24 aprile 2007

Sentirsi ... un alieno



Da qualche tempo ogni mattina mi sveglio e mi chiedo a cosa ormai non abbiamo ancor fatto l’abitudine.
Un training autogeno per prepararmi alle notizie fresche di giornata.
Sono tante le cose che 10 anni fa o giù di lì avrebbero fatto inorridire il Paese.
Sono tante le persone che sempre 10 anni fa sarebbero state destinatarie di una sonora risata o, se andiamo più indietro negli anni a tempi ancor più remoti, quando De Filippo e Totò facevano letteralmente sbellicare dal riso la gente, gratificati dall’arte suprema della napoletanità: il pernacchio.
Qualche mattina fa, forse sabato scorso o forse domenica, ho sorriso sentendo della nuova proposta del signor Guadagno Wladmiro, in arte Luxuria, sedicente transgender, equivoco essere tra un uomo ed una donna, incerto per quanto si sappia persino nella sua vera interiorità.
La proposta consisteva nel portare a carico del servizio sanitario pubblico le spese di operazioni di modellamento del fisico, di modifica estetica o per dirla a suo modo:
“Si tratta di un adeguamento di genere.
Adeguo la mia esteriorità alla mia interiorità.
Nel progetto di legge che sarà presentato a breve reputo che il servizio sanitario nazionale dovrebbe sostenere quegli interventi cosiddetti di adeguamento di genere.
Perchè, secondo la Costituzione, nel concetto di salute deve rientrare non solo il fattore fisico ma anche la salute psichica.
Chi come noi non si sente rappresentato dal proprio corpo, deve poter usufruire di quegli interventi che servono ad ottenere la salute psichica”.

Dapprima ho pensato che fosse un espediente per fare notizia, per far parlare di se, forse non avendo niente altro da dire o proporre.
Il signore in questione, deputato nel parlamento italiano grazie ai comunisti di rifondazione, era già assurto agli onori della cronaca “gossip” qualche mese fa per un rimbrotto del deputato di Forza Italia Elisabetta Gardini.
La parlamentare del partito di Berlusconi si era mostrata risentita e turbata per l’uso del bagno di Montecitorio, destinato alle donne, da parte del deputato bertinottiano, che fa i suoi bisogni fisiologici alla stregua di un maschio.
Il paese aveva sorriso e si era schierato da una parte e dall’altra, ma senza acredine, con umore scherzoso, tra una gag ed un’alzata di spalle.
Nella nostra Italia, tra i tanti problemi di intolleranza e di legittimazione, tra denunce di brogli reali, e bufale indecenti di personaggi in malafede che hanno tentato di introdurre la pulce del negazionismo persino sulla maggiore raccolta di voti al senato della Cdl, nelle pieghe di una finanziaria punitiva e mortificante, ecco spuntare un caso di dibattito, un caso che non era politico ma solo di stile e di sensibilità.
Scusate l’irriverente crudezza: l’Italia si confrontava su dove dovesse orinare il signor Guadagno, più noto col suo nome d’arte Luxuria.
Sembrava una vera commedia italiana!
La proposta del neo comunista “transgender” mi è sembrata così irritante e offensiva per la gente che soffre e che non riceve adeguata assistenza, da considerarla degna di quelle che negli archivi del parlamento giacciono e sono sepolte da quintali di polvere per essere del tutto fuori di senso.
Queste proposte da scandalo vanno lasciate cadere senza seguito di interesse serio di governi, maggioranze e partiti che ne rendano concreto l’iter parlamentare.
Mi sono sbagliato, però!
Ho la maledetta abitudine di andarmene per logica, anche dove questa è l’ultima tra le ragioni ad esser considerata: ho pensato che tutti ponessero la propria maggiore attenzione alle necessità dei malati, e degli anziani.
Ho pensato alle esigenze reali dei bisognosi, dei portatori di handicap, alle attese di mesi per le analisi, alla malasanità, alle pensioni minime.
Ho fatto prevalere la logica e neanche mi sono posto il problema se sia giusto che io debba pagare le tette rifatte di questa o quest’altra, o debba contribuire a finanziare il taglio del pisello di chi ha problemi nel riconoscersi nella propria esteriorità.
Questa mattina, però, leggendo la dichiarazione della Turco, ahinoi ministro della sanità del governo più insipido e indecoroso della nostra Repubblica:
«Non ci trovo niente di scandaloso nel riconoscere ai transessuali maggiori attenzioni da parte del servizio pubblico.
L’intimità della persona va rispettata e, quindi, credo che il nostro sistema sanitario debba fare uno sforzo.
E’ una questione di etica»

questa mattina, però, mi sono dovuto ricredere e mi sono sentito davvero un alieno.
Vito Schepisi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e