Non c’è niente di più banale che augurare Buon Natale e Buon Anno, anche se non è una consuetudine superflua, perché serve a compattare gli affetti, le amicizie e forse anche i pensieri.
Ci vorrebbe forse una legge, emessa per decreto, che stabilisca che con la fine del vecchio anno debbano scadere tutte le liti e le incomprensioni tra gli uomini ed i popoli. A parte Di Pietro, e qualche altro politico perverso e pervaso dal malanimo, penso che la legge riscuoterebbe un’adesione parlamentare grandissima.
In fondo siamo un po’ tutti come quei bimbi delle letterine di Natale che promettono di ubbidire ai genitori, di essere buoni, di studiare di più; riusciamo a comprendere ciò che è bene e sappiamo distinguerlo da ciò che è male.
Ci vorrebbe forse una legge, emessa per decreto, che stabilisca che con la fine del vecchio anno debbano scadere tutte le liti e le incomprensioni tra gli uomini ed i popoli. A parte Di Pietro, e qualche altro politico perverso e pervaso dal malanimo, penso che la legge riscuoterebbe un’adesione parlamentare grandissima.
In fondo siamo un po’ tutti come quei bimbi delle letterine di Natale che promettono di ubbidire ai genitori, di essere buoni, di studiare di più; riusciamo a comprendere ciò che è bene e sappiamo distinguerlo da ciò che è male.
L’uomo è nato si con la capacità di comprendere ma ha la furbizia del dar ragione al suo istinto, come un animale che per lo stesso istinto è portato a ricercare lo spirito d’insieme con i suoi simili, ma delimita il suo territorio mostrandosi pronto a difenderlo con ogni mezzo.
Non sempre, però, la sua difesa ha una ragione. Non sempre c’è davvero qualcosa da difendere, spesso è solo un principio o un capriccio: è una logica di potere; è una volontà di dominio.
Diventa così una consuetudine descrivere il vecchio anno come un contenitore di tante delusioni e di tanto malessere. Disastri, incidenti, guerre, toni da trivio nel confronto politico, sono presi ad esempio per stabilire il fardello di colpe del vecchio anno che va via.
Chi poi non ha avuto una delusione, o un lutto, o qualcosa da dimenticare e superare? Chi non ha imprecato contro il destino o contro qualcuno?
Il 2008 va via, ma si riuscirà a cancellare i ricordi più brutti?
Ci vorrebbe un decreto che entri in vigore dalla mezzanotte del 31 dicembre di ogni anno, perché veramente si possa cancellare ciò che è stato e si possa ricominciare tutto da capo e tutti con maggior serenità. Dovrebbe restare solo ciò che non è motivo di screzio, ciò che è condiviso, ciò che è giusto che sia.
Ma a parte Di Pietro, un’analfabeta violento che non fa testo, saremmo proprio sicuri che nessuno presenterebbe i propri emendamenti al decreto?
Siamo proprio sicuri che non ci sarebbe chi voglia approfittarne per introdurci un comma, per cambiare la moglie, ad esempio? E chi per cambiar residenza da Quarto Oggiaro a Villa San Martino ad Arcore? E chi per togliere qualcosa a qualcuno per aggiungere a se stesso?
Nella scorsa legislatura, Luxuria si sarebbe dotata di tette a spese delle collettività: non che non l’abbia fatto lo stesso (che orrore!), ma l’avrebbe fatto, come sosteneva, usando il servizio sanitario nazionale, sottraendo magari le risorse necessarie a curare l’anziano malato di Alzheimer.
Anche Veltroni ne avrebbe approfittato per inserire nel decreto un intero articolo che stabilisca il suo diritto a contare qualcosa.
Prodi col decreto avrebbe cancellato la spazzatura di Napoli e stabilita la coesione della sua maggioranza per poter continuare a tassare e condurre all’indigenza l’intero popolo italiano e, dopo la vendita di Alitalia ai francesi, avrebbe venduto anche Montecitorio e Palazzo Madama a De Benedetti, Repubblica, Montezemolo e Corriere della Sera.
Abbiamo scherzato…ma un decreto, invece, contro tutti gli idioti però ci vorrebbe davvero, perchè poi a pagare è sempre il popolo bue!
Buon 2009 per tutti.
Non sempre, però, la sua difesa ha una ragione. Non sempre c’è davvero qualcosa da difendere, spesso è solo un principio o un capriccio: è una logica di potere; è una volontà di dominio.
Diventa così una consuetudine descrivere il vecchio anno come un contenitore di tante delusioni e di tanto malessere. Disastri, incidenti, guerre, toni da trivio nel confronto politico, sono presi ad esempio per stabilire il fardello di colpe del vecchio anno che va via.
Chi poi non ha avuto una delusione, o un lutto, o qualcosa da dimenticare e superare? Chi non ha imprecato contro il destino o contro qualcuno?
Il 2008 va via, ma si riuscirà a cancellare i ricordi più brutti?
Ci vorrebbe un decreto che entri in vigore dalla mezzanotte del 31 dicembre di ogni anno, perché veramente si possa cancellare ciò che è stato e si possa ricominciare tutto da capo e tutti con maggior serenità. Dovrebbe restare solo ciò che non è motivo di screzio, ciò che è condiviso, ciò che è giusto che sia.
Ma a parte Di Pietro, un’analfabeta violento che non fa testo, saremmo proprio sicuri che nessuno presenterebbe i propri emendamenti al decreto?
Siamo proprio sicuri che non ci sarebbe chi voglia approfittarne per introdurci un comma, per cambiare la moglie, ad esempio? E chi per cambiar residenza da Quarto Oggiaro a Villa San Martino ad Arcore? E chi per togliere qualcosa a qualcuno per aggiungere a se stesso?
Nella scorsa legislatura, Luxuria si sarebbe dotata di tette a spese delle collettività: non che non l’abbia fatto lo stesso (che orrore!), ma l’avrebbe fatto, come sosteneva, usando il servizio sanitario nazionale, sottraendo magari le risorse necessarie a curare l’anziano malato di Alzheimer.
Anche Veltroni ne avrebbe approfittato per inserire nel decreto un intero articolo che stabilisca il suo diritto a contare qualcosa.
Prodi col decreto avrebbe cancellato la spazzatura di Napoli e stabilita la coesione della sua maggioranza per poter continuare a tassare e condurre all’indigenza l’intero popolo italiano e, dopo la vendita di Alitalia ai francesi, avrebbe venduto anche Montecitorio e Palazzo Madama a De Benedetti, Repubblica, Montezemolo e Corriere della Sera.
Abbiamo scherzato…ma un decreto, invece, contro tutti gli idioti però ci vorrebbe davvero, perchè poi a pagare è sempre il popolo bue!
Buon 2009 per tutti.
Vito Schepisi