18 giugno 2007

Un'aria irrespirabile!

Appare singolare che quando è il Paese ad avvertire un gran disagio per questo Governo e mantiene una posizione critica e di sfiducia per il Presidente del Consiglio, considerandolo inadeguato alla guida del Paese, il premier Prodi accusi l’opposizione di rendere irrespirabile l’aria. I sintomi di malessere degli italiani sono evidenti ed i segnali di dissenso dall’azione di Governo si sono palesati anche con il test elettorale amministrativo che ha interessato 12 milioni di elettori. Sembra proprio strano che Prodi e la sua maggioranza non se ne rendano conto o facciano finta di ignorarlo. E’ vero che è diventata una costante apprendere che Prodi accusi sempre gli altri di tutte le responsabilità possibili, alcune anche inventate e costruite ad arte, come abbiamo visto nell’ultimo confronto elettorale per le politiche.
L’attuale leader del centrosinistra non fai mai autocritica ed ignora puntualmente le proprie responsabilità, e non solo quelle politiche. Basti ricordare che come amministratore di enti di Stato ha svenduto i beni di famiglia dell’Italia, anche ai suoi imprenditori amici, trattando il Paese a guisa di un povero diseredato al banco dei pegni del Monte di Pietà. Ha un brutto carattere, è astioso e poco incline alle battute degli altri. Impacciato ed involuto atteggia il suo volto al sorriso solo quando si lascia andare alle sue battute che non divertono proprio nessuno. Ha i riflessi lenti, dice d’aver bisogno di tempo per dispiegare il suo pensiero ed è per questo che teme persino il confronto con gli avversari politici.
In democrazia, invece, l’opposizione ha il dovere di pungolare il governo e di puntare i fari accesi sulle sue contraddizioni. Se non lo facesse disperderebbe la sua funzione democratica e mortificherebbe il mandato degli elettori. E’ una cultura, quella della insofferenza ad ogni critica dell’opposizione, che non si può far passare sotto silenzio. E’ il modo classico dei paesi soggiogati dai regimi dispotici quello di attribuire le responsabilità ai dissidenti. E’ accaduto in Urss ai tempi delle purghe di Stalin. E’ accaduto in Cina, dove si accusava la famigerata banda dei quattro.
In Italia invece c’è il “dissidente” Berlusconi, capo dell’opposizione, accusato anche di inquinare l’aria. Ma c’è un’Italia che davvero annusa un’aria irrespirabile, l’Italia che lavora e investe, che suda e fa sacrifici, che avverte le vessazioni di un fisco vorace. L’Italia che avverte le difficoltà nel pensare al futuro e che ritiene che quest’aria sia morbosa ed irrespirabile per la presenza di una maggioranza senza un chiaro percorso politico, senza progetti ed unità d’intenti, una maggioranza che non è mai stata politicamente tale. E forse neanche numericamente!
Non può passare senza indignazione la logica involuta di un autoritarismo, non solo verbale, di un premier di mediocre spessore. Non si può sottacere dinanzi alle reiterate espressioni di sopruso ed intolleranza che riflettono i modi della peggiore ed ormai vetusta e biasimata retorica reazionaria di un’epoca passata. Una cultura della contrapposizione che trae origine dalla eterogeneità di questa maggioranza in cui sembra prevalere il modello di società chiusa, fatta di certezze granitiche e di infallibilità, con idee precostituite sul crinale di soluzioni ideologiche che rimarcano l’opzione marxista.
Sembra prevalere la tradizione di quella cultura leninista tanto cara a Togliatti, il Migliore, in cui non si ammetteva d’aver sbagliato neanche sotto tortura: perché doveva sempre prevalere la ragione del Partito. E’ questa la scia su cui Prodi preferisce lasciarsi trasportare e senza alcun imbarazzo. Non sembra neanche tanto difficile per un uomo con una consolidata abitudine a mentire e con la maldestra maniera di proporsi a vittima della opposizione.
Vittime, però, sono l’Italia ed i suoi cittadini. E’ vittima almeno il 50% degli elettori che è stato ignorato, arrogantemente ed impudicamente da un Presidente del Consiglio e dai suoi alleati che hanno occupato il Paese in modo invadente e vendicativo. Un maggioranza di Governo stretta dalla sinistra alternativa, tra una politica estera multilaterale, e per giunta fortemente strabica, ed una interna che vede le città in balia di bande organizzate di malaffare di importazione. Un Governo in bilico tra privilegi alla grande impresa, a banche e cooperative, e le vessazioni verso contribuenti e piccoli operatori economici; tra l’intolleranza alle libertà formali, e l’esercizio di proteste di piazza contro il Governo da parte degli stessi ministri che lo compongono; tra politiche repressive ed altre esageratamente permissive. Un Presidente del Consiglio impegnato solo a rafforzare la cerchia dei poteri che lo mantiene in piedi, sordo persino agli appelli preoccupati che provengono dall’interno della sua stessa maggioranza.
Prodi lamenta la mancanza del dialogo con l’opposizione, quasi fosse questa a dover sostenere il suo dicastero. Dovrebbe, invece, spiegare al Paese come può pretendere il dialogo se sin dal primo momento ha avuto tra le ragioni del suo Governo quella di modificare il lavoro del precedente: la cosiddetta discontinuità.
Dovrebbe dar ragione della occupazione bulgara delle istituzioni con personaggi politicamente schierati e con la rimozione di funzionari indipendenti e professionalmente capaci: è stato lottizzato in maniera selvaggia ogni cosa, persino ministri e sottosegretari in numero da record. C’è stata anche la rimozione, giustamente respinta dal Tar, di un Consigliere della Rai, inopportunamente ed arrogamene rimosso, con un editto davvero bulgaro del Ministro dell’Economia. Prodi dovrebbe dar conto dell’indecente manovra per salvaguardare il posto di Vice Ministro ad un signore che ha sbagliato epoca e Paese e che farebbe meglio a guardarsi intorno e chiedere in giro cosa sia una democrazia liberale.
Non abbiamo bisogno di federali che impartiscano ordini e calpestino dignità e legalità con maldestra arroganza. Non abbiamo bisogno di avvocati d’accusa che in Parlamento svolgano indegne requisitorie contro onesti servitori dello Stato.
Cosa si possa pensare di un Governo che si riunisce per discutere di una battuta del capo dell’opposizione? E’ davvero scandaloso che un Consiglio dei Ministri perda tempo, invece di lavorare su ben altro, per replicare in modo accigliato alla battuta di “regicidio” pronunciata da Berlusconi alla sua fan che gli chiedeva di tornare al Governo. L’aria è davvero irrespirabile! Prodi tolga il disturbo per bloccare l’asfissia del Paese.
Vito Schepisi

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