27 giugno 2008

Chi vuol mortificare la speranza?


S’avverte nel Paese, tra la gente, un’aria di speranza. E’ come l’avanzare di una ritrovata fiducia. L’Italia sa di avere la storia più fantastica del mondo. Sa d’aver impresso un’orma indelebile sulla storia della civiltà. Ha dalla sua l’arte, la bellezza, la fantasia, l’estro, la tolleranza della sua gente.
Ha tutto per non lasciarsi andare, possiede nella sua cultura l’antidoto alla depressione, nelle sue immagini la pozione magica che ringiovanisce. Ha l’istinto vivo dell’essere più che la rassegnazione del comparire, come accade ai caratteri più forti che affrontano con coraggio ogni competizione.
Non manca ancora al Paese l’iniziativa e la voglia di scalare le classifiche e di essere tra i primi in tutti i campi. Dalla scienza, all’arte, allo sport, al gusto, l’Italia è la terra dove niente è impossibile e tutto ciò che accade non è mai per caso, ma per risultante di una straordinaria genialità.
La depressione agli umani si presenta quando s’avverte la sensazione di non avere speranze; quando sembra che nulla si sistemi e che i punti fermi vengano meno; quando si è trascurati dal prossimo; quando non si ha niente da dire e nessuna voce da ascoltare.
Perché l’Italia, allora, la si deve volere depressa? Perché non deve prevalere la fiducia? E perché non debbano emergere gli intuiti positivi della consapevolezza di una grande potenzialità?
Prodi è storia passata, ed anche D’Alema arranca alla ricerca della spocchia perduta. Veltroni è un’idea senza pensiero, ed anche la Rosy Bindi non se la tira nessuno. Persino la Jervolino è alla fine della sua corsa e Bassolino si appresta ad uscire sommesso dalla scena. Per bene che gli vada! C’è un olezzo che li sommerge tutti e non solo del marcio della spazzatura di Napoli. E’ un puzzo di vecchio, di stantio, di superato.
L’aria nuova è avvertita come una brezza che disperde il cattivo odore. Come una musica orecchiabile che si diffonde e fa ritrovare la gioia di ritrovarsi per le strade a vivere le nostre città e le nostre bellezze. C’è una voglia di stare tra la gente in allegria, senza timori, per riprenderci gli spazi che ci appartengono, nelle nostre piazze, tra i nostri monumenti che il mondo ci ammira e di cui siamo sempre orgogliosi
E‘ questa la sensazione dell’Italia che spera e che sa d’aver dinanzi tempi ed ostacoli difficili da superare. Non è solo il decreto sicurezza o il mutamento della mentalità fiscale del governo a restituire questa voglia, ma la fiducia nel nuovo che s’appresta a respingere la sclerosi di un’Italia imbrigliata dai feudi e dalle caste, dai riti consueti e senza senso, dai privilegi di pochi e dai sacrifici di tanti.
Anche Casini e Buttiglione non contano più niente nonostante si agitino nella gabbia in cui politicamente si sono rinchiusi. Non sono una grave perdita! Anzi, piuttosto più una liberazione!
C’è un governo che ha preso atto della fermezza degli elettori italiani nel voler superare, senza ipocrite gabbie ideologiche, le questioni quotidiane di tutti. Un’Italia sovrana che spinge a dirimere sulla questione della sicurezza le preoccupazioni di tanti, più che le richieste marginali dei presunti diritti violati di pochi.
Anche l’attenzione verso i beni primari, la prima casa d’abitazione, ad esempio, ma ancora l’aiuto agli anziani e le maggiori risorse ai lavoratori ed il ricorso al prelievo fiscale per vincere le speculazioni di petrolieri e banchieri, vengono interpretati dagli italiani come un segnale di grande disponibilità a voler discendere dai gradini della demagogia per vincere le sfide del recupero dell’equilibrio sociale.
Questo Governo non sembra disposto, come il precedente, a sperperare 10 miliardi di Euro per anticipare di 18 mesi (scalone-scalino) la data pensione ad una minoranza di lavoratori garantiti, a discapito di una quantità molto più rilevante di lavoratori privi invece di garanzie!
A questa aria di nuovo e di efficienza, però, non fa riscontro un clima politico soddisfacente.
Come in passato, quando si passa ai fatti ed alla gestione condivisa con gli elettori dei provvedimenti promessi in campagna elettorale, sembra sorgere la preoccupazione che l’efficienza che si vuole adottare possa smascherare il castello di menzogne sfornate.
C’è il terrore che si mostrino evidenti le contraddizioni di una politica della sinistra che, proponendosi progressista, finisce col respingere ogni riforma. Sembra che in Italia i ruoli siano invertiti e che le riforme siano spinte dai “conservatori” mentre la sinistra mostra di voler congelare tutto per mantenere integra la sua rete di poteri e di privilegi.
L’abbiamo visto con la “riforma” dello Stato!
La sinistra occupa le stanze buone della finanza e della editoria, degli enti a partecipazione pubblica e soprattutto quelle dell’ordinamento giudiziario.
Ed è proprio quella parte della magistratura militante che si ripropone puntualmente di sconfiggere con le trappole giudiziarie ciò che la sinistra non riesce a fare con la sua proposizione politica.
Si ha l’impressione che la sentenza di colpevolezza in primo grado di Berlusconi nel processo che lo vede coinvolto nell’ipotesi di corruzione dell’avv.to Mills sia già scritta. Come è anche fuori di dubbio la sua assoluzione in appello, per estraneità ai fatti, quando dovranno essere accolte le prove della difesa che i PM si sono rifiutati di acquisire.
Sembra una trappola politico-giudiziaria che deve far preoccupare. Una trappola che rappresenta un preoccupante “vulnus” alla democrazia.
Come poter credere così al dialogo con l’opposizione che la cavalca?
Si fa sentire la necessità di una radicale riforma della magistratura sulle linee ben note della separazione delle carriere, della responsabilizzazione civile e penale dei magistrati e della diversa disciplina dell’obbligatorietà dell’azione penale che sappiamo trasformarsi nella discrezionalità dei PM
Alla “luna di miele” del Governo con il popolo italiano si vuole, così, sostituire il “fiele” del conflitto.
Ancora una volta si vuole mortificare la speranza! Ma si riuscirà questa volta a restituire agli italiani un Paese normale?
Vito Schepisi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie