11 ottobre 2007

Tutti bocciano Prodi

Dalle bocciature plurime che provengono da ogni parte, non si può certo pensare che la manovra finanziaria trovi soltanto i consueti commenti negativi dell’opposizione. E’ un coro di tante voci che si diffonde, tutte a ripetere le stesse note, come un rindondare di campane con il loro suono cupo e monotono. Dalla Corte dei Conti, alla Banca D’Italia, dalla Commissione Europea, alla Associazione degli Industriali, alla Confcommercio, tutti a sollevare obiezioni, a segnalare carenze, a denunciare l’inadeguatezza e l’inconsistenza delle linee economiche del Governo per il prossimo esercizio finanziario.
Come si fa ad ignorare e liquidare con spallucce seccate un grido di allarme che proviene da organismi neutrali, a volte e spesso persino indulgenti con questo governo e la sua maggioranza? E’ come se all’esame per la maturità il docente interno sollecitasse i candidati ad approfondire la letteratura italiana del 900 ed i candidati facendo spallucce si limitassero ad approfondire il solito Leopardi. Ebbene è questo ciò che fa il nostro Presidente del Consiglio, ricorre alla spesa, non taglia le tasse e fa lievitare il debito pubblico e poi mostra fastidio per le critiche ed i suggerimenti, anche se provenienti da fonti amiche.
Veltroni, prossimo leader del PD e azionista di maggioranza della coalizione di governo, sostiene che ci sia una sorta di sfiducia nel Paese. In più occasioni ha rilevato i limiti assai vessatori della pressione fiscale, la mancanza delle riforme, la carenza di segnali di discontinuità con l’andazzo intrapreso, nonostante la crescita di sentimenti di antipolitica. Di recente il Sindaco di Roma ha chiesto persino un rimpasto di Governo e la riduzione di ministri e sottosegretari, ricevendo risposte seccate. Ha persino suggerito iniziative per ridurre il debito pubblico attraverso l’alienazione di beni demaniali inutilizzati.
Tutti i suggerimenti sono risultati però “di corto respiro” per Prodi.
C’è chi sostiene, come il commissario europeo Almunia, che l’Italia abbia perso un’occasione per riprendere il controllo dell’economia del Paese, e c’è chi, come Prodi, ha persino perso l’occasione per poter dire che in fin dei conti le sue ricette danno i frutti auspicati. Aveva un extragettito che poteva essere destinato a realizzare due obiettivi considerati da tutti primari: ridurre le tasse e ridurre il debito. Non ha fatto né una cosa e neanche l’altra. Anzi, il contrario!
Per inseguire le pressioni ed i ricatti della sinistra radicale “il tesoretto” è andato a finanziare la nuova spesa corrente. Anche la rivisitazione della Maroni che ha modificato lo scalone in scalini, posticipando di 18 mesi l’entrata a regime dell’aumento dell’età pensionabile, comporterà una spesa di 10 miliardi di euro nei prossimi tre anni, costi che andranno ad aggiungersi alla spesa corrente.
Per avere un’idea di ciò che sta facendo Prodi con i conti dello Stato, si potrebbe pensare all’immagine di un paziente bisognoso di trasfusioni, a cui gli si andasse a chiedere di donare il suo sangue.
L’Italia è in procedura di infrazione per deficit eccessivo e se non riuscissimo ad uscire da questa morsa l’esazione da pagare per l’infrazione ci sarebbe fatale. Nonostante questo pericolo, però, si ha l’impressione che l’interesse maggiore sia quello di tenere legata la maggioranza per sostenere il governo, costi quel che costi. Ed i costi ci sono!
Il rischio Italia viene avvertito nei mercati finanziari globali. I titoli pubblici italiani hanno, pertanto, tassi più alti e gli interessi sul debito pubblico crescono e costituiscono ulteriore spesa che va ad alimentare inesorabilmente il nostro debito.
La Banca d’Italia, col Governatore Draghi, avverte che il buon andamento delle entrate potrebbe anche fermarsi, come potrebbe fermarsi o rallentare la crescita, e che l’Italia col debito record in Europa avrebbe fatto meglio ad approfittare del tempo buono per le entrate e la crescita per alleggerire i suoi conti. Prodi però, stizzito a Bruxelles sostiene che “la politica economica del mio governo, la decide il mio governo!”.
Gli italiani da qualche tempo hanno stabilito che questo governo non li rappresenti più. L’hanno reso evidente nel corso delle ultime amministrative, lo hanno dimostrato fischiando Prodi dappertutto. Nei sondaggi rilevati da più fonti, Prodi ed il suo governo sono in discesa libera, ed anche al Senato sulla sfiducia a Visco la sua maggioranza ha retto grazie ai voti dei senatori a vita.
Perché gli italiani non dovrebbero poter dire: il governo del nostro Paese lo decidiamo noi?
Per coerenza con quanto sostiene sulle legittimità nel decidere, si faccia da parte e sia chiamato il Paese a decidere.
Vito Schepisi
http://blog.libero.it/vitoschepisi/
http://illiberopensiero.ilcannocchiale.it/

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Semplicemente perchè gli italiani hanno scelto con le ultime legittime elezioni. E hanno scelto Prodi,se la matematica non è un'opinione,si vince anche per un voto, dietro a 24.000 voti ci sono altrettante persone.
Il governo rimarrà fino a quando non lo si riterrà opportuno.
Gianni

vito schepisi ha detto...

Caro Gianni...non ho detto che questo governo sia illegittimo, al massimo che debba sentirsi delegittimato. Ai 24 mila voti in più alla Camera si potrebbero opporre i 450.000 in più al Senato della Cdl per stabilire che anche sulla questione della legittimità c'è solo quella dei numeri del Parlamento, benchè costituzionalmente sufficienti. Spesso ci lamentiamo dell'esistenza di un Paese legale a cui non corrisponde un Paese reale e ci lasciamo andare a considerazioni di opportunità, auspicando che questa distanza sia colmata, almeno laddove sia possibile prenderne coscienza e non ledere diritti. A me sembrerebbe che ciò che è l'oggetto del nostro confronto sia un caso di questi lampante, ed il mio auspicio si forma come un atto di coscienziosa presa d'atto. So che, invece, il nostro Presidente del Consiglio, consapevole che la sua sia l'ultima spiaggia possibile della sua opaca ed immeritata carriera politica, non sia disposto di scostare di un solo millimetro il suo sedere dalla poltrona che occupa. Non per questo, però, non se ne deve chiedere la rimozione e non si deve auspicare che avvenga nel più breve tempo possibile, specialmente se è nell'interesse del nostro Paese. Sembra che di questo se ne stia preoccupando anche il candidato favorito alla guida del PD. Il problema non è solo di numeri parlamentari ma è anche politico. Coi numeri si fanno tante cose ma non si costruisce una coscienza e neanche un'omogenea anima politica. Se si vince con l'inganno, e non mi riferisco ai brogli nelle urne ma ai brogli verso l'elettorato quando si affermano unioni inesistenti e convergenze fasulle, oltre che quando si raccontano un cumulo di bugie, poi nella realtà si fallisce: gli inganni emergono.
Un'ultima annotazione. "Il governo - hai sostenuto - rimarrà fino a quando non lo si riterrà opportuno". Potrei chiedere chi ha la facoltà di ritenere opportuno che rimanga o meno? Ho l'impressione che un Governo abbia anche bisogno di avvertire il gradimento dei suoi elettori! O non è così?
Buona giornata. Vito

Unknown ha detto...

Ciao Vito...è sempre un piacere!!! Abbiamo tutti ragione ad avercela con Prodino…non che ce l’abbia con i parrocci, anzi ho particolare simpatia e rispetto per loro ma il nostro Prod-otto è il risultato di una copia delle copie che peggio non poteva essere riuscita della figura del parrocco di campagna…cerca cioè di essere rassicurante, di ripetere le parole con calma, mostrando sempre le solite melense : serenità, tranquillità, confronto, ottimismo. Ma non basta cianciare e ripeterle come un disco rotto per ché queste diventino e rappresentino la realtà. Bisogna lavorare con impegno e serietà, soprattutto rispettando la parola data, con sincerità ed onestà, insomma i vecchi valori di una volta che facevano dell’Uomo un Galantuomo. A questo punto dalle mie parti direbbero:..”allora poi”…come dire: hai scoperto l’acqua calda o ma le cose stanno così e se così non fossero allora non ne parleremo. Ecco io penso che dovremo sperare che il Prod-otto (lo ammetto un po’ indigesto) duri tutta la legislatura, ma lo spero per i motivi opposti rispetto ai suoi sostenitori. Io infatti credo che la disfatta della sinistra sia proprio farlo durare il loro governo, gli italiani devono avere l’occasione di DISILLUDERSI sulle loro capacità, qualità, valori (..mai viste da parte mia!?!). La sinistra sà amministrare molto bene il sottogoverno (vedi gli anni della DC) e l’opposizione, portarla però su un altro campo, che non gli è proprio (vedi la difesa della legalità di Cofferati a Bologna), cioè il campo dell’amministrare e governare, emergono tutte le falle ed i fallimenti. Quindi lasciamolo governare, più governerà a lungo e più efficace e duraturo sarà il prossimo governo di destra. Un caro saluto a tutti (meno che ai sinistri…e chi li vuole quelli!)
Saluti azzurri

vito schepisi ha detto...

Caro Giuseppe...qualcuno potrebbe pensare che la nostra, oltre ad essere mancanza di fiducia per questa sinistra, al di là della incapacità progettuale di questa maggioranza nel fornire risposte adeguate ai malesseri del Paese, oltre ad essere portatrice di istanze che riteniamo distanti dai valori di democrazia liberale in cui fermamente crediamo, noi dicevo si abbia una forte indisponibilità verso Prodi. Ebbene è proprio così! Chi lo pensa non ha tutti i torti. Da parte mia penso che sia il peggiore di tutti sia per il suo passato, non sempre chiaro e trasparente, per cosa rappresenta (banche e parassiti industriali),ed anche per la figura meschina dell'Italia che ha diffuso alla Commisione europea. L'abbiamo con lui perchè è incline al falso, è ipocrita, involuto. Con la faccia da curato di campagna, come tu dici, ha messo insieme una "Unione" così disunita col solo scopo di occupare con il suo sedere la poltrona su cui l'ha deposto. Ha voluto fornire dell'Italia e del precedente Governo una visione così deformata da far passare per malefatte una serie di provvedimenti che, invece, andavano apprezzati per la loro capacità di scrostare incrostazioni radicate su cui sguazzano i soliti furbi. Dalla giustizia alle istituzioni, dal lavoro alle pensioni, dalla scuola alle grandi opere pubbliche...l'Italia aveva incominciato a muoversi, nonostante l'ostracismo, gli scioperi, la reazione della casta, grande industra e stampa in primo piano. Si è scoperto poi che quelle di Prodi erano solo ignobili e vergognose bugie. Forse tu Giuseppe ricorderai le mie analisi economiche quando ancora non era emerso il tesoretto e le discussioni su Pil e deficit. Quanto volte ho sostenuto che con il debito pubblico italiano e la crisi dei mercati successiva all'11 settembre 2001 avviare politiche di riduzione delle aliquote, di rivalutazione delle pensioni minime e mantenersi costantemente al di sotto dei limiti di Maastricht costituiva un grosso successo politico...e se consideriamo il clima in cui quest'opera si sviluppava! Caro Giuseppe, anche se hai ragione sul fatto che ogni giorno in più di Governo Prodi significa maggiore consenso al centrodestra, vorrei che Prodi si tolga dalle scatole al più presto per il bene del nostro Paese. Abbiamo tante colpe noi italiani...ma questa pena inflittaci è veramente eccessiva. Ciao e grazie per la vistita. Vito

Unknown ha detto...

VIA VIA VIA SUBITO!!!
Cia Vito, sono perfettamente d'accordo, solo che con le parole purtroppo non ce la si fa...Visto che manifestazione AN ieri?
Si parla di MEZZOMILIONE...e in quella piazza c'erano tutti, IL POPOLO DEL CDX, quello del futuro Partito Unico erano TUTTI IDEALMENTE li, anche se sotto le insegne di AN ...La Mussolini ha detto una cosa giustissima secondo me...che la gente, il popolo del cdx è MOLTO UNITO, una massa unica, quasi indistinta anche e piu', a volte, degli stessi partiti che compongono il cdx stesso!! Prodi è fuyori posto, un abusivo servo sciocco che si ostina a fare del male a tutti...Un falso, un ipocrita, un bugiardo, un finto!!!
Sono perchè cada subito il Governo anche io caro Vito...Non vedo l'ora che gli incapaci e gli incompetenti si facciano da parte!!!
Ricordo le tue analisi, politiche e economiche...basterebbe che questi signori avessero un poco, ma solo un poco, del tuo buonsenso e la smettano di operare in malafede e in continua contrapposizione CONTRO qualcuno e mai A FAVORE di qualcuno...Infatti, anche con questa finanziaria, così come con tutto il resto finora da loro prodotto, hanno scontentato tutti!!!
Come pena, mi basta quasi un anno e mezzo di Prodi al Governo, ritengo di aver espiato tutte le mie pene...BASTA COSI!!!
Un abbraccio forte e continua così...Giuseppe (www.giuseppesagliocco@blogspot.com)

vito schepisi ha detto...

Caro Giuseppe...come sai non sono incline a dare grandi significati alle manifestazioni di piazza, ma questa mia maggiore attitudine al dissenso ragionato e dialogante non vuole assolutamente sminuire il valore di una protesta e di istanze griddate da un popolo che, appunto perchè per buona parte non abituato anch'esso a manifestare nelle piazze, si esprime nei modi che può o a cui si adegua. Ricordo ancora la manifestazione del 2 dicembre dello scorso anno quando un fiume immenso di italiani iniziò a manifestare un dissenso corposo nei confronti di questo ineffabile presidente del Consiglio. Anche in quell'occasione Prodi minimizzò e parlò solo insulti ricevuti. Le manifestazioni in tutte le latitudine si snodano in slogan contro qualcosa, e definire solo insulti le sintesi di un malessere avvertito e sintetizzato in espressioni di scherno dà l'esatta misura della insofferenza alle critiche del nostro disistimato Presidente del Consiglio. Lo scorso anno Prodi godeva ancora dell'onda lunga di elezioni vinte da poco e di speranze di molti elettori che avevano prese per buone le sue bugie elettorali. L'Italia dal 2001 ha attraversato momenti difficili per la congiuntura internazionale con cui si è incrociata la partenza dell'Euro. Per mettersi in corsa con lo stesso ritmo dei mercati europei i salari degli italiani con la nuova valuta avevano di fatto perso molto del loro potere di acquisto. Molti italiani, anche per questi motivi, avevano riposto speranze nella nuova "Unione" della sinistra ed in una politica che ribaltasse le cose. Ora sono meno di 3 italiani su 10 che hanno fiducia ancora di Prodi. Siamo allo zoccolo duro della sinistra...oltre non sembra ci sia un solo elettore che presti ancora fede alle sue "bofonchiate". La manifetsazione del 2 dicembre del 2006, tra le più corpose viste in Italia, penso non rimarrà nei libri di storia se Prodi continuerà a governare. La prossima potrà davvero portare in piazza anche 4 milioni di italiani...saremmo al 10% di tutti gli elettori che scendono in piazza. Sai che la sogno una manifestazione pacifica e sorridente di un oceano di italiani ad invitare il signor Prodi a ritornare a mangiarsi ravioli e tagliatelle della sua regione. Sogno una spallata pacifica e serena che inviti "cera pongo", come l'ho definito in un recente post, a togliersi di mezzo perchè gli italiani hanno già subito abbastanza i costi e le pene della sua incapacità. Molti italiani, purtroppo, non ricordano niente dei suoi precedenti. Non ricordano la sua arrogante pauperizzazione delle risorse pubbliche ai tempi in cui per conto DC gestiva l'IRI, l'istituto della ricostruzione aziendale che a spese della collettività sistemava le passività delle grandi famiglie industriali e cedeva le aziende agli amici a prezzi di realizzo. Il nostro debito pubblico ebbe a moltiplicarsi con queste follie in cui il consociativismo di sinistra, sindacati, grande industria preparava agli italiani delle generazioni future le stesse polpette avvelenate che oggi la sinistra vorrebbe impastare per i giovani di domani. I soldi pubblici elargiti con casse integrazoni e fiscalizzazioni di oneri sociali, oltre che con l'intervento pubblico in economia, arte in cui Prodi era maestro, avrebbero potuto far vivere di rendita per generazioni tutti i lavoratori a nome dei quali questi fondi andavano spesi. Si arrivava a spendere centinaia di miliardi di lire per salvare un centinaia di posti di lavoro. Roba da matti! Matti da legare o...d'arrestare! Anche nel recente passato dal 1996 al 1998, prima d'essere defenestrato da D'Alema, Prodi aveva riempito l'Italia di tasse (sulla salute, sull'Europa, alzato le aliquote, l'Irap, l'IVA) ed il centrosinistra nel 2001 era stato cacciato dal Governo a furor di popolo. Sogno una manifestazione pacifica da passare alla storia quale la riscossa del popolo italiano contro le caste ed i sanguisuga dell'impegno e dell'intelligenza del nostro popolo. Ciao Giuseppe. Vito

Unknown ha detto...

Caro Vito scusami , devo rettificare l'indirizzo della mia pagina, devo aver preso una brutta topica: errata corrige! www.giuseppesagliocco.blogspot.com
Grazie, ti abbraccio
Giuseppe