15 aprile 2009

Il pluralismo che manca


L’Italia, come tutte le democrazie, si avvale di una grande diversità di opinioni. I cittadini italiani sono da sempre abituati a dividersi su tutto. La storia ci rimanda a vicende di contese, di rivalità, di famiglie, di faide e di campanilismi esasperati. L’Italia si spacca per lo sport e la politica, si spacca tra laici e cattolici e sulle scelte istituzionali, come con il referendum su Repubblica e Monarchia del 1946, si spacca persino sulle regole dell’informazione, o sull’informazione senza regole, in cui emergono enormi contraddizioni tra libertà ed arbitrio.
Le divisioni ci sono, ma la rappresentazione del pluralismo, invece, appare molto compressa, o sembra mancare del tutto. Si ha la sensazione che non ci sia un ragionevole rapporto tra il Paese reale, con le sue ansie e le sue aspirazioni, e la quantità della diffusione plurale delle istanze culturali e sociali dei cittadini italiani. Lo si avverte, in particolare, in alcuni settori come quello, non a caso parlando di pluralismo, della formazione e dell’informazione.
Si ha l’idea che emerga una parte, sempre la stessa, negativa per pregiudizio ed un’altra, invece, per definizione giusta o potenzialmente tale, e sembra che ogni questione possa essere risolvibile soltanto in un’area politica, tanto da far sembrare persino superfluo il confronto con l’altra.
Soffermandosi principalmente sull’informazione, non si può tralasciare un giudizio di merito sulla formazione, per ricordare che gli attori, in gran parte, sono rappresentati dagli ex giovani della cosiddetta rivoluzione culturale, a cavallo tra la fine degli anni sessanta del secolo scorso e l’inizio degli anni 70. E’ una fascia di società medio - alta che ha goduto della garanzia del voto politico, della promozione e della laurea. L’hanno spacciata per conquista della parte debole della società (gli studenti) che solidarizzava con gli operai delle fabbriche. Basterebbe solo ricordare che questi studenti, al contrario degli operai e dei proletari dell’epoca, hanno continuato a mantenere gli agi delle famiglie di provenienza, i lussi, i modi chic e l’elitario privilegio di avere le carriere e gli spazi assicurati nella società benestante, tra cattedre universitarie “ereditate”, studi professionali già avviati ed inserimento nel mondo del lavoro. L’affermazione nella società che conta gli è stata garantita, in larga parte, dalla rete delle conoscenze delle famiglie, delle caste, del clero, e delle massonerie politiche. E’ bene anche ricordare, per chiudere sulla formazione, che nella scuola e nelle università questa nuova classe padrona ha mantenuto la stessa intolleranza e lo stesso pregiudizio intellettuale e sociale che aveva coltivato negli anni della sua formazione, sia per l’indirizzo culturale che per il rispetto del pluralismo politico.
E’interessante soffermarsi sull’informazione perché si ha l’impressione che non sia soltanto l’eccesso di predisposizione ideologica ad animare la preponderanza della faziosità politica, ma anche l’interpretazione zoppa della deontologia professionale. C’è una visione classista dell’informazione che vorrebbe giustificare il divario quantitativo con il Paese reale. Per la democrazia liberale, invece, l’informazione deve articolarsi per comprendere l’interpretazione plurale della società. Nei paesi liberi, la cultura non deve essere una gabbia in cui far pavoneggiare i mentori, ma deve essere lo specchio della società e deve poter animare il confronto tra le ragioni diverse di una pluralità d’ispirazioni e d’esperienze.
Sarebbe preoccupante pensare ad una cultura di Stato che renda monca la rappresentazione degli stati emotivi del popolo. La diffusione della coscienza popolare è il tributo della democrazia agli uomini che sono i reali protagonisti della storia. Ed è attraverso il confronto politico plurale che il popolo partecipa alle scelte politiche del Paese e realizza il sistema del metodo democratico.
Se queste premesse sono autentiche, se sono sintesi della democrazia e se sono accettate dalle parti politiche che si richiamano alla Costituzione, ci sarebbe da chiedersi perché non si dovrebbe definire autoritaria e totalizzante quella mancanza di pluralismo politico che aleggia in alcuni spazi dell’informazione pubblica. Perché è consentito ad un signore di appaltare ad una parte politica, la più intollerante e discutibile, di offendere il nostro popolo e la sua grande umanità dal video di una tv pagata dai contribuenti italiani?
Vito Schepisi

15 commenti:

Antonio Gabriele Fucilone ha detto...

Caro Vito.

Su Santoro ho detto quello che dovevo dire!
A me ha fatto schifo.
Non si usa una tragedia per cercare l'audience e fare propaganda contro il governo!
Cordiali saluti.

dario ha detto...

Caro vito,
io non sono dell'idea che santoro abbia ragione in merito all'intervento post-terremoto. Credo però che abbia espresso un'idea e che come tale vada rispettata. Anzi è una fortuna e uno stimolo che si sia sentita una voce che si è discostata in modo notevole da tutte le altre. La rai è pagata dai cittadini, è vero, ma ci sono tanti cittadini (come me) che sono felicissimi di avere una trasmissione come anno zero. A volte (secondo me) ha ragione, altre volte ha torto. Ma quello che ritengo fondamentale è che anno zero vada a riequilibrare una informazione televisiva oggi (col pdl al governo) squilibrata vero destra. Infatti si sa che rai 1 è sempre stata del governo, rai 2 della destra e rai 3 della sinistra. Il fatto però è che a squilibrare la situazione ci siano le tre reti mediaset. Quindi il problema è sempre lo stesso: il conflitto di interessi di berlusconi. In un paese normale si potrebbe pure sospendere uno come santoro (anche se io sono in linea generale contrario a ciò) ma in un paese dove il premier è un magnate dei media, tutto ciò diventa intollerabile e pericoloso. La politica doveva far finta di nulla, poteva criticare ma non esigere provvedimenti. Non a caso le reti mediaset sono piene zeppe di personaggi come fede e facci e belpietro...ma chi dice niente? Mi dirai che le reti mediaset sono private ed è vero, ma il problema è che sono di berlusconi, del premier. Di un altro editto bulgaro se ne poteva fare davvero a meno. Berlusconi gode della maggioranza dell'informazione televisiva, quindi doveva tacere per il bene della democrazia (ossia per il NOSTRO bene).
Saluti.

vito schepisi ha detto...

Si gira e si rigira ed appaiono sempre le stesse polemiche. Mettiamola così: non mi frego un fico secco delle tv mediaset. Se non rispettano la par condizio siano sanzionate e ci apra la polemioca su ogni trasmissione sbilanciata...ma non ce ne sono se non di satira anche questa volta in modo preponderante contro il Cavaliere. Ma la Rai è pubblica. Voglio anch'io che sia pluralista e che ci sia Santoro ad esprimere le sue posizioni, ma è un conduttore, non può farlo. Facesse condurre la sua trasmissione da un altro giornalista imparziale che possa dare la parola s Santoro senza toglierla nè a lui nè agli altri a seconda del comodo proprio. Un conduttore di un servizio pubblico deve essere asettico in trasmissione. Un conduttore di un treno o di un tram non decide lui dove andare perchè svolge un servizio di pubblica utilità. C'è anche una questione di deontologia professionale per cui la notizia se non è un'opinione tra le altre, deve essere completa. Un servizio pubblico ha questo obbligo. Santoro mostra solo la parte della notizia che gli conviene ed introduce nel suo programma situazioni video, o sermoni, o vignette, che incidono in modo esclusivo sul taglio della trasmissione. La satira, e passa per tale anche quella di travaglio, deve essere a 360° in caso contrario è una forma surrettizia di spingere su un'interpretazione politica. Quanta tolleranza avrebbe una stessa trasmissione in rai di segno opposto? Dove sta scritto di rai 1 al governo, rai 2 alla destra e rai 3 alla sinistra? Questa è la rai che immaginavano Andreotti e Berlinguer con la variante di Rai 2 al Psi. Quale trasmissione di destra va in video in rai? Quale del Governo? A me capita per quel poco che vedo di televisione di vedere sempre Santoro, Fazio, Gandini, Di Pietro, Travaglio, Annunziata e tanti altri conduttori o satiri e guitti...tutti perfettamente orientati e per bene che vada sul due una conduzione onesta di reporter. Vespa su rai 1 ospita tutti e si attiene strettamente alla par condicio ...fa sentire le diverse campane senza mortificare nessuno....non mi piace come giornalista perchè mi dà l'idea del pettegolo ma devo riconoscere che professionalmente è onesto. E' strano che in trasmissione tutti riconoscano la professionalità di Vespa per poi uscire e parlarne male solo perchè non si schiera a sinistra. La chiamo intolleranza e malafede.
perchè dici che Berlusconi doveva tacere...che poi è quello che ha fatto...in quest'Italia tutti parlano ed il Presidente del Consiglio con il consenso degli italiani, suffragato dal voto, non può parlare? ...penso che non sia un modo serio di ragionare.
La democrazia è rispetto, soprattutto degli avversari, e non mi sembra che i modi mostrati da certi figuri, discutibili per modi e per trascorsi, oltre che per la violenza del linguaggio siano orientati al rispetto di tutti. Non mi sembra che ci sia rispetto e pluralismo nei modi di Santoro ed in quelli di Travaglio, e non parliamo delle vignette spesso eccessive ed offensive a prescindere dal cattivo gusto e dall'astio che va oltre la satira.

dario ha detto...

caro vito,
1-anno zero è una trasmissione faziosa e su questo non ci piove anche se spesso ha criticato alla grande pure personaggi del pd (vedi le puntate su bassolino e su d'alema fassino e le banche) e ha litigato con giornalisti schierati col pd (vedi l'annunziata!). Hai pure ragione a dire che un servizio pubblico non dovrebbe essere fazioso. Il fatto però è che berlusconi ha tre reti televisie e quindi i vari santoro, annunziata, fazio ecc.. non possono che riequilibrare una situazione causata dalla presenza di berlusconi in politica. Come dire: tra un servizio pubblico non impeccabile e un servizio pubblico impeccabile ma con mediaset io credo che la prima ipotesi sia il male minore (per la democrazia naturalmente).
2-quanto a rai 1 e rai 2 dimentichi il ruolo importantissimo (e poco visibile) dei tg. Si sa che alla rai i giornalisti sono camerieri della politica! E essere faziosi non significa soltanto parlar bene di una fazione ma anche...non parlare dei fatti negativi. Io non ho ascoltato UNA SOLA NOTIZIA sul processo mills e credo che questo sia un FATTO degno di essere raccontato in un tg. Non a caso è coinvolto il nostro premier (a prescindere dalla sua presunta innocenza naturalmente)!!! E si può dire lo stesso di vespa. Non si può dire lo stesso invece dell'ex direttore della padania che oggi conduce quel faziosissimo programma su rai2 (ma chi dice niente?).
4-lo stesso discorso vale per mediaset: si comincia di mattina con brachino e facci, di pomeriggio con fede (trasmissioni queste rivolte soprattutto alla classe culturalmente bassa). E ci si mette pure il tg5 che spesso non racconta i FATTI pur non parlando esplicitamente bene del pdl.
4-quanto ad anno zero è risaputo che santoro sia di sinistra però spesso ha fatto più danni che favori al pd (pur parlando SEMPRE male del pdl).
CONCLUSIONE: in un paese normale avresti ragione, ma in italia hai torto (secondo me naturalmente).
Saluti.
P.S.:a parte tutto, ti faccio i miei complimenti perchè con te non si litiga mai ma si scambiano civilmente opinioni spesso in antitesi tra di loro.

Anonimo ha detto...

Tutto il servizio televisivo è in mano al berlusca,a parte i tg,che intervistano 5 o 6 del pdl e lega e 1 o 2 dell'opposizione, danno notizie solo delle imprese del governo e quasi mai delle proposte dell'opposizione o le lasciano passare in sordina con il solo annuncio, anche quelle insulse di conduttrici e attricette servono il padrone.
Basta seguire l'approfondimento politico della servetta Monica Setta, la reazione della bianchetti ad una battuta del mago Silvan,la conduzione di porta a porta con gli invitati dettati dall'agenda di regime e lo schieramento palese del conduttore che ,mal celatamente, fa propaganda per il potere. Ma questo è un vecchio vizietto del bruno/insetto, schierarsi sempre dalla parte dei padroni di turno.
Questi sono pochi esempi, ma ce ne sono tantissimi altri.
Urge in Italia un assetto della comunicazione, ma sembra una chimera se le nomine rai si fanno a casa del berlusca.Mediaset poi è un covo propagandistico. Stando così le cose, dove sta la par condicio?Una gigantesca presa in giro. Ma tanto in Italia ormai...di che parliamo?.E' chiaro e messo all'opera il disegno piduista.Di Pietro ha ragione da vendere, meglio che se ne renda conto anche Franceschini e si denuncino gli eccessi di abusi nella comunicazione, vera arma di questo governo delle passerelle.
N.M.

vito schepisi ha detto...

Caro Dario...consentimi di non essere d'accordo. Non ho detto che Santoro oggi invii messaggi d'amore al PD, anche se nel passato l'ha fatto coi DS. Penso faccia di peggio...tira la volata all'intolleranza di uomini come Di Pietro che, se me lo consenti, è il peggio che ci possa essere. Il fascismo non consiste solo nell'evocare i fasti di un'epoca, cosa da nostalgici persino innocui e comici, ma nel creare quel clima di intolleranza che rasenta il prurito della violenza. L'opposizione in democrazia non consiste nella demonizzazione del concorrente politico ma nel formulare alternative di governo che siano espressione della società plurale...non della casta dei giudici. Su Di Pietro non sono io che non transigo ma è la democrazia che non lo può comprendere tra gli interlocutori attendibili. Nessun dipietrista potrà sostenere di battersi per la democrazia ed il pluralismo e nello stesso tempo esaltare i modi e le sue contraddizioni di Di Pietro. Vorrei che questo sia chiaro. Non mi piace dialogare con chi mi minaccia...e Di Pietro è la sola cosa che sa fare. E' peggio dei brigatisti rossi che hanno abbracciato la lotta armata in modo vile e spietato, ma pagando il prezzo delle loro responsabilità. Di Pietro, invece, non paga mai niente, per una rete di connivenze nelle procure e per essersi schierato da parte della casta più tossica del nostro paese: la magistratura. Ora anche servendosi dell'immunità che ha sempre contestato agli altri. E' un esempio dello squallore della politica italiana. Chiarito questo, non accetto neanche il discorso di un servizio pubblico che serva a riequilibrare mediaset. Tra le reti private mediaset è la più equilibrata e pluralista...il pluralismo non è la ricerca di un equilibrio tra un fazioso e l'altro ma l'informazione senza faziosità, anche se condotta da Fede di cui si conoscono le simpatie e che non...sgarra comunque dalla sua professionalità e dalla base di correttezza e quando lo fa è costretto a riparare.....e Fede poi non sarebbe che speculare al tg3, a cui non si contesta tanto l'orientamento redazionale, quanto il peso che attribuisce alle diverse notizie a seconda che siano ascrivibili a meriti o demeriti di Berlusconi o dei suoi avversari. Questa io la chiamo manipolazione dell'informazione...Fede si sofferma solo su Berlusconi e fa ...faccette...ai leader dell'opposzioni quando dicono ...cazzate. Anche a me capita di sorridere quando ascolto i sermoni del maestrino Franceschini. Sono abituato a seguire tutti i telegiornali e devo dirti che trovo il tg3 più fazioso di Fede mentre il tg 1 è sempre sottilmente ambiguo. I più corretti mi sembrano il Tg 5 ed il Tg2. Prova a farci caso in un giorno a cercare di seguirli tutti, ma con serenità e senza malanimo.
Per il processo Mills non è vero che non se ne sia parlato ai telegiornali ed anche negli approfondimenti...è un processo e c'è chi dice che a parlare debbano essere le sentenze definitive... penso sia ora di finirla coi teoremi giudiziari. Vogliamo i colpevoli, se ce ne sono, e non il tarsferimento della lotta politica nelle aule di tribunali e nei tribunali televisivi. Tu non eri tra quelli che sulla questione Berlusconi-Saccà- attricette ci hai messo la penna? La magistratura ha fatto chiarezza, anche se non sulle responsabilità di chi dalla procura di Napoli, nel frattempo soffocata dalla spazzatura, ha diffuso a stampa e media persino il nastro sonoro delle intercettazioni private. Anche su Mills verrà fatta chiarezza perchè Berlusconi appare sempre più una vittima della cattiva politica, anzichè esserne il fautore. Non pensi cfhe il consensop che gode nel Paese sia proprio la risposta democratica degli italiani a questo furore di chiacchiere e di odio? Vorrei solo ricordarti che c'è un professionismo della politica che teme Berlusconi perchè è l'uomo che può costringerli a darsi da fare per vivere senza camapare, e bene, alle spalle del Paese come tanti...impuniti?
Prova a chiedere a Santoro come mai manda a scuola la figlia fuori dell'Italia, a Parigi, in una scuola privata?...E non è il solo...pur contestando coloro che vorrebbero più seria e severa la scuola italiana!
Ti chiedo ad esempio se tu sia proprio convinto che il male in Italia sia Berlusconi e non tutti gli altri ...professionisti della politica, dell'informazione, baroni delle università, della scuola, degli enti pubblici, delle banche, della Magistratura..etc. etc.?

vito schepisi ha detto...

All'anonimo dico che il suo tono è fuori misura. E' bello discutere anche da posizioni opposte ma con serietà e senza eccessi. Il 25 aprile deve essere inteso come la liberazione da tutti gli estremismi di stampo fascista. In caso contrario non avrebbe significato perchè ci si libera per una vita civile e politica più umana e non per aggiungere un fascismo all'altro passato. per anni abbiamo subìto l'interpretazione classista del 25aprile, ora sembra che alcuni se ne stano avvedendo, ed anche l'informazione ha bisogno di essere equilibrata e veramente pluralista come l'Italia democratica e liberale va sostenendo da tempo. Oggi non è così perchè i poteri forti e la politica ne condizionano l'espressione, ma il Paese come ha saputo fare nei momenti difficili ne sta prendendo atto. Le rivoluzioni vere le fanno i popoli, anche se si muovono con lentezza e prudenza al contrario dei facinorosi, spesso minoritari, ma rumorosi per violenza ed indisponenza espressiva. Anche il suo fascismo sarà respinto signor anonimo, vedrà che il popolo stabilirà anche la misura della sua vergogna.

Anonimo ha detto...

Non riesco a capire perchè si turba tanto se le si postano opinioni diverse dalla sua.
Per me l'informazione è ampiamente manipolata dall'entourage berlusconiano, Di Pietro ha ragione a "denunciare" questa enorme anomalia.
Solo perchè sono di opinione diversa sarei fascista? Ma non faccia ridere, lei i fascisti li conosce bene, tanto bene che li appoggia costantemente.
Impari ad essere più tollerante e non allinearsi al pensiero unico,anche gli altri hanno il diritto di esprimere le loro posizioni ed anche il servizio rai pubblico deve essere pluralista, quindi le piaccia o non le piaccia Santoro ha tutto il diritto di fare informazione come ritiene, come d'altronde fanno gli altri, a partire da vespa che fa continui e palesi spot al governo.
Si vergogni lei,e si tenga i suoi titoli che "fascista" le calza a pennello!

vito schepisi ha detto...

Signor anonimo...io mi turbo? Ma lei ha le traveggole! Non mi piace il suo modo e la sua arroganza...tutto qui! Penso d'esser libero di dirglielo con molta chiarezza. Lei è tra quelle persone che io penso che abbiano motivi di vergogna. Chiarito questo, se si parla di politica lo si faccia...senza far ricorso ai luoghi comuni. Il Riformista di ieri, ed il deputato del PD Claudia Mancina, ha scritto che Di Pietro è un uomo di destra...ma lo si diceva da tempo e che i suoi metodi siano autoritari è un fatto risaputo. Penso che Di Pietro comunque sia solo un ignrante politico portato a reagire contro chiunque gli si ponga dinanzi. E' tronfio di una mania di onnipotenza che gli deriva dal cattivo uso della divisa e della toga. Ora io sostengo che i suoi modi siano tipici dei fascisti: è un fatto politico che posso dimostrare attraverso una notevole quantità di atteggiamenti e di comportamenti che lo avallano. Lei sostiene di no? Liberissimo...ma non capisco perchè m'accusa d'essere fascista? Io non sono Di Pietro e no lo stimo....perchè dovrei essere fascista? Se Lo fossi sarei dipietrista! E' un'offesa gratuita che mi fa che non mi sento di poter accettare. Non mi piacciono, inoltre, le allusioni nei suoi interventi, perchè sentirmi dire ad esempio che Berlusconi sia il padrone è un'esplicita accusa a coloro che in questo momento politico, al di fuori della politica militante, lo sostengono. Non ho mai avuto padroni. Non mi piacciono neanche i toni da trivio e le conclusuioni semplistiche a cui giunge...insetto, covo, presentatrici insulse, regime...!!! Ma cosa aspettava che le facessi un applauso? Lei dice delle sciocchezze che non può provare, perchè non esistono elementi di prova di ciò che dice...mentre si verifica, invece, esattamente il contrario con i tanti artisti di regime che ben conosciamo...alcuni a gettone come il juke box. Personaggi di cui non mi occupo se non quando pretendono che il servizio pubblico sia un luogo privato per far merende e per sfogare i loro risentimenti politici, manipolando, come ho scritto nel mio ultimo post, anche i defunti. E' lei che si è risentito prchè le ho dato del fascista....per la sua intolleranza...non certo per la mia...perchè lei si accompagna idealmente a Di Pietro...e non io. Se la tenga la qualifica...chissà se al momento opportuno non le possa tornar utile...impari da Di Pietro che mentre gli altri vociferano...lui incassa....!!!
E non venga a dire che ho reagito alterandomi...prchè sto ridendo sulla sua insulsa ( questa volta ci sta) incapacità di confrontarsi sulle cose e non sugli slogan e sui pregiudizi. Buona giornata

dario ha detto...

Caro schepisi,
1-il tuo discorso sull'informazione troverebbe una degna conclusione se pretendessi di risolvere una volta per tutte la questione del conflitto di interresi di berlusconi. Il fatto è che in italia l'infomrazione vive una fase patologica (a cominciare dal servizio pubblico) per una malattia di fondo: il premier è un magnate dei media. E io ti continuo a scrivere che fin quando la situazione sarà questa sarò contendo di vedere in tv tipi alla santoro. SIAMO UN CASO UNICO IN OCCIDENTE, su questo converrai, o no?
2-su di pietro mi sa che esageri un po'. Inoltre credo che la casta più putrida sia quella politica, anche perchè la politica è responsabile per l'esistenza di tutte le altre caste.
3-quanto ai processi di berlusconi non voglio dilungarmi altrimenti non la finiamo più. Però voglio sottolineare che del processo mills nessuno sa niente (per evidenti carenze dell'infomrazione), come fai a negarlo!?!?!. E del caso saccà mi sembra che tu confonda la responsabiltà penale con quella politica. Berlusconi è stato assolto dal processo penale ma non da quello politico: quelle intercettazioni sono la prova della longa manus di berlusconi sulla rai. E considerando che è il premier e che è il proprietario di mediaset, ciò non fa altro che avvalorare la mia tesi di cui al punto 1.
Saluti.

dario ha detto...

caro schepisi,
una domanda secca:
ma che berlusconi sia un magnate dei media fa dell'italia un paese anomalo sì o no? E se la tua risposta è no, perchè in tutti i paesi occidentali ci sono leggi che regolano il conflitto di interessi e che non permetterebbero al berlusconi di turno di candidarsi?
Credo che questo sia un punto fondamentale del discorso altrimenti è inutile discutere su tutto il resto
saluti

Anonimo ha detto...

quoto pienamente dario che esprime esattamente il problema al nocciolo riguardo ad una delle questioni anomale e devo dire che riesco a capire perfettamente l'anonimo.. sai qual'è l'arma forte di di pietro?che esprime esattamente le idee di molti cittadini comuni su questioni di grande valori e dice le cose come stanno perche puo farlo mentre va a suo discapito il suo modo di esprimersi ma i concetti sono chiari!ci sono fin troppi pregiudizi nei confronti di di pietro!in nessun altro paese europeo sarebbe stata permessa la candidatura di un personaggio come berlusconi e comunque la stampa lo avrebbe bruciato immediatamente!saluti

Anonimo ha detto...

Che non le piacciono le critiche lo capisco benissimo, che lei mi ha dato del fascista lo capisco molto meno se non con la sua ira quando le si muovono critiche ai suoi post ove tutti fanno schifo meno che questo governo e il suo capo.
Nel mio primo commento non ho offeso lei,ho solo criticato il potere mediadico del padrone, dell'imperatore(ormai tutti lo chiamano così) quindi le traveggole sono venute a lei per primo e cosa si aspettava, le caramelle oppure le scuse?
Si è liberi ancora di esprimere un'opinione oppure dobbiamo adeguarci al suo pensiero e al suo insulso partito?
Detto questo il fascista resta lei che non accetta critiche e non vuole che nessuno la commenti negativamente,ma allora a chi serve questo blog? solo a chi la pensa come lei? Non accettare che anche qualcun altro possa esprimere una opinione nel modo che crede più consono significa che nel fascismo ci siamo già ricaduti e lei è uno dei camerati.
Auguri e buon viaggio nel CIARPAME!
(ora anche la signora sarà una "sporca comunista")
Non si scomodi a rispondermi e non travasi troppa bile anzi si rallegri per il ritorno della casa del fascio.(A napoli il suo idolo è stato anche accolto dal saluto romano, tutto nella norma di regime )
Buon proseguimento!

dario ha detto...

Caro vito,
spero che tu mi risponda alla domanda che ti ho posto. Credo sia una domanda fondamentale.

Dario ha detto...

Caro vito,
???