29 giugno 2006

La Lega e la sconfitta

Si! La lega è la vera artefice della sconfitta. Parlo di sconfitta e non di ciò che poteva essere la possibile bocciatura della riforma costituzionale. Le ragioni del "no" avevano un solido sostegno nell'affermazione che le riforme costituzionali si fanno con il consenso più largo possibile ed al di fuori dei giochi politici. Questo non è stato possibile per una contrapposizione preconcetta. Bisognava prenderne atto e denunciare al Paese l'impossibilità di proseguire nel disegno di ammodernamento dello stato a causa della bieca e preventiva opposizione del centrosinistra. A costoro non è sembrato vero di poter contare su uno strumento di feroce critica alla ex maggioranza. Le forze della democrazia liberale e del rinnovamento erano accusate di voler imporre la propria riforma costituzionale con il 50% del consenso politico del Paese. Errore gravissimo! Anche se giustificato da quella sorta di immobilismo e di conservatorismo rappresentato dalla sinistra. A poco importa se nelle singole novazioni della riforma si siano trovati in tempi diversi larghe convergenze. Ricordiamo, ad esempio, il "premierato", ovvero la distinzione funzionale delle Camere. La cecità politica del centrodestra, in questo caso, ha offerto al peggior presidente della repubblica che l'Italia avesse potuto avere, il riscatto politico. Non stimato persino a sinistra, Scalfaro, è tornato prepotentemente in sella con la sua prosa stantia ed il suo moralismo predicato nei confronti di altri. Questo uomo mediocre e privo di autocritica e di vergogna per non aver ancora spiegato agli italiani, non solo i suoi comportamenti politici all'epoca della presidenza, preoccupato a non dispiacere la sinistra dei giudici, ma anche dove siano finiti i 100 milioni di vecchie lire da lui percepiti mensilmente dai "servizi" quando era ministro degli Interni del governo Craxi. Era un ministro del Governo dell'odiato Craxi!?!?!? Ahhhh!!!....Le cento primavere della gente in malafede!!... e poi dicono che con l'animo cattivo non si campa tanto!!!!! La responsabilità è della Lega per aver voluto a tutti i costi la riforma ed anche nel modo sbagliato.
La responsabilità è nei termini e toni usati che hanno spaventato gli italiani. La "devolution"...Bossi e Calderoli quanto siete stati stupidi! Non sapete parlare italiano e vi cimentate in una lingua straniera per dire cose semplici da poter facilmente comprendere. Invece vi riempivate la bocca di "devolution" ed ogni volta che pronunciavate questa parola il 50% degli italiani sorrideva divertita della vostra smorfia labiale mentre l'altro 50% si preoccupava dal vostro apparire barbari ed incolti. I dirigenti della lega sono stati stupidi e purtroppo lo sono ancora! Penso che anche i vertici della Lega come la Costituzione italiana siano da rinnovare. Dovrebbero rendersi conto che in Italia, nord compreso, li percepiscono come barbari demolitori dell'Unità dell’Italia. Questa riforma, che non era la riforma federale della Lega, perchè indirizzata quasi esclusivamente al rinnovamento del Paese e che non frantumava niente, non separava alcunché, non mortificava nessuna regione d'Italia; questa riforma, ripeto, era percepita dagli italiani come la riforma separatista, secessionista, antiunitaria vagheggiata nel tempo dalla Lega. Era percepita come la spinta antiunitaria, da Bossi e compagni sollecitata quando mantenevano in piedi il governo Dini, dopo il ribaltone del 1994 e quando D’Alema diceva di loro: "siete una costola della sinistra" . Da costola sono diventati una "ciabatta usata". Ora mi domando se tutto questo era voluto. Possibile che nessun esperto di comunicazione abbia informato i vertici della Lega di quanto siano stati poco credibili nell’elettorato estraneo al loro "zoccolo duro"? Io penso, invece, che siano stati coscienti della loro azione negativa ma che abbiano proseguito nel loro disegno di rottura. Avevano bisogno di visibilità presso il loro elettorato. Si stanno preparando a mobilitare i loro militanti, sull’onda della delusione, alle sceneggiate delle ampolle ed altre castronate del tipo. E' ora che si dia corpo al rinnovamento della strategia politica del centrodestra. Penso sia necessario valorizzare forze fresche, chiarire con gli alleati le strategie. E' opportuno tagliare i rami secchi ed emarginare i professionisti della "visibilità". Penso sia giunta l'ora di dar vita ad un movimento di progresso costituito da forze moderate fermo sui principi delle democrazie occidentali e sui valori condivisi della nostra civiltà, saldo nelle alleanze internazionali, critico e stimolatore in Europa. Un movimento propositivo, snello ed efficiente in politica interna. Serve un movimento che sia percepito come equilibrato verso tutti, ricchi e potenti o poveri e diseredati, che sia giusto nella imposizione dei doveri e ampio nella concessione di diritti. Un movimento che sia percepito come restauratore di ordine ma inflessibile verso soprusi ed arroganza.
schepisi vito

2 commenti:

Anonimo ha detto...

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