18 luglio 2006

Prodi indecente - Ma perché il Presidente del Consiglio non interroga lo spirito di Al Zarqawi?

Grande idea quella di Prodi. Il presidente del Consiglio ha telefonato oggi al segretario generale della sicurezza iraniana, Ari Larijani, e, dopo averlo fraternamente informato sull’andamento del G8 in corso a San Pietroburgo, gli ha chiesto di svolgere una mediazione sulla crisi fra Israele e il gruppo terrorista degli Hezbollah, armati e finanziati dallo stesso Iran oltre che dalla Siria. Ma perché nessuno ci aveva pensato prima! Quella di rivolgersi all’Iran per fare da mediatore in una crisi internazionale su cui è stampata come una croce uncinata la responsabilità dell’Iran stesso è, da parte del presidente del consiglio Prodi, un’idea indecente, va da sé. Inutile richiamare il precedente di Monaco e della lunga letale ignavia europea di fronte al riarmo della Germania hitleriana e alla sua proclamata volontà di guerra. Qui, va da sé, siamo di fronte a un atto di irresponsabilità, di complicità e di vigliaccheria nei confronti dell’Iran del dittatore islamonazista Amahdinejad, a un tradimento dei legami che uniscono le democrazie europee a Israele e a una obiettiva pericolosa inadeguatezza personale.E però l’idea potrebbe essere rilanciata con vantaggio in altre situazioni drammatiche. Prodi potrebbe ad esempio chiedere al successore di Provenzano di intervenire per porre fine al controllo mafioso del territorio siculo; oppure chiedere a Bin Laden di partecipare alla gara di appalto per la ricostruzione delle Torri Gemelle; o, valorizzando le sue note competenze specifiche, interrogare lo spirito di Al Zarqawi per farsi indicare la località in cui si trovano sequestrati i soldati israeliani rapiti dagli Hezbollah
Marco Taradash
da Affari Italiani

9 commenti:

Anonimo ha detto...

a voi piacciono i morti a quanto pare, complimenti

vito schepisi ha detto...

In risposta al commento anonimo delle 23,45:

A me piacerebbe la pace! Ma quale pace ci può essere se sull'uscio di casa dovesse capitare d'esser minacciati da gente che ha per proposito quello di cacciarti fuori dalle tue mura?

vito schepisi ha detto...

Le ripropongo la risposta erroneamente riportata sul mio post del 22 agosto "equivicinanza e uomini di paglia". L'errore riviene dalla affinità degli argomenti anche se visti da ottiche diverse e persone diverse:
"Caro signor Nocera, non so da dove cominciare tanto è assurda e senza senso la sua tesi. Incominciamo col dire che il territorio dei primi Kibbutz creati nel deserto oggi si chiama Tel Aviv. Alla storia non risulta che fosse abitato da arabi palestinesi. Scusi forse è meglio cominciare col dire che quel territorio intero che comprendeva Siria, Giordania e l’attuale Israele si chiamava Giudea e che l’imperatore Adriano, siamo nell’anno 135 d.c., dopo aver soffocato la rivolta ebraica, ribattezzò col nome di Syria Palaestina. Gerusalemme, ed il territorio giudeo, era un crocevia di 3 diverse ispirazioni di cui due sole traevano origine proprio in quelle terre: il cristianesimo e l’ebraismo. Il sentimento musulmano riveniva dalla vicinanza del mondo arabo. Solo da questo anche se a Gerusalemme la Spianata delle Moschee costituisce ora per i palestinesi di origine araba un luogo sacro. Prima dell’occupazione dei territorio da parte dell’Impero Romano, per oltre un millennio sul territorio si svilupparono stati e regni ebraici. A Gerusalemme “il Muro Occidentale” come luogo di culto è antecedente anche al Santo Sepolcro ed alla Basilica della Natività. Adriano nel 135 dette inizio alla espulsione della popolazione ebraica. Forse è anche importante sapere che i primi insediamenti dei popoli semiti si registrano nel 3.000 a.c. Ma come posso raccontarLe la storia di quei territori in un breve post? Lei parla di milioni di palestinesi cacciati dalle proprie mura. Quali? Il territorio su cui oggi si sviluppa Israele era per lo più desertico ed anche a Gerusalemme la zona palestinese mantiene le sue abitudini e le sue regole, anche se spesso è luogo in cui la vita umana e la tolleranza contano molto poco. Israele ha sempre chiesto la pace e la convivenza nei territori a carattere multietnico. Ha offerto integrazione e diritti: ha ricevuto terrorismo vile e scellerato. Signor Nocera, lasciando da parte equivicinanze e sciocchezze di ogni tipo, questa è storia. Ma veniamo alla parte più disinformante del suo post. " Se solo ora lo vieni a sapere diventi Hezbiollah" No signor Nocera, non divento Hezbollah! Perché dovrei? Cosa c’entrano costoro con Israele e palestinesi? I territori del Libano ( una fascia di 10 chilometri al confine sud del Libano) controllati da Israele per la sicurezza del nord del Paese dagli attacchi di Hezbollah, furono rilasciati nel 2000. Con la risoluzione 1509 del 2004 il governo libanese avrebbe dovuto provvedere al disarmo di Hezbollah. Anche questa è storia, come è storia il fatto che Siria ed Iran armano l’ala armata del “Partito di Dio” e che la Siria controlli anche politicamente lo stato sovrano del Libano, anche con l’assassinio di leader politici sgraditi. Hezbollah e questione palestinese, storicamente, dovrebbero essere due cose diverse ma non lo sono perché la questione israeliana non è più solo una questione palestinese ma è diventata guerra di civiltà e crocevia dello sviluppo di un pericoloso fondamentalismo. Fanatismo religioso e miseria culturale e sociale coniugano il verbo dell’odio e della follia. Altro che equivicinanza! D'Alema è un furbo spregiudicato e, mi creda, anche pericoloso."
Cordialità!

vito schepisi ha detto...

Lei come al solito è fuori le righe. Nessuno in Italia ha scacciato per ragioni di fede altre civiltà. I japigi erano popoli di cui abbiamo assimilato cultura e tradizioni. L'Italia è popolo accomunato da sentimenti a grosse linee coincidenti. L'etnia latina e mediterranea è uniforme e trasversale. Quello che Lei dice non regge. Israele ha visto riconosciuto il suo diritto dalla comunità internazionale. Israele ha reso fertile ed abitabile zone desertiche e non abitate. Non ha scacciato nessuno. Nessuno può mettere in dubbio poi che il territorio di Gerusalemme sia il centro dell'identità teologica di cristiani ed ebrei. Nessuno si inventa la storia. Nessuno ha il diritto di mortificare i sentimnti religiosi di altri, purchè rispettosi del pluralismo di pensiero. I palestinesi come entità politica autonoma non sono mai esistiti prima. L'etnia palestinese era integrata nella comunità siriana e giordana. Discorso a parte meriterebbe l'OLP, nato come movimento terrorista, divenuto fonte di ricchezze e di sfruttamento per alcuni, insensibile alla pace ed al rispetto di patti e accordi per secolarizzare un modo d'esser mantenuti a costo di sangue e sacrifici dei suoi uomini cresciuti ed educati nell'odio cieco.
Mi fermo qui anche perchè constato che con Lei è inutile parlare di storia perchè la sua visione è unilateralmente precostituita.

vito schepisi ha detto...

Quando mai signor Nocera? Gli Israeliani non hano mai fatto ricorso ad atti di terrorismo. le rappresaglie israeliane sono state sempre conseguenti ad atti di terrorismo ed erano mirate a rispondere all'efferatezza degli atti stessi. I palestinesi che facevano ricorso al terrorismo sapevano perfettamente di innescare atti di rappresaglia. Questo atteggiamento degli israeliani è stato per anni la migliore assicurazione sul limite degli atti di terrorismo. Se non ci fosse stata, quasi costituita istituzionalmente, la rappresaglia a quest'ora Israele non sarebbe più esistita. La consapevolezza di risposte adeguate è stata per anni la polizza assicurativa più opportuna che Israele potesse contrarre per la propria sopravvivenza.

vito schepisi ha detto...

La qualifica la lascio tutta a Lei. Nel periodo della grande guerra, quando le navi dei profughi venivano respinte dai territori dell'attuale Israele, a difendere il diritto degli ebrei si costituì un gruppo minoritario clandestino che si macchiò di attentati sia contro arabi che inglesi. Tutto finì nel 1940. Anche via Rasella, secondo le sue tesi, può definirsi un atto terroristico. Allora non esisteva lo stato di Israele e le autorità costituite e il governatorato britannico non sempre affrontavano i drammi di uomini che fuggivano da una feroce repressione nazista. Vorrei ricordare che persino nel 1947 poco prima del riconoscimento per la comunità internazionale dello stato di Israele la nave Exodus, carica di sopravissuti ai campi di sterminio nazisti, venne respinta dalle coste di quelle terre. Le formazioni di gurriglieri irregolari ebrei reagiva agli attentati terroristici arabi ed alle limitazioni britanniche. Ma cosa centra tutto questo con il diritto dello stato di Israele ad esistere?
Può chiamare me fascista? Scherza? Tra noi due non sono io l'intollerante...non uso espressioni violente...dialogo e non mi rifaccio a parole d'ordine. Che strano fascista sarei! Piuttosto pensi a Lei!

vito schepisi ha detto...

Suvvia Signor Nocera la finisca di essere accecato dal suo odio! Lei accomuna i due omicidi di Falcone e Borsellino come se fossero stati coincidenti. Sa che non è così e sa anche che mentre Borsellino ha continuato ad operare a Palermo sulle inchieste contro “cosa nostra” Falcone era fuori dalla Sicilia. Non era più operativo contro la mafia siciliana. Il suo omicidio avvenne il 23 maggio del 1992 qualche giorno prima dell’incontro programmato a Roma con il magistrato della procura generale di Mosca, Sergej Aristov, per un buco di 800 milioni di dollari ad aziende di stato sovietiche di cui ben 117 milioni fino al 1990,ben oltre il 1978 secondo quanto ha sempre sostenuto il pci, erano finite nella disponibilità del pci . Se Lei leggesse il libro di Vladmir Bukovskij “gli archivi segreti di Mosca” capirebbe tante cose ancora e forse anche la questione “mani pulite” le sarebbe più chiara. La politica del dopoguerra in Italia non si discostava dalla guerra fredda in atto tra i due blocchi e quello che appariva era solo una parte molto contenuta della realtà. Ma torniamo a Falcone, magistrato amico di Claudio Martelli, magistrato intelligente e pragmatico su cui si erano scagliati i professionisti dell’antimafia, andato via da Palermo per il vuoto creatogli attorno a cominciare da Leoluca Orlando ed ancora dai Violante e dalla Elena Paciotti , insomma dall’ala giudiziaria del pci. Martelli, ministro della giustizia, l’aveva voluto a Roma al ministero e trattava gli affari generali tra cui anche il riscontro dei canali di finanziamenti sovietici attraverso imprese italiane di facciata, filtrati come scambi commerciali. Falcone, per la sua esperienza nella lotta alla mafia ed ai percorsi finanziari, doveva seguire i percorsi di questi danari e gli intrecci con il mondo degli appalti mafiosi.
NOCERA!!!??? Si svegli!!!! Berlusconi, seppure abbia fatto i suoi interessi, al paragone è un ingenuo dilettante! Durante la guerra fredda i soldi che venivano da Mosca in cambio di sostegno non solo politico ma anche di “intelligence” è da considerarsi alto tradimento. Non si faccia ingannare da coloro che ora si dicono liberali, o che dicono di non essere mai stati comunisti, Occhetto, Fassino, Veltroni, D’Alema erano nel PCI ed anche con ruoli rilevanti. Lo era Napolitano ( ha letto il suo articolo del 56 sull’invasione dell’Ungheria?),. E’ la stessa storia del fascismo…caduto il regime sono diventati tutti antifascisti…Bocca, Biagi, Scalfaro, Ingrao e tanti, tanti, tanti altri ancora. Sotto il fascismo gli intellettuali erano per lo più, salvo rare eccezioni, tutti fascisti. Caduto il fascismo l’intellettuale è parcellizzato e di sinistra, prima comunista ora, caduto il muro e l’egemonia sovietica “liberal”. Continua ad attribuirmi cose che non ho detto: Borsellino è stato ucciso mentre indagava contro la mafia siciliana e della candidatura della sua sorella nel centro sinistra, in quota ds mi sembra, non mi interessa. Vorrei farLe notare che non ritengo opportuno, ma devo anche dire che non sono fatti miei, utilizzare la notorietà, in questo caso anche tragica, di familiari per farsi strada politicamente. Devo anche confessarLe che il suo insuccesso, certamente dovuto agli stessi miei sentimenti di gran parte dei siciliani, mi ha fatto sorridere di soddisfazione.
Sulla questione israelo-palestinese vorrei innanzitutto farLe presente che l’attuale crisi non la riguarda. Hezbollah rappresenta l’ala armata del “Partito di Dio”, presente nel parlamento libanese, sostenuto dalla Siria. Hezbollah, a prescindere dalla questione palestinese, è artefice di continui scorribande oltre il confine libanese, lasciato da Israele già dal 2000. L’ultima scorribanda, con il rapimento di 2 soldati israeliani e l’uccisone di altri 3, e con il lancio di razzi katiusha sulle città del nord di Israele tra cui Kaifa la seconda città per densità di abitanti di Israele, ha motivato la reazione dei soldati con la stella di Davide. Non è solo la questione palestinese, anzi se non fosse per il sostegno politico ed economico che palestinesi ed altri paesi dell’area ottengono dai paesi cosiddetti occidentali e se la condanna fosse ferma e determinata da parte di tutti, senza fronti che si spezzano per interessi particolari o per una stupida permanenza della politica dei blocchi, a blocchi finiti, Israele avrebbe possibilità di vivere più tranquilla con la garanzia di vera equivicinanza del mondo civile. Sappiamo bene caro signor Nocera che la nostra politica estera al momento non è affatto equivicina. In sostanza quello che voglio dire è che se fosse piena ed immediata, senza se e senza ma, la condanna a quei paesi arabi che professano la guerra e la distruzione dello stato di Israele, molti animi starebbero più tranquilli e le furbizie diplomatiche verrebbero meno. Non vorrei parafrasare la locuzione latina “si vis pacem para bellum”, anche perché la condanna della guerra deve avere carattere di oggettività, ma se Siria o Iran potessero avere la sensazione del completo isolamento politico ed anche il timore di adeguate risposte militari, si guarderebbero bene dall’istigare focolai di guerra. Le ricordo che la Siria è anche responsabile, all’inizio dell’anno in corso, dell’omicidio del leader moderato libanese contrario all’ingerenza siriana nelle questioni interne libanesi. Chi ascolta Sinora deve sapere che è uomo controllato dalla Siria. Mi fermo qui. Mi scusi per l’ampiezza ma Lei mi induce ad esserlo.

vito schepisi ha detto...

Io non l'ho sentito mai parlare Riina, pensavo fosse "mutu". Caselli ha impiantato un processo contro Andreotti che è durato 8 anni se non ricordo male. Andreotti è stato assolto. Non faccio altri commenti. Le chiedo, però, ce lo vede Lei Andreotti baciarsi Riina?...anche se anch'io avrei avuto dubbi sul fatto che Fiorello potesse baciare sulla bocca Del Noce...ma quella è un'altra storia...ma fa ridere lo stesso. Dopo esser stato per anni a Palermo simbolo di una giustizia politicizzata...aver imposto i suoi teoremi clamorosamente falliti...pensa che si dovesse ancora lasciargli spazio per continuare in luogo improprio la sua lotta politica? A spese dei contribuenti e non richiedergli i danni delle sue azioni? Se lo ricorda il suicidio del giudice Lombardini (ricordo bene il cognome) delle sceneggiate di quel tipo siamo stanchi. La giustizia deve fare il suo corso al di fuori di riflettori e clamori ed al di fuori dei proclami politici. La lotta alla mafia deve essere portata avanti dalla giustizia e non dai professionisti dell'antimafia.
Io la invito a leggere Vladmir Bukovskij, uno scrittore dissidente sovietico, al pari di Solgeinsten, nessun dossier fasullo, semmai contro il comunismo ed i suoi metodi in Italia ve ne siano mai stati.
Anche lei vede Berlusconi come il fumo negli occhi devo dedurne che Berlusconi è una persona per bene? Questa proprietà transitiva non mi convince. In matematica ha valore assoluto: se A è uguale a B e B è uguale a C se ne deduce che A è uguale a C....ma fuori della matematica è improponibile.

vito schepisi ha detto...

Le orecchie me le so lavare da solo. E' per ebitudine che quelli come Lei debbano necessariamente "educare" qualcuno?
La legge Mammì sulle frequenze televisive ha fatto in modo che dalla lottizzazione classica (Rai uno alla DC; Rai 2 al PSI e Rai 3 al pci) si passasse al mantenimento della lottizzazione ed alla concessione di spazi di libertà prima inesistenti. Forse non ricorda la frase rimasta famosa di Bernabei sui "50 milioni di teste di C. da educare" Lei è rimasto là, come lo era Zaccaria e la sua combriccola di nani e ballerine vocianti con la pretesa di educare i telespettatori e, soprattutto, intolleranti ad ascoltare voci non disposte a farsi intruppare. Come l'Annunziata che pretendeva, a differenza delle interviste con altri esponenti politici, di far emergere il suo pensiro e non quello che Berlusconi che, per par condicio, aveva il diritto ed io direi anche il dovere di illustrare agli elettori. Come si permette poi a parte le offese mosse nei miei confronti che è poca cosa, per essere talmente immune da quanto Lei sostenuto a mio danno,di affermare che Forza Italia sia stato creato da Dell'Utri in collaborazione con Riina? A parte che Lei non conosce la storia anche recente dell'Italia. Non ricorda il tentativo di costituire in Italia un blocco moderato da contrapporre alla macchina da guerra di Occhetto che, con il 25% dei consensi elettorali, mirava ad occupare il Paese, tentativo fallito di Mariotto Segni. Forza Italia prevalse nel Paese in modo cosi' trasversale da non poter destare dubbi di sorta. In Forza Italia confluirono uomini liberali di ogni regione e tutti di indubbia moralità e di profonda cultura. Confluirono socialisti e democristiani, rimasti senza casa e volenterosi di battersi per ostacolare ex e neo comunisti. Come si permette Lei ad accomunarli a Totò Riina? Lei continua ad affermare che il comunismo è morto e sepolto senza rendersi conto che rappresenta oltre il 15% del Parlamento e che si allarga pentrando anche in altre formazioni politiche se è vero che ve ne siano con la rosa nel pugno e con Di Pietro, oltre che nel correntone DS. Il 15% del Parlamento che è 30% del governo e ne determina le scelte ed anche ..."le prole d'ordine" come per le missioni in iraq ed in afganistan. per anni si è vagheggiato a riguardo dell'antifascismo ed oggi pur in presenza nel governo e nelle istituzioni di rappresentanti di partiti che si richiamano al comunismo, addirittura al Castrismo, non deve preoccuparci la deriva di intolleranza che si fa strada? Che aspettiamo che sia dichiarato il coprifuoco? In ogni occasione se ne ascoltano le retoriche ed i riti. Qualcuno forse dimentica che Letizia Moratti non ha potuto far sfilare il padre, invalido di guerra, ed eroe della resistenza con medaglia di merito, alla sfilata del XXV aprile a Milano e che negli ultimi mesi prima della vacanze estive nelle piazze delle città italiane, alla pari delle piazze di Teheran, bruciavano bandiere israeliane,americane ed inglesi e chi dimentica il volto beffardo di Diliberto che non si accorgeva di niente. Forse il mio interlocutore non sa che far sventolare una bandiera italiana il primo maggio o rifiutarsi di alzare il pugno dinanzi ad una bandiera rossa contrassegnata dalla falce ed il martello può costare anche la vita.
Quello che Lei ha scritto non è analisi politica è solo farneticante follia.