02 agosto 2006

Facce da Prodi: ecco i dittatori!

Ci vuole una buona dose di faccia tosta: una faccia da Prodi! Affermare che si faccia ricorso al settimo voto di fiducia su un decreto anche così complesso ed articolato, attribuendo la responsabilità all’opposizione ed ad un presunto inesistente ostruzionismo, è proprio da Guinness dell’ipocrisia. Faccia tosta ed ipocrisia e vuoto assoluto di dignità: questo Governo è da relegare tra i peggiori del dopoguerra. Prodi blinda il provvedimento consapevole che una seconda lettura al Senato potrebbe essere fatale. Tutto qua…faccia quadra la finisca con le bugie. Questo figuro, retaggio della peggiore prima repubblica, definito in sede europea “inadeguato”, abbia il buon senso di farla finita col prendersi gioco degli italiani. Lacrime di coccodrillo e stucchevole bofonchiata richiesta di scuse per il nuovo ricorso alla fiducia. Questo decreto spacciato per “le liberalizzazioni” contiene come afferma Tremonti solo il 5% di provvedimenti cosiddetti liberali ed il 95% di introduzione di nuove vessazioni fiscali. Sottrarre al dibattito ed al confronto parlamentare un provvedimento di questo tipo significa imporre leggi e provvedimenti senza il controllo del Parlamento: significa dittatura. Il ministro dei rapporti col Parlamento, Chiti, ha giustificato la richiesta della fiducia per la presenza alla Camera di 600 emendamenti. Il provvedimento consta di oltre 40 articoli ed alcuni ben articolati e complessi per ben celare mannaie vessatorie. Non può quindi definirsi ostruzionistica la richiesta della opposizione di entrare nel merito dell’articolato e di proporre modifiche. Sull’indulto a Senato sono stati votati ben 1500 emendamenti. Ministro Chiti….ma mi faccia il favore! Neanche le preoccupate pressioni di Napolitano e le perplessità di Marini sono servite a far desistere questa maggioranza dall’assumere comportamenti arroganti e lesivi della democrazia. Quanto sembrano lontani i tempi in cui per ogni provvedimento proposto e discusso nel Parlamento (signori sedicenti democratici della sinistra ho detto nel PARLAMENTO) si ergevano le barricate e si serrava un dibattito fatto di insulti e trame dietrologiche! Vestali offese che chiedevano di vendicare il loro onore per l’insorgere di un regime. Quanti “buffoni” hanno recitato l’unico copione di cui sono capaci! Quante volte ho sentito pronunciare la parola “inaudito” da mestieranti della politica avvezzi ad ogni trama e consumati alla più bieca ed insulsa capacità di mescolare indecorosamente ogni carta! Ecco amici: questi sono i dittatori!
Vito Schepisi

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