Senza
garanzie di agibilità democratica e di lealtà politica, non si può pensare che
questo Governo resti in carica, e che il Parlamento continui a far finta che in
Italia ci sia democrazia.
C'é un golpe
strisciante che in Italia dura da 20 anni.
Di fatto,
Parlamento e Governo non contano più nulla. Contano solo quando acconsentono il
gioco dei poteri forti locali ed europei.
Le lobbies dei poteri agiscono e funzionano a legislature alternate, per bloccare le riforme e per imbalsamare il Paese (la sinistra va al potere, blocca le iniziative riformiste e tartassa i cittadini; alle successive elezioni gli elettori “incazzati”, alla sinistra supina, sostituiscono la destra, contro cui “i poteri” sollevano una barriera di pregiudizi e sguinzagliano ogni strumento - da quello giudiziario, a quello mediatico e di piazza - che paralizza e blocca ogni iniziativa).
Le lobbies dei poteri agiscono e funzionano a legislature alternate, per bloccare le riforme e per imbalsamare il Paese (la sinistra va al potere, blocca le iniziative riformiste e tartassa i cittadini; alle successive elezioni gli elettori “incazzati”, alla sinistra supina, sostituiscono la destra, contro cui “i poteri” sollevano una barriera di pregiudizi e sguinzagliano ogni strumento - da quello giudiziario, a quello mediatico e di piazza - che paralizza e blocca ogni iniziativa).
In Italia
non c'è continuità e stabilità nell’azione legislativa ed esecutiva e, per la
mancanza delle riforme, si insedia l'opacità degli apparati burocratici e si moltiplicano
gli abusi.
Contano solo
le caste e gli apparati del controllo e della gestione pubblica, con le
istituzioni schierate, i sindacati compiacenti, la magistratura in deriva
politica, l’euro-tecnocrazia ed i poteri economico-finanziari.
I partiti e
gli uomini di governo rinnegano senza vergogna gli impegni presi con gli
elettori e con gli alleati di governo.
La Corte
Costituzionale cassa a ripetizione le leggi scomode ai burocrati ed ai poteri
dello Stato, come è stato per i tagli a chi percepisce stipendi esagerati.
Le elezioni
sono diventate farse e i cittadini sono solo comparse di una commedia che ha
una trama sempre uguale.
I
contribuenti italiani sono spremuti come limoni, a beneficio di chi vive negli
agi e di chi delinque nei modi e negli spazi del "politicamente
corretto".
Accade così,
ad esempio, che un manipolo di pensionati - uomini ancora attivi che continuano
a lavorare e ad incassare danaro per consulenze, collaborazioni e consigli di
amministrazione - costi 13 miliardi l'anno dei contributi dei nostri
lavoratori.
Se questo
non è un Paese criminale! C'è chi arriva a percepire 91.000 euro AL MESE di
pensione INPS e chi si suicida perché non ha mezzi economici per mantenere la
propria famiglia o non può pagare una cartella esattoriale e l'erario gli
pignora la casa.
In Italia,
oggi più che mai dalla caduta del fascismo, è in discussione l'agibilità
politica: è la magistratura che, spesso, stabilisce chi può candidarsi e chi
può governare il Paese; ad ogni elezione si parla di brogli; il sistema del
voto è da terzo mondo e si annullano i voti soprattutto di una sola parte
politica.
Siamo messi davvero male!
Siamo messi davvero male!
Siamo alla
fase dei prigionieri politici, come a Cuba o in Iran, come nei regimi autoritari,
totalitari e repressivi. La situazione sta assumendo connotati così gravi da
dover ipotizzare l’opportunità della presenza di OSSERVATORI INTERNAZIONALI,
per garantire i cittadini italiani dalle manipolazioni e dai brogli.
C’è stanchezza per la politica e i pronunciamenti di democrazia e di legalità non fanno più presa, gli italiani sono così confusi e irritati da rigettarsi, senza riflettere, nelle furbizie dialettiche di un comico irriverente. Mancano programmi precisi, corredati da provvedimenti legislativi a prova di parrucconi e di manipolatori.
Dietro chi si strappa i capelli per l'inviolabilità della nostra Costituzione, si nasconde spesso l'ipocrisia di chi continua a saccheggiarci ed a prendersi gioco di noi, e chi non vorrebbe cambiare nulla per il timore di perdere i propri vantaggi e di non poter continuare ad esercitare i propri abusi. Cambiare la seconda parte della Costituzione, invece, significherebbe solo cambiare l'architettura dei poteri e delle funzioni dello Stato, non mutarne i principi.
C’è stanchezza per la politica e i pronunciamenti di democrazia e di legalità non fanno più presa, gli italiani sono così confusi e irritati da rigettarsi, senza riflettere, nelle furbizie dialettiche di un comico irriverente. Mancano programmi precisi, corredati da provvedimenti legislativi a prova di parrucconi e di manipolatori.
Dietro chi si strappa i capelli per l'inviolabilità della nostra Costituzione, si nasconde spesso l'ipocrisia di chi continua a saccheggiarci ed a prendersi gioco di noi, e chi non vorrebbe cambiare nulla per il timore di perdere i propri vantaggi e di non poter continuare ad esercitare i propri abusi. Cambiare la seconda parte della Costituzione, invece, significherebbe solo cambiare l'architettura dei poteri e delle funzioni dello Stato, non mutarne i principi.
Senza le riforme,
invece, continueranno ad imperversare quei grigi burocrati dediti solo ai
propri interessi ed a trattare i cittadini italiani da sudditi idioti.
Vito Schepisi
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