20 gennaio 2011

Lupus et agnus

La sensazione di un attacco politico-giudiziario diretto contro Berlusconi diventa più di un sospetto. E’ possibile concedere solo il beneficio del dubbio sul coordinamento tra i diversi attori politici, giudiziari e mediatici. E, vista la vicenda nel suo complesso, è anche possibile immaginare che sia stata pensata come il tentativo della “soluzione finale”.

La magistratura, anche questa volta, entra a piedi uniti in politica. E’ possibile che consideri inetta l’opposizione, incapace d’essere credibile, ma ci chiediamo a che titolo ne debba fare le veci? E’ uno spartito già replicato più volte, ed è sempre contro una sola parte, che è poi quella che vorrebbe portare a termine un programma di riforme, tra cui quella dell’ordinamento giudiziario, da sempre osteggiato, ai limiti del potere di veto, dalle toghe.

In altre occasioni, queste questioni, sono state oggetto d’interessamento di avvocati e dei cultori del gossip. Di scandali, infatti, legati al sesso, alla prostituzione, e ai vip in Italia ce ne sono stati tanti, ma mai si era visto tanto accanimento ed una programmazione nelle indagini che durava da tempo nella ricerca così accurata di un reato e senza risparmio di mezzi.

Il metodo del blitz di tipo militare, così massiccio e invadente, con le perquisizioni anche corporali d’inermi e giovani donne, alla ricerca di tutto e di più, si suppone anche di droga, fa capire che per i magistrati inquirenti non si dovesse lasciare niente d’intentato. Si era alla ricerca di prove di un reato che ancora non si comprende nei suoi limiti. Il modo è stato così pesante da apparire violento e in contraddizione con le garanzie democratiche previste dalla Costituzione sulla riservatezza e sulla libertà personale dei cittadini.

Le conclusioni sono state di un vero e proprio buco nell’acqua. E il niente emerso non giustifica in nessun modo l’effetto traumatico provocato sulle vittime. Che diritto ci sia da parte di chiunque, magistrati compresi, di far apparire attrici di un crimine giovani donne che hanno fatto liberamente le loro scelte di vita? La magistratura serve a far rispettare la legge, non a far la morale!

Come non ci sembra normale una quantità così massiccia d’intercettazioni telefoniche, nelle forme dette “a strascico”, disposte per ricercare una qualsivoglia ipotesi di reato. Neanche l’art. 15 della Costituzione “La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili” ferma un furore che ci sembra eccessivo. Ma se è vero che la limitazione della libertà possa avvenire per atto motivato dell’autorità giudiziaria, dove sono le motivazioni e per quali ipotesi di reato che possano giustificare la violazione di questo sacrosanto diritto? Dove, poi, le ragioni che ne possano giustificare la diffusione?

L’accusa ha contestato due reati (concussione e favoreggiamento di prostituzione minorile) nei confronti del Presidente del Consiglio, ma le indagini sulla vita provata di Berlusconi erano in corso sin da prima della presenza sulla scena di Ruby. C’è il sospetto che la procura di Milano fosse alla ricerca costante e immotivata di un fatto penalmente rilevante nei confronti del Capo del Governo, e si presuppone che solo con questa vicenda, per la minore età e per l’ipotesi di favoreggiamento alla prostituzione minorile, possano essere state formulate ipotesi di reato nei confronti del Premier. Ma dove sono le prove? Dov’è la pistola fumante? Un reato ha bisogno di un luogo, di una circostanza, di un fatto circoscrivibile, di una testimonianza visiva, di una flagranza. Ha bisogno di una cosa concreta, e non solo di ipotesi.

Ci sembra davvero troppo per pensare a una normale e consuetudinaria indagine per reprimere fenomeni di malcostume, ma anche troppo poco per rendere tutta la questione realmente credibile o per spacciare per prove i pettegolezzi, le ripicche, i protagonismi, le mitomanie e tutti gli episodi e le sgomitate di giovani e belle ragazze in cerca di onori, soldi e di sostegno per la loro carriera artistica.

In Italia, dopo averle provate tutte, da qualche tempo, anche la pista pruriginosa è utilizzata contro chi prevale nelle preferenze degli elettori e si avvale della fiducia degli italiani.

Il nuovo filone dell’aggressione giudiziaria contro Berlusconi trova così terreno fertile sia nelle penne dei polemisti mediatici, abituati a sviscerare un odio incontrollato verso il leader dell’area moderata del Paese, e sia nelle dichiarazioni di tanti politici che appaiono frustrati per una loro manifesta incapacità di dire qualcosa che sia in sintonia con le domanda di governabilità e con le richieste di soluzioni ai problemi che provengono dalla gente comune. Appare sempre più come nella favola di Fedro del lupo che accusa l’agnello delle colpe sue e dei suoi avi: solo che Berlusconi non ha nessuna intenzione di passare per pecora!
Vito Schepisi

11 commenti:

dario ha detto...

il tuo discorso oscilla tra il "non ha fatto nulla" e il "l'ha fatto ma l'hanno scoperto illegittimamente"...insomma, mettiti d'accordo prima di tutto con te stesso.
Ma a parte le mignotte, ma di quale riforma della giustizia stai parlando? Sono 17 anni che rompe, ha avuto maggioranze solidissime e non ha riformato un bel niente! Che vuole riformare ora?
Riforma della costituzione, riforma della giustizia, riforma del fisco, riforma delle riforme.....solo chiacchiere...ormai solo tu ci credi.
P.S.:tralasciando monnezza, l'aquila ecc....

vito schepisi ha detto...

Caro Dario..non so se ci sei o ci fai... ma perchè, piuttosto che chiederlo agli altri, non ti metti d'accordo con la realtà. Mi sembri Bersani! Se non riesci a comprendere che la questione sia grave e che ora i giudici si sentono autorizzati anche a stabilire cosa sia immorale ed ad utilizzare le risorse del Paese per meditare vendette politiche-giudiziarie...se non ci riesci proprio, lascia che gli altri, invece, siano liberi di porsi domande.
Tu sei contento così e ti crogioli nel tuo brodo che è più una pozione di un pericoloso veleno... va bene! Ma lascia a chi ha un diverso modo di pensare alle prerogative di un individuo, ed a rispettare le sue libere scelte, la sua altrettanto libera facoltà di farlo. Altrimenti il tuo modo, più che una patetica lagnanza mondiale, appare un proditorio tentativo di ergerti a giudice anche della coscienza degli altri, e nello specifico della mia...cosa che non consentirei a nessuno, a te ed ai magistrati compresi.
La politica è una cosa e posso comprendere che rientri nel gioco ogni strumentalizzazione, ma i diritti di libertà sono altri e non consento a nessuno di farmi la morale.
PS: Leggiti sul Corriere, sebbene pubblicate con molto basso profilo...le lezioni di liberalismo di Piero Ostellino.
E' da tempo che le mamme degli stupidi sono gravide .... io ai Santoro, alle Bindi, ai D'avanzo, ai Bersani, alle Boccasini, ai Fini ... preferisco di gran lunga le più sensuali veline.

dario ha detto...

prima di discutere del comportamento dei giudici, vorrei sapere cosa ne pensi tu della vicenda: berlusconi va o no a puttane?
Dato il presupposto, il discorso può continaure.
P.S.:ancora con questa riforma della giustizia? Ma chi ci crede più? Sono passati 17 anni....

vito schepisi ha detto...

Caro dario...non avevo dubbi che anche tu saresti diventato moralista dinanzi a Berlusconi....alla tua domanda ti rispondo che non me ne può fregar di meno...a me interessa solo se governa bene e se fa le riforme che farebbero uscir fuori il Paese dal "postribolo" di certi personaggi, di certi partiti e di eserciti di intolleranti tifosi.
Berlusconi è migliore di tanti che usano far la morale agli altri ... e questo mi basta.

dario ha detto...

io non sto facendo il moralista, infatti non ancora mi sono espresso (sul tuo blog) sull'argomento.
Ma ripeto: tu hai scritto un articolo, ma per poterti controbattere dovrei prima di tutto sapere (perché dall'articolo non si riesce a capire) se per te berlusconi è andato o no a puttane.
Soltanto dopo ti dirò cosa penso del suo comportamento e di quello dei pm.

vito schepisi ha detto...

.... affermi: "tu hai scritto un articolo" e fin qui va bene, ma poi dici ancora: "ma per poterti controbattere dovrei prima di tutto sapere se per te Berlusconi è andato o no a puttane".
Non mi sembra che sia questo il metodo...se vuoi commentare il mio articolo fallo pure....ci sono tanti spunti per farlo. E' chiaro, anzi chiarissimo!
Posso aggiungere che se la magistratura dovesse perseguire, per puro sport, tutti quelli che vanno a prostitute, occorrerebbe moltiplicare per 10 gli uffici giudiziari.
A me della vita privata di Berlusconi non mi importa. Lui ha detto che non ha mai pagato una donna per far sesso con lui e non ho alcun motivo per non crederci. Tutto questo moralismo insulso mi fa pena. Non ho mai inveito contro Marrazzo per il suo vizietto ma per i reati ...presenti come macigni ... uso di droga e la presenza di una condizione di ricatto che maggiormente da uomo pubblico e per le sue funzioni anche pubblico ufficiale aveva il dovere di denunciare. Ma la magistratura italiana è indulgente con gli uni (vedi anche Fini) e feroce con altri...io preferirei che fosse ferma e prudente nello stesso tempo ...senza dar l'impressione di voler reprimere un reato per reprimere una persona.
Ma so che parlare di civiltà con te...è tempo sprecato!

dario ha detto...

il tuo articolo dà tanti spunti ma in alcune sue parti è oscuro (e miriferisco naturlamente al presunto vizio privato di berlusconi).
Ma non capisco: ti vergogni di dire quello che pensi? Hai paura di dire che berlusconi va a puttane oppure ti vergogni di negarlo?
Che c'è di male a chiedertelo? Lo faccio anche per risparmiare tempo: dimmi cosa pensi fino in fondo, così potro meglio risponderti, no?
Mah.....

dario ha detto...

P.S.:parlare di civiltà con me è tempo sprecato? Beh...bisogna anche qui mettersi d'accordo su cosa sia la civiltà. Es. per me è incivile un paese che prevede il reato di immigrazione clandestina (va contro il principio costituzionale di offensività), un paese che non riesce a combattere le connivenze mafia-politica, un paese nel quale i politici e i loro amici continauano a sguazzare nei privilegi mentre il popolo arranca, un paese nel quale un presidente del consiglio dice che è meglio essere etero che gay, un paese nel quale non c'è la libertà di morire (eutanasia) o non è possibile suggellare il proprio amore gay con un matrimonio ecc....e un paese, naturalmente, nel quale ci sono giudici che fanno politica e politici che invocano l'impunità. Come vedi, quello di civiltà è un concetto profondamente politico-ideoloigico. O intendi considerare "civile" solo il tuo modello personale di civiltà???

dario ha detto...

e ancora....incivile è, per me, un paese che si oppone alla costruzione di edifici religiosi che non siano quelli della "religione di stato", costringendo i relativi fedeli a pregare per strada. Già, pregare, l'atto più innocuo e pacifico che una "persona" (quella indicata nella CEDU!) possa porre realizzare. E' incivile, quindi, un paese (come l'italia) che pone limiti (ingiustificati) alla libertà di culto, diritto consacrato nella CEDU. Ma perché le singole persone debbono pagare gli scontri di civiltà che la politica strumentalmente fomenta?

Anonimo ha detto...

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dario ha detto...

muuuuuuuto!