18 ottobre 2012

Gli Stati Uniti d'Europa si, la grande Germania no



Qualche giorno fa il Presidente della Repubblica Italiana, On.Giorgio Napolitano, aveva accennato a “trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità” alla Ue da parte dell’Italia.
In una prospettiva di unione politica e della creazione degli stati uniti d'Europa si potrebbe anche pensare, con il consenso del popolo, di cedere parte della nostra sovranità, unitamente agli altri stati europei, con regole condivise, giammai imposte.  Stati Uniti d'Europa significa, però, uno stesso corso della moneta; significa debito sovrano dei singoli stati dell’Unione garantiti da tutti, come un vero nuovo Paese sovranazionale.
Un Paese dove ci siano gli stessi diritti e gli stessi doveri per tutti, con pari dignità e con la libera circolazione delle idee, degli uomini, delle merci, del lavoro e del denaro.
Un unico Paese significa anche servizi, costi e salari allo stesso livello.
Cedere sovranità per farci governare da altri sarebbe, invece, impensabile.
Ma ora si capisce perché Napolitano abbia aperto la strada. E’ la solita Merkel che lo domina.
Al Bundestag, alla vigilia del vertice europeo, infatti, la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha scoperto le carte. Ha ripreso le tesi del ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble per sostenere che la Germania è favorevole a "un effettivo diritto d’ingerenza sui bilanci nazionali".
La Merkel vorrebbe affidare al commissario europeo agli affari economici un diritto di veto sui budget nazionali degli stati membri
.
Sarebbe il primo passo verso il sogno hitleriano della grande Germania.
Cosa le succede Presidente Napolitano?

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