Tutto come previsto! Sulla scuola la sinistra ha mostrato il suo vero volto. Svanisce così l’immagine del riformismo, della ragionevolezza e della moderazione: il PD, malgrado i successivi passaggi di denominazione, utilizzati per mescolare le acque, resta per i contenuti ed i metodi, che ne ricordano lo stile inconfondibile, l’erede storico del vecchio partito comunista italiano .
Prevale in questa sinistra post comunista l’istinto alla doppiezza ed alla ipocrisia che ne ha sempre tratteggiato la storia. Il mesto ritorno al passato, che poi è il riflesso della formazione di sempre, lo si è capito già dal tipo di opposizione che il PD ha adottato in Parlamento contro il governo Berlusconi . Nella circostanza del decreto sulla scuola ne ha dato solo la conferma, con i toni duri adottati, con il ricorso alla piazza e con l’escalation di una protesta esagerata, anche per la portata piuttosto contenuta dello stesso provvedimento legislativo.
Una protesta mossa da un decreto convertito oggi in legge dal Senato che prevede come forma più marcata di novità, in modo graduale a partire dalle prime classi dal prossimo anno, il maestro unico nelle scuole elementari. E’ davvero troppo poco rispetto alla reazione sortita. E’ un irrazionale soffiare sul fuoco finalizzato solo a creare disordini e violenze, come è stato e si paventa che sarà. E’ il ritorno alla logica di partito che prevale sulla ragione.
Su questo provvedimento si è detto di tutto. Sono stati armati i cannoni della disinformazione caricati a balle grandi quanto una casa. Si è fatto del vero terrorismo psicologico paventando il licenziamento di oltre 100.000 tra insegnanti, bidelli e personale della scuola, l’eliminazione del tempo pieno, il taglio degli insegnanti di sostegno, l’aumento delle ore di lavoro per i docenti e le difficoltà per le famiglie per la riduzione delle ore scolastiche degli alunni.
Si è detto anche che l’intenzione del Governo sia quella di affossare la scuola pubblica per privilegiare quella privata. Un cumulo di spudorate bugie che servono solo a nascondere la portata positiva del decreto come, ad esempio, il ritorno alla responsabilizzazione nella formazione degli alunni, il taglio di sprechi e privilegi, il reperimento delle somme da impiegare per l’edilizia scolastica e per le strutture tecnico-formative, il recupero delle risorse da destinare alla qualità ed al merito. L’opposizione, inoltre, ha del tutto ignorato l’introduzione di una norma che prevede la conservazione per 5 anni dei testi scolastici, e di un’altra che prevede, sin dalle elementari, l’insegnamento della Costituzione Italiana.
In sintesi il decreto, oltre al metodo didattico per le elementari con un riferimento prevalente di un maestro unico, che comunque sarà affiancato del maestro di religione e di inglese, prevede ancora il ritorno all’assegnazione dei voti con il sistema decimale ed il voto in condotta valido per la valutazione finale degli studenti. Ed è tutto qui il succo del famigerato decreto sulla scuola del Ministro Gelmini appena convertito in legge dal Parlamento!
Nessuno nella maggioranza ha mai preteso di definirla una riforma della scuola, perché è solo un provvedimento di rimodulazione delle risorse per ridurre gli sprechi, per razionalizzare la distribuzione del personale e per aumentare l’offerta formativa.
Ha persino esagerato la Gelmini nel dire “la scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà”, perché, per la portata ridotta di questo provvedimento, la serietà e di là da venire. C’è un corpo docente che non è all’altezza e c’è, da parte degli insegnanti di ogni livello, una predisposizione politica alla strumentalizzazione dei ragazzi che, per serietà, andrebbe rimossa.
Una scuola seria la si potrà ottenere quando la reazione conservatrice di una sinistra senza riferimenti e senza valori lascerà il posto ad una diversa sinistra, veramente democratica e riformatrice, con la quale potrà essere possibile confrontarsi per ricondurre la scuola a luogo di confronto e di cultura plurale. La si potrà, inoltre, avere quando, dall’odierna centralità della funzione docente, si potrà trasferire l’attenzione alla centralità dell’utente della scuola e dell’università. Come per ogni settore pubblico e privato, l’efficienza si commisura alla capacità di soddisfare l’utenza e nel caso della scuola nella capacità didattica di trasferire conoscenza e formazione. La scuola italiana, però, ha gli stessi limiti del pubblico impiego a cui, malgrado la spesa ed il numero degli occupati, non corrisponde un servizio di qualità.
Prevale in questa sinistra post comunista l’istinto alla doppiezza ed alla ipocrisia che ne ha sempre tratteggiato la storia. Il mesto ritorno al passato, che poi è il riflesso della formazione di sempre, lo si è capito già dal tipo di opposizione che il PD ha adottato in Parlamento contro il governo Berlusconi . Nella circostanza del decreto sulla scuola ne ha dato solo la conferma, con i toni duri adottati, con il ricorso alla piazza e con l’escalation di una protesta esagerata, anche per la portata piuttosto contenuta dello stesso provvedimento legislativo.
Una protesta mossa da un decreto convertito oggi in legge dal Senato che prevede come forma più marcata di novità, in modo graduale a partire dalle prime classi dal prossimo anno, il maestro unico nelle scuole elementari. E’ davvero troppo poco rispetto alla reazione sortita. E’ un irrazionale soffiare sul fuoco finalizzato solo a creare disordini e violenze, come è stato e si paventa che sarà. E’ il ritorno alla logica di partito che prevale sulla ragione.
Su questo provvedimento si è detto di tutto. Sono stati armati i cannoni della disinformazione caricati a balle grandi quanto una casa. Si è fatto del vero terrorismo psicologico paventando il licenziamento di oltre 100.000 tra insegnanti, bidelli e personale della scuola, l’eliminazione del tempo pieno, il taglio degli insegnanti di sostegno, l’aumento delle ore di lavoro per i docenti e le difficoltà per le famiglie per la riduzione delle ore scolastiche degli alunni.
Si è detto anche che l’intenzione del Governo sia quella di affossare la scuola pubblica per privilegiare quella privata. Un cumulo di spudorate bugie che servono solo a nascondere la portata positiva del decreto come, ad esempio, il ritorno alla responsabilizzazione nella formazione degli alunni, il taglio di sprechi e privilegi, il reperimento delle somme da impiegare per l’edilizia scolastica e per le strutture tecnico-formative, il recupero delle risorse da destinare alla qualità ed al merito. L’opposizione, inoltre, ha del tutto ignorato l’introduzione di una norma che prevede la conservazione per 5 anni dei testi scolastici, e di un’altra che prevede, sin dalle elementari, l’insegnamento della Costituzione Italiana.
In sintesi il decreto, oltre al metodo didattico per le elementari con un riferimento prevalente di un maestro unico, che comunque sarà affiancato del maestro di religione e di inglese, prevede ancora il ritorno all’assegnazione dei voti con il sistema decimale ed il voto in condotta valido per la valutazione finale degli studenti. Ed è tutto qui il succo del famigerato decreto sulla scuola del Ministro Gelmini appena convertito in legge dal Parlamento!
Nessuno nella maggioranza ha mai preteso di definirla una riforma della scuola, perché è solo un provvedimento di rimodulazione delle risorse per ridurre gli sprechi, per razionalizzare la distribuzione del personale e per aumentare l’offerta formativa.
Ha persino esagerato la Gelmini nel dire “la scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà”, perché, per la portata ridotta di questo provvedimento, la serietà e di là da venire. C’è un corpo docente che non è all’altezza e c’è, da parte degli insegnanti di ogni livello, una predisposizione politica alla strumentalizzazione dei ragazzi che, per serietà, andrebbe rimossa.
Una scuola seria la si potrà ottenere quando la reazione conservatrice di una sinistra senza riferimenti e senza valori lascerà il posto ad una diversa sinistra, veramente democratica e riformatrice, con la quale potrà essere possibile confrontarsi per ricondurre la scuola a luogo di confronto e di cultura plurale. La si potrà, inoltre, avere quando, dall’odierna centralità della funzione docente, si potrà trasferire l’attenzione alla centralità dell’utente della scuola e dell’università. Come per ogni settore pubblico e privato, l’efficienza si commisura alla capacità di soddisfare l’utenza e nel caso della scuola nella capacità didattica di trasferire conoscenza e formazione. La scuola italiana, però, ha gli stessi limiti del pubblico impiego a cui, malgrado la spesa ed il numero degli occupati, non corrisponde un servizio di qualità.
Vito Schepisi
9 commenti:
Caro Vito.
Mi trovi d' accordo e vorrei anche dire che quello che la Sinistra sta facendo rischia seriamente di creare grossi problemi!
Anziché cercare di riportare l' ordine, la Sinistra aizza la piazza, per avere consenso.
E' un atteggiamento IRRESPONSABILE!
Cordiali saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
Caro Antonio, sono d'accordo con te. Quello della sinistra è un atteggiamento irresponsabile che prevarica pure il più duro dissenso politico. I tempi richiederebbero molta più responsabilità e per la materia ci vorrebbe anche molta più moderazione. E' facile accendere gli animi dei ragazzi ed è facile strumentalizzarli. Anche l'infiltarsi tra i giovani di gruppetti dei centri sociali, di frange comuniste extraparlamentari e di gruppi di esagitati, infuocati dai diversi Grillo, Di Pietro, Travaglio, Guzzanti etc.etc., può provocare guasti irreparabili. Giocare con la violenza è davvero da persone senza scrupoli. Ciao! Vito
Si vada a leggere le dichiarazioni di Cossiga e del duce berlusconi.
E poi abbia anche il coraggio di dire che hanno ragione.
Ma vergognatevi, sporchi fascisti!
G.
Per prima cosa abbia il coraggio di uscire dall'anonimato, prima di definire fascista chi non la pensa come lei. Con me non attacca la retorica contro il fascismo. Non lo sono mai stato e fascisti e comunisti hanno sempre avuto nei miei confronti atteggiamenti sempre poco cortesi. Si saluta anche nei commenti...alla cellula non glielo hanno insegnato? E per finire sporco sarà lei ... ed anche maleducato. Buongiorno. vs
Finito il disgusto per la sua pochezza e per la sua viltà. Devo confermarle che le dichiarazioni di Cossiga al Senato sono state una testimonianza di grande coraggio sulla meschinità della sinstra e el vecchio partito comunista. Quello di lotta e di governo, ovvero quello delle contraddizioni tra la spudorata demagogia ed i metodi autoritari. La tolleranza di Berlusconi, infine, lo pone lontano anni luce dal nazional socialismo del Duce. Le ricordo che l'ambito culturale della formazione fascista è lo stesso del socialcomunismo, e cioè il disprezzo per l'individuo e per la sua libertà. Penso che a vergognarsi, pertanto, debba essere lei che nonostante le condanne della storia, ed il sangue versato per seguire le ideologie assolutiste e manichee, continua a proseguire sulla strada dell'odio e del pregiudizio. Le ricordo ancora che il coraggio e la saggezza sta nell'entrare del merito delle questioni, abbandonando le parole d'ordine e l'ingiuria. Ed il buon senso dovrebbe insegnarle un metodo mno aggressivo, specialmente se le persone bersagliate hanno statura ben più elevata di quanto appare limitata la sua. La saluto. vs
Caro Vito.
Ti dò la mia solidarietà!
Quell' anonimo dovrebbe imparare l' educazione.
Certe persone si riempiono la bocca con la parola "democrazia" ma sono le prime a disattenderla!
Io ritengo la riforma Gelmini ottima soprattutto perché fa in modo che non si spendano male i soldi per la scuola.
Cordiali saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
Lo sapevo che avrebbe giustificato il massone cossiga ed il piduista berlusconi.
Adesso hanno anche il beneplacido di gelli.
Davvero una conquista "democraticissima".
Mandare degli infiltrati a provocare disordini tra giovani che manifestano liberamente il proprio pensiero.
Dica quello che vuole, ma
sono sempre più convinto che lo sporco fascismo è tornato nelle vesti di berlusconi.
Vergogna!
Caro Vito.
Lascia perdere certi energumeni!
Non vale la pena di perdere tempo con loro.
A prescindere dal risultato delle elezioni neglu USA, esprimo il mio onore di avere sostenuto John McCain che è il vero vincitore morale.
L' ho scritto su "Italia chiama Italia" e lo ribadisco qui.
Cordiali Saluti.
Antonio Gabriele Fucilone
Mi rendo conto che anche rispondendo al signore anonimo questi non sia in grado di capire ciò che cerco di fargli comprendere. Non fa niente! Va anche bene così! Anche perchè ho idea che il signore anonimo sia come coloro che considerano stupidi ed in malafede chi non giustifica la loro intolleranza. A che vale così continuare a ripetere che la democrazia è rispetto e confronto? Buona serata. vs
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