24 novembre 2012

Difendiamo la Giustizia, difendiamo la Dott.ssa Desirèe Digeronimo


Bari si mobilità, per la legalità e per la giustizia uguale per tutti, in difesa del PM Desirèe Digeronimo


La Legalità e la Giustizia si difendono garantendo l’imparzialità e l’indipendenza della Magistratura.
Non è giusto che chi fa il proprio dovere debba pagare il prezzo della propria coerenza. 
Accade a Bari, dove il PM Desirèe Digeronimo rischia di essere trasferita in altra sede. 
I magistrati di una corrente della magistratura (AREA) hanno contestato ai PM Digeronimo e Bretone l’invio di una lettera riservata ai responsabili degli Uffici Giudiziari di Bari.
Quale è la colpa nell’invio di una lettera riservata?
I due PM nella lettera informavano i loro superiori dell’esistenza di un rapporto di amicizia tra la sorella di Nichi Vendola ed il GUP che aveva giudicato insussistente il reato di abuso di ufficio del Presidente della Regione Puglia.
Nella riservata rilevavano, inoltre, che la circostanza non aveva motivato l’astensione dal giudizio del Magistrato (ex art. 36 lettera h del C.P.P.).
Non si sa come questa lettera sia finita sui giornali (c’è un giornalista della redazione di Bari di Repubblica accusato di ricettazione), né se sia opportuno e legittimo reagire con una censura verso chi fa il proprio dovere e informa nei modi previsti dalla legge i suoi superiori.
Sulla scorta del documento di censura di “Area”, però, l’ANM barese ha sollecitato al CSM un provvedimento di trasferimento per incompatibilità ambientale del PM Digeronimo.
La dott.ssa Desirèe Digeronimo è il PM che si occupa dei provvedimenti giudiziari sui reati rilevati nella gestione della sanità pugliese. La PM era già stata oggetto d’interesse del CSM per una lettera aperta, dal sapore intimidatorio, pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno, del Presidente Vendola.
L’allontanamento dalla Procura di Bari della PM Digeronimo per i cittadini pugliesi avrebbe il sapore della vendetta. Sarebbe un intuibile saccheggio di verità sulla gestione devastante della sanità pugliese.
La gestione arrogante del potere politico nella sanità pugliese, infatti, negli anni che vanno dal 2005 al 2009, è stata la truffa del millennio.  Tra passività e debiti contratti i pugliesi sono stati spogliati di oltre 2 miliardi di euro.  Per questo saccheggio scellerato, i contribuenti stanno pagando un conto salato fatto di ticket, di maggiorazioni di accise e di addizionali.
Non si può pensare di mettere tutto sotto la sabbia.
La Dott.ssa Desirèe Digeronimo gode della fiducia dei pugliesi.  La sua integrità e soprattutto la sua determinatezza nell’ azione giudiziaria, per la Giustizia e per la Legalità, senza guardare in faccia a nessuno, per i pugliesi è rassicurante.
L’incompatibilità ambientale non può essere un modo per liberarsi di magistrati che vanno avanti per la sola strada della Giustizia, senza piegarsi a logiche di correnti e di fazioni.
L’incompatibilità ambientale si applica “quando per qualsiasi causa indipendente da loro colpa (i magistrati) non possono, nella sede occupata, svolgere le proprie funzioni con piena indipendenza e imparzialità”. (Art 26 D.L. 23 febbraio 2006 , n.109).
Non è il caso della Dott.ssa Digeronimo.
I pugliesi non capirebbero.
Per ricreare i sentimenti di fiducia
nella giustizia e nella legalità, servirebbe l’azione serena e severa della magistratura, non la punizione dei suoi funzionari più efficienti
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Vito Schepisi

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