13 gennaio 2007

Tutti insieme appassionatamente



Penso che per un cittadino, contribuente puntuale e osservante di ogni regola civile, sia lecito chiedersi se le spese della manifestazione regale di Caserta siano un giusto prezzo da pagare, per dover dar modo al nostro Presidente del Consiglio di apparire su tutte le testate giornalistiche di televisioni e carta stampata per due giorni interi.In fin dei conti di questo si è trattato!
Cosa poteva non farsi e dirsi nei luoghi istituzionali deputati e senza inutile dispendio di risorse economiche e di tempo?Un inutile conclave e già il termine evoca tristezza.
La nostra conoscenza dei “Conclave” si fermava all’uso di nominare un nuovo Pontefice.
Non me ne voglia il Papa ma questo accade ad ogni morte di papa e negli ultimi lustri, a parte un’unica dolorosa circostanza, i papi sono durati abbastanza a lungo.Abbiamo saputo tutto già dall’inizio.
Ciò che di solito si sa alla fine, e cioè le conclusioni del conclave stesso, è stato riferito prima in una conferenza stampa di Prodi .
Un’insolita routine motivata dalla solita provocazione di Pannella che, in diretta tenendo il cellulare acceso, diffondeva per radio radicale il discorso del neo re borbone.
Abbiamo così saputo che a quel vertice non si sarebbe discusso di nulla e che serviva solo a guardarsi negli occhi tutti insieme.
Ministri e sottosegretari, capi partito e capi corrente, teste d’uovo e strateghi della politica, tutti insieme appassionatamente a guardarsi negli occhi e comunicare, dagli ambienti fastosi della reggia borbonica, di sentirsi i più bravi ed i più belli.Tutte le questioni sul tappeto sono state tutte rinviate.
A chi volesse chiedere di cosa si è parlato non rimane che rispondere con solo due vocaboli: di nulla.
Mi ricorda, per ironia della sorte, un commento di Prodi alla vigilia di un Congresso di F.I., prima del 2001, quando ad un’intervista di un giornalista definì “del nulla” un Congresso d Forza Italia: il partito che poi vinse le elezioni.Le conclusioni del conclave?
Tutto in un “bignami” delle 276 pagine del programma dell’Unione, sintetizzato in 10 punti guida di cui alcuni esilaranti, come se avessero scoperto l’acqua calda.
Tutti buoni propositi, senza che nessun tema in discussione nel Paese fosse stato focalizzato ed avviato a conclusione.
Una buffonata pazzesca!
Di rilievo il commento del segretario di Rifondazione Comunista Franco Giordano:
"Li abbiamo fermati. Partita chiusa."
Forse che avevano ragione gli automobilisti di Caserta che fuori della Reggia, imbottigliati nel traffico da un esercito tra poliziotti, giornalisti e curiosi, gridavano “Tornate a casa, Buffoni!”?
Se Boselli, a conclusione dei lavori, si è lasciato andare ad una dichiarazione di delusione:
“non c’è stato un briciolo di coraggio per affrontare i nodi che vanno sciolti. Si è imboccata solo la strada del rinvio.”
dobbiamo osservare che anche in questa occasione si è persa un’occasione per darci la parvenza della “serietà al Governo” che Prodi ed il centrosinistra spacciavano come allucinogeno in campagna elettorale.
Vito Schepisi

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Che nostalgia di quelle intime cenette ad Arcore nel tinello di Berlusconi, soli lui ed il capo dei razzisti(asse portante del passato governo), magari solo con qualche collaboratore, come si puo' fare a meno della lungimiranza di Calderoli, della paciosa sobbrieta' di Borghezzio e del servizievole Castelli che tanti favori a poi fatto a colui che prima in coro definivano IL MAFIOSO DI ARCORE.

Ma si sa che con qualche paccata di soldi i giudizi possono cambiare.
Sembra che prima dell'alleanza con Berlusconi a Bossi stessero per pignorare anche la casa.
Dicevo quelli si che erano riunioni produttive, con quel fior fiore di statisti che in tutta intimita' decidevano, prima dei cazzi loro e poi delle nostre sorti, specialmente quelle del sud che e' stato sempre nel cuore dei leghisti.
Che nostalgia! Vero Vito
Gerardo Nocera

Anonimo ha detto...

GV: Non saranno mille 'buchi neri', mille oggetti misteriosi...
ADP: Tutto l'impero di Berlusconi nasce in modo davvero singolare. Per avere un'idea dell'evoluzione societaria del gruppo, bisognerebbe leggersi per intero la consulenza tecnica depositata alla Procura di Palermo dal funzionario della Banca d'Italia Francesco Giuffrida, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di quel capoluogo nell'ambito del procedimento penale n.6031/94. Ma ai fini delle valutazioni che ciascuno di noi può e vuole fare in ordine alle origini vastano le prime righe: "...il 19 giugno '78 veniva costituita in Milano la 'Holding Italiana 1' così come le ulteriori società con medesima denominazione ma contraddistinte da numerazione successiva (n.2; n.23)... Il capitale sociale sottoscritto era pari a 20 milioni cadauna (quindi oltre 400 milioni dell'epoca che risultano versati per contanti); soci fondatori erano i signori Minna Armando (commercialista, quota posseduta per società singola lire 2 milioni) e Crocitto Nicla (casalinga, quota posseduta per singola società lire 18 milioni). La Crocitto veniva nominata amministratore unico in sede di costituzione delle società, peraltro così come si deduce dai mandanti fiduciari l'effettivo unico proprietario delle società era Silvio Berlusconi...".
Allora io mi chiedo: perchè fin dall'inizio un imprenditore ha bisogno di utilizzare questi sistemi di copertura? E poi, perchè Berlusconi ha fatto un ricorso così massiccio alle società off-shore? Certo, la legge te lo permette, ma se poi vuoi fare il politico di primo livello è d'obbligo spiegare agli italiani a che cosa servono tutte queste società. Anzi, non basta che lo spieghi, devi anche esibire la documentazione e non puoi più comportarti come invece hai fatto quando ti sei opposto alle rogatorie estere disposte dai magistrati. Altrimenti, ne va della tua credibilità.

Anonimo ha detto...

Ma come motivazioni così poco convincenti? Alla scuola della rifondazione sovietica con indirizzo anti-berlusconiano siamo in ribasso. Speravo in qualcosa di più incisivo. Che ne sò si potrebbe prendere esempio dall'attuale premier che è stato in grado di aiutare le BR nell'omicidio Moro depistando le forze dell'ordine nel paesino di Gradoli mentre loro cercavano un altro covo. Aiutare un dittatore come Milosevich a costruire campi di sterminio dando i soldi alla Telekom Serbia, controllata da sua moglie e poi alla fine "perdere" 400 miliardi di lire. Far fallire società, venderle agli amici degli amici, fondare una società che fornisce consulenze alle aziende che lui amministra. Creare scandali in europa come le tangenti alla Grecia. Provocare con dichiarazioni assurde crisi diplomatiche e crolli in borsa da 1 miliardo di euro, allontanare gli imprenditori esteri e sfiduciare quelli interni. Impoverire la famiglia e discriminarla a favore degli omosessuali. Togliere soldi ai pensionati, alla scuola, alla ricerca, allo sviluppo per poi gloriarsene. etc ... etc ... Caro anonimo prenda esempio dall'attuale Premier Romano Prodi! Lui si che è un vero maestro nella creazione di disastri e nella doppiezza politica e morale. Se ci lavora bene potra creare insulti verso Berlusconi, reo di aver creato lavoro e ricchezza in Italia in periodo di crisi mondiale, degni di tale nome. Cogito Ergo Sum. Ciao

Anonimo ha detto...

Incredibile, gente condannata o assolta per pescrizione la sntificano; su di uno che non e' stato neanche inquisito scaricano ogni fantasia criminale possibile con allegata condanna definitiva(in questo caso il loro garantismo e' sospeso).
Romanelli, se Prodi fosse solo rinviato a giudizio, per una della minchiate che hai scritto, io sarei il primo a mandarlo affanculo.
Tu quando provvedi a farlo con tutti quei lestofanti acclarati della CDL?
Gerardo Nocera