Farefuturo, la Fondazione che fa capo a Gianfranco Fini, si chiede se sia di destra o meno dare la cittadinanza ai cittadini stranieri dopo 5 anni, se mostrano di saper parlare la lingua italiana e/o tante altre cose ancora. Ma a chi interessa d’essere di destra o di sinistra ? A chi interessa il discorso alla Moretti di dire o fare qualcosa di destra o di sinistra? Per fortuna in Italia non si è proprio ai livelli degli intellettuali di sinistra. Sono tanti ancora gli italiani che pensano che la collocazione fine a se stessa sia solo un pregiudizio ideologico.
Sono altre le cose che interessano al Paese, che non quella d’impegnarsi in questa analisi di conoscenza del proprio sentimento politico di destra, ovvero di sinistra. C’è ben altro che il vezzo di assumere una posizione che sia meramente allineata alla propria collocazione di partito o alla sola geografia politica del proprio sentire.
Secondo alcuni studi, gli immigrati regolari in Italia sarebbero già ampiamente oltre i 4 milioni. Non sappiamo quanti siano poi i clandestini che sfuggono ai controlli. C’è chi prova a fare previsioni per gli anni futuri. La società di studi Nomisma ipotizza che per il 2050 gli stranieri regolari sul territorio nazionale sfioreranno gli 11 milioni superando il 17% di tutta la popolazione italiana. Ci sono anche calcoli diversi, però, e previsioni molto più catastrofiche. Tutti questi calcoli, però, non hanno niente di scientifico e peccano di permeabilità politica. Ciascuno li usa per giustificare le proprie convinzioni. La realtà è poi è sempre diversa, come accadeva con la pianificazione sovietica, quando a tavolino si programmava ciò che nella realtà era diverso.
La presenza dei clandestini, la continuità politica, le stesse aperture di Fini possono contribuire a far sortire esiti diversi ed a rendere incerta ogni previsione. Ma già nel pensarla come a Nomisma, con oltre 11 milioni di cittadini stranieri, con usi, tradizioni, fermenti religiosi diversi e qualche milione di clandestini per lo più reclutabili come manovalanza criminale e/o per penetrazioni terroristiche, farebbe pensare ad un paese in grande tensione sociale, con molti problemi di sicurezza, molta apprensione e molta paura. Si fa presto poi a dire che la colpa è di chi semina paura.
Colpa di che? E’ forse una colpa avere paura?
Attenendoci ai fatti, dai dati ufficiali risulta che la popolazione degli immigrati in Italia è passata, dal 2007 al 2008, dal 5,8% al 6,5%. E’ un più 0,7% rispetto al tutta la popolazione italiana, vale a dire 7% in più ogni dieci anni. Ma così in quarantadue anni, fino al 2050, i conti non sarebbero come quelli che prevede Nomisma! Sarebbe ipotizzabile un aumento pari a circa il 30% di tutta la popolazione italiana, e poi andrebbero sommati i clandestini e quelli regolari che già ci sono oggi. Con solo quattro conti si può calcolare quando il nostro paese non sarà più l’Italia che conosciamo. Solo quattro conti per stabilire quando la popolazione straniera supererà quella italiana. Sarà nel 2075? Anno più o anno meno, sarà questo il destino del nostro Paese? E’ questo ciò che, una parte politica, se prevarrà, ci riserverà come futuro? L’Italia cambierà il suo aspetto, cambieranno le abitudini delle nostre città, saranno disperse le nostre tradizioni, forse abbattuti i simboli della nostra cultura. Le nostre donne continueranno ad essere violentate ed offese per le strade e nel giudizio morale delle turbe di integralisti che predicheranno la sottomissione ed il velo islamico. La preghiera con il viso rivolto verso la Mecca non sarà solo una provocazione volgare lanciata dal Sagrato del Duomo di Milano ma si allargherà a quello di San Pietro, a San Marco a Venezia, a Piazza Statuto a Torino, a Piazza Plebiscito di Napoli ed in tutte le piazze italiane.
Il Vaticano verrà sfrattato e trasformato in un centro islamico e posto sotto la guida di un Mullah, capo spirituale e politico della Repubblica Islamica d’Italia.
Vito SchepisiSono altre le cose che interessano al Paese, che non quella d’impegnarsi in questa analisi di conoscenza del proprio sentimento politico di destra, ovvero di sinistra. C’è ben altro che il vezzo di assumere una posizione che sia meramente allineata alla propria collocazione di partito o alla sola geografia politica del proprio sentire.
Secondo alcuni studi, gli immigrati regolari in Italia sarebbero già ampiamente oltre i 4 milioni. Non sappiamo quanti siano poi i clandestini che sfuggono ai controlli. C’è chi prova a fare previsioni per gli anni futuri. La società di studi Nomisma ipotizza che per il 2050 gli stranieri regolari sul territorio nazionale sfioreranno gli 11 milioni superando il 17% di tutta la popolazione italiana. Ci sono anche calcoli diversi, però, e previsioni molto più catastrofiche. Tutti questi calcoli, però, non hanno niente di scientifico e peccano di permeabilità politica. Ciascuno li usa per giustificare le proprie convinzioni. La realtà è poi è sempre diversa, come accadeva con la pianificazione sovietica, quando a tavolino si programmava ciò che nella realtà era diverso.
La presenza dei clandestini, la continuità politica, le stesse aperture di Fini possono contribuire a far sortire esiti diversi ed a rendere incerta ogni previsione. Ma già nel pensarla come a Nomisma, con oltre 11 milioni di cittadini stranieri, con usi, tradizioni, fermenti religiosi diversi e qualche milione di clandestini per lo più reclutabili come manovalanza criminale e/o per penetrazioni terroristiche, farebbe pensare ad un paese in grande tensione sociale, con molti problemi di sicurezza, molta apprensione e molta paura. Si fa presto poi a dire che la colpa è di chi semina paura.
Colpa di che? E’ forse una colpa avere paura?
Attenendoci ai fatti, dai dati ufficiali risulta che la popolazione degli immigrati in Italia è passata, dal 2007 al 2008, dal 5,8% al 6,5%. E’ un più 0,7% rispetto al tutta la popolazione italiana, vale a dire 7% in più ogni dieci anni. Ma così in quarantadue anni, fino al 2050, i conti non sarebbero come quelli che prevede Nomisma! Sarebbe ipotizzabile un aumento pari a circa il 30% di tutta la popolazione italiana, e poi andrebbero sommati i clandestini e quelli regolari che già ci sono oggi. Con solo quattro conti si può calcolare quando il nostro paese non sarà più l’Italia che conosciamo. Solo quattro conti per stabilire quando la popolazione straniera supererà quella italiana. Sarà nel 2075? Anno più o anno meno, sarà questo il destino del nostro Paese? E’ questo ciò che, una parte politica, se prevarrà, ci riserverà come futuro? L’Italia cambierà il suo aspetto, cambieranno le abitudini delle nostre città, saranno disperse le nostre tradizioni, forse abbattuti i simboli della nostra cultura. Le nostre donne continueranno ad essere violentate ed offese per le strade e nel giudizio morale delle turbe di integralisti che predicheranno la sottomissione ed il velo islamico. La preghiera con il viso rivolto verso la Mecca non sarà solo una provocazione volgare lanciata dal Sagrato del Duomo di Milano ma si allargherà a quello di San Pietro, a San Marco a Venezia, a Piazza Statuto a Torino, a Piazza Plebiscito di Napoli ed in tutte le piazze italiane.
Il Vaticano verrà sfrattato e trasformato in un centro islamico e posto sotto la guida di un Mullah, capo spirituale e politico della Repubblica Islamica d’Italia.