21 dicembre 2006

Grido di Libertà


"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."


Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006

3 commenti:

vito schepisi ha detto...

Oggi 21 dicembre alle ore 21,30 a Roma, sotto l’Ambasciata iraniana si terrà una manifestazione organizzata a cui partecipano alcuni movimenti politici, sia di centrodestra che di centrosinistra, a sostegno degli studenti dell’università Amir Kabir di Teheran che contestano il Presidente Amadinejad e la sua politica fondamentalista e negazionista.
Volevo spiegare anche il significato dell’immagine delle tre stelle riportate a margine della lettera aperta degli studenti iraniani.
Sono le stelle che fanno appuntare al petto degli studenti,come segno di vergogna e di riconoscimento, come si usava con gli ebrei durante il nazifascismo e le leggi razziali. Una stella vuol dire solo un ammonimento. Con la seconda stella fanno firmare una dichiarazione in cui lo studente afferma che non oserà mai più leggere giornali che siano contrari al regime. Con la terza stella il giovane viene espulso dall’università. L’università Amir Kabir è la più prestigiosa dell’Iran, in essa studiano i più capaci. Marchiarli con le stelle è un atto di vera infamia.
Alla manifestazione contro Ahmanidenejad c’era un cartello con su scritto: “Le Stelle si vedono quando è buio”.

Anonimo ha detto...

Ciao Vito.... per essere vicina idielamente agli studenti iraniani sul mio blog ho messo le tre stelle ed ho fatto di più: ho messo le tre stelle anche sulla foto mia che ho nel blog. Una cara amica che ha partecipato alla manifestazione del 21 a Roma (credo che ormai la conosca anche tu, perchè talora viene nel tuo blog) mi ha detto che è stata una bella fiaccolata, senza bandiere politiche, senza insulti, dove la gente si chiedeva solo una cosa:"dove sono finiti?". infatti l'interrogativo più preoccupante è la sorte di quei giovani che manifestarono al tiranno iraniano il loro dissenso, perchè, da voci provenienti dalle associazioni umanitarie, pare che molti di essi siano stati imprigionati ed addirittura torturati. L'amica Gyuly che ha partecipato alla fiaccolata del 21 ha notato con rammarico (e non l'ha notato solo lei) la mancanza dei giovani dilibertiani e bertinottiani. Credo che i marxisti di oggi (come anche quelli di ieri) sarebbero disposti ad adorare un nuovo hitler (e Ahmanidenejad lo è, e manda a morte il suo stesso popolo) purchè sia anti-americano e anti-israele. Davvero strano che gente politici che si definiscono pacifisti per eccellenza non abbiano preso parte ad una civile, pacifica fiaccolata per amplificare il grido di libertà di tantissimi studenti in un paese illibertario e che non sa nemmeno cosa sia il rispetto dei diritti umani, un paese dove pare che solo i negazionisti abbiano libertà di espressione piena. La loro è stata una assenza davvero amara, amara per loro che da oggi hanno un motivo in più per nascondere il viso dietro dei passamontagna, come sono soliti fare quando manifestano per la pace sfasciando ogni cosa che trovano sul loro cammino. Un caro saluto. Dike

vito schepisi ha detto...

Grazie Dike per la tua visita. Ti sembra davvero strano? Pensi che i pacifisti siano davvero tali in tutte le situazioni? Pensi che il marxismo possa essere pacifista? Sarebbe una contraddizione oltre che comportamentale anche di pensiero! Chi ha letto Lenin sa che l'interpretazione del marxismo come prassi non ammette pietà, non ammette ragioni, non ammette pluralismo e revisionismo. Il fine del partito prevale su tutto, sugli individui e sui popoli. Ogni strumento per l'affermazione del comunismo è buono. Per Lenin il principio ispiratore del buon comunista, laddove il partito comunista fosse stato fuori dal potere e dal controllo, era di utilizzare gli strumenti della democrazia e della libertà, per combattere individualismo e pluralismo. Ciao Dike. Buon Natale. Vito