E’ strano, ma proprio chi si richiama ai valori e che fa della correttezza nei comportamenti degli eletti la ragione principale, e forse unica, della propria identità politica, assume oggi i tratti del più contorto politichese ed agisce da struzzo, come tanti, come sempre, come tutti.
Il poliziotto Di Pietro Cristiano, eletto al Comune di Montenero di Bisaccia ed alla Provincia di Campobasso per l’Idv, poliziotto in aspettativa per motivi politici, si è dimesso dal partito dove comanda solo ed indisturbato il padre, anche se…“poi, quando tutto sarà chiarito, ne riparleremo”.
Ed il padre è quell’Antonio Di Pietro, ex PM, dimessosi dalla magistratura per ragioni che sono ancora ignote, che dichiara che il gesto del figlio è stato “un gesto corretto e per certi versi forse eccessivo”.
Sembra un’opera pirandelliana, un classico tocco da commedia degli equivoci.
Signor Di Pietro Jr, ma delle sue dimissioni dal partito di suo padre non ce ne pò fregà de meno!
Lei, per coerenza con quanto sostiene il suo papà, dovrebbe dimettersi dai consigli in cui è stato eletto e dovrebbe ritornare a lavorare come fanno i suoi colleghi poliziotti, e milioni di italiani che non hanno un partito tagliato su misura dal proprio genitore, approfittando dell’onda della notorietà di una stagione giudiziaria densa di ombre e con seri e diffusi dubbi sull’imparzialità giudiziaria, e con forti sospetti di strumentalizzazione politica.
Suo padre, distintosi come fustigatore dei cattivi costumi degli altri, ma restio a dare spiegazioni agli italiani sulle tante ombre della sua carriera di studente, poliziotto, magistrato, politico e leader di partito, è quel signore che, ministro di Prodi, è apparso così raffinato nel definire “magnaccia” il leader dell’opposizione Berlusconi, quando questi aveva chiesto al Direttore di Rai Fiction Agostino Saccà di far fare un provino ad un paio di attricette.
Figuriamoci cosa avrebbe detto di lei, se non fosse stato suo padre e se aderente ad un altro partito!
Si è mai chiesto come si entra a lavorare in Rai? Avrà però certamente chiesto invece a suo padre come si diventa famosi in Italia, dove più che la giustizia valgono le caste ed il “politicamente corretto”! Ci pensi, appuntato Cristiano chieda, nel caso, e ci faccia sapere!
Nel frattempo ci spieghi quanto possa interessare, invece, al Paese il fatto che lei debba passare dai gruppi dell’Idv al gruppo misto, nelle amministrazioni locali dove è presente?
E dato che siamo nel campo delle spiegazioni, ci confermi pure che l’incarico di capogruppo dell’Idv alla Provincia di Campobasso le sia stato affidato per i suoi meriti e per le sue capacità, più che per essere il rampollo di cotanto genitore.
Ci sono molti italiani che ritengono che sarebbe stato più corretto se lei si fosse dimesso da entrambi i consessi elettivi, dove ha raccolto i voti di coloro che hanno ritenuto, seguendo il giustizialismo dell’ex magistrato Di Pietro, di poter moralizzare la vita politica.
Lei, pertanto, non doveva affatto dimettersi dal partito, dove mi sembra sia ben inquadrato, ma dai consigli degli enti in cui è stato eletto. Gliel’ha suggerito suo padre di dimettersi solo dal partito?
Ma se suo padre era interessato a questa nuova sceneggiata, ai danni dell’intelligenza degli italiani, doveva avere il coraggio di espellerla.
Lei, se ci pensa bene, è stato sorpreso a praticare le stesse trame affaristiche che l’Antonio Di Pietro, col suo partito forcaiolo, contesta ogni giorno agli altri protagonisti della politica del Paese.
Che sagoma quel suo papà!
A che vale, invece, come lei ha fatto, dimettersi dal partito, con riserva di rientrarci dopo l’esito (mi auguro positivo per lei) dell’inchiesta sugli appalti di Napoli?
Anche senza rilevanza penale, come afferma suo padre, lei ha mostrato un profilo simile a tutti gli altri, al contrario di ciò che suo padre dice che debba essere per un militante dell’Idv.
L’ha fatto per non rinunciare al vantaggio del suo ruolo di amministratore ed a quello dell’aspettativa per motivi politici dal lavoro certamente più duro di poliziotto?
Ho sentito spesso parlare dell’Idv come del partito di opposizione più fermo contro il malcostume. Ho sempre avuto qualche dubbio che fosse veramente così: ora ho la certezza dell’esatto contrario.
Tutti pensavano che fosse un valore, ma era soltanto un nuovo calesse.
Vito Schepisi
Il poliziotto Di Pietro Cristiano, eletto al Comune di Montenero di Bisaccia ed alla Provincia di Campobasso per l’Idv, poliziotto in aspettativa per motivi politici, si è dimesso dal partito dove comanda solo ed indisturbato il padre, anche se…“poi, quando tutto sarà chiarito, ne riparleremo”.
Ed il padre è quell’Antonio Di Pietro, ex PM, dimessosi dalla magistratura per ragioni che sono ancora ignote, che dichiara che il gesto del figlio è stato “un gesto corretto e per certi versi forse eccessivo”.
Sembra un’opera pirandelliana, un classico tocco da commedia degli equivoci.
Signor Di Pietro Jr, ma delle sue dimissioni dal partito di suo padre non ce ne pò fregà de meno!
Lei, per coerenza con quanto sostiene il suo papà, dovrebbe dimettersi dai consigli in cui è stato eletto e dovrebbe ritornare a lavorare come fanno i suoi colleghi poliziotti, e milioni di italiani che non hanno un partito tagliato su misura dal proprio genitore, approfittando dell’onda della notorietà di una stagione giudiziaria densa di ombre e con seri e diffusi dubbi sull’imparzialità giudiziaria, e con forti sospetti di strumentalizzazione politica.
Suo padre, distintosi come fustigatore dei cattivi costumi degli altri, ma restio a dare spiegazioni agli italiani sulle tante ombre della sua carriera di studente, poliziotto, magistrato, politico e leader di partito, è quel signore che, ministro di Prodi, è apparso così raffinato nel definire “magnaccia” il leader dell’opposizione Berlusconi, quando questi aveva chiesto al Direttore di Rai Fiction Agostino Saccà di far fare un provino ad un paio di attricette.
Figuriamoci cosa avrebbe detto di lei, se non fosse stato suo padre e se aderente ad un altro partito!
Si è mai chiesto come si entra a lavorare in Rai? Avrà però certamente chiesto invece a suo padre come si diventa famosi in Italia, dove più che la giustizia valgono le caste ed il “politicamente corretto”! Ci pensi, appuntato Cristiano chieda, nel caso, e ci faccia sapere!
Nel frattempo ci spieghi quanto possa interessare, invece, al Paese il fatto che lei debba passare dai gruppi dell’Idv al gruppo misto, nelle amministrazioni locali dove è presente?
E dato che siamo nel campo delle spiegazioni, ci confermi pure che l’incarico di capogruppo dell’Idv alla Provincia di Campobasso le sia stato affidato per i suoi meriti e per le sue capacità, più che per essere il rampollo di cotanto genitore.
Ci sono molti italiani che ritengono che sarebbe stato più corretto se lei si fosse dimesso da entrambi i consessi elettivi, dove ha raccolto i voti di coloro che hanno ritenuto, seguendo il giustizialismo dell’ex magistrato Di Pietro, di poter moralizzare la vita politica.
Lei, pertanto, non doveva affatto dimettersi dal partito, dove mi sembra sia ben inquadrato, ma dai consigli degli enti in cui è stato eletto. Gliel’ha suggerito suo padre di dimettersi solo dal partito?
Ma se suo padre era interessato a questa nuova sceneggiata, ai danni dell’intelligenza degli italiani, doveva avere il coraggio di espellerla.
Lei, se ci pensa bene, è stato sorpreso a praticare le stesse trame affaristiche che l’Antonio Di Pietro, col suo partito forcaiolo, contesta ogni giorno agli altri protagonisti della politica del Paese.
Che sagoma quel suo papà!
A che vale, invece, come lei ha fatto, dimettersi dal partito, con riserva di rientrarci dopo l’esito (mi auguro positivo per lei) dell’inchiesta sugli appalti di Napoli?
Anche senza rilevanza penale, come afferma suo padre, lei ha mostrato un profilo simile a tutti gli altri, al contrario di ciò che suo padre dice che debba essere per un militante dell’Idv.
L’ha fatto per non rinunciare al vantaggio del suo ruolo di amministratore ed a quello dell’aspettativa per motivi politici dal lavoro certamente più duro di poliziotto?
Ho sentito spesso parlare dell’Idv come del partito di opposizione più fermo contro il malcostume. Ho sempre avuto qualche dubbio che fosse veramente così: ora ho la certezza dell’esatto contrario.
Tutti pensavano che fosse un valore, ma era soltanto un nuovo calesse.
Vito Schepisi
8 commenti:
Caro Vito.
Più che un calesse, l'Italia dei Valori è un carrozzone di ipocrisia e volgarità!
Ti è arrivato l'articolo scritto su "Italia chiama Italia", quello che parla della lettera dei due consiglieri del CGIE, Marcelo Romanello e Mariano Gazzola?
Ti rinnovo i miei auguri di buon anno nuovo.
Cordiali saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
Caro Antonio...si le ho lette. L'Idv è un partito oramai sul viale del tramonto. Ciao! Vito
Caro Vito.
Il mio impegno verso gli italiani nel mondo non mancherà!
Cordiali saluti.
cool blog
It seems a little more than I need to check the information, because I was thinking: Why does not my GLOG these things!
thank you
leggere l'intero blog, pretty good
molto intiresno, grazie
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