22 agosto 2006

Equivicinanza e uomini di paglia

Non so se il ministro degli esteri D’Alema interpreti la linea politica della maggioranza di Governo sulla diaspora mediorientale. Certamente non interpreta il buon senso di coloro che considerano Israele un baluardo di democrazia nell’area mediorientale. Non interpreta, senza dubbio, il forte disagio del popolo italiano dinanzi al dilagare in modo sempre più arrogante della violenza, sia verbale che terroristica, di coloro che richiamandosi ai valori fondamentali della loro fede, mirano a sovvertire le conquiste civili acquisite da strati sempre più larghi di popolazione che si richiama ai valori occidentali. Tra l’essere partecipi di una fede che si rifaccia a valori etici di vita, che predichi il riscatto dello spirito in una vita non terrena, che richiami i popoli alla bontà, alla solidarietà ed al rispetto dei propri simili ed il voler imporre in modo imprescindibile i propri valori, tanto da tacciare i non partecipi d’infedeltà, e quindi meritevoli di soppressione fisica, ci passa un varco tanto enorme quanto tale, in aberrante deformazione etica, deve essere considerata la logica fondamentalista. Quando il nostro ministro degli esteri predica l’equivicinanza del nostro Paese alle parti in causa nell’area mediorientale, confondendo anche tra paesi e fazioni non riconosciute come entità di diritto, infligge alla nostra civiltà, alla nostra cultura ed alle nostre origini giudaico-cristiane un vulnus di portata storica. Quando per giunta il nostro Ministro degli Esteri, nei fatti, traduce l’equivicinanza in collateralismo con palestinesi e mondo islamico, senza se e senza ma, ed ancora con Hezbollah nella condanna di Israele, quasi quest’ultimo fosse responsabile di aggressione ingiustificata al Libano, questi infligge al nostro Paese una condanna internazionale di inaffidabilità e scarsa credibilità. L’Italia non è la Francia che ha la pretesa storica d’essere il centro dell’universo politico. In Francia la politica estera spesso è affidata alle scelte di collocazione autonoma, anche dall’Europa, che faccia emergere la sua unicità. Nella questione irachena, spesso, anche richiamandosi a spinte pacifiste, quando ben sappiamo quanto poco ispirate al pacifismo siano le politiche d’oltralpe, gli interessi economici della Francia, e dei suoi leaders, inducevano Saddam Hussein ad accrescere la sua arroganza, nella certezza di avere sulla sponda francese un baluardo capace di frenare l’intervento dell’ONU, come di fatto per largo tempo è stato. L’Italia è un Paese che non ha diritto di veto all’ONU, non gode nel mondo di credibilità diplomatica tale da poter giustificare politiche “creative”. L’Italia è un Paese che in altre avventure ha perso l’ultimo conflitto mondiale e che dopo la ricostruzione ed il recupero della sua capacità economica e produttiva, spinta dalle follie comuniste e sindacali, ha aperto alle politiche della spesa indiscriminata legando il Paese ad un debito pubblico di portata sudamericana. L’Italia, infine, è un Paese che ha fatto della sua instabilità di governo un marchio di origine pari al “made in Italy”. Solo la caduta del muro di Berlino ed il fallimento del comunismo hanno poi reso irreversibile la sua scelta europeista ed occidentale, fino ad allora resa anch’essa instabile per la presenza del più grosso partito comunista del mondo libero, partito in cui ha militato con ruolo di prima grandezza il nostro attuale Ministro degli Esteri. La pretesa di quest’ultimo di voler giocare un ruolo da protagonista tra Israele, Libano ed Hezbollah pone il nostro Paese ed i nostri militari dinanzi a rischi di incalcolabile portata. L’Italia che rifiuta la guerra, che si richiama all’art. 11 della nostra Costituzione; l’Italia che ha difficoltà a rifinanziare missioni di peacekeeping, intese come supporto alle politiche di ispirazione statunitense, si sbraca in uno dei luoghi tra i più pericolosi del mondo dove gli scenari di guerra sono vita quotidiana, dove caschi blu, addetti solo a funzioni di osservatori, ci hanno lasciato la vita a centinaia negli ultimi anni. Inviati dall’Onu per porsi al di là del confine nord di Israele, nel sud del Libano, a garantire i confini tra i due Paesi dalla presenza di guerriglieri e terroristi e per assistere al disarmo dei miliziani Hezbollah (Il Partito di Dio) gli osservatori della forza multinazionale ONU si sono spesso trovati tra i due fuochi e sono stati persino utilizzati come scudi per frenare la reazione di Israele ai raid terroristici dei miliziani Hezbollah. Quanto sia stata rispettata la risoluzione ONU 1559 del 2004 è ben noto anche se il nostro Ministro degli esteri, attento a dirsi equivicino, sembra ignorarlo tanto da considerare eccessiva la reazione israeliana agli atti di guerra Hezbollah ed al lancio quotidiano di centinaia di missili dai territori al sud del libano sui centri abitati israeliani. Quel territorio che, tra l'indifferenza di fatto degli osservatori dell’ONU veniva fortificato e ben armato da Siria ed Iran. Il nostro Ministro degli Esteri, inoltre, si guarda anche bene, sempre per la sua equivicinanza, dal deplorare i comportamenti di Iran e Siria, veri responsabili dell’escalation dell’ultimo conflitto ed ormai artefici di una guerra per interposta persona e su territorio di un altro stato. Non abbiamo sentito il nostro equivicino esprimersi neanche sulle dichiarazioni del leader iraniano sull’annientamento e la cancellazione dalla cartina geografica di Israele e neanche sulle dichiarazioni di Nasrallah leader del Partito di Dio che gli faceva da eco. Il nostro, invece, teneva a farsi riprendere mentre passeggiava molto “equivicino” circondato da leaders Hezbollah ed a braccetto con un loro esponente del parlamento libanese a Beirut, nella zona controllata da Hezbollah, tra le rovine dei palazzi bombardati da Israele.Al momento non sono chiare almeno due cose: oltre ai tremila soldati impegnati dall’Italia da dove verranno gli altri 12.000 richiesti? Posto poi che la risoluzione ONU 1559 non è stata dichiarata decaduta, anzi costituisce la premessa per la nuova risoluzione, chi avrà il compito di disarmare Hezbollah?
Sembra che il grande sforzo diplomatico di Prodi e di D’Alema non sortisca effetti di adesione alla forza multinazionale e che ancora si stia riaprendo la questione delle regole di ingaggio. Sembra che negli Usa qualcuno si stia chiedendo chi disarmerà Hezbollah. Negli Usa, infatti, sono certi che non potrà essere l’Italia ad imporre il disarmo, priva com’è della forza politica per poterlo fare. Anche l’idea di affidare il comando della missione all’Italia sembra che trovi più di un ragionevole ostacolo: nessuno sembra fidarsi di una politica estera “equivicina”. Prodi, da fantoccio di paglia qual è, si sta facendo trascinare su di un percorso molto tortuoso ed irto di pericoli e, se privo di obiettivi precisi e condivisi, pericolosamente senza ragionevole ritorno.
Vito Schepisi

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Vito la tua analisi,anche in questa circostanza, è di una lucidità incredibile. Complimenti! E' veramente preoccupante il fatto che ad un Presidente del Consiglio fantoccio, si affianchi un Ministro degli Esteri preoccupantemente presuntuoso e privo di scrupoli. Ho timore che questa si possa trasformare in una brutta avventura e che in Italia, caduto inevitabilmente il viscido Prodi, emerga l'ineffabile D'Alema.

vito schepisi ha detto...

Ciao Cecilia, grazie! Io riporto ciò che vedo e ciò che sento. Niente di più. Penso sia facile in questo modo esser lucidi. Quando non si ha niente da difendere e non si ha bisogno dei favori degli altri, quando non si ha l'odio che offusca il cervello, esser lucidi è abbastanza facile. A volte spiegare ciò che vedo è così semplice da sembrar d'essere banale nello scriverlo. Quando m'accorgo, però, del tentativo di arrampicarsi sugli specchi di alcuni o della travisazione della realtà di altri, ovvero, quando avverto l'odio ed il malanimo preventivo di tanti mi rendo conto che le cose semplici è anche opportuno dirle e ripeterle. Ho le tue stesse preoccupazioni sull'attuale quadro politico. Penso che il marinaretto stia meditando di ripetere la seconda volta lo sgambetto del '98. Mastella e Marini già stanno lavorando per la campagna acquisti.
Un abbraccio affettuoso.

vito schepisi ha detto...

Caro signor Nocera, non so da dove cominciare tanto è assurda e senza senso la sua tesi. Incominciamo col dire che il territorio dei primi Kibbutz creati nel deserto oggi si chiama Tel Aviv. Alla storia non risulta che fosse abitato da arabi palestinesi. Scusi forse è meglio cominciare col dire che quel territorio intero che comprendeva Siria, Giordania e l’attuale Israele si chiamava Giudea e che l’imperatore Adriano, siamo nell’anno 135 d.c., dopo aver soffocato la rivolta ebraica, ribattezzò col nome di Syria Palaestina. Gerusalemme, ed il territorio giudeo, era un crocevia di 3 diverse ispirazioni di cui due sole traevano origine proprio in quelle terre: il cristianesimo e l’ebraismo. Il sentimento musulmano riveniva dalla vicinanza del mondo arabo. Solo da questo anche se a Gerusalemme la Spianata delle Moschee costituisce ora per i palestinesi di origine araba un luogo sacro. Prima dell’occupazione dei territorio da parte dell’Impero Romano, per oltre un millennio sul territorio si svilupparono stati e regni ebraici. A Gerusalemme “il Muro Occidentale” come luogo di culto è antecedente anche al Santo Sepolcro ed alla Basilica della Natività. Adriano nel 135 dette inizio alla espulsione della popolazione ebraica. Forse è anche importante sapere che i primi insediamenti dei popoli semiti si registrano nel 3.000 a.c. Ma come posso raccontarLe la storia di quei territori in un breve post? Lei parla di milioni di palestinesi cacciati dalle proprie mura. Quali? Il territorio su cui oggi si sviluppa Israele era per lo più desertico ed anche a Gerusalemme la zona palestinese mantiene le sue abitudini e le sue regole, anche se spesso è luogo in cui la vita umana e la tolleranza contano molto poco. Israele ha sempre chiesto la pace e la convivenza nei territori a carattere multietnico. Ha offerto integrazione e diritti: ha ricevuto terrorismo vile e scellerato. Signor Nocera, lasciando da parte equivicinanze e sciocchezze di ogni tipo, questa è storia. Ma veniamo alla parte più disinformante del suo post. " Se solo ora lo vieni a sapere diventi Hezbiollah" No signor Nocera, non divento Hezbollah! Perché dovrei? Cosa c’entrano costoro con Israele e palestinesi? I territori del Libano ( una fascia di 10 chilometri al confine sud del Libano) controllati da Israele per la sicurezza del nord del Paese dagli attacchi di Hezbollah, furono rilasciati nel 2000. Con la risoluzione 1509 del 2004 il governo libanese avrebbe dovuto provvedere al disarmo di Hezbollah. Anche questa è storia, come è storia il fatto che Siria ed Iran armano l’ala armata del “Partito di Dio” e che la Siria controlli anche politicamente lo stato sovrano del Libano, anche con l’assassinio di leader politici sgraditi. Hezbollah e questione palestinese, storicamente, dovrebbero essere due cose diverse ma non lo sono perché la questione israeliana non è più solo una questione palestinese ma è diventata guerra di civiltà e crocevia dello sviluppo di un pericoloso fondamentalismo. Fanatismo religioso e miseria culturale e sociale coniugano il verbo dell’odio e della follia. Altro che equivicinanza! D'Alema è un furbo spregiudicato e, mi creda, anche pericoloso.

vito schepisi ha detto...

Mi scusi signor Nocera, ho risposto al suo post di commento su quanto sostenuto da Marco Taradash replicando sul mio pensiero "equivicinanza e uomini di paglia". Ma...a ragione veduta penso che la mia risposta non sia disallineata. Provo un po' ad integrarla. Le vorrei ricordare che ciascuno ha il suo stile: quello che conta è la sostanza. Non so se fuori dai confini nazionali la politica fatta da ipocriti equilibrismi e da fini reconditi riscuota apprezzamenti sinceri e sentimenti di apprezzamento per dignità e fermezza. In Italia, però, a parte coloro che simili a Lei, in modo distorto e per pregiudizio, condannano la politica di popoli e paesi allineati in una visione di scelta occidentale e di vicinanza a coloro che optano per le libertà e la democrazia, il sentimento popolare non mi sembra sia di equivicinanza a coloro che si esprimono con la violenza ed il terrorismo. Le ricordo che anche nella maggioranza si alzano voci che non sono proprie equivicine.
Ritornando al nostro vorrei ricordarLe che la politica estera, nel periodo della maggioranza di centrodestra, abbia riscosso ampi consensi. Messo fuori Ruggiero, fautore della politica di sudditanza, prima con Frattini e poi con Fini abbia saputo mantenre la rotta della dignità e dell'orgoglio nazionale nella chiarezza e nella inequivocabile scelta liberaldemocratica. Anche nel conflitto iracheno ha agito nella consapevolezza di mantenere il principio di contrarietà alla guerra, sancito dalla nostra Costituzione, con quello della precisa scelta di alleanza con USA, Inghilterra e poi Spagna, Australia, Canada ed altri. L'aspirazione alla costruzione della pace, ancora, è emerso rispondendo alla risoluzione dell'ONU per la ricostruzione e l'ausilio al popolo iracheno a recuperare la capacità di autodeterminarsi in opzioni di rispetto e di democrazia.

vito schepisi ha detto...

Solo per ricordarLe che la ragione che ha spinto Ruggiero a mettersi da parte(mi scusi l'eufemismo)è l'aver disdetto (l'Italia) la partecipazione alla costruzione di un aereo da combattimento in un pool europeo. La spesa al ministro delle difesa Martino era sembrata eccessiva ed incompatibile con il rigore voluto, senza contare che le Forze Armate italiane avevano bisogno di ben altri interventi più utili a ridurre gli sprechi e recuperare efficienza. Per il resto si faccia visitare...! lei è in un grave stato confusionale. L'Italia non ha fatto guerra a nessuno, eccetto che con D'Alema nella ex jugoslavia. Ma Le chiedo Lei è capace di discutere di questioni politiche al di fuori degli slogans e dei luoghi comuni? E' capace di apprezzare le qualità di coloro che non la pensano come Lei? Ho forti dubbi che lei sappia farlo!

vito schepisi ha detto...

Antonio Martino è uomo di eccelse qualità. Professore di economia alla Luiss ed autore di numerose pubblicazioni. Molto stimato nelle università americane dove svolge periodicamente cicli di conferenze. Uomo liberale, figlio di Gaetano Martino, ministro liberale degli esteri che pose le basi all'unione europea con la conferenza di Messina del 1955 ed i trattati di Roma del 1957. Certo una figura di statura diversa dall'affarista Ruggiero suggerito dai poteri forti per bocca di Ciampi per il ministero degli esteri nel governo Berlusconi del 2001. Le torno a dire che la loggia P2 era colma di massoni innocui, assieme a bricconi di rango, la cui iscrizione deve apparire simile a quella di rotariani o affiliati alla Opus Dei. Alcuni nome emersi tra cui ad esempio anche quello di Valerio Zanone e di molti repubblicani e socialisti più o meno illustri sono serviti a sollevare il polverone utile ad altri per celare altri loschi traffici e trame di ogni tipo. In quegli anni la rete di spie dell'est, ad esempio, si permeava nel tessuto del Paese determinandone prsino le iniziative politiche ed industriali.

vito schepisi ha detto...

Tutte le logge massoniche hanno gli elenchi degli iscritti riservati. La massoneria per definizione è un'associazione segreta. I fini della massoneria storicamente sono considerati nobili. Gran maestro ad esempio è stato Giuseppe Mazzini. Quale sanatoria? Signor Nocera ma che sta dicendo? Anche in Italia la giustizia interviene sui reati soggettivi e provati. E' vero che sono stati introdotti, per giustificare indagini sui soliti noti, reati di tipo oggettivo "non poteva non sapere" ma non reggono in dibattimento. Se Le fa piacere che le dica che Lei è comunista lo faccio...ma per me ciò che importa è ciò che dice e ciò che pensa...e purtroppo l'idea che mi sono fatto di Lei è che soffre di manie ossessive che la inducono ad essere intollerante.

vito schepisi ha detto...

Signor Nocera, come spesso fanno quelli come Lei, ravvisa sempre le mie parole. In altro post mi parlava di azioni di terrorismo di Israele mentre io sostenevo che Israele non ha mai fatto ricorso al terrorismo, neanche con le sue componenti più agitate, poi si scopre che Lei si riferiva al periodo antecedente lo stato di Israele, quando nei territori, ora Israele, vi erano insediamenti ebraici osteggiati da popolazioni arabe e dal governorato inglese. Ora mi fa dire che la Massoneria è una associazione segreta mentre io ho parlato di elenchi riservati. Ciò non toglie che la massoneria sia per definizione una associazione segreta: è nata come tale e questo non è assolutamente confutabile. Vorrei farLe notare che chi non rispetta la legge è un reo. Sovversivo nell'accezione comune è colui che vuole in modo illegale, a volte violento, modificare il corso delle cose, etimologicamente capovolgere le cose. Cosa centra il relativismo in questo? Io rispetto le leggi e vorrei che le rispettassero tutti, magistrati compresi. Io vorrei essere libero anche di avere le mie opinioni, ad esempio sui risvolti politici delle inchieste dei magistrati. Penso che non debbano essere i magistrati stessi a governare la loro disciplina: è come se un consiglio superiore dei tassinari stabilisse il comportamento ed i limiti di percorso dei tassisti, per usare un paragone di attualità.
Per il resto Lei come al solito farnetica. Non sono mai stato socialista: penso che il liberalismo abbia per cultura in se la preminenza dell'uomo e non esiste niente di più sociale che il rispetto dell'uomo. Ho conosciuto, però, tanti socialisti autentici e molti di loro erano essenzialmente anticomunisti. Rispettavano i loro interlocutori e ne sapevano apprezzare il taglio culturale, molti avevano approfondito Bad Godesberg, laddove il socialismo europeo si era affrancato dal marxismo. Non mi sembra che Lei sia uno di questi....non ha la cultura laica per poterlo essere. Lei sposa una confessione totalitaria... massificante...come Le dicevo da altra parte per Lei la somma di uno più uno fa tre...mi ricorda Leoluca Orlando e la sua filosofia del sospetto che diventa certezza...purtroppo questa cultura è orientata unilateralmente e non è capace di guardare ciò che è avvenuto ed avviene nello schieramento che Le sta a cuore.

vito schepisi ha detto...

Per Lei io sarei, per bene che mi vada, uno stupido allora? Grullo mi sembra che coincida. Ho votato F.I. e continuerei a farlo oggi ancora e le ragioni ci sono proprio tutte. "Mala tempora currunt" Signor Nocera. La rappresentazione teatrale degli odierni governanti se non presagisse danni al paese, sarebbe comica. Il capo comico l'abbiamo e l'anima maligna, come spiritello malizioso e malandrino, anche e poi tante comparse e... mi scusi Pirandello... personaggi in cerca di autore.

Unknown ha detto...

Nocera,mi permetta...lei oltre che ad essere un gran maleducato, si segnala solo per la sua "rabbia ignorante"!!
Dovrebbe imparare invece dalle persone per bene e pacate, serie ed equilibrate, oneste e fin troppo pazienti con lei, che con i suoi rozzi modi di porsi e di esprimersi non meriterebbe alcuna risposta!!!
E' un livoroso, represso e suscettibile comunista....diessino suppongo, da come si presenta come "IL MIGLIORE"...IO SONO UN UMILE, FIERO ANTICOMUNISTA E LE MIE CONVINZIONI E RAGIONI SI RAFFORZANO VIEPPIU' LEGGENDO I SUOI DISCORSI SCONCLUSIONATI!!
Saluti azzurri

vito schepisi ha detto...

Nocera non sia intollerante con i miei amici. Giuseppe non Le farà bere il suo olio di ricino...se proprio ci tiene lo faccia da solo...ma dubito che possa servirLe a pulirsi la bocca dal veleno che vi alberga..tutt'al più a pulirLe lo stomaco...ma le sue viscere non fanno testo.

Unknown ha detto...

Caro Nocera....lei si rilegge per caso, dopo aver dato vita al suo personalissimo, di turpiloquio? E non mi riferisco solo a questo commento, ma anche agli ai quali ha preso parte, solo ed unicamente per fare da "guastatore" e da "giustiziere rosso"?
Sa, Nocera, mi sa tanto che oggigiorno i veri fascisti siano solo ed esclusivamente rossi....Ho coniato, e da Vito appieno condiviso il termine di "fascisti rossi" proprio e solo per quelli come lei...Buona livorosa giornata...Saluti azzurri (spero non soffra di fegato...)

Unknown ha detto...

Caro Nocera....lei si rilegge per caso, dopo aver dato vita al suo personalissimo, di turpiloquio? E non mi riferisco solo a questo commento, ma anche agli ai quali ha preso parte, solo ed unicamente per fare da "guastatore" e da "giustiziere rosso"?
Sa, Nocera, mi sa tanto che oggigiorno i veri fascisti siano solo ed esclusivamente rossi....Ho coniato, e da Vito appieno condiviso il termine di "fascisti rossi" proprio e solo per quelli come lei...Buona livorosa giornata...Saluti azzurri (spero non soffra di fegato...)

vito schepisi ha detto...

Signor Nocera non mi dirà che sul mio blog io non possa commentare alcuni interventi che ritengo esagerati...come quello dell'olio di ricino! Io terrei a mantenere questo spazio nei limiti del dialogo e della salvaguardia dei principi di tolleranza in cui credo. Questa mia pretesa ha per Lei le sembianze di attitudine ad essere "portavoce" ?

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e