Ho seri dubbi che il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro uscirà dal Parlamento. E, se così sarà, ho i miei dubbi che la legge sarà migliorativa, rispetto alla rigidità attuale.
In Parlamento accadrà di tutto ... imboscate, ricatti, veti, trasformazioni, guerriglia ... mentre il Paese si infiammerà con la regia sovversiva dei sindacati e dei gruppi di odio sociale.
Questa è una finzione di cui Monti e Napolitano, il gatto e la volpe della finzione politico-economica italiana, dovranno dar conto.
Il mancato decreto è un attentato al Paese, blocca le aspettative di flessibilità, così è contro gli interessi dei giovani che aspettano che si apra il mercato del lavoro.
Servono, invece, tempi brevi per uscire dalla crisi, servono decisioni rapide e non la sensazione di confusione e di caccia alle streghe.
Sarebbe, persino, stato meglio lasciare tutto così com'era!
Meglio far finta di niente e lasciare le cose come già stanno. Cioè male, che é sempre meglio del peggio!
Il nuovo corso di Monti si è già esaurito?
Con la crescita della tensione alimentata dallo scontro parlamentare, l'Italia perderà ancor più competitività, ancor più investimenti. Il Pil si contrarrà ulteriormente e si allargherà la disoccupazione.
Tutto per un buon gioco di Vendola e Di Pietro, grandi arruffapopolo e sobillatori.
Se il fine che si prefigge il Presidente Napolitano (la volpe) è quello di cautelare il PD ed un oramai decotto Bersani, sta sbagliando i suoi conti.
Bersani è già fuori gioco, non conta niente, non ha coraggio.
E' un perdente!
Fuor che dire "Berlusconi si deve dimettere" non sa far altro!
Il PD è un partito oramai senza identità che, tra pesce, mitili e gestione politica del territorio, si sta trasformando in un comitato di affari.
Ma è salutare per l'Italia arrivare a elezioni politiche in un clima da guerra civile, per una parte dell’art. 18, come quella dei licenziamenti per motivi economici, unicità demenziale rispetto a tutto il mondo?
Vito Schepisi
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