12 ottobre 2010

Un cerchio alla testa


Storie di intercettazioni e di risvolti inquietanti


C’è troppa sospetta distrazione in Italia: un po’ voluta ed un po’ ipocrita. La cronaca si sofferma sui pettegolezzi e sui risvolti più frivoli delle vicende, ma oscura la polpa. Restano così nel vago, o addirittura nell’indifferenza, i misteri che avvolgono le ragioni e gli orditi di quanto realmente accade. Nessuno che ci racconti i pericoli reali e che ci avverta su cosa ci sia dietro l’angolo.
Ciò che si bisbiglia al telefono può essere molto più inquietante del fastidio della signora Marcegaglia, dinanzi alla curiosità de Il Giornale sulle ragioni che abbiano spinto il Presidente di Confindustria all’impulso estivo di spezzare una lancia a favore di Fini.
E’ evidente la reiterata ipocrisia dei media. C’è l’amara sensazione dei due pesi e delle due misure nelle valutazioni degli episodi sottoposti alla lente di ingrandimento della cronaca politico-giudiziaria. Emergono pesanti dubbi sulla effettiva libertà ed indipendenza della stampa in Italia. Ma ci incapricciamo lo stesso nel voler comprendere il perché diventino azioni di dossieraggio alcune inchieste giornalistiche, ed invece motivo di giusta informazione altre. Ci sono così tante vicende su cui con troppa superficialità, creando la sensazione dell’inganno e dell’omissione, cala il sipario della distrazione.
Per tornare alla questione Marcegaglia - Il Giornale, almeno due episodi sembrano sfuggire alla riflessione di pur intraprendenti ed astuti cronisti di giudiziaria. Stranamente ci sono molte testate, soprattutto tra quelle più dinamiche nel raccontare i risvolti più torbidi delle presunte trame, e tra quelle sempre pronte ad ipotizzare le più ardite dietrologie collegate ad ipotesi affaristiche e di gestione del potere politico, burocratico, mediatico ed occulto, che in questo caso sorvolano sugli approfondimenti, o tutt’al più accennano alle questioni emerse con timidezza un po’ sospetta.
Il primo risvolto ha una visibilità grande quanto una casa: la Procura di Napoli intercettava o il Direttore ed il Vice Direttore del Giornale o ambienti di Confindustria. Tertium non datur!
La questione che ha dato origine alla massiccia operazione di polizia giudiziaria nei confronti de Il Giornale, del Direttore Sallusti e del Vice Direttore Porro, con perquisizioni personali, come se fossero camorristi, è emersa a seguito dell’ascolto delle conversazioni telefoniche tra Nicola Porro e Rinaldo Alpisella, collaboratore ed addetto stampa della signora Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria.
Ed in questa vicenda uno più uno fa due: non si scappa!
E’ evidente che le persone coinvolte, direttamente o indirettamente, siano state sottoposte ad indagini giudiziarie. Il Giornale o Confindustria, o Porro e Sallusti ed Alpisella erano “attenzionati”, come si dice in gergo, dai funzionari di polizia giudiziaria. Per essere intercettati legittimamente, infatti, ci deve essere l’iscrizione all’albo degli indagati a carico di almeno un soggetto collegato ed è necessario che un magistrato abbia disposto le intercettazioni, motivandole con indizi di reato nei confronti di altrettanto precisi individui, o che ricorrano situazioni di attenzione giudiziaria su soggetti giuridici diversi ma collegati alle persone intercettate. Dagli episodi se ne deduce solo che le intercettazioni siano state disposte dalla Procura di Napoli e che l’autorizzazione sia stata firmata da un magistrato. Chi è indagato allora e per cosa? Ma se c’era una attenzione giudiziaria, perché è stata bruciata per una “bufala” come le presunte minacce de Il Giornale?
Il secondo risvolto della vicenda è invece ancora più inquietante. Non si possono, infatti, interpretare le parole del braccio destro della Signora Marcegaglia come se uscissero da una banale conversazione al bar dello sport. L’associazione degli industriali italiani è forse qualcosa di più di una base su cui poggiano le fondamenta dell’attività produttiva nazionale. La Confindustria rappresenta i serbatoi di “carburante” della macchina Paese. Lavoro, fatturato, e quindi la parte più consistente del Pil, e lo stesso processo di sviluppo economico dipendono dalle politiche di Confindustria e dalla sua capacità, assieme alle forze sociali ed al Governo, di mediare nei rapporti tra lavoro, produzione, innovazione, ricerca, aggiornamento e sviluppo. L’associazione degli industriali italiani è un pilastro dell’economia italiana. Basti pensare che il nostro Paese è inserito nel G7, cioè tra i 7 paesi più industrializzati del mondo.
Alpisella nella sua intercettazione con Porro ha parlato di “ sovrastrutture che passano sopra la nostra testa” e si è chiesto se il suo interlocutore (Porro) riuscisse a comprendere le questioni D’Addario e Fini lasciando intendere a strutture ( “cerchio sovrastrutturale”) che tramano nell’ombra attraverso i poteri e gli strumenti che si pongono a loro disposizione per ostacolare l’azione di governo. “No, no fermati un attimo – dice, intercettato, Alpisella a Porro – tu non sai alcune cose. Purtroppo voi siete relegati lì, in via Negri senza comprendere …”.
Ebbene c’è tanta gente che non sa alcune cose e siccome sono cose che ricadono sulla testa di tutti gli italiani le vorrebbe conoscere. Quali sono i poteri, che Confindustria mostra invece di conoscere, che passano sulla testa di tutti e che manovrano la politica e manipolano le scelte degli elettori? Chi c’è dietro Fini? Chi dietro Casini? Chi ha scatenato la D’Addario? Chi comanda il “cerchio sovrastrutturale”?
Ma è possibile che la stampa che si dice libera, e che manifesta contro il presunto bavaglio di Berlusconi, non riesca a porsi queste domande?
Vito Schepisi

10 commenti:

dario ha detto...

tra inchiesta e dossieraggio c'è una differenza profonda.
Chi fa inchieste raccoglie materiale e lo pubblica.
Chi fa dossieraggio raccoglie materiale e...lo conserva in attesa di tirarlo fuori al momento opportuno ed è quello che ha fatto il giornale.
Il giornale ha fatto bene a condurre un'indagine sulla casa di montecarlo e sulla mercegaglia (questo è il fulcro della democrazia!): ma perché non l'ha fatta prima? Perché attendere il momento politicamente opportuno????

Anonimo ha detto...

@ Dario
Che domande.
Per ricattare e denigrare.
E' il loro mestiere,quello per cui sono pagati.
Colpire uno per educarne cento.
Il trattamento Boffo...è la spada pronta a colpire chiunque osi dissentire e non chinare la testa alla voce del padrone

vito schepisi ha detto...

Caro Dario, come al solito sei sempre così male informato!
Il caso Montecarlo nasce nel 2008 come transazione immobiliare, ma prende avvio alla fine del 2009 e si sviluppa nel 2010 per i diversi passaggi (visite, progetti, lavori e finalmente utilizzo dell'immobile). Quali dossier? Ma che ti credi che la libera stampa sia quella di Repubblica? Chiedi conto ad altri di dossier e persino di congetture e orditi:sono maestri. La Gabaneli docet. Il fatto è diventato oggetto di curiosità giornalistica quando un cittadino ha segnalato la strenezza di un inquilino di nome Tulliani in quella casa lasciata in eredità, da una militante nostalgica fascista, ad AN. Sembra che l'abbia fatto pure per la giusta battaglia. E non mi sembra che qualla della professione di cognato che s'arrampica sia una giusta battaglia. L'ha fatto segnalando l'episodio ad un giornalista de Il Giornale. Livio Caputo che non si occupa di cronaca. Come poteva esserci un dossieraggio se i fatti si svolgevano in contemporanea? Questo non è nenanche essere prevenuti, ma è malafede, caro Dario. Sei in malafede.
La questione Marcegaglia penso che si sia risolta almeno per chi è disposto ad usare il cervello. Tu non conosci l'ambiente e si vede. E' fatto di episodi di questo tipo. Devo aggiungerti che in questa professione nessuno fa niente o dice niente per niente. E'una fossa di leoni, ma sarebbe molto lungo spiegarti cosa sia la stampa oggi...soprattutto se non sei disposto a capire. Oggi se fai giornalismo d'inchiesta devi andare con il registratore in mano perchè tutti smentiscono tutto, soprattutto quando subiscono pressioni dall'altra parte.
Piuttosto chiediti le ragioni di una Marcegaglia che si vede costretta a spezzare una lancia per Fini e non quelle di Porro che vuole avere con lei un'intervista per capire cosa si aspetti la Mercegaglia dal Governo in carica. Ma chiediti anche se il sindacato degli industriali non ha tra le sue funzioni quelle di chiedere alle controparti(governo e lavoratori) un quadro politico-sociale idoneo per far sviluppare la produttività delle aziende e per far ritagliare alle aziende assistite più margini di utili? Non hanno così la funzione di farlo attraverso la diffusione delle proprie proposte?
Perchè sottrarsi ad una intevista con Il Giornale sulle richieste di Confindustria, mentre si preferisce rilascarle al Corriere per minimizzare sulla casa di Montecarlo? Io mi porrei queste domande caro Dario e mi meraviglio che un "dietrologo" come te, anche se a senso unico, non se le ponga. Tutto il resto è da squallore con una magistratura che ancor più sbracata si produce nella sua interpretazione peggiore. Ma vedo che con questa magistratura di regime goiustizialista tu ci vai a baccetto, come con questa stampa in cui Siddi appare come un interprete ...irripetibile.

vito schepisi ha detto...

Ricattare chi e denigrare chi? Ma quale metodo Boffo? Quello del metodo Boffo è lo stesso fantoccio dell'editto bulgaro. Un falso ideologico ed una denigrazione gratuita. Non so se anche in questo caso sia dovuto solo ad ignoranza dei fatti.
Boffo sul giornale cattolico faceva del moralismo di costume sulla vita privata di Berlusconi. Il Giornale di Feltri sembra che abbia ricevuto, da autorevoli ambienti vaticani, un estratto di un documento ufficiale relativo ad una condanna di Boffo per molestie contro una signorina fidanzata di un giovanottone di cui Boffo si era invaghito. La condanna di Boffo c'è stata ed è stata confermata. Nessuno ha potuto nasconderla. Allegata alla riproduzione del documento ufficiale c'era una nota informativa su Boffo. Questa nota non era ufficiale, nè si saprà se sia mai stata inserita nell'incartamento giudiziario di Boffo. Ma questa nota rilevava che il giornalista fosse "attenzionato" per le sue attitudini sessuali. Feltri per la pubblicazione di questa nota ha chiesto scusa a Boffo, ma solo perchè non si potrà mai provare che facesse parte dell'istruttoria compiuta dalla polizia giudiziaria. La visione completa del dossier giudiziario è stata negata per opposizione dei legali di Boffo (In altre circostante sarebbe stato pubblicato per intero, macchie d'inchiosto comprese). Ora Feltri sosteneva che trarre giudizi morali fosse una azzardo per tutti: una ipocrisia. Come poter pensare diversamente? Lo è tuttoria un'ipocrisia trarre giuduzi morli sugli altri perchè nella sfera del privatop ognuno interpreta la propria vita sessuale come crede, purchè nella legalità. Ci si chiedeva piuttosto come mai per una reato come quello delle molestie per abiette ragioni sessuali, che per giunta riguardava il direttore di un giornale abbastanza morigerato e conformista, non fosse stata diffusa? E si chiedeva altresì Feltri se per la vita sessuale di Berlusconi valesse diversamente rispetto a qulla di altri, di Boffo ad esempio?
All'anonimo, cultore d'ipocrisia, che commenta, inoltre, vorrei ricordare che se fossero state pronunciate da Berlusconi ad esempio le parole di "apologia" della pedofilia pronunciate da Vendola quyalche anno fa sarebbe gà stato lapidato sulla pubblica piazza. Signor anonimo guardi che l'ipocrisia che si lega alla malafede è una brutta cosa!

dario ha detto...

caro vito,
se fini non avesse tradito berlusconi, il giornale non avrebbe mai svolto quell'inchiesta né l'avrebbe pubblicata! O mi sbaglio?
Per me quella è gente da prendere a calci nel sedere, non dovrebbero nemmeno essere considerati gionralisti ed essere invitati alle trasmissioni.
SIncermanete do un pessimo giudizio anche su repubblica ma come i gionalisti del gionrale credo non ci sia nessuno! Ma un tipo alla sallustio dove lo vogliamo presentare????QUello è un cameriere, un disonesto intellettualmente parlando, per no dire un delinquente.....

vito schepisi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
vito schepisi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
vito schepisi ha detto...

Ti ripeto che come al solito ti sbagli. Già nel 2005, se non ricordo male, il Giornale dette risalto ad un tagliente giudizio su Fini di Oriana Fallaci con grande disappunto dell'attuale presidente della Camera. Dopo ci fu la questione Gaucci e Tulliani con Fini che dette la responsabilità a Berlusconi per un video su Striscia di Gaucci e la signora Elisabetta. Fini ha anche querelato il giornale, prima della questione Montecarlo nel settembre del 2009 su questioni relativi allo scandalo sexy del 2000 (Woodcook) in cui erano stati coinvolti alcuni collaboratori tra i più stretti di Fini. Il Giornale ha più volte assunto atteggiamenti critici su posizioni politiche assunte da Fini (temi etici e cittadinanza emigrati in particolare) ed ha stigmatizzato tutte le uscite di Fini sui controcanti a Berlusconi, sostenendo che fossero dirette a logorare la maggioranza, Forza Italia ed infine il Pdl, di cui lo stesse Fini faceva parte. C'è una striscia lunga 5 anni di disistima de Il Giornale verso Fini. E' chiaro che il Giornale sia un quotidiano che sostiene l'attuale governo, ma l'ha fatto sempre con un taglio intransigente, anche con gli stessi personaggi di centrodestra ritenuti poco limpido o contraddittori. Penso che sia tra i pochi giornali seri e veramente liberi nel Paese.
I tuoi giudizi, pertanto, sono faziosi, ma da te a quanto pare non è possibile aspettarsi altro. Sallusti si sta mostrando, invece, una persona con gli attributi.
C'è una strana coincidenza in te come nella sinistra! Tutto ciò che diviene sostanzialmente antiberlusconiano è da considerare commestibile...purtroppo c'è anche lo sterco...ma tu e quelli come te sono pronti anche ad assumerlo. Sallusti, Belpietro, Porro, Feltri sono quelli che in tv controbattono alle angherie del pensiero unico. Sei ridicolo come i tuoi mentori che sostengono l'informazione faziosa e denigratoria basata su falsità e pregiudizi a beneficio del nulla...cioè di un'Italia che sostituisca alle regole della democrazia il sopruso, l'aggressione e la violenza.
... continua>>>

vito schepisi ha detto...

<<<< Questa società che, come tu sostieni in un altro commento, con due lauree ti pone nell'ansia per il futuro, non è figlia di Berlusconi, ma della pretesa, sostenuta nel passato, di appiattire tutto, di garantire tutto a tutti, anche ai disonesti, di lottizzare tutti, di rimettere i debiti alle future generazioni, di politicizzare tutto, di darla vinta ai prepotenti...è figlia della stessa partitoctrazia che anche tu contribuisci ad alimentare ponendo nel dubbio la legittimità delle scelte del popolo.
Caro Dario la feccia sei tu. Te lo dico in modo sincero. Non hai bisogno di guardarti attorno alla ricerca di un colpevole, perchè colpevole è il tuo modo.
Le riforme, le modifiche, il recupero dei principi di correttezza gestionale e di giustizia sociale si hanno con la partecipazione alle scelte del popolo. Con la DEMOCRAZIA! I problemi si affrontano con coraggio e determinazione sostenendo anche i tagli, se sono necessari. Nei 50 miliardi di spese alla casta ci sono i privilegi di tanti e vanno dai vertici delle istituzioni all'ultimo degli impiegati dell'ultimo comune d'Italia. Mi piacerebbe avere un elenco e spiattellarti in faccia chi sono, a chi rispondono, da chi sono stati collocati ed a beneficio di chi spendono e costano. Il patto di stabilità, ad esempio, è un modo per ricondurre alla compatibilità della spesa. Il federalismo fiscale ne sarà un altro. Ma se si sostiene ad esempio un uomo come Vendola, fautore della neo politica democristiana di un tempo, per quella dei Gava e dei Bassolino per intenderci - quella clientelare e della spesa - l'Italia non se ne uscirà mai. Vendola con la sede a Bruxelles ed a Roma, con i viaggi col codazzo tra sprechi e miserie, il Governatore più pagato d'Italia, circondato dai consulenti più pagati d'Italia, con le spese per le consulenze più costose d'Italia, con la sanità tra le più sfasciate d'Italia...ma se vuoi continuo ed entro nei particolari!
Ma parlare seriamente con te mi sembra persino inutile, perchè tu non vuoi capire, non ti interessa! Tu vuoi solo odiare. Dici di sparare nel mucchio e contro tutti o quasi, ma il tuo kalanschikov l'hai sempre puntato da una parte....fai il gioco di coloro che vorrebbero cancellare secoli di lotte per la democrazia e la civiltà. In sostanza sei un po' meschinello: sei un po' come Fini...un fascista "adulto"!

Anonimo ha detto...

Amici, qui bisogna svegliarsi. Il tempo stringe, tra qualche mese la vita grama che facciamo oggi potrebbe sembrarci un lontano miraggio ed il motto “si stava meglio quando si stava peggio” un’amara verita’ erroneamente sottovalutata.

Rimbocchiamoci le maniche... Anzitutto direi che bisogna smetterla di pensare a “livello nazionale” altrimenti si fa la fine dei pesci rossi in un acquario. Per cominciare a capirci qualcosa dobbiamo convincerci ad osservare la politica, la realta’, a livello planetario. Lo so, fa paura, sembra un’impresa piu’ grande di noi, ma non lo e’ - non lo e’ davvero - ed anzi, con la ragion di poi, vi assicuro che e’ molto piu’ semplice che seguire i ribaltoni, i cerini, i santoni e le vajasse italiche. Tutto l’avanspettacolo italiano va proprio rimosso dalla testa. Sono tutti teatranti, caratteristi, sono nani e ballerine, non e’ gente che conta e se fa qualcosa tra l’alba ed il tramonto non lo fa certo per il bene del popolo italiano. Scordiamoceli.

Vi invito a leggere questo post dal titolo:
Se sai giocare a Risiko sei a buon punto nella vita.

http://tnepd.blogspot.com/2010/12/se-sai-giocare-risiko-sei-buon-punto.html

TNEPD