04 ottobre 2011

La Giustizia. Sempre la Giustizia!

In queste ore c’è una domanda che aleggia in tutti noi. Una domanda a cui la macchina giudiziaria non è stata in grado di fornire una risposta esauriente. Ci chiediamo cosa sia accaduto veramente in quella maledetta sera, tra l’uno e il due novembre del 2007, in quella casa, in Via della Pergola, a Perugia. Ci chiediamo se ci sia stato qualcuno che insieme a Rudy Guedè ha stroncato la vita a una giovane ragazza inglese. Non si può morire così a 22 anni, senza che la verità salti fuori, e senza che i colpevoli ne rispondano dinanzi alla legge.
Meredith Kercher ha pagato con la vita non solo la sua voglia di vivere, di conoscere e di crescere, come tutti i giovani della sua età, ma anche per la follia di un Paese, come l’Italia, così distratto da altro, tanto da sottovalutare quella violenza che miete vittime innocenti, giorno dopo giorno, nell’indifferenza di tanti, e senza che il nostro sistema giudiziario faccia qualcosa per impedirlo, e senza che la legge riesca mai a rendere alle vittime piena giustizia.
Si ha l’impressione che nel bel Paese ci sia poca attenzione verso l’esercito di sbandati che vive alla giornata, che si mantiene ai limiti della legalità, se non proprio nel campo avverso al vivere civile. Dimorano nelle nostre città personaggi che vivono di espedienti, molti in clandestinità, o tanti altri, per quanto con regolare permesso di soggiorno o di nazionalità italiana, come se lo fossero. Tante persone che non hanno fissa dimora, dediti alle attività più disparate e spesso pronti a diventare, alla prima occasione, protagonisti di efferati delitti.
Chi esulta per la sentenza di assoluzione ha le sue buone ragioni. Non li ha, invece, chi protesta perché si aspettava la condanna dei due ragazzi. Non si possono mantenere chiusi, in carcere, e lo sono stati già per 4 anni, due giovani di 24 e di 27 anni: Amanda Knox e Raffaele Sollecito, solo per tener dietro alla tesi accusatoria, basata su alcuni deboli aspetti indiziari e senza una prova concreta.
La Procura di Perugia non è stata in grado di fornire niente di più. Gli aspetti indiziari sono cosa ben diversa dalle prove. Una condanna, come quella che chiedeva la pubblica accusa, all’ergastolo, non poteva essere inflitta su alcuni indizi o sulla ricostruzione di un’ipotesi accusatoria priva, però, di sostanziali riscontri. Non si può chiedere, infatti, il carcere a vita per due ragazzi senza la certezza della colpevolezza. Sarebbe stato, persino, legittimo aspettarsi dalla Procura la richiesta di assoluzione dei due imputati per insufficienza di prove. Quest’aspetto, non secondario per la funzione di un Pubblico Ministero in una società democratica, fa pensare a quanta strada debba percorrersi perché la Giustizia italiana sia un servizio reso alla legalità e alla civiltà del diritto, piuttosto che materia per una categoria di “palestrati” con i muscoli gonfiati di giustizialismo.
Nel processo a carico dei due giovani non sono emerse prove, ma solo elementi indiziari. La fase istruttoria iniziale, per altro, è apparsa contraddittoria, ai limiti del necessario comportamento umano e delle dovute misure di garanzia. Una ragazzina straniera di 20 anni, senza alcuna assistenza legale, è stata trattenuta e sottoposta ad uno stress così intenso, come può essere in un interrogatorio per un caso di omicidio. Una ragazzina che si è trovata ad affrontare situazioni e criticità più grandi di lei, senza comprendere niente delle leggi italiane, senza un benché minimo sostegno morale, senza un riferimento di comprensione. Così: confusa e spaventata.
Innocenti? Colpevoli i due ragazzi? Chi poteva dirlo?
In primo grado, però, c’è stata una condanna pesante, tanto da doversi chiedere come sia stato possibile passare da una condanna, che non lasciava ombra di dubbio, all’assoluzione con formula piena, per non aver commesso il fatto.
Meglio, però, un colpevole a piede libero che non un innocente privato della sua libertà, condannato al carcere per 25 o 26 anni. In questo concetto è radicata tutta quella materia che è definita come “civiltà del diritto”. Nel garantismo convivono tanti anni di storia per l’indipendenza e per la libertà, il senso comune, l’umanesimo liberale a garanzia dell’individuo. Perché gli uomini siano essere umani, non bestie, anche se spesso capita di doversi ricreder, dinanzi alle continue manifestazioni d’accanimento e di acredine giudiziaria.
La giustizia riempie le cronache quotidiane. Non appare certo materia condivisa, come invece dovrebbe. Si chiudono gli occhi sui delitti che provocano inquietudine sociale - le nostre città diventano sempre più invivibili - per correre invece dietro a teoremi e pregiudizi, in una sorta di smania di esserci e di apparire, animata da un’incomprensibile presunzione d’infallibilità.
La Giustizia è, invece, un principio di garanzia per i diritti degli uomini e per il rispetto della legalità. Deve apparire come un indifferibile strumento di civiltà, un servizio da usare in nome del popolo italiano, senza che i tribunali si trasformino in palestre in cui alcuni protagonisti, per consolidare la loro massa muscolare, facciano uso di sostanze anabolizzanti.
Ora chi restituirà ai giovani Amanda e Raffaele 4 anni di vita?
Vito Schepisi

4 commenti:

dario ha detto...

ma chi le fa le leggi che permettono di mettere in galera una persona prima della condanna definitiva? Per quanti reati, in caso di esigenze cautelari, i giudici sono OBBLIGATI a disporre quella detentiva? Ti faccio un es. su tutti: il reato di violenza sessuale. E sai chi ha approvato la legge? L'ATTUALE MAGGIORANZA! Ma chiudi il becco, rasenti il ridicolo!Questa classe politica è praticamente indifendibile! Ed è anche debolissima se non è in grado di approvare la benché minima legge per equiparare la responsabilità dei magistrati a quella di tutti i comuni mortali. Ma il discorso è sempre lo stesso: chi le fa le leggi????Da quanti anni berlusconi è in politica? E' stato lui ad avere in passato la maggioranza più forte della storia italiana?E se non ha fatto un C. in 17 anni di chi è la colpa?Dov'è 'sta benedetta riforma della giustizia che come un pappagallo ripete da 20 anni????E tu, allora, che C. vuoi adesso che ancora difendi lui e i sudditi mangiapagnotte che gli girano intorno e che prima o poi lo tradiranno per riciclarsi nuovamente nel sistema?????MA TACI!RIDICOLO!
E dici sempre le stesse cose, perché già ti avevo risposto ciò sul caso tortora! E ti avevo già scritto riguardo alla ririririannunciata riforma della giustizia (alla quale tu credevi!!!ahahahahah!!!!!!un bambino praticamente!) che non si sarebbe MAI FATTA!E secondo te la farà oggi, con 3 parlamentari in più?Sei stancante ormai, caro vito, stancante.....soprattutto per chi come me vede (e risente)un'italia che sta sgretolandosi per la MALA POLITICA!

dario ha detto...

e statt zitt!solo quello puoi fare ormai! rileggendo i tuoi articoli da qualche anno a questa parte si percepisce una cosa sola: IL COMPLETO FALLIMENTO DELLE TUE PREVISIONI POLITICHE E DEL GIUDIZIO SUL PDL!Anche tu, nel tuo piccolo, col tuo supporto via blog a questa classe politica, hai contribuito al disastro italiano!complimenti!

dario ha detto...

MUTO!!!!!non hai NULLA da dire!!!!

dario ha detto...

incredibile:il governo ha tagliato i buoni pasto ai dipendenti che non lavorano 8 ore al giorno. Circa 150 euro al mese in meno.
Stanno grattando il fondo del barile, mentre non ancora si taglia un centesimo ai privilegi dei politici e dei loro amici. Nemmeno le auto blu (un invitante manifesto propagandistico) hanno avuto il coraggio di eliminare....incredibile!!!!!
E allora, che altro c'è da dire su questa classe politica?Su questo governo?La smetterai ora di scrivere le solite cazzate pro-berlusconi????