Non c’è dubbio che se c’è chi si aspetta una mano da questa opposizione per le riforme, ed in particolare per quelle che per anni hanno visto contrapporsi con durezza maggioranza ed opposizione, questi viva fuori dal mondo.
Piacerebbe a molti, ad esempio sulla giustizia, osservare che la sinistra, dopo aver affermato per anni che i provvedimenti chiesti da Berlusconi fossero voluti per crearsi leggi “ad personam”, possa poi condividere con la maggioranza la separazione delle carriere dei magistrati o possa accettare di regolamentare l’ipocrisia della obbligatorietà della azione penale, o riformare l’Oracolo di Delphi costituito dal Consiglio Superiore della Magistratura.
A sinistra c’è un’abitudine oramai collaudata che rende lecita e virtuosa ogni loro proposta e densa di opacità ogni iniziativa presa da altri. Sembra che la stessa spocchia della spacciata superiorità antropologica per le scelte di linearità morale, di supremazia culturale e di spessore umanitario, sia alla base di una diversità metodologica che li guida verso scelte politicamente corrette.
Le scorie classiste della sinistra post comunista suggeriscono, per i provvedimenti da adottare, risvolti di presunta finalità sociale. Anche le leggi, secondo certa teoria, non servono a regolare i doveri di tutti, per poter garantire i diritti di ciascuno, ma diventano strumenti di un’ipotetica regola sociale che sostiene più doveri da una parte e più diritti dall’altra.
Peccato che quando la sinistra sia al potere le realtà si mostrano ben più complesse e le azioni si riducono a provvedimenti vessatori per i cittadini e di privilegio, invece, per caste e corporazioni!
A sinistra chi non è allineato è un nemico sociale. Chi è di destra è per definizione un cretino con l’unica alternativa d’essere invece un criminale.
Ma a volte è necessario lasciarli gingillare nelle loro contraddizioni. Sono come coloro che non ci arrivano con il cervello, e che si buttano avanti a testa bassa, ed a furia di sbattere contro gli ostacoli prima o poi capiscono che bisogna usare anche il cervello. Se la sinistra è ancora immatura, sorda alle regole della democrazia, supponente, offensiva, vendicativa e incosciente, non bisogna dargli corda. Fornendo una giustificazione per questi atteggiamenti, la sinistra non maturerà mai.
E’ sbagliato, pertanto, sostenere, come fa Berlusconi, che con questa sinistra non ci sia possibilità di dialogo. Se ne comprendono le ragioni, ma è sbagliato perché si fornisce un alibi per la loro opposizione pregiudiziale. Veltroni e compagni devono invece rispondere al Paese, giorno per giorno, della loro intollerante animosità e devono, giorno per giorno, far sapere agli italiani quali siano le loro proposte. Non bisogna dar loro l’alibi di non averne. I no si devono spiegare. E neanche l’abilità di creare il caos e di sollevare le piazze militanti, alla lunga, può prevalere.
Ieri Berlusconi ha parlato di modifiche alla Costituzione, per la giustizia, anche senza il concorso dell’opposizione, e subito si è levata a sinistra un coro tra l’ironia e la sfida epocale. C’è chi ha ribadito che la Costituzione sia intoccabile e chi ha sostenuto che non sia questo il momento a causa della recessione in atto. Sono tutte fregnacce perché tra Camera e Senato ci sono oltre mille parlamentari che lavorando alle modifiche non inciderebbero in nessun modo sulle questioni economiche e sulla crisi recessiva. Uscire dal guado della ingovernabilità della Giustizia potrebbe invece giovare all’economia del Paese. Nel mezzogiorno, in particolare l’impresa per investire ha bisogno di fiducia, chiede il rispetto e la certezza delle leggi per sentirsi garantita dalle organizzazioni mafiose che strozzano i margini della convenienza economica.
E’ stato un errore di Berlusconi sostenere che con questa sinistra non si siederà mai intorno ad un tavolo perché è proprio ciò che la sinistra non è disposta a fare. Non ha nessuna voglia di sedersi intorno al tavolo con Berlusconi e non ha nessuna voglia di sostenere una riforma seria della Giustizia, ma vuole invece far da sponda ancora una volta alla magistratura per due chiari obiettivi: utilizzarla sempre contro Berlusconi e recuperarne la vecchia benevolenza.
A Veltroni, stretta la mano a D’Alema, senza un orientamento riformista, ora conviene solo inseguire Di Pietro che di dialogo e di riforma della giustizia non ne vuol sentir affatto parlare.
Berlusconi avrebbe, invece, dovuto dire che il tavolo del confronto è aperto e che si discuta senza perdersi in chiacchiere, e porre un termine per evitare di lasciarsi imbrigliare dai fannulloni politici.
Piacerebbe a molti, ad esempio sulla giustizia, osservare che la sinistra, dopo aver affermato per anni che i provvedimenti chiesti da Berlusconi fossero voluti per crearsi leggi “ad personam”, possa poi condividere con la maggioranza la separazione delle carriere dei magistrati o possa accettare di regolamentare l’ipocrisia della obbligatorietà della azione penale, o riformare l’Oracolo di Delphi costituito dal Consiglio Superiore della Magistratura.
A sinistra c’è un’abitudine oramai collaudata che rende lecita e virtuosa ogni loro proposta e densa di opacità ogni iniziativa presa da altri. Sembra che la stessa spocchia della spacciata superiorità antropologica per le scelte di linearità morale, di supremazia culturale e di spessore umanitario, sia alla base di una diversità metodologica che li guida verso scelte politicamente corrette.
Le scorie classiste della sinistra post comunista suggeriscono, per i provvedimenti da adottare, risvolti di presunta finalità sociale. Anche le leggi, secondo certa teoria, non servono a regolare i doveri di tutti, per poter garantire i diritti di ciascuno, ma diventano strumenti di un’ipotetica regola sociale che sostiene più doveri da una parte e più diritti dall’altra.
Peccato che quando la sinistra sia al potere le realtà si mostrano ben più complesse e le azioni si riducono a provvedimenti vessatori per i cittadini e di privilegio, invece, per caste e corporazioni!
A sinistra chi non è allineato è un nemico sociale. Chi è di destra è per definizione un cretino con l’unica alternativa d’essere invece un criminale.
Ma a volte è necessario lasciarli gingillare nelle loro contraddizioni. Sono come coloro che non ci arrivano con il cervello, e che si buttano avanti a testa bassa, ed a furia di sbattere contro gli ostacoli prima o poi capiscono che bisogna usare anche il cervello. Se la sinistra è ancora immatura, sorda alle regole della democrazia, supponente, offensiva, vendicativa e incosciente, non bisogna dargli corda. Fornendo una giustificazione per questi atteggiamenti, la sinistra non maturerà mai.
E’ sbagliato, pertanto, sostenere, come fa Berlusconi, che con questa sinistra non ci sia possibilità di dialogo. Se ne comprendono le ragioni, ma è sbagliato perché si fornisce un alibi per la loro opposizione pregiudiziale. Veltroni e compagni devono invece rispondere al Paese, giorno per giorno, della loro intollerante animosità e devono, giorno per giorno, far sapere agli italiani quali siano le loro proposte. Non bisogna dar loro l’alibi di non averne. I no si devono spiegare. E neanche l’abilità di creare il caos e di sollevare le piazze militanti, alla lunga, può prevalere.
Ieri Berlusconi ha parlato di modifiche alla Costituzione, per la giustizia, anche senza il concorso dell’opposizione, e subito si è levata a sinistra un coro tra l’ironia e la sfida epocale. C’è chi ha ribadito che la Costituzione sia intoccabile e chi ha sostenuto che non sia questo il momento a causa della recessione in atto. Sono tutte fregnacce perché tra Camera e Senato ci sono oltre mille parlamentari che lavorando alle modifiche non inciderebbero in nessun modo sulle questioni economiche e sulla crisi recessiva. Uscire dal guado della ingovernabilità della Giustizia potrebbe invece giovare all’economia del Paese. Nel mezzogiorno, in particolare l’impresa per investire ha bisogno di fiducia, chiede il rispetto e la certezza delle leggi per sentirsi garantita dalle organizzazioni mafiose che strozzano i margini della convenienza economica.
E’ stato un errore di Berlusconi sostenere che con questa sinistra non si siederà mai intorno ad un tavolo perché è proprio ciò che la sinistra non è disposta a fare. Non ha nessuna voglia di sedersi intorno al tavolo con Berlusconi e non ha nessuna voglia di sostenere una riforma seria della Giustizia, ma vuole invece far da sponda ancora una volta alla magistratura per due chiari obiettivi: utilizzarla sempre contro Berlusconi e recuperarne la vecchia benevolenza.
A Veltroni, stretta la mano a D’Alema, senza un orientamento riformista, ora conviene solo inseguire Di Pietro che di dialogo e di riforma della giustizia non ne vuol sentir affatto parlare.
Berlusconi avrebbe, invece, dovuto dire che il tavolo del confronto è aperto e che si discuta senza perdersi in chiacchiere, e porre un termine per evitare di lasciarsi imbrigliare dai fannulloni politici.
Vito Schepisi
11 commenti:
Caro Vito.
Se hai letto il mio articolo scritto su "Italia chiama Italia", dovresti sapere che avevo proposto un gemellaggio tra Roncoferraro e Tacuarembò.
Avevo cercato di dialogare anche con l'attuale amministrazione di centro-sinistra ma questa ha scelto di bocciarla!
Con questa Sinistra settaria non si potrà mai dialogare!
Mi dispiace dirlo ma è così.
Cordiali saluti.
Caro Vito.
Se hai letto il mio articolo scritto su "Italia chiama Italia", dovresti sapere che avevo proposto un gemellaggio tra Roncoferraro e Tacuarembò.
Avevo cercato di dialogare anche con l'attuale amministrazione di centro-sinistra ma questa ha scelto di bocciarla!
Con questa Sinistra settaria non si potrà mai dialogare!
Mi dispiace dirlo ma è così.
Cordiali saluti.
Caro Antonio...ho letto il tuo articolo su Italia chiama Italia. penso che alle prossime amministrative sia tu che le forze politiche di centrodestra sapranno rimuovere l'arroganza e la "miseria etica" dell'amministrazione di sinistra del tuo Paese. Te lo auguro di cuore perchè l'Italia ha bisogno di rinascere nei suoi valori umani e nella sua capacità di ritornare a dialogare col mondo. La cultura è confronto, è scambio, è conoscenza ed ogni contributo indirizzato a questi fine è una goccia di acqua che serve a dissetare il nostro bisogno di cultura e di civiltà. Ciao! Vito
Caro Vito.
Io so come si può battere il centrosinistra!
Però non ti dico nulla del "metodo", dato che so che questo blog è letto anche qui a Roncoferraro e non vorrei che "certi occhi indiscreti" ne venissero a conoscenza.
Certo, questo centrosinistra non vuole il confronto ed il fatto che abbia bocciato la mia proposta lo dimostra!
Cordiali saluti.
Non lo voglio sapere...ma sarei veramente contento che ci riuscissi! Ciao! Vito
Caro Vito.
Non ti dico nulla del mio "metodo" solo perché so che il tuo blog è letto anche qui a Roncoferraro.
Anch'io sarei davvero contento di riuscire a fare in modo che la Sinistra sia scalzata dal Comune di Roncoferraro.
Ti posso comunque dire che io ho dato la disponibiltà ad entrare nella squadra del centrodestra e a dare il mio contributo al suo programma.
La sensazione è che, rispetto alle altre volte, la partita elettorale sia più aperta di quanto si possa immaginare.
Percepisco una grande volontà di fare nelle fila dello schieramento in cui faccio parte.
Cordiali saluti.
Caro Vito.
Non sarà facile riuscire a smuovere un paese dopo 60 anni di torpore di centrosinistra ma credo che questa non sia nemmeno una "missione impossibile".
Credo che l'arroganza di questa amministrazione abbia stufato anche molti di quelli che l'hanno sempre sostenuta.
Cordiali saluti.
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
molto intiresno, grazie
Perche non:)
La ringrazio per Blog intiresny
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