16 gennaio 2013

RinasciBari discute di urbanistica


Bari non ha l’immagine di Città Metropolitana e di capitale regionale che dovrebbe avere. Non solo il degrado degli spazi pubblici, ma preoccupa il modo con cui l’amministrazione si approccia al futuro - E’ ciò che è emerso in un incontro dell’associazioneRinasciBari con gli architetti Domenico Massimeo e Roberto Telesforo e con l’ing. Giusppe Loiacono - Periodicamente torna di attualità l’utilizzazione dell’area ex caserma Rossani. Tema oggetto di un concorso, ancora in corso di svolgimento, che, denominato “Bari Centrale”, interessa sette aree a margine della fascia ferroviaria. Aree la cui trasformazione dovrebbe consentire una ricucitura funzionale e ambientale delle due parti di città poste a sud e a nord dei binari. 
 Mancano del tutto, però, collegate tra loro, le ipotesi di futuro per la città e un piano di sviluppo socioeconomico.
 
Il concorso ipotizza un intervento per la stazione centrale e Piazza Moro e un altro per la ex Rossani, benché risulti assai condivisa l’opinione di un progetto unico sulle due aree. 
 Anni fa Renzo Piano progettò una piastra che, posta al di sopra dei binari, costituisse ponte pedonale fra il murattiano (piazza Moro) e Carrassi (ex Rossani). 
 
RinasciBari ritiene che questa sia ancora la strada giusta e che in quelle aree possa e debba essere realizzato un episodio di grande riqualificazione dell’intera Città, sia dal punto di vista funzionale (nodo d’intreccio di numerosi elementi, su ferro e su gomma, del sistema di mobilità intermodale) che da quello dell’ambiente urbano. 
Un grande progetto di trasformazione che porti i baresi a sentirsi proiettati verso un futuro di grande crescita e gli ospiti a guardare finalmente Bari come capoluogo della regione, ma anche come polo essenziale e cerniera fra l’Europa ed i Paesi del Mediterraneo. 
 
RinasciBari invita l’amministrazione comunale a rivedere il suo modesto programma (verde e piccole strutture) e a volare alto. Un’area di otto ettari al centro della città è un tesoro che va utilizzato al meglio e non sperperato.
 
A Bari, inoltre, le opere pronte per la fase esecutiva formavano già quell’impianto urbanistico che l’amministrazione ha ignorato perdendo anche i finanziamenti. 
Si possono citare, tra le altre: 
 
- 58 fermate metropolitane con il sistema integrato tra le varie ferrovie che insistono sul territorio; 
 
- l’asse nord-sud per collegare la colmata Marisabella con un rondò per canalizzare il traffico in entrata e uscita dalla Città, senza impegnare le strade cittadine (opera vinta e non assegnata all’impresa appaltatrice che ne chiede i danni). 
 
RinasciBari rileva che la Città perde occasioni per colpa di un’amministrazione che in 8 anni si è crogiolata nell’autocompiacimento annunciando (e non realizzando) piste ciclabili e giardini, mentre il degrado divorava il tessuto sociale ed economico.
 
Bari ora ha bisogno di RINASCERE di dare avvio a un processo evolutivo, come fecero i nostri nonni che dal paesone che era fecero sorgere una nuova città col Margherita, il Petruzzelli, la Manifattura Tabacchi, lo stadio della Vittoria, il Lungomare etc. etc.
 La Città può e vuole volare alto …

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