05 ottobre 2009

Una "mortale" intimidazione


Se a Roma alcune decine di migliaia di cittadini provenienti dalle varie regioni d’Italia sono stati convogliati a Piazza del Popolo per manifestare a favore della libertà dell’informazione, messa a loro dire in discussione dal Presidente del Consiglio Berlusconi, c’è chi si chiede, invece, se in questo Paese ci sia agibilità politica.
I fatti contano molto di più delle parole e di ciò che si vorrebbe asserire con le proteste di piazza: tacitare la libera scelta, mortificarla, negarla, omologarla al pensiero unico, per indicare un modo, il solo “politicamente corretto”, viene ribaltato dai fatti che pesano molto più di mille parole e che rischiano di travolgere persino le regole della democrazia, infondendo la sensazione dell’assenza di una vera agibilità politica.
C’è chi in Italia, da tempo, pensa che la politica sia una guerra di bande, e forse per quel che accade non ne avrebbe tutti i torti. S’avverte senza dubbio la sensazione che i metodi usati prevarichino il confronto politico e lo stesso pensiero sulle regole di un sistema democratico. E’ diffusa la sensazione di una lotta politica finalizzata alla mera gestione del potere: non quindi per affermare un proprio progetto politico, ma per conquistare qualcosa. C’è chi si batte con ogni mezzo, tra cui anche quello di annientare l’avversario. Una lotta che si trasforma in odio e pregiudizio, e nell’uso di ogni strumento di offesa, ignara del consenso e con il gusto di demolire e di sopraffare. Una lotta che vede due tifoserie contrapposte, come in un campo di calcio, due tifoserie agguerrite che vorrebbero calci di rigore a favore della propria squadra, anche senza un motivo apparente, anche contro le regole del campo dove chi gioca meglio, ed è più efficace, prevale.
La mannaia della punizione passa così dal vociare di una folla convocata a protestare, anche contro la logica dei numeri, al bavaglio del colpo mortale. Nel nostro caso, il vero bavaglio alla libertà “tout court” consiste proprio nella stroncatura del nemico politico. Non c’è riuscita la magistratura penale, ora ci prova quella civile. Una condanna al risarcimento di 750 milioni di Euro è l’arma. E’ come una bomba ad alto potenziale, come un colpo mortale inferto ad un’azienda ed al suo indiscusso leader. Una somma che per l’ammontare e per i modi non ha precedenti nella storia mondiale. Un risarcimento per una faccenda già chiusa 20 anni fa con un accordo tra le parti “senza altro a pretendere”.
Se ne ricava una lezione terribile. E’ la riprova che in Italia alcuni poteri sono davvero forti. E’ un monito orrendo, truce e severo: se non si può colpire l’avversario con la democrazia delle scelte, se non in una regolare competizione elettorale, se non sul piano del consenso politico e per il giudizio del popolo sovrano, restano solo i metodi della vendetta, dei sicari, della sopraffazione fisica, dell’uso violento della giustizia.
E’ uno spettacolo che si replica da 15 anni, come una commedia di grande successo. A volte cambiano i protagonisti e la coreografia, ma la storia è sempre uguale ed è invariato il fine che si vuole raggiungere. Si ha quasi l’impressione che ci sia una regia: come di un Grande Vecchio che dica “qui comando io”. Si agisce con ogni mezzo e con una concentrazione di forze e di risorse che ha dell’incredibile, attraverso i più disparati tentativi di colpire il fatidico “mostro”.
Berlusconi diventa l’uomo sempre in prima pagina, come il classico mostro da sbattere, come una piovra gigantesca dai mille tentacoli, come un vero ed ingordo onnivoro. Assistiamo basiti alla rappresentazione di un uomo descritto così apparentemente rapace ed onnipresente su scene così disparate del male da far perdere credibilità all’intera commedia. L’essere descritto come il Male assoluto fa però sorgere più di un sospetto sull’uso politico della giustizia: il sospetto che contro il Premier in Italia ci sia una vera persecuzione giudiziaria. Il leader del Pdl viene accusato di tutto: sembra che l’unico reato di cui non sia stato ancora accusato sia quello della rapina delle vecchiette all’uscita dell’ufficio postale.
Si fa così strada l’idea che nell’Italia “post” di tutto ( democristiana, comunista, fascista) non possa esistere una democrazia pluralista senza l’omologazione di De Benedetti e delle sue creature politiche, editoriali, industriali e finanziarie. Ma quella di un gruppo che stabilisca, anche contro la volontà del popolo, chi abbia la facoltà di governare il Paese, non può essere certo una scelta di democrazia e di pluralismo, non può essere un’opzione di libertà e di legalità, ma di abuso e d’arroganza, di violenza e di prevaricazione.
Tante proteste per le citazioni i giudizio e le richieste risarcitorie di Berlusconi definite intimidazioni alla stampa libera. Dove sono ora le proteste contro questa vera e “mortale” intimidazione?

Vito Schepisi su Il Legno Storto

5 commenti:

dario ha detto...

Se berlusconi avesse vinto la causa avresti scritto: "visto? tutto era finalizzato a screditare il primier che, invece, ANCORA UNA VOLTA ne è uscito pulito".
Oggi, invece, che ha perso la causa scrivi che è la prova della persecuzione giudiziaria.
Insomma, questo ragionamento dimostra che il tuo è un mero teorema che cade alla prima obiezione. A proposito, ci fosse uno straccio di prova in tutto quello che hai scritto! Solo teoremi, sensazioni, nemmeno indizi! Che dire? Senza parole....
Inoltre, hai scritto che il risarcimento è eccessivo, ma allora confermi che la corruzione c'è stata per davvero? Se invece non c'è stata nemmeno la corruzione (ma sei tu la talpa delle procure?) dammi una provetta, anche piccola piccola!E sprattutto, FUORI I NOMI!!!! Le procure non sono persone, io voglio sapere CHI SONO LE PERSONE! T E O R E M I.
Se non te ne sei accorto, io parlo solo di fatti processuali (quando critico ad es. dell'utri), a differenza tua.
P.S.Faresti bene a rispondermi sulla nomina all'antimafia, da parte del pdl, di quella presunta toga rossa. Come lo spieghi?Questo è un fatto...non un teorema.

dario ha detto...

caro vito,
hai visto ieri la sconvolgente inchiesta sulla tav? La più grande truffa della storia italiana, è stata definita. Cosa ne pensi della complicità del tuo governo?Questa è critica che ha ad oggetto fatti, nomi e cognomi, non teoremi. Di questo occorre parlare per svelare le porcherie della politica! E giornalisti dove sono stati fino ad oggi? SIamo rovinati: lo stato dovrà pagare 2militardi all'anno per 30 anni. L'attuale classe politica ci sta conducendo alla rovina.

dario ha detto...

Caro vito,
parliamo di politica reale.
Oggi ho chiesto al mio ex prof. di diritto penale se mi conveniva tentare il dottorato in diritto penale. Mi ha risposto seccamente "no, l'italia non è fatta per i ricercatori e non lo è mai stata. Dall'ultima riforma, poi, la ricerca è stata praticamente ammazzata. Non c'è più una lira, ogni 5 prof. in pensione li sostituisce soltanto 1. Ma chi glielo fa fare? Guadagnare, forse, 1000 euro al mese ed essere precario per chi sa quanto tempo!? Faccia altro, senta a me. Purtroppo non è tedesco né francese...che vuole farci?".
E' questa la grandiosa opera riformatrice di berlusconi? Non oso nominare la gelimini che, si sa, è una povera crista che funge da paravento alle malefatte dei "veri" ministri. A proposito, sono anche diplomato al conservatorio ma...sono stati tagliati 90 mila posti, bloccate le SISS e tutti i concorsi. La notizia è di pochi giorni fa: un corso abilitante che doveva partire è stato bloccato sul nascere.
COme dire: chi studia lo piglia sempre nel....Intanto il figlio di bossi, pluriripetente, guadagna 12mila euro al mese grazie a roma ladrona (!). COmplimenti a te e al tuo governo! Tagli a destra e a manca, gente in mezzo alla strada e...il governo riconsegna la costruzione della Tav alla società cui erano stati tolti i lavori perché stava consumando la più grande truffa della storia d'italia...CON I NOSTRI SOLDI, CON IL NOSTRO FUTURO: lo Stato, grazie alla Tav, dovrà sborsare 2 milardi di euro all'anno per 30 anni. Ci avevano promesso che l'avrebbero pagata i privati, ma come al solito l'ha pagata lo Stato 4 volte tanto. E intanto si taglia, si taglia e si taglia....la nostra speranza. Ora ci manca solo che la Lega regionalizzi i concorsi pubblici così...starò davvero in mezzo a una strada, a meno che...non decida di entrare in politica. Che paese di merda, che paese di loschi, che paese di privilegiati, che paese di truffaldini, che paese di militanti irritanti!!! Stanno distruggendo il paese e la tua fede ti impedisce di vedere la REALTA'. Perché non hanno tagliato una lira agli sprechi della politica? QUESTO TI CHIEDO!

dario ha detto...

SILENZIO.

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good