioni per poter eliminare Berlusconi dalla scena politica per raggiunti limiti di età nella guida della coalizione. Spero di sbagliarmi. Ciao

Unknown ha detto...

Ciao Vito, ciao Mauro...c'è sicuramente da chiarirsi all'interno della CDL...Molte cose secondo me saranno chiare appena nascerà il Partito Unico...Grazie a questo, infatti, si IMPORRA' una scelta definitiva, di qua o di la!
Così finalmente la smetteremo di sentire un giorno si e l'altro no Casini che si lamenta e si barcamena, con il suo 6% non considerando affatto i comuni interessi già sottoscritti con la CDL e con i suoi elettori. Credete davvero che appoggiando o spostandosi a centrosinistra l'UDC cresca? Io sinceramente penso che farà come il gambero...ritornerà al 3%.
Saluti azzurri

Anonimo ha detto...

Ciao Giuseppe, spero che il partito unico si faccia il prima possibile. Ormai andare avanti in una situazione come questa, con divisioni nella maggioranza peggio delle fenditure del Gran Canyon, senza poterne approfittare è quasi, anzi è masochistico per la Casa delle Libertà. Si deve chiarire al più presto il rapporto dell'UDC. Devono dirci se con noi o no. Continuare con questi tira e molla è deleterio per la Casa delle Libertà e per l'Italia intera. Ciao

vito schepisi ha detto...

Caro Mauro,
Affari Italiani oggi è uscita con una notizia, che però non trova conferme, di un'intesa tra Berlusconi e Casini in cui al primo viene indicata la prossima presidenza della Repubblica ed al secondo quella del Consiglio. Voglio premettere che ho forti dubbi sulla veridicità di questo accordo. Ho l'impressione che il clan di Casini l'abbia fatta diffondere per rientrare. Qualche giorno fa, non ricordo in quale occasione, tra i miei commenti ho detto che Casini ha gettato il sasso nello stagno per smuovere le acque. C'è la probabilità che abbia voluto vedere che aria tirava anche perchè l'assenza di Berlusconi dalla scena politica alimentava supposizioni di stanchezza. Le acque movendosi hanno fatto emergere solo rami secchi e senza sostanza. La consapevolezza dell'isolamento può, quindi, aver indotto Casini a correggre il tiro e tentare una mediazione. Follini invece sembra che abbia dato il preavviso. Aspetta la finanziaria per capitalizzare la svolta. Auguri per lui e per noi la soddisfazione di non vederlo più in Parlamento la prossima legislatura. Vorrei proprio vedere chi sarà disposto a candidarlo!