27 luglio 2009

"NON IN MIO NOME"

Le federazione mondiale della stampa ha espulso dall’associazione la federazione israeliana. L’espulsione è avvenuta per una questione di quote associative, ma nelle more di una trattativa in cui Israele ne lamentava l’esosità, rispetto alle quote pagate da altri paesi dell’area mediorientale.
Sembra che l’accordo, a detta dei rappresentanti israeliani, fosse stato già raggiunto, ma che sia comunque prevalso il sentimento antisionista dei diversi rappresentanti della federazione. Ciò che è incomprensibile (e ci sgomenta) è che alla fronda anti-israeliana abbia aderito anche la federazione italiana rappresentata da Paolo Serventi Longhi.
Per iniziativa di “NON IN MIO NOME”, un gruppo su FB composto da giornalisti italiani, tra cui Sergio Stimolo, Onofrio Pirrotta, Pierluigi Battista, per citarne i primi in elenco, e circa 1500 firme di blogger, lettori, cittadini comuni, (le firme sono ora diventate quasi 2000) è stata inviata una lettera alla FNSI in questi termini:
All’attenzione di: Franco Siddi , Segretario della Fnsi e Roberto Natale, Presidente della FnsiEgregio Segretario, egregio Presidente,dopo lo scandaloso e vergognoso voto con il quale i membri dell’esecutivo della Federazione internazionale dei giornalisti hanno espulso i colleghi israeliani, senza ascoltarne le ragioni, vi chiediamo:a) Il voto del rappresentante italiano, Paolo Serventi Longhi, è stato concordato con la segreteria e/o con la giunta della Fnsi?b) Dopo la polemica vicenda delle quote (sollevata dai colleghi israeliani in seguito alla costante esclusione da momenti importanti della Federazione internazionale, come l'aver tenuto all'oscuro i giornalisti israeliani di una missione investigativa sugli eventi di Gaza. E che in ben due occasioni, a Vienna e a Bruxelles, i giornalisti israeliani sono stati esclusi dagli incontri sul Medio Oriente), pensate anche voi, come Serventi Longhi, che l’unica soluzione fosse quella burocratica, invece che avviare finalmente un chiarimento politico al vertice della Fig?c) E’ utile per noi italiani far parte di questo organismo non democratico che costa alla Fnsi – quindi alla tasche di tutti gli iscritti – circa 100 mila euro l’anno?d) Sono stati mai esaminati dalla Fig e dai suoi vertici gli omicidi di colleghi in Iran, in Cecenia, e in altre parti del mondo?e) E’ mai stata presa una posizione ufficiale su questi tragici avvenimenti?f) La Federazione internazionale è mai intervenuta sui giornalisti di quelle tv arabe che reclamano “la morte di tutti gli ebrei”?A nome di oltre 1.500 aderenti (giornalisti e lettori) vi chiediamo di prendere pubblicamente le distanze da una decisione vergognosa e inaccettabile dalla società civile. E di promuovere, contemporaneamente, un’indagine sull’intera attività della Federazione internazionale, con una commissione di cui faccia parte qualcuno degli amministratori di questo gruppo, sospendendo , nel frattempo, la partecipazione della FNSI alle attività della Federazione Internazionale. Vogliamo saperne di più, poiché funziona anche con i nostri soldi. Sergio Stimolo, Onofrio Pirrotta, Pierluigi Battista, Silvana Mazzocchi, Cinzia Romano, Mariagrazia Molinari, Gianni de Felice, Paola D'Amico, Nicola Vaglia, Enzo Biassoni, Paola Bottero, Luigi Monfredi , Antonio Satta, Maria Laura Rodotà, Stefania Podda, Marida Lombardo Pijola, Daniele Repetto, Dimitri Buffa, Emanuele Fiorilli, Antonella Donati, Paola Tavella, Anna Maria Guadagno, Monica Ricci Sargentini, Maria Teresa Meli, Giovanni Fasanella, Mirella Serri, Stefano Menichini, Marina Valensise, Gloria Tomassini, Franca Fossati, Mariella Regoli, Claudio Pagliara , Daniele Renzoni, Daniele Moro (seguono altre 1.500 firme)ROMA 22 luglio 2009

La risposta della FNSI è arrivata 4 giorni dopo sul sito dell’associazione
http://www.fnsi.it/Esterne/Pag_vedinews.asp?AKey=10100
Sarebbe solo sufficiente rilevare la diversità dei caratteri (quasi illeggibili quelli della lettera di protesta) per comprendere il fastidio della risposta (arrivata dopo che la casella e.mail della FNSI era stata inondata dai messaggi dei lettori indignati). La lettera del gruppo “NON IN MIO NOME” è prima apparsa, priva di commenti, sul sito FNSI e poi scomparsa, per ricomparire nuovamente nel pomeriggio di domenica 26, accompagnata dalla risposta con caratteri in grassetto del Presidente della FNSI, Roberto Natale.
Parlare della fiera del nulla, rispetto alle questioni poste dai richiedenti di “NON IN MIO NOME” può sembrare un eufemismo. L’impressione che se ne ricava è che si tratti di ben altro. E ciò che se ne ricava è una vergogna che non ci fa onore.
Solo la seguente semplice riflessione ci porterebbe a conclusioni di estrema gravità. Se - come afferma il Presidente della FNSI Roberto Natale - "L’uscita di Israele, naturalmente, non può essere ridotta a burocratica lettura dei libri contabili", due sono le cose: o c’è ben altro (antisemitismo della FNSI?) o c’è incoerenza. La prima ipotesi sarebbe gravissima, ma la seconda … altrettanto!
Per quale delle due ragioni, dunque, Serventi Longhi ha votato per l'esclusione della federazione israeliana?
Vito Schepisi

7 commenti:

Talita ha detto...

Caro Vito, che dire?
Il commento più facile sarebbe che, per spiegare tutto, è sufficiente guardare l’immagine di Serventi Longhi da te pubblicata.
Poi alcuni giornali rammentano che la stessa Federazione, a proposito dell’assassinio del giornalista di Radio Radicale durante la guerra in Cecenia, non disse altro che «Antonio Russo non è iscritto all’ordine dei giornalisti». Per cui la sua morte valeva di meno.
Si dice inoltre che molti iscritti alla Federazione cominciano a chiedere le dimissioni di Serventi Longhi.
Non smettano di chiederle e non si limitino a chiederle. Preferibilmente lo caccino a calcioni nel sedere.
E chi può lavori perché in Italia si cominci a ragionare in termini di meritocrazia.
Ciao. Talita

vito schepisi ha detto...

Ciao Talita, sembra che risponderti desti gelosie. Me ne farò una ragione! Ahahahah!!!
Si risponde e si dibatte, però, su argomenti e non su provocazioni ed offese. Si dibatte alla pari, quando si è leali, ad armi pari...altrimenti saremmo come coloro che gettano il sasso e nascondono la mano. Non si può concepire la democrazia senza opinioni differenti. Mi piacerebbe che fosse sempre così! Che ci fosse lealtà e confronto democratico. Purtroppo, però, la realtà si presenta meschina. Come quella che apapre.
Capisco che la politica sia complessa perchè, al contario delle altre dottrine, ed al pari del pensiero filosofico, comprende l'insieme del pensare. La politica è il modo dell'uomo di scegliere nella vita, di lottare per i propri diritti, di prodigarsi per il prossimo, di garantirsi i suoi spazi, di esercitare il proprio pensiero, di comprendere i limiti delle proprie azioni, di integrarsi nell'umanesimo dei rapporti sociali, di capire... in generale. In caso contrario saremmo tutti come Di Pietro! Non è una battuta. E' il quadro della realtà. Sarebbe sufficiente seguire l'evolversi del pensiero dell'ex poliziotto. Dalla sua bocca esce solo ciò che è funzionale ai suoi obiettivi. Non c'è una politica, non un pensiero sofferto e neanche un'analisi socio-economica o un indirizzo ideale. Solo fango sugli altri!
Se si discutesse sempre di politica ne avrei piacere. Ritornare, però, sempre sugli stessi argomenti e sulle stesse domande retoriche e sulle stesse semplificazioni diventa sterile. Non si può parlare di Abruzzo, di Alitalia, di manovre economiche, di crisi della politica, della spazzatura di Napoli, del piano casa, delle grandi opere e tornare sempre al punto di partenza. Non porta a niente! Non aiuta a capire! Non è propositivo! E la politica senza proposte è...aria fritta. Non si può sempre discutere sugli assiomi: mafia=male; Berlusconi amico di Dell'Utri; Dell'Utri amico di Mangano; Mangano condannato per mafia; Dell'Utri condannato in primo grado per il reato inesistente di "concorso eseterno in associazione mafiosa". Per arrivare alla conclusione: Berlusconi=Mafia. Ci sono 15 milioni di italiani che votano per Berlusconi. Ci sarà una ragione?
Maggioranza degli italiani= mafiosi?
Scusami lo sfogo, ma da liberale sono addolorato nel constatare quanto "reazione" antidemocratica ci sia nel Paese e quanto sia diseducativa la ferocia di uomini come Di Pietro.
A questi, ad esempio, l'azione di Serventi Longhi sembra non desti alcun sentimento di indignazione. Al di fuori di Berlusconi o dei voti da sottrarre al PD, o dei soldi....a quest'uomo non interessa nient'altro.
Tornando all'argomento. Serventi Longhi in verità non è nè segretario e nè presidente della Fnsi.
Non si può, però, pensare che la posizione assunta dal rappresentante della FNSI sia personale. Dovrebbe dimettersi tutta la rappresentanza italiana.
Queste associazioni, trasformatesi in caste e conventicole, che vanno oltre la funzione sindacale, esercitata tra l'altro in modo spesso settario, penso che debbano essere riportate in un alveo di più diffuso pluralismo. Meritocrazia?...hai ragione! Non mezzi di pressione per le carriere ed esercizio surrettizio di azione politica.
Ciao Talita. Vito
PS: ma la Talita che interviene sul blog di Alberto Taliani sei tu?

Talita ha detto...

Caro Vito, sì: sono sempre la stessa Talita.
Che ci vuoi fare? Mi piacciono i blog seri. (Il che non significa che non si possa ridere. Significa che occorre riconoscere quando si ride amaro.)
E sono rimasta talmente colpita da Serventi Longhi - che comunque è stato segretario FSNI, anche se adesso si occupa delle ciance sindacali della Cgil - da aver portato questo vergognoso problema anche sul blog di Taliani: concentrandomi sul fatto che non ho sentito un fiato provenire dal Pd. Lo stesso partito che soffre tanto per i pericoli che correrebbe la libertà di stampa nel nostro Paese.
Ecco qui ci vuole una risata: omerica.
A presto. Talita

Talita ha detto...

P.S.
Sono entusiasta per il fatto che i seguaci di Di Pietro mostrino l’altissima qualità che esibiscono quotidianamente.
Un 4% di manettari o tricoteuse o diversamente abili (dal punto di vista del sale in zucca) è fisiologico in una società.
Tra l’altro, qualcuno – forse George Bernard Shaw? – ha detto chiaramente che la lingua è ciò che distingue l’uomo dagli animali.
Personalizzo un minimo: distingue gli uomini dalle bestie a due gambe.

vito schepisi ha detto...

Ciao Talita...devo interpretare la tua risposta come un complimento (blog seri) ma ti avverto che hai attentato al fegato di qualche "bestia a due gambe".
Ciao! Vito

Talita ha detto...

Caro Vito, è evidente che è un complimento. Anzi un complimentone.
Però, uhm... Vuoi dire che le bestie a due gambe hanno fegato?
Non riesco a crederlo.

Anonimo ha detto...

sembrate totò e peppino, almeno loro facevano ridere, voi non fate nemmeno piangere, siete solo in MALAFEDE! che tristezza!