Veltroni ha detto che nel Partito delle Libertà c’è il disordine più assoluto ed ha preso come esempio, oltre alla presunta volontà, sembra mai espressa dal Cavaliere, di ritornare alla Maroni per le pensioni, il caso Alitalia.
Ritenuto solo un ulteriore pretesto polemico il ritorno alla Maroni, si esamini invece il caso Alitalia.
Fini, secondo Veltroni sarebbe favorevole a chiudere con Air France, mentre Bossi e la Lega sarebbero contrari e Berlusconi, per il leader PD, è nel mezzo. Benissimo! Ma, anche se le cose non sembra che stiano perfettamente come dice l’avversario ed abile disinformatore politico, cosa ci sarebbe di male?
La questione Alitalia non può essere affrontata come, ad esempio, il taglio delle tasse. Su quest’ultima questione, infatti, nessuno potrà affermare che la pressione fiscale non sia tra le cause più dirompenti della crisi dei consumi, delle difficoltà delle famiglie e del pericolo di fallimento per le piccole imprese. Nessuno potrà neanche dire che tra Bossi, Fini e Berlusconi ci sia minore tensione nella volontà di tagliare l’insostenibile peso del prelievo fiscale.
La questione Alitalia è invece più complessa e si palleggia tra la tipicità delle gestioni di un impresa a partecipazione pubblica (con gli errori gestionali, le pratiche clientelari, gli esuberi occupazionali, le inefficienze e la fallimentare gestione economica) e le esigenze di mercato. Ora sono in ballo anche la condizione sociale dei lavoratori e lo sviluppo economico ed occupazionale della Lombardia, di Milano e del Nord del Paese.
Se fosse invece solo una scelta tra due modi di esercitare un indirizzo politico, se la scelta fosse in funzione di un servizio da offrire o meno al Paese, le osservazioni di Veltroni avrebbero senso. Non è così, invece, tanto più che lo stesso Veltroni, mentre osserva i contrasti della tappezzeria in casa d’altri, chiude le finestre delle sua casa senza mostrare i colori delle stoffe dei suoi divani.
Veltroni si è ben guardato da indicare una sua scelta e di indicare il suo pensiero: resta il solito sofista, un falso per inseparabile dote.
Sulla questione è evidente, invece, l’imbarazzo del Governo. Si fa strada anche l’impressione di riservatezze ingombranti e di passate spiegazioni sommarie sulla realtà delle cose. Su Alitalia le opinioni, come è normale che sia, sono trasversali ai movimenti politici. Si registrano, quotidianamente, particolarità di vedute tra partiti e personaggi rappresentativi degli stessi con funzioni e responsabilità amministrative.
Nel PD, forse più che nel PDL, le posizioni sono diverse ed alcune anche molto distanti. I sindacati che non hanno mai lesinato sostegno politico al PD sono preoccupati e dubbiosi, le certezze invece sembra averle solo Veltroni e sono quelle di sempre ….guardare dove scorre il ruscello e mettersi nella sua direzione: è un eroe l’ex Sindaco di Roma!
Ha, però, veramente poco Veltroni da strumentalizzare su questa questione, anzi strumentalizzare in questo caso è faccenda ancora più indegna.
La parola a questo momento è nel confronto tra Air France ed i sindacati, ma anche il governo ha lasciato strade aperte per soluzioni di offerte meno umilianti di quella di Air France. La Mercegaglia, designata alla presidenza di Confindustria, ha ben ragione di chiedere una moratoria sulla scelta definitiva, auspicando soluzioni diverse e soprattutto il mantenimento del ruolo di Malpensa.
Ma il fatto assume rilievo ancor più imbarazzante se viene posto come motivo di contesa elettorale. La cessione di un pezzo d’Italia, come si è fatto in passato, e Prodi ne conosce bene le storie, non è, e non può essere, un affare privato tra chi dei due contendenti vince le elezioni. La scelta deve rientrare nell’interesse nazionale, a prescindere dai colori politici, perché in Alitalia oggi, ma anche nelle altre aziende pubbliche ieri, ci sono le risorse del lavoro degli italiani, ci sono le tasse prelevate ed il debito pubblico che incombe su ciascun italiano sin dalla nascita.
Ci siano quindi anche mille voci diverse. Ciò che è importante è che si preoccupino non di posti nei consigli di amministrazione o di influenza su diverse questioni di opportunità o di scambi di cortesie politiche tra paesi, e tra uomini, come è sembrato che sia stata ispirata negli ultimi due anni la politica estera e la politica economica italiana.
E Veltroni, prima di guardare alle pagliuzze negli occhi del centrodestra, ha ascoltato il suo alleato Di Pietro? Ha preso atto e condivide la trave della sua dichiarazione?
A proposito della questione Alitalia, il Ministro delle infrastrutture in carica ha detto che quella di Air France è una “proposta umiliante perché uccide Malpensa”. “Esprimo – ha dichiarato Di Pietro - tutto il mio disappunto come ministro e come cittadino nel prendere atto dell'offerta avanzata da Air France per l'acquisto di Alitalia. Si tratta infatti di una proposta finalizzata unicamente al profitto proprio dell'offerente, che rappresenta un danno per la compagnia, per le maestranze e per tutto il Paese”. Ed ha aggiunto, riferendosi all’aeroporto di Malpensa: “si tratterebbe insomma di un omicidio politico ed economico rinunciare a questo scalo proprio ora”.
Omicidio politico ed economico dunque per Di Pietro. Ma per Veltroni è lecito sapere cosa sia e come la pensa, dato che si interessa della prudenza di Fini e della contrarietà assoluta di Bossi?
La politica ideale in democrazia, bisognerebbe suggerirlo a Veltroni, non è un’idea unica sulle cose da fare, ma un’idea piuttosto omogenea sugli scopi e sugli obiettivi. Le proposte sono tutte degne d’essere prese in considerazione. L’importante è che non ci siano fini diversi da raggiungere e che non siano (le proposte) pensate contro qualcosa o qualcuno, ma elaborate per un obiettivo di interesse generale e per rendere soprattutto un servizio alla collettività.
Il confronto e la ricerca delle opportunità fanno parte del metodo democratico: è la criminalizzazione del dissenso che invece mortifica la democrazia. Se è vero che non è “mai stato comunista” Veltroni, queste cose dovrebbe saperle.
Ritenuto solo un ulteriore pretesto polemico il ritorno alla Maroni, si esamini invece il caso Alitalia.
Fini, secondo Veltroni sarebbe favorevole a chiudere con Air France, mentre Bossi e la Lega sarebbero contrari e Berlusconi, per il leader PD, è nel mezzo. Benissimo! Ma, anche se le cose non sembra che stiano perfettamente come dice l’avversario ed abile disinformatore politico, cosa ci sarebbe di male?
La questione Alitalia non può essere affrontata come, ad esempio, il taglio delle tasse. Su quest’ultima questione, infatti, nessuno potrà affermare che la pressione fiscale non sia tra le cause più dirompenti della crisi dei consumi, delle difficoltà delle famiglie e del pericolo di fallimento per le piccole imprese. Nessuno potrà neanche dire che tra Bossi, Fini e Berlusconi ci sia minore tensione nella volontà di tagliare l’insostenibile peso del prelievo fiscale.
La questione Alitalia è invece più complessa e si palleggia tra la tipicità delle gestioni di un impresa a partecipazione pubblica (con gli errori gestionali, le pratiche clientelari, gli esuberi occupazionali, le inefficienze e la fallimentare gestione economica) e le esigenze di mercato. Ora sono in ballo anche la condizione sociale dei lavoratori e lo sviluppo economico ed occupazionale della Lombardia, di Milano e del Nord del Paese.
Se fosse invece solo una scelta tra due modi di esercitare un indirizzo politico, se la scelta fosse in funzione di un servizio da offrire o meno al Paese, le osservazioni di Veltroni avrebbero senso. Non è così, invece, tanto più che lo stesso Veltroni, mentre osserva i contrasti della tappezzeria in casa d’altri, chiude le finestre delle sua casa senza mostrare i colori delle stoffe dei suoi divani.
Veltroni si è ben guardato da indicare una sua scelta e di indicare il suo pensiero: resta il solito sofista, un falso per inseparabile dote.
Sulla questione è evidente, invece, l’imbarazzo del Governo. Si fa strada anche l’impressione di riservatezze ingombranti e di passate spiegazioni sommarie sulla realtà delle cose. Su Alitalia le opinioni, come è normale che sia, sono trasversali ai movimenti politici. Si registrano, quotidianamente, particolarità di vedute tra partiti e personaggi rappresentativi degli stessi con funzioni e responsabilità amministrative.
Nel PD, forse più che nel PDL, le posizioni sono diverse ed alcune anche molto distanti. I sindacati che non hanno mai lesinato sostegno politico al PD sono preoccupati e dubbiosi, le certezze invece sembra averle solo Veltroni e sono quelle di sempre ….guardare dove scorre il ruscello e mettersi nella sua direzione: è un eroe l’ex Sindaco di Roma!
Ha, però, veramente poco Veltroni da strumentalizzare su questa questione, anzi strumentalizzare in questo caso è faccenda ancora più indegna.
La parola a questo momento è nel confronto tra Air France ed i sindacati, ma anche il governo ha lasciato strade aperte per soluzioni di offerte meno umilianti di quella di Air France. La Mercegaglia, designata alla presidenza di Confindustria, ha ben ragione di chiedere una moratoria sulla scelta definitiva, auspicando soluzioni diverse e soprattutto il mantenimento del ruolo di Malpensa.
Ma il fatto assume rilievo ancor più imbarazzante se viene posto come motivo di contesa elettorale. La cessione di un pezzo d’Italia, come si è fatto in passato, e Prodi ne conosce bene le storie, non è, e non può essere, un affare privato tra chi dei due contendenti vince le elezioni. La scelta deve rientrare nell’interesse nazionale, a prescindere dai colori politici, perché in Alitalia oggi, ma anche nelle altre aziende pubbliche ieri, ci sono le risorse del lavoro degli italiani, ci sono le tasse prelevate ed il debito pubblico che incombe su ciascun italiano sin dalla nascita.
Ci siano quindi anche mille voci diverse. Ciò che è importante è che si preoccupino non di posti nei consigli di amministrazione o di influenza su diverse questioni di opportunità o di scambi di cortesie politiche tra paesi, e tra uomini, come è sembrato che sia stata ispirata negli ultimi due anni la politica estera e la politica economica italiana.
E Veltroni, prima di guardare alle pagliuzze negli occhi del centrodestra, ha ascoltato il suo alleato Di Pietro? Ha preso atto e condivide la trave della sua dichiarazione?
A proposito della questione Alitalia, il Ministro delle infrastrutture in carica ha detto che quella di Air France è una “proposta umiliante perché uccide Malpensa”. “Esprimo – ha dichiarato Di Pietro - tutto il mio disappunto come ministro e come cittadino nel prendere atto dell'offerta avanzata da Air France per l'acquisto di Alitalia. Si tratta infatti di una proposta finalizzata unicamente al profitto proprio dell'offerente, che rappresenta un danno per la compagnia, per le maestranze e per tutto il Paese”. Ed ha aggiunto, riferendosi all’aeroporto di Malpensa: “si tratterebbe insomma di un omicidio politico ed economico rinunciare a questo scalo proprio ora”.
Omicidio politico ed economico dunque per Di Pietro. Ma per Veltroni è lecito sapere cosa sia e come la pensa, dato che si interessa della prudenza di Fini e della contrarietà assoluta di Bossi?
La politica ideale in democrazia, bisognerebbe suggerirlo a Veltroni, non è un’idea unica sulle cose da fare, ma un’idea piuttosto omogenea sugli scopi e sugli obiettivi. Le proposte sono tutte degne d’essere prese in considerazione. L’importante è che non ci siano fini diversi da raggiungere e che non siano (le proposte) pensate contro qualcosa o qualcuno, ma elaborate per un obiettivo di interesse generale e per rendere soprattutto un servizio alla collettività.
Il confronto e la ricerca delle opportunità fanno parte del metodo democratico: è la criminalizzazione del dissenso che invece mortifica la democrazia. Se è vero che non è “mai stato comunista” Veltroni, queste cose dovrebbe saperle.
Vito Schepisi
4 commenti:
Madonna mia!!! Non si vergogna , Veltroni strumentalizza la questione Alitalia? Il suo capo sta scherzando sulla testa di tante famiglie , con la sua fantomatica cordata dell'ultima ora... e lei invece accusa Veltroni... Capisco la propaganda, il vassallaggio, ma il troppo è troppo, si rende conto della bieca carta elettorale tentata dal capo della destra fascista? No, non credo che se ne renda conto e ,per una pura quanto stupida questione ideologica chiude gli occhi e si tappa le orecchie. Ma fateci il piacere!!!
Innanzitutto, un po' di educazione non guasterebbe! E' solo una questione formale? Ma non è sempre così! Il fascismo, quello vero, si mostra spesso fuori dalle righe della tolleranza e della buona educazione. Come fa lei! Chiariamo subito che non ho niente per cui vergognarmi e che il suo modo è fastidioso perchè mostra supponenza ed intolleranza per la quale dovrebbe lei vergognarsi. Non affronto niente in modo ideologico e non sono abituato a valutare le scelte nella società in riferimento alle collocazioni politiche. Spesso accade che siano le mie indicazioni ad essere prese in considerazione, purtroppo, però, a mio avviso, in un ristretto susseguirsi degli eventi. Ora non so come si evolverà la questione Alitalia! Spero che la volontà anche dei sindacati di respingere la proposta Air France dia modo di rilanciare una nuova proposta di altri soggetti interessati. Questo soprattutto per salvare 2100 posti di lavoro in Alitalia ed altrettanti alla Sea di Malpensa. Guardi caso quelli per i quali sembra così sensibile da restare scandalizzato dalla presunta strumentalizazione di Berlusconi. Ha mai visto concludere un buon affare quando si dice che la trattativa avviene in esclusiva con un soggetto e lo si invita a presentare la sua proposta vincolante? Ebbene è ciò che è accaduto con la trattative di Air France e l'atteggiamento di Prodi e del suo Governo...anche se ora Di Pietro si mostra scandalizzato da ritenere addirittura un omicidio quello di Air France! E' tempo di staccare la "spinetta" a Prodi...ed alle mezze calzette come Di Pietro...di guai ne han fatti già tanti! Anche l'anonimato è il modo più "fascista" di esternare odio. Buona Pasqua, nonostante tutto! vs
Con un po' di ritardo le rispondo. Faccio prima una premesa- ogni tanto visito questo blog , che ho scoperto per caso, per rafforzare la mia lotta contro tutte le illibertà invisibili e sottili, contro tutti i tipi di indottrinamento e lavaggio del cervello- In quanto all'educazione , non credo di aver violato le regole del buon costume. Se lei mette in rete delle "opinioni" con l'opzione dei commenti , mi sembra legittimo ed anche logico che qualcuno possa postarle anche un contraddittorio oppure vorrebbe solo degli elogi e dell'omologazione? Perciò stia calmo, non si arrabbi se qualcuno le fa notare la sua enorme faziosità.
In quanto alla destra fascista , mi sembra che un certo Ciarrapico candidato nel pdl si sia dichiarato tale, una certa Mussolini che inneggia alle imprese del suo celebre quanto nefasto antenato sia candidata, mi sembra che un certo Dell'utri, condannato sia candidato.... le basta oppure dobbiamo continuare, magari aprendo la lista delle attricette e soubrettine........ vede, fascista per me è anche questo , portarsi dietro gente che non vale, gente che è ambigua ....fascista è un modo di essere, anche non accettare le critiche può essere un comportamento fascista, come anche voler avere sempre ragione o raggirare la frittata al momento opportuno , come fa berlusca in tantissime occasione: io sono questo... io lavoro.. sono stato frainteso ecc.ecc. io lavoro mentre gli altri,( dimenticandosi sempre di ricordarsi da dove, come e con chi ha cominciato….. da dove, da chi e come e quando gli sono” piovuti dal cielo” le montagne di soldi)
Definire Di Pietro una mezza calzetta solo perchè contrasta la diffusa illegalità affaristica che c'è nella politica anche questo può definirsi fascista. A me Di Pietro non piace granchè come politico ,forse era più utile come magistrato, aveva cominciato a fare pulizia e doveva continuare, ma anche in politica mille volte meglio lui che i condannati nelle liste berlusconiane.
Ha visto che fine sta facendo la cordata? Già da adesso le smentite non si contano: avevo detto che... ma no il mio era solo un appello agli imprenditori, ci sono i miei figli nella cordata.. no , no non ci sono i miei figli...
Questo se non è solo strumentalizzazione politica, cosa sarebbe? Demenza senile?
Un ultimo appunto, non dia del fascista per stupidaggini, nell'altro commento avevo dimenticato di firmare, mi chiamo Giorgio e scrivo dalla Sicilia, una terra martoriata che è da oltre 15 anni in mano alla destra e...non mi faccia dire altro.
Anche se in ritardo spero che anche lei abbia trascorso una buona Pasqua.
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