In America tutto è possibile! Ma non è così in Italia! Nel nostro Paese le parole hanno un significato diverso a seconda di chi le pronuncia.
Anche nella nostra penisola incominciavamo a pensare che tutto fosse possibile e che satira, ironia ed humour fossero diventate il viatico per parlare e sparlare di tutto e di tutti. Da qualche giorno ci siamo invece accorti che non è proprio così.
E’ sufficiente gettare allegoricamente dalla torre Veltroni in TV che scoppia il finimondo. E se poi ci si lascia andare a scherzose battute, anche per sdrammatizzare una tensione che si taglia con il coltello, per il tentativo di Veltroni e della sinistra di impossessarsi di Obama, come se fosse il leader della sinistra mondiale, italiana compresa, ecco che iniziano i fuochi di artificio.
Per fortuna Barack Obama non è affatto il leader della sinistra mondiale; mentre di quella italiana, purtroppo, rimane Veltroni con il suo provincialismo e le sue ipocrisie.
Ricordiamo che per Bush il trattamento della sinistra è stato del tutto diverso. Anche lui ancora Presidente del paese più potente del mondo, lo stesso di Obama, è passato dalla bocca di tutti, Veltroni compreso, collegato ad apprezzamenti pesanti sotto il profilo personale, etico e politico.
C’è ancora chi nella sinistra lo collega ad un disegno complottistico per la tragedia delle torri gemelle a new York. La sua visita a Roma nel giugno del 2007 trovò, tra i componenti del governo di Prodi, espressioni di spregio e di malumore.
La sinistra “corretta” deve avere la memoria davvero corta se oggi non ricorda che la visita è stata persino sul punto d’essere annullata per una serie di ostacoli, questi davvero poco corretti. Si voleva che Bush avesse un profilo basso e che la visita seguisse solo un protocollo burocratico. L’impressione tra i liberali ed i (veri) democratici italiani è stata di un formalismo della nomenclatura in cui i protocolli dovessero essere rigidamente controllati e gestiti dall’esecutivo, come in un tipico paese del socialismo reale, o un qualsiasi regime dittatoriale sudamericano.
Il nervosismo e le manovre ostruzionistiche del governo di allora e del comando dei servizi di sicurezza per la volontà di Bush di incontrare Berlusconi, e di visitare la comunità di Sant’Egidio, apparvero fuori luogo ed esagerate, tanto che la diplomazia americana ricordò che incontrare il leader dell’opposizione per Bush era una consuetudine a cui non avrebbe rinunciato in Italia. I diplomatici Usa con questa radicata volontà erano persino pronti a limitare la presenza di Bush in Italia alla sola visita al Papa in Vaticano, se l’incontro con il leader dell’opposizione fosse stato ancora ostacolato. Questo incontro fu addirittura definito dallo staff di Prodi come una iniziativa “inopportuna e sgradita”. Per fortuna che, poco più di sei mesi dopo, “inopportuna e sgradita” fu considerata dagli italiani la permanenza di Prodi a Palazzo Chigi.
Ci hanno abituati a queste strozzature della libertà, datate solo poco più di un anno fa, ed ora si scandalizzano per una battuta scherzosa sul nuovo Presidente degli USA?
“Bello, giovane ed abbronzato” è proprio così dissacrante ed offensivo? Pensiamo che Obama abbia ascoltato di peggio nel suo lungo tour elettorale e che le parole di Berlusconi siano, invece, per lui motivo di un’amicizia che nasce sulla scia di un comune sentimento di gioviale libertà e di intendimenti comuni sulle questioni del mondo, tanto da potersi concedere tra loro persino toni scherzosi. Berlusconi non si sarebbe certo espresso nella stessa maniera, ad esempio, verso il venezuelano Chavez, il dittatore sudamericano che voleva comprare Alitalia assieme ad una cordata di piloti e di assistenti di volo sostenuta da Di Pietro.
C’è molto nervosismo nella sinistra, e sono passati solo sei mesi dal risultato elettorale. Ne dovranno passare ancora 4 anni e 6 mesi per poter tentare, come avviene in democrazia, la rivincita del consenso elettorale. Non sappiamo se questo nervosismo sia dovuto all’astinenza dal potere, o alla constatazione di avere così tanto poco da dire. Di certo a sinistra appaiono incapaci di rappresentare concretamente un condivisibile sentimento popolare che vada oltre le questioni strumentali.
Se siamo a questo punto, serietà per serietà, va bene se per satira ed ironia si stabiliscano dei turni? Va bene se nei giorni dispari tocca alla sinistra, mentre per i pari tocca alla destra?
Anche nella nostra penisola incominciavamo a pensare che tutto fosse possibile e che satira, ironia ed humour fossero diventate il viatico per parlare e sparlare di tutto e di tutti. Da qualche giorno ci siamo invece accorti che non è proprio così.
E’ sufficiente gettare allegoricamente dalla torre Veltroni in TV che scoppia il finimondo. E se poi ci si lascia andare a scherzose battute, anche per sdrammatizzare una tensione che si taglia con il coltello, per il tentativo di Veltroni e della sinistra di impossessarsi di Obama, come se fosse il leader della sinistra mondiale, italiana compresa, ecco che iniziano i fuochi di artificio.
Per fortuna Barack Obama non è affatto il leader della sinistra mondiale; mentre di quella italiana, purtroppo, rimane Veltroni con il suo provincialismo e le sue ipocrisie.
Ricordiamo che per Bush il trattamento della sinistra è stato del tutto diverso. Anche lui ancora Presidente del paese più potente del mondo, lo stesso di Obama, è passato dalla bocca di tutti, Veltroni compreso, collegato ad apprezzamenti pesanti sotto il profilo personale, etico e politico.
C’è ancora chi nella sinistra lo collega ad un disegno complottistico per la tragedia delle torri gemelle a new York. La sua visita a Roma nel giugno del 2007 trovò, tra i componenti del governo di Prodi, espressioni di spregio e di malumore.
La sinistra “corretta” deve avere la memoria davvero corta se oggi non ricorda che la visita è stata persino sul punto d’essere annullata per una serie di ostacoli, questi davvero poco corretti. Si voleva che Bush avesse un profilo basso e che la visita seguisse solo un protocollo burocratico. L’impressione tra i liberali ed i (veri) democratici italiani è stata di un formalismo della nomenclatura in cui i protocolli dovessero essere rigidamente controllati e gestiti dall’esecutivo, come in un tipico paese del socialismo reale, o un qualsiasi regime dittatoriale sudamericano.
Il nervosismo e le manovre ostruzionistiche del governo di allora e del comando dei servizi di sicurezza per la volontà di Bush di incontrare Berlusconi, e di visitare la comunità di Sant’Egidio, apparvero fuori luogo ed esagerate, tanto che la diplomazia americana ricordò che incontrare il leader dell’opposizione per Bush era una consuetudine a cui non avrebbe rinunciato in Italia. I diplomatici Usa con questa radicata volontà erano persino pronti a limitare la presenza di Bush in Italia alla sola visita al Papa in Vaticano, se l’incontro con il leader dell’opposizione fosse stato ancora ostacolato. Questo incontro fu addirittura definito dallo staff di Prodi come una iniziativa “inopportuna e sgradita”. Per fortuna che, poco più di sei mesi dopo, “inopportuna e sgradita” fu considerata dagli italiani la permanenza di Prodi a Palazzo Chigi.
Ci hanno abituati a queste strozzature della libertà, datate solo poco più di un anno fa, ed ora si scandalizzano per una battuta scherzosa sul nuovo Presidente degli USA?
“Bello, giovane ed abbronzato” è proprio così dissacrante ed offensivo? Pensiamo che Obama abbia ascoltato di peggio nel suo lungo tour elettorale e che le parole di Berlusconi siano, invece, per lui motivo di un’amicizia che nasce sulla scia di un comune sentimento di gioviale libertà e di intendimenti comuni sulle questioni del mondo, tanto da potersi concedere tra loro persino toni scherzosi. Berlusconi non si sarebbe certo espresso nella stessa maniera, ad esempio, verso il venezuelano Chavez, il dittatore sudamericano che voleva comprare Alitalia assieme ad una cordata di piloti e di assistenti di volo sostenuta da Di Pietro.
C’è molto nervosismo nella sinistra, e sono passati solo sei mesi dal risultato elettorale. Ne dovranno passare ancora 4 anni e 6 mesi per poter tentare, come avviene in democrazia, la rivincita del consenso elettorale. Non sappiamo se questo nervosismo sia dovuto all’astinenza dal potere, o alla constatazione di avere così tanto poco da dire. Di certo a sinistra appaiono incapaci di rappresentare concretamente un condivisibile sentimento popolare che vada oltre le questioni strumentali.
Se siamo a questo punto, serietà per serietà, va bene se per satira ed ironia si stabiliscano dei turni? Va bene se nei giorni dispari tocca alla sinistra, mentre per i pari tocca alla destra?
Vito Schepisi
6 commenti:
Caro Vito.
Questi Sinistri sono comici!
La battuta del presidente Berlusconi non ha fatto arrabbiare Obama e si sono arrabbiati loro!
Siamo alle comiche!
Cordiali saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
Ciao Antonio...sono patetici, davvero patetici! Ciao! Vito
Caro Vito.
La satira è un'arte antica che nacque per prendere in giro i politici.
E' satira la commedia di Aristofane così come quella di Plauto.
In un certo senso, è satira"Hazzard", con la pingue figura di Jefferson Davis Hogg (detto "Boss Hogg" ed interpretato da Sorrel Bookes) e l'inetto sceriffo Rosco P. Coltrane (interpretato da James Best).
Non è satira quella manifestazione squallida di "Anno Zero", con le vignette di Vauro ed i discorsi demagogici di Marco Travaglio!
La satira non deve andare solo in un senso.
Cordiali saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
Perche non:)
Perche non:)
Si, probabilmente lo e
Posta un commento