La questione della Sanità pugliese ha tutto l’aspetto di uno scandalo annunciato. La storia di un Assessore alla Sanità con interessi familiari nel campo delle forniture delle protesi sanitarie era un fatto conosciuto da tutti in Puglia.
Tutti sapevano, ma se la voce del popolo, priva di atti concreti, non ha da sola valore probante c’è da dire che non c’era solo la voce del popolo. La pistola fumante era ben radicata negli atti dell’Istituto regionale, quando sia la maggioranza che l’opposizione, in più occasioni, avevano fatto emergere il pericolo del possibile conflitto di interessi.
Il Presidente della Regione, però, ha fatto di tutto, per tenere in piedi la sua baracca. Si è persino speso per ribadire la fiducia a tutti gli uomini della sua Giunta. Tutto! Meno che prendere atto di ciò che accedeva. Si è comportato come uno struzzo con la testa nella sabbia.
Per la sanità in Puglia si è costituito un intreccio di interessi e di prevaricazioni. I media oramai parlano di “cupola” e la Procura di Bari paventa ipotesi di reato gravissimi. Sono emersi episodi di corruzione e di gestione clientelare.
I danni economici per i pugliesi sono enormi. C’è un buco economico nella gestione che supera il miliardo di Euro. I pugliesi di converso pagano addizionali irpef regionali al massimo ed i ticket sono richiesti anche per patologie gravi ed invalidanti, benché in agosto sia stato approvato un decreto che garantisce l’esenzione agli immigrati irregolari.
Al filone sanità si collegano altri abusi da cui emergono sintomi di arrogante gestione. Sono state usate donne in carriera, escort e mamme bisognose di lavoro come merce scambio per favori, per appalti e per il tipico esercizio autoritario di chi intende il mandato politico come una licenza di prevaricazione e di reiterato ricorso ai propri interessi personali.
Si è coinvolto l’Ente in pratiche di squallido maschilismo, svilendo le funzioni amministrative della Regione all’edonismo più bieco e più vile.
Tutto questo non può non avere un limite nella responsabilità di chi ha avuto il mandato popolare di guidare l’Amministrazione Regionale. E questo limite sembra ampiamente superato. Sono 4 anni e mezzo che il Presidente Vendola si è mostrato interessato più ai 40.000 voti sul territorio di Bari, attribuiti a Tedesco, che agli interessi dei pugliesi, senza che mai gli sia balzata la curiosità di capire e spiegarsi l’origine di quel serbatoio di voti. Il Governatore pugliese, al contrario, si è cimentato a diffondere prediche sulla moralità degli altri. Ha vantato per se esempi di virtù e di profonda tensione morale. Ha diffuso parole di trasparenza e di sostegno alla gente nel bisogno. Ha invocato il bisturi per tagliare la corruzione e per estirpare ogni male. Un Giano bifronte confuso dalle sue stesse due facce.
E’ ora, però, che tragga le sue conclusioni e si dimetta, invece di pensare d’inventarsi nuovi percorsi politici, rispolverando formule trasformiste ed invocando le tradizioni pugliesi di laboratorio politico.
La Puglia avrebbe bisogno di uomini concreti che facciano precedere i comportamenti adeguati alle fantasie parolaie. Ha bisogno di razionalizzare le risorse economiche per l’integrazione del suo territorio. Ha bisogno di rilancio produttivo e di impulso all’artigianato, all’agricoltura ed alle produzioni tipiche.
La Puglia ha bisogno di una politica del turismo intelligente. Ha bisogno di investire, più che nelle spese improduttive e nei costi elefantiaci di gestione, nello sviluppo, nel terziario, nella valorizzazione della sua cultura e della sua storia, nel restauro e nella conservazione dei suoi insediamenti artistici, nei suoi borghi, nei tipici percorsi urbani di una cultura antica ma viva, nella valorizzazione dei doni ricevuti dalla natura fatti di angoli di bellezza unica ed inimitabile.
La Puglia ha bisogno di investire nei servizi.
Non ha bisogno del primato per il governatore più pagato d’Italia, ma di uomini diversi dagli abili e retorici cucitori di abiti politici ormai in disuso.
La Puglia non ha bisogno di Vendola.
Vito SchepisiTutti sapevano, ma se la voce del popolo, priva di atti concreti, non ha da sola valore probante c’è da dire che non c’era solo la voce del popolo. La pistola fumante era ben radicata negli atti dell’Istituto regionale, quando sia la maggioranza che l’opposizione, in più occasioni, avevano fatto emergere il pericolo del possibile conflitto di interessi.
Il Presidente della Regione, però, ha fatto di tutto, per tenere in piedi la sua baracca. Si è persino speso per ribadire la fiducia a tutti gli uomini della sua Giunta. Tutto! Meno che prendere atto di ciò che accedeva. Si è comportato come uno struzzo con la testa nella sabbia.
Per la sanità in Puglia si è costituito un intreccio di interessi e di prevaricazioni. I media oramai parlano di “cupola” e la Procura di Bari paventa ipotesi di reato gravissimi. Sono emersi episodi di corruzione e di gestione clientelare.
I danni economici per i pugliesi sono enormi. C’è un buco economico nella gestione che supera il miliardo di Euro. I pugliesi di converso pagano addizionali irpef regionali al massimo ed i ticket sono richiesti anche per patologie gravi ed invalidanti, benché in agosto sia stato approvato un decreto che garantisce l’esenzione agli immigrati irregolari.
Al filone sanità si collegano altri abusi da cui emergono sintomi di arrogante gestione. Sono state usate donne in carriera, escort e mamme bisognose di lavoro come merce scambio per favori, per appalti e per il tipico esercizio autoritario di chi intende il mandato politico come una licenza di prevaricazione e di reiterato ricorso ai propri interessi personali.
Si è coinvolto l’Ente in pratiche di squallido maschilismo, svilendo le funzioni amministrative della Regione all’edonismo più bieco e più vile.
Tutto questo non può non avere un limite nella responsabilità di chi ha avuto il mandato popolare di guidare l’Amministrazione Regionale. E questo limite sembra ampiamente superato. Sono 4 anni e mezzo che il Presidente Vendola si è mostrato interessato più ai 40.000 voti sul territorio di Bari, attribuiti a Tedesco, che agli interessi dei pugliesi, senza che mai gli sia balzata la curiosità di capire e spiegarsi l’origine di quel serbatoio di voti. Il Governatore pugliese, al contrario, si è cimentato a diffondere prediche sulla moralità degli altri. Ha vantato per se esempi di virtù e di profonda tensione morale. Ha diffuso parole di trasparenza e di sostegno alla gente nel bisogno. Ha invocato il bisturi per tagliare la corruzione e per estirpare ogni male. Un Giano bifronte confuso dalle sue stesse due facce.
E’ ora, però, che tragga le sue conclusioni e si dimetta, invece di pensare d’inventarsi nuovi percorsi politici, rispolverando formule trasformiste ed invocando le tradizioni pugliesi di laboratorio politico.
La Puglia avrebbe bisogno di uomini concreti che facciano precedere i comportamenti adeguati alle fantasie parolaie. Ha bisogno di razionalizzare le risorse economiche per l’integrazione del suo territorio. Ha bisogno di rilancio produttivo e di impulso all’artigianato, all’agricoltura ed alle produzioni tipiche.
La Puglia ha bisogno di una politica del turismo intelligente. Ha bisogno di investire, più che nelle spese improduttive e nei costi elefantiaci di gestione, nello sviluppo, nel terziario, nella valorizzazione della sua cultura e della sua storia, nel restauro e nella conservazione dei suoi insediamenti artistici, nei suoi borghi, nei tipici percorsi urbani di una cultura antica ma viva, nella valorizzazione dei doni ricevuti dalla natura fatti di angoli di bellezza unica ed inimitabile.
La Puglia ha bisogno di investire nei servizi.
Non ha bisogno del primato per il governatore più pagato d’Italia, ma di uomini diversi dagli abili e retorici cucitori di abiti politici ormai in disuso.
La Puglia non ha bisogno di Vendola.
2 commenti:
ma guarda caso vendola è del pd! Chissà se fosse stato del pdl...avresti sicuramente detto il contrario. Che vuoi fare, è il destino dei militanti....MA CI SARA' UN SOLO POLITICO DEL PDL CHE TI STA SULLE PALLE? Es., che pensi del velino voltagabbana capezzone? Non mi dirai che è un politico serio pure lui!!!
Infatti tutti i mafiosi e i puttanieri del pdl vengono abilmente osannati.
Cosa ti aspettavi Dario?
In questo blog puoi solo renderti conto quanto sia ammansito il cervello di alcuni italiani.
Ma la farsa sta pper finire.
W IDV , W Di pietro.
Non basterà oscurarlo in tv,come stanno facendo i neofascisti.
Di pietro è una forza della natura.
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