10 luglio 2012

Lo sterminio delle idee e della libertà dei popoli


A volte ci capita di pensare che tutto sia ineludibile.
Non è vero!
Ci siamo cacciati in un guaio solo perché chi ci ha portati faceva parte del guaio.
Le cose cambiano a ritmo sempre più veloce, e si pensa che non ci si possa fermare.
Anche questo è falso! Bisogna solo capire cosa s’intende per fermarsi - Certo che la volontà di chi ha pensato che l'Europa fosse una civiltà da consolidare in un convergente intento socio-politico con vocazione economico-commerciale e con una complessiva visione strategica di aree d’influenza è andata delusa - Bisogna fermare l’equivoco!
La soluzione è nel capire che ci sono stati degli errori e che si è continuato a commetterli, ben sapendo che fossero errori. 
Nessuno poteva pensare che l’aumento congiunto di spesa pubblica e di debito sovrano potesse andare a vanti fino all’infinito.
I debiti si pagano!
E se non si pagano, c’è anche chi ne approfitta per speculare sul fallimento di chi non paga.

Gli speculatori finanziari colpiscono:
1) i governi deboli;
2) le politiche deboli.
I Governi incapaci, invece, dinanzi alle difficoltà, intervengono con le tasse a tamponare le falle, quando la soluzione, invece, sarebbe sviluppo e lavoro. Per tamponare le falle, invece, si taglia il superfluo e, fin dove è possibile, le spese.
Non è vero, ad esempio, che democrazia significhi mille centri direzionali, per le scelte e mille centri di spesa in più, soprattutto se producono immobilismo e se paralizzano le attività necessarie. 
La malattia di tutte le società libere è la burocrazia e l'Italia si è rivolta alla burocrazia per dar esito alle sue difficoltà (politiche).
Ora com’è possibile pensare che la burocrazia elida se stessa?
La convinzione di tanti è che questo treno su cui siamo saliti si fermi all'interno dei "campi", come succedeva per lo sterminio fisco degli ebrei e dei "diversi" ad opera dei nazisti. Questa volta lo sterminio non è degli uomini, ed in modo brutale, ma è delle idee e delle nostre libertà di popoli europei.
Questo Governo poteva giovarsi della sua ampliata forza parlamentare, non per tassare, né per stroncare i diritti dei giovani che si affacciano nel mondo del lavoro, ma per tagliare le spese, poteva farlo attraverso l'intervento di leggi anche di natura costituzionale.
Doveva, invece, provvedere a favorire gli investimenti italiani e stranieri attraverso la liberalizzazione del mercato del lavoro.
Non è stato fatto!
Questo Governo doveva andare in Europa, trovando alleanze - che ci sono - per battere i pugni sul tavolo e per gridare che non c'è spazio per i furbi e per gli eurocrati nell'Europa dei popoli.
Doveva invocare l'Europa libera delle donne e degli uomini, prima che quella dei banchieri.
Ma è capitato che questo Governo sia quello voluto dalla Merkel e da un furbo signore che ha obbedito agli ordini del suo vecchio partito di ex, post e neo comunisti per abbattere (a tutti i costi) chi da 18 anni ha impedito loro di assumere i pieni poteri in Italia.
Le complicità sono misteriose, ma ci sono state, dentro e fuori la vecchia maggioranza.
E' capitato ora che questo governo sia l'espressione delle banche, della finanza e dei burocrati, cioè di quell'apparato dominante che è contro l'Italia delle donne e degli uomini liberi.
E’ composto da quell'apparato che per egoismo, incapacità, cinismo e convenienza, con la complicità della politica lobbista e corrotta, e delle istituzioni compiacenti, ha già saccheggiato il Paese.
Vito Schepisi

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