04 dicembre 2009

Edita dalle Procure Riunite: La nuova Storia D'Italia


Ieri ho incontrato Giovanni: è un pozzo di informazioni Giovanni. Siamo stati insieme due ore e me ne ha dette tante di cose che se dovessi ripeterle tutte mi riuscirebbe difficile farlo. Cose esplosive. Bombe atomiche. Giovanni è uno che parla poco ma quando parla non le manda a dire. Sembra uno di quegli uomini di onore, quelli che più che parlare emettono sentenze: di poche parole, ma taglienti come una lama, micidiali come una sventagliata di mitra, velenose come il curaro, esplosive come il tritolo.
Non ci vedevamo da tempo. Diciamo pure che l’ho sempre evitato perché di lui non si parla sempre un granché bene. Si diceva che era stato in galera per reati di mafia. L’ho incontrato per caso, mi ha salutato, mi ha abbracciato e baciato, ed ho pensato subito al bacio di Riina con Andreotti. Mi sono guardato intorno, per istinto, immaginando un qualcuno col telefonino che riprendeva la scena, per vedere se c’erano in giro testimoni che un domani mi potevano coinvolgere.
Ma coinvolgere in cosa? In Italia bisogna stare sempre attenti, prima di salutare qualcuno, figuriamoci un saluto così caloroso!
Dopo i primi convenevoli (Che fai? Come te la passi? Matrimonio, figli, etc.etc) passa subito al dunque. Sembrava che bramasse dalla voglia di raccontare le sue storie e le sue avventure. Mi dice che è stato in galera per diversi reati, tra cui l’omicidio. Roba passata, però! “Ora ho confessato tutto. Non mi tiro indietro dalle mie responsabilità. Sono tutte cose vere, ma mi sono pentito”.
Mi toglie la parola di bocca dinanzi alla mia espressione perplessa per continuare e dirmi: “sono fuori perché sono inserito in un programma di ravvedimento per collaboratori di giustizia. In poche parole sono un pentito, sono un dichiarante e godo di un programma di protezione e di mantenimento per me e per la mia famiglia. Detto tra noi – mi svela- è stato come un terno secco al Lotto, anzi che dico almeno un 5+1 al Superenalotto!”.
Giovanni mi dice di sapere tante cose e d’essersi sempre trovato al punto giusto nel momento giusto, sostiene che nella vita bisogna avere fortuna, ma qualche volta la fortuna la si può anche aiutare : “ Serve che abbia visto Berlusconi e Rosy Bindi nel lettone di Putin? Io c’ero! Ero lì a guardare. Capisci a me? ”.
Ma sono cose incredibili! - sostengo - Come si fa a poterci credere?
“Ma tu pensavi – mi ribatte – che Marrazzo….?”
No! Certo, non l’avrei mai pensato!
“L’importante – continua - è essere disponibili a dire ciò che serve … e che importa se poi non è tutto vero?”
Giovanni mi riferisce che il suo è un vero lavoro perché per un dichiarante serio è fondamentale documentarsi, bisogna annotare tutto ciò che accade nella vita. Bisogna prendere esempio da Andreotti che si annotava tutto sulle sue agende. Se ad esempio in un determinato giorno una pattuglia ci ferma per un controllo di documenti sull’Autostrada Salerno - Reggio Calabria, non si può dire che si era presenti a Palermo o Milano, mentre, chessò, Dell’Utri concordava con i fratelli Graviano la bomba da mettere a Via dei Giorgofoli a Firenze. Anche le cazzate devono seguire una certa etica professionale. Come se ci fosse un vero codice deontologico. Mi svela che sia una professione difficile quella del pentito professionista.
Giovanni mi racconta di Antonio, ad esempio. Un uomo in galera per tre omicidi. Un uomo violento, condannato all’ergastolo, oramai già avanti in età, con la salute precaria: “Se gli danno un altro ergastolo non gli cambia la vita! Ma serve a scagionare Francesco che mi è stato raccomandato da Luigi. Francesco a sua volta serve per il processo a Lui. Capisci a me?”.
Ma, quando chiedo “a Lui chi?” – Mi guarda sorridendo, come se fossi un ingenuo, come se non potesse che essere una sola persona quel “Lui” - Intuisco e gli chiedo: “Ti riferisci a Silvio?”. Annuisce e continua a raccontarmi di trame e di inganni.
Mi svela la storia d’Italia a cui è stato chiamato a collaborare per i tipi delle procure riunite italiane.
Vito Schepisi su il legno storto

9 commenti:

dario ha detto...

1-le dichiarazioni dei pentiti debbono essere riscontrate. Tu invece già parli come se le dichiarazioni di spatuzza fossero considerate oro colato da parte dei giudici.
2-se dietro le dichiarazioni di spatuzza ci sono i giudici allora fuori di nomi di questi terribili delinquenti togati.
3-se dietro le dichiarazioni c'è la sinistra che mira a far cadere il governo berlusconi, allora trascuri che l'ultimo governo di sinistra è caduto "grazie" a un'indagine giudiziaria.
4-negare che l'uomo più potente d'italia ABBIA POTUTO avere rapporti con cosa nostra, in un paese nel quale quest'ultima "è una componente organica del potere", allora è come negare che in padania c'è la nebbia.
5-ma in quale paese vivi? In svezia?

Antonio Gabriele Fucilone ha detto...

Dario finiscila!
L'ultimo governo di Sinistra è caduto per implosione della sua maggioranza.
Il caso Mastella è stato solo un pretesto per quelli come te che vogliono il capro espiatorio.
Il governo Prodi sarebbe caduto comunque, Mastella o non Mastella!
E poi, tu fai il giustizialista sul presidente Berlusconi ma non dici nessuna parola di condanna su due fatti molto gravi, il primo dei quali riguarda l'asilo di Pistoia ed il secondo i due giocatori di calcio del Palermo, Nicolas Bertolo ed Edinson Cavani che sono stati aggrediti.
Almeno se devi essere giustizialista comportati come tale su fatti evidenti e per motivi giusti e non su presunte dichiarazioni di un sedicente pentito e in nome del tuo becero odio politico.
Cordiali saluti.

dario ha detto...

Fucilone,
1-negare che il governo prodi sia caduto IN QUEL MOMENTO a causa di un indagine è come negare che...in padania c'è la nebbia.
2-sul caso di pistoia a decidere sono i giudici e nel frattempo le due maestre sono presunte innocenti, ma nel frattempo debbono essere sospese per evidenti motivi di opportunità. Come vedi si chiude anche il cerchio intorno al caso cosentino: il mio ragionamento non fa una piega. Quanto a te: non mi dire che consideri le due maestre già colpevoli????A quanto pare, sei tu il giustizalista, o meglio, lo sei a convenienza. Il mio ragionamento è sempre stato, e sempre lo sarà, coerente.
Cmq non capisco che cacchio c'entri il caso berlusconi con quello di pistoia o con quello dei giocatori del palermo. Misteri fuciloniani....
P.S.:per favore, non offendere ad ogni benedetto post che mi scrivi. Contesta le mie idee, ma non me direttamente (odio politico, giustizialista eccc...:respigno TUTTE le tue accuse personali). Sii civile.

dario ha detto...

fucilone2,
a proposito, ho scritto che le dichiarazioni di spatuzza debbono essere riscontrate. Come vedi, sei talmente accecato dall'odio politico (tu, non io!), che mi accusi anche quando difendo berlusconi. Sei matto.

Antonio Gabriele Fucilone ha detto...

Dario, tu hai il brutto vizio di essere stragiustizialista (e demagogico) su fatti presunti, come il caso del presidente Berlusconi, mentre non dici nulla su fatti veri, ciome quelli che ho citato!
Io sono garantista ma di fronte a situazioni evidenti...non posso che ammettere che esiste una colpa.
Cordiali saluti.

vito schepisi ha detto...

Caro Antonio penso che sia facile dire ciò che si vuole quando un magistrato chiama un testimone, già ergastolato, per far dire ciò che fa piacere che debba dire. Non è la prima volta che si punta su un filone senza attinenza, nmovente, logica, attendibilità, senza niente di niente. E' un esrcizio retorico dell'uso della procedura penale. E' anche facile dire ... fate i nomi dei magistrati che agiscono per fini politici, e che costruiscono fantasisosi teoremi. La legislazione italiana, mentre tutela la magistratura, è molto severa sia con i politici che con la stampa che solleva dubbi sull'azione dei magistrati. Sarebbe superfluo dire che sono i magistrati che giudicano poi l'operato dei loro colleghi e...quasi sempre stabiliscono risarcimenti milionari a quei "criminali" (politici o giornalisti) che a viva voce esprimonono i propri sospetti e la propria indignazione. Alcune riflessioni andrebbero fatte. Poniamo il caso che sia vero che i magistrati manipolino alcuni pentiti: non pensi che sia un'azione mafiosa?
In questo caso limite che supponiamo per ipotesi, le procure finirebbero per assumere un ...conconso esterno in associazione mafiosa. Ci sarebbero tanti altri reati come ad esempio istigazione a delinquere, sovvertimento delle istituzioni democratiche, abuso d'ufficio, falso, induzione alla falsa testimonianza...etc.etc... cose gravissime!
Un'ultima considerazione. la faccio di mio, forse per ignoranza ma non certo per mancanza di buon senso. Se si usa un pentito dichiarante. Un pentito che ha già messo a verbale, in interrogatori e dichiarazioni spontanee, questioni di grande rilevanza giuridica per le responsabilità di imputati, penso che in questi casi l'inquirente abbia il dovere di verificare nei dettagli la testimonianza che il suo teste d'accusa si appresta a rendere. Le verifiche fatte successivamente a che servono?...solo ad aprire una breccia sui cui altri pentito andranno ad infilarsi?
Non penso che sia serio...le verifiche si fanno prima...col segreto istruttorio... ora sarà facile inquinare le dichirazione dei testi...sapendo già dove si è aperta la strada e come...
Anche in questo caso bisognerebbe sempre tener conto del valore diffamatorio che le testimonianze possono avere. A che serve dopo? ma che giustizia è questa?
Come vedi Antonio...siamo in Un Paese inquietante, anche perchè c'è gente talmente satura di odio irrazionale che pur di soddisfare la propria irruente voglia di menare fendenti...vuoi per frustrazione, per ideologia, per ignoranza o per altro....non ci pensa più di un secondo a lasciarsi andare a ipotesi e considerazioni fuori luogo. E nel Paese si calpesta democrazia, serenità, giustizia e civiltà. W la libertà Antonio caro... c'è un odore di fascismo (rosso o nero non fa differenza)e di giustizia sommaria nell'aria.
Un Abbraccio! Vito

Antonio Gabriele Fucilone ha detto...

Vito, concordo con te!
Cordiali saluti.

dario ha detto...

berlusconi oggi ha detto che i pm sono indipendenti dal governo e che questo è un male. Ancora una volta emerge la sua avversione per tutto ciò che è democratico.
E poi il caso cosentino miaha confermato quanto ho sempre sostenuto: la storia delle toghe rosse è una bufala, o almeno lo è al 90%.

dario ha detto...

fucilone,
anche le situazioni "evidenti" possono risultare non vere. Questa è la differenza tra chi è giustialista e chi no.