15 gennaio 2009

Di Pietro risponda almeno alla prima e fondamentale domanda!

Sin dall’inchiesta sugli appalti di Napoli, la stampa nazionale scrive degli intrecci compromettenti tra gli affari, gli appalti, i favori e personaggi legati a Di Pietro ed al suo movimento politico.
La magistratura fa il suo lavoro e ci auguriamo che la giustizia svolga serenamente il suo corso, soprattutto per fare chiarezza sulle circostanze e sui riscontri che ci sono sembrati inquietanti.
In questo caso, però, si ha la sensazione che la giustizia si muova con metodi ed atti differenti dai casi simili. Non riusciamo, infatti, a dimenticare, sempre in Campania, l’arresto della signora Mastella, allora moglie del ministro della Giustizia, sulla base di intercettazioni telefoniche in cui ci sembrava che di preoccupante ci fosse molto meno. Ma sarà solo una nostra impressione!
Nelle telefonate di Cristiano Di Pietro con il Provveditore alle Opere Pubbliche di Molise e Campania, Mautone, ad esempio, emergono segnalazioni, e metodi di gestione dei favori, molto particolari, tipici di un rapporto di reciproca opportunità, come la consegna, ad esempio, allo stesso Di Pietro Jr. della lettera di incarico per un raccomandato. E’ un metodo clientelare, quest’ultimo, molto coinvolgente e certamente privo di assoluto valore morale. E pensare che il papà Antonio aveva dato del “magnaccia” a Berlusconi per la segnalazione per un provino ad alcune attricette!
Non ci interessa, però, Cristiano Di Pietro, non ci sembra un personaggio politicamente importante, ci interessa, invece, lo stile ed il modo di far politica di suo padre. Ci interessano i valori a cui si richiama, e la cruda durezza dei suoi attacchi sia ai partiti che alla legittimità dei suoi avversari, in particolare di quelli che hanno il consenso della maggioranza degli italiani.
In Italia dalle ultime elezioni si attende ancora di capire se per l’Idv la maggioranza sia legittimata a governare in nome del popolo; se sia giusto che l’opposizione si faccia in Parlamento, con gli strumenti della democrazia e della Costituzione, e se l’opposizione, compreso Di Pietro e la sua associazione familiare, l’Idv, abbia tra i valori anche quello del confronto.
Sarebbe poi un grande successo democratico se i gruppi di minoranza in Parlamento, compresa l’Idv di Di Pietro, riuscissero a formulare proposte politiche alternative che non si limitino a denigrare, anche con meschinità, i ministri, ma a fronteggiare un programma di governo attraverso proposte alternative ritenute più proficue per il Paese.
Non c’interessa, si diceva, Di Pietro Jr, anche se c’è difficoltà a capire perché debba fare politica, avendo fondati dubbi che, se non fosse stato figlio dell’ex PM di Mani Pulite, avrebbe scelto ugualmente di percorrere anche questa carriera, per la quale constatiamo che non sia affatto portato.
Di Pietro padre sta subendo un attacco serrato da alcuni quotidiani e riviste. Ci dispiace che ciò avvenga, perché siamo contrari alla gogna mediatica. Ci sono, però, dei dubbi che vanno chiariti. Su alcune questioni c’è una nebbia che va diradata. Nessuno è perfetto ed il personaggio è più da “grande fratello” che da protagonista politico: sarà questa la ragione della grande curiosità!
Il Giornale ad esempio, gli chiede da settimane di dar conto di alcune vicende, ma le sue risposte, quando non sono offese e minacce, non sono chiarificatrici e sembrano, invece, piuttosto evasive. Tra le domande su tante questioni immobiliari, finanziarie, societarie, giudiziarie e fatti per cui ci auguriamo che la giustizia faccia al più presto chiarezza, ce n’è una che da tempo è rimasta senza un’esplicita e definitiva risposta. Si vorrebbe da più parti conoscere i motivi della sua “fuga” dalla magistratura, avvenuta quando il magistrato Di Pietro era al massimo della popolarità.
L’ex PM aveva invocato la creazione di una “Mani Pulite” mondiale, anche se aveva l’aspetto di una deriva giustizialista della politica, come accade per i regimi fondamentalisti, che sembrava emergere da uno dei suoi tanti deliri di onnipotenza.
Un magistrato che ha la pretesa di ricondurre alla eticità delle scelte la politica, sia a livello nazionale che mondiale, e che fa del suo impegno sulla giustizia una missione per la moralizzazione della vita pubblica, non lascia la magistratura, per poi, dopo qualche manfrina, mettersi in politica e farsi eleggere al Mugello, in un collegio blindato post comunista, da quel partito che lui aveva evitato di indagare da magistrato, desistendo dinanzi alle sole dichiarazioni di diversità che poi si sono mostrate infondate.
Allora Di Pietro ci dica con chiarezza, a parole sue, perché ha lasciato la magistratura?
Vito Schepisi

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Vito.

Ai dipetristi (anzi DIPIE-TRISTI) dico che invece di accusare me di non rispondere alle domande farebbero bene a fare la stessa richiesta al loro leader!
Chi ha informato Di Pietro su Mautone?
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Caro vito,
io credo che di pietro sia un furbetto: ha deciso di scendere in politica approfittando della sua popolarità e per soddisfare anche interessi personali. Su questo non ho dubbi.
Però io ho una certa ammirazione per l'idv e ciò per due motivi:
1-una cosa è essere furbetti, un'altra è essere delinquenti incalliti come coloro che hanno rapporti diretti o indiretti addirittura con la mafia. Questo nel paese di falcone e borsellino è assolutamente INACCETTABILE.
2-la linea politica riguardo alle dimissioni in caso di sottoposizione a processi e di estromissione e non candidabilità in caso di condanna definitiva. Nell'idv personaggi alla dell'utri o alla cuffaro non ci saranno mai e questo nella repubblica delle banane è veramente tanto.
Io alle ultime elezioni ho votato lista civica quindi non sono dipietrista ma un simpatizzante del partito.
Io credo che sia fondamentale la differenza tra responsabilità penale e responsabilità politica, differenza che i partiti purtroppo non applicano mai e che porta (compreso il pdl) ad ingigantire il potere della magistratura che diventa arbitra dell'ingresso in politica (caso emblematico è quello di dell'utri: si aspetterà la condanna definitiva per cacciarlo dalla politica quando invece sono sufficienti per ciò i suoi ripetuti incontri con mangano)
Saluti.
P.S.:pregasi La Trippa di astenersi dal commentare il mio post. Se lo farà non riceverà alcuna risposta.

Anonimo ha detto...

Caro Vito.

Se fossi in Di Manto starei attento alle parole!
A Di Manto ricordo che nell'Italia dei Valori c'è una battaglia interna condotta dall'onorevole Francesco Barbato che chiede l'espulsione di alcuni membri del partito che non sono proprio puliti!
L'Idv è il classico "sepolcro imbiancato"!
Di Pietro farebbe bene a guardare in casa propria e a rispondere rguardo chi l'ha informato su Mautone!
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Fucilone,
un tipo alla Barbato nel pdl è inesistente quindi ciò conferma quanto detto.

Anonimo ha detto...

Fucilone,
inoltre io critico gli aspetti che no mi piacciono dell'idv, tu invece MAI hai fatto una critica al tuo partito.
Quindi io mi sto comportando come barbato e per usare le tue stesse parole..."tanto di cappello"!!!
Io sono una persona critica tu...un grammofono acritico e ubbidiente.

vito schepisi ha detto...

Caro Dario sulla questione mangano-Dell'Utri penso che tu sia fuori binario. Non si fanno le guerre di ipotesi e Mangano non centra con Falcone e Borsellino. Se ti informi, vilmente, a quest'ultimo hanno tagliato e cucito un'intrevista, naturalmente trasmessa da santoro, in cui gli si faceva esprimere giudizi su Dell'Utri e Mangano. La questione ha avuto un seguito giudiziario, naturalmente favorevole a Dell'Utri, ma in Italia naturalmente queste cose non fanno notizia. Sono contro le guerre ai mulini a vento, e chi ha scontato la pena ha il diritto di essere reinserito nella società, Se ha poi qualcosa da dire, come proposta, come impegno, come cultura, ed è il caso dell'utri, può tranquillamente fare politica. Dell'Utri no ha ucciso nessuno ed il reato per il quale è stato condannato è di falso in bilancio quando nella prima repubblica era lo sport preferito di tutti gli imprenditori dalla fiat al panificio all'angolo di casa. In parlamento è arrivato ben altro da Moranino negli anni 50 a D'Elia nella scorsa legislatura. Ci manca Battisti e penso che non tarderà a provarci. Non sono per il metodo ghigliottina come nella rivoluzione francese, soprattutto se invece restano a piede libero quelli che anche tu chiami furbetti e che se avessero trovato magistrati di pari spessore sarebbero finiti nelle patrie galere, o altri che giocano a fare i banchieri o a mestare nella finanza, o tra le coop, o che organizzano a Palazzo Chigi le vendite di colossi telefonici a chi non ha nenanche un quattrino da investire. Non accetto questo moralismo balbuziente, anzi non accetto il moralismo tout court. Nell'Idv sembra che ci sia di peggio! Ad iniziare dal capo! Cordiali saluti. Vito

Anonimo ha detto...

Caro vito,
mi sembra che tu stia giustificando dell'utri con le malefatte degli altri. Ho forse negato l'immoralità (e spesso la responsabilità penale) degli appartenenti agli altri partiti diversi dal pdl? (c'è crisafulli nel pd condannato per reati mafiosi)
E che c'entra poi l'intervista di borsellino col caso dell'utri? L'ho forse citata? Ho soltanto detto che nel paese di falcone e borsellino è inconcepibile che un senatore della repubblica si incontri con un boss di cosa nostra. Che poi mangano non abbia partecipato all'assassinio di borsellino non significa nulla, visto che è un mafioso condannato anche per omicidio. E poi cmq appartiene a quell'organizzazione che ha ammazzato politici, giudici, servitori dello stato e migliaia di cittadini innocenti.
Ripeto che per me è fondamentale distinguere la presponsabilità politica da quella penale (anche se fino ad oggi dell'utri è stato condannato in primo grado per ben due volte per reati mafiosi; l'ultima riguarda gli sponsor imposti al presidente di una squadra di calcio siciliana).
Se consideriamo che la mafia appare invincibile a causa delle infiltrazioni nelle istituzioni allora non riesco a capire come si possa tollerare che dell'utri si sia incontrato con mangano (è questo un FATTO STORICO).
Io non voterò mai un partito che candida politici che hanno rapporti (anche solo amichevoli) con esponenti di cosa nostra. La trovo una cosa assurda ed è come se negli USA ci fossero senatori che si sentono e si vedono con terroristi islamici. Lì sarebbe impensabilte! Penso sia per noi un DOVERE. Tu inviteresti a pranzo un amico di mafiosi? Non vedo perchè allora ti ci faresti rappresentare!
Dell'utri ha avuto rapporti con cosa nostra (indipendentemente da una futura assoluzione): ciò basta e avanza per scaraventarlo fuori dalla vita politica e dare un senso alla morte dei tanti servitori che hanno combattuto la mafia.
Io abito nel quartiere di annalisa durante, forse ho una sensibilità riguardo al fenomeno mafioso ben diversa dalla tua.
Sarò moralista? Mah...io voglio semplicmente la mafia fuori dallo stato. E' una colpa?
E poi permettimi di rimproverarti un po' di incoerenza: non puoi scandalizzarti per le frequentazioni del figlio di di pietro e non per quelle di dell'utri!
Ah dimenticavo: che dell'utri sia un uomo colto non lo metto in dubbio. Ma questo forse lo assolve dalla pesante responsabilità di essersi visto a milano con mangano???
Per non parlare poi di cuffaro: c'è una intercettazione (l'ho ascoltata a rai 3 in una trasmissione sulla cattura di provenzano)nella quale si ascolta cuffaro dire ad aiello: "sei indagato, me l'hanno detto a roma". Favorendo il mafioso aiello rischiava di mandare all'aria la cattura di provenzano. Come si può tollerare di vederlo in paralmento? Ma siamo matti? Che senso hanno le prese di posizione contro la mafia? Devo concludere che sono tutte prese per i fondelli mentre centinaia di cittadini subiscono le peggiori angherie? L'altro giorno a un mio amico hanno bruciato l'auto per avere denunciato un tentativo di estorsione. Uomini delle istiutuzioni non possono avere rapporti con questi delinquenti! NOn possono accoglierli nella loro casa come ha fatto dell'utri con mangano! Che stiano fuori dalla istituzioni!
Mi sembra un principio OVVIO.
Saluti.
P.S.:inoltre mi sarebbe bastata anche una "semplice" condanna per falso in bilancio per non votare dell'utri. Quelli che mi rappresentano devono essere migliori di me! E se l'italia va male la colpa è anche di questi "inoffensivi" (col cavolo!) rei dal...colletto bianco.

Anonimo ha detto...

Caro Vito.

Finché c'è un'informazione faziosa, la verità non sarà mai a conoscenza o sarà a conoscenza di pochi!
Sul senatore Dell'Utri hai detto bene.
Vi è stata un'informazione fatta ad arte per distruggere il senatore.
Di Manto dovrebbe spiegare la questione Mautone-Di Pietro.
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Fucilone,
l'incontro tra dell'utri e mangano è un fatto storico non il frutto di una falsa informazione. Per favore non ricominciare a lanciare i soliti slogan e i soliti pensieri vuoti. Vito ha espresso un'idea che non condivido, tu non hai espresso (come sempre) alcuna idea.
E poi che c'entra adesso di pietro con dell'utri? Vuoi forse giustificare le malefatte di dell'utri con quelle degli altri. Per favore piantala, te lo dico in partenza, altrimenti non ti risponderò.
Saluti.

Anonimo ha detto...

I inclination not concur on it. I assume polite post. Specially the title-deed attracted me to review the whole story.